Stranezze e sospetti

Severus era sorpreso come Silva, senza parole e con lo sguardo fisso su di lei.

"Ma ... ma come è possibile?" - domandò il professore, avvicinandola.

"N-Non lo so!" - balbettò lei - "Ma l-lo sento! Anche i-il calore sulle mie guance!!" - esuberante si portò le mani sul viso, per toccare le sue morbide e piccole guance rosse come il fuoco - "Poco, m-ma lo sento!".

Un fenomeno davvero bizzarro, pensò il professore. Perché tutto ad un tratto Silva riusciva a percepire il caldo? Non che gli dispiacesse, ovviamente, ma la cosa era alquanto sospetta e curiosa. Spontaneamente, le chiese - "Ed il freddo? Senti anche quello?".

"N-Non lo so ..." - balbettò ancora lei, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa con cui "testare" questo fenomeno. L'uomo non perse un solo secondo e si avviò alla finestra più vicina: la aprì e raccolse con le dita una piccola quantità di neve che si era depositata sul davanzale. Richiuse in fretta l'imposta e tornò da Silva dicendole - "Ecco, tocca questa ...".

La ragazzina squadrò il cumuletto di neve e dopo qualche attimo di esitazione, posò un dito su quella nuvoletta bianca: riusciva a sentirlo. Sentiva la debole, ma pungente, sensazione di qualcosa di freddo. Erano anni che non la percepiva!

"S-Sì! Anche il freddo, lo sento poco, ma c'è!" - la giovane Serpeverde non riusciva a spiegarselo. Perché all'improvviso era tornata a sentire il caldo ed il freddo, seppur in quantità minima? Che stesse guarendo da questa sorta di ... malattia? Cos'era che aveva di preciso? Beh, non lo sapeva. Ma per la prima volta dopo tre anni era riuscita finalmente a percepire qualcosa.

La piccola nuvoletta di neve si sciolse in poco tempo tra le dita del professore, il quale se le asciugò sulla sua tunica nera con fare distratto ma immerso nei suoi pensieri. Qualcosa era successo, e proprio sotto i loro occhi. La frenesia però, era tale da rendere anche Severus allegro per quel piccolo miracolo e si promise di ripensarci in un secondo momento.

"È qualcosa di ... incredibile" - mormorò rivolto a Silva, la quale con un sorriso sempre più grande annuì euforica - "L-Lo so! Non so perché, ma è-è bellissimo ahah!!" - mai l'aveva vista così gioiosa. Che fosse la vera Silva questa? Sorridente e serena? Di solito era sempre l'opposto, perché incapace anche solo di percepire cose così semplici e basilari come il caldo e il freddo. Ora invece saltellava sul posto, guardandosi le mani cose se fossero state quelle il suo regalo di Natale. E in effetti, era proprio un bel regalo, questo. E ciò faceva spontaneamente sorridere il professore, contento di vederla così. 

"Forse dovresti comunicare la notizia agli altri ..." - disse ad un certo punto Severus, accendendo una sorta di lampadina sulla testa della ragazza. Silva non era nella pelle, ed annuì concitata - "Ha ragione!" - scattò verso la porta della biblioteca - "Vado a cercare Valery e Literius!! Non vedo l'ora di dirglielo!!" - si fermò solo una volta afferrata la maniglia della porta. Si volto verso il professore e chiese titubante - "L-Lei aspetta qui, vero?". 

Alla ragazza dispiaceva di lasciare il professore da solo, ma farsi vedere in giro proprio a Natale, tutta gioiosa come non lo era mai stata in compagnia del professore, avrebbe potuto portare qualche complicazione. Non ce la faceva ad aspettare il ritorno dei suoi amici, sentiva il bisogno di condividere questo evento con loro, temendo inconsciamente che sarebbe scomparso da un momento all'altro. Severus annuì, pensandola allo stesso modo della ragazza e, come se le loro menti fossero connesse, le disse con tono dolce - "Certo. Va pure. Io resto qui ad aspettare ...". Silva sorrise ed uscì dalla biblioteca col cuore che le trapanava il petto.

Pochi secondi dalla chiusura della porta ed il professore si fiondò sul quaderno di Silva. Se n'era accorto. Qualcosa era cambiato nel momento in cui Silva aveva strappato quella pagina. Ne era certo. Prese quella sorta di libro e lo sfogliò con attenzione, una pagina dopo l'altra. Era pieno zeppo di disegni ma non conteneva null'altro di sospetto. Eppure lui se lo sentiva: sapeva che quel quaderno centrava qualcosa, ed era intenzionato a scoprire cosa. Per farlo però, avrebbe dovuto indagare con discrezione.

Tornò a sedersi su una delle poltrone, immerso nei suoi pensieri. Non sa quanto tempo fosse passato esattamente, fatto stava che i tre ragazzi tornarono con un altro piccolo vassoio pieno di dolci e il viso carico di gioia per quello che era successo a Silva. Le prime ore del nuovo giorno le passarono tutti e quattro insieme, a ridere e scherzare. Ovviamente Piton era quello che si limitava a sorridere, ma dentro, come gli altri, era felice di essere lì. Purtroppo però si fece 'ora di dileguarsi dalla biblioteca e di rifugiarsi nei dormitori, prima che Gazza arrivasse a sgridare i tre fanciulli per portarli dritti dal Preside. Severus si propose di accompagnare il trio al dormitorio, dopo essersi assicurato che i corridoi fossero deserti abbastanza da permetter loro di passare inosservati.

[ • • • ]

"Quindi quando riprenderemo le lezioni?" - fu l'ultima, ma ennesima domanda da perte di Literius. Se ne era poste tante alla notizia della parziale riacquisizione della sensibilità di Silva e, proprio come il professore, non riusciva a darsi paxe sul trovarci una risposta.

"L'anno venturo, Literius, come al solito!" - la risposta arrivò da Valery sotto forma di esclamazione divertita - "Come ogni anno del resto! Vero professore?".

Si voltò alle sue spalle nel porgere questa domanda, perché lui e Silva camminavano proprio dietro di lei e Literius. Silva aveva un sorriso nascosto sulle labbra, che tentava di nascondere tenendo lo sguardo basso sulle mani. Era stra-felice per quella sensazione ritrovata, ma ancor di più per la dinamica dell'evento: aveva sentito il calore della mano del professore, e nel suo piccolo voleva sentirlo ancora una volta, più forte.

Severus invece, era un misto tra un insolito sorriso per la sua persona, ed uno sguardo pensieroso e sospetto. Era ovviamente felice per la ragazza, e le lievi fossette sul suo volto parlavano chiaro: ma i suoi occhi concentrari dicevano il contrario. Ancora pensava a quel quaderno, stretto sotto al braccio di Silva.

Arrivarono di fronte al dormitorio e come al solito, Valery non fu da meno e si trascinò Literius negli alloggi per lasciare - di nuovo - Silva ed il professore da soli.

"Avanti Literius! Devo andare in bagno!" - lo strattonava per un braccio, usando meno violenza possibile, ovviamente. Quanto bastava per trascinarlo con lei.

Naturalmente il ragazzo se lo lasciava fare, ma domandava confuso - "Ma sei una ragazza! Perché non lo chiedi a Silva di accompagnartici?!" - la risposta la sapeva, naturalmente. Ma poteva inventarsi una scusa migliore, piuttosto che questa!

Silva ridacchiava alla scenetta, mentre Severus appariva sempre più perplesso per questi "teatrini" giovanili.

Dopo la buonanotte di entrambi gli "attori", Severus e Silva si ritrovarono ancora una volta soli. Piton era tentato dal chiederle informazioni su quel quaderno, ma temeva che questo l'avrebbe fatta preoccupare ... che ci volesse uno stratagemma particolare?

"A-Allora ..." - cominciò lei alzando timidamente lo sguardo e domandando - "Ci vediamo domani?".

La cosa di per sé era ovvia. Certo che si sarebbero visti. Il sala grande, a tavola, a qualche metro di distanza l'uno dall'altra come tutti i giorni. Ma Silva sentiva comunque il bisogno di domandarlo, e di ricevere una risposta. E tale risposta non tardò ad arrivare.

"Certamente" - rispose lui, compiendo il movimento deciso di accarezzarle la guancia col dorso delle dita. Silva arrossì all'istante, e stavolta aveva sentito sia la sua mano, che il calore che le si era formato sulle guance, anche se in piccola parte.

Ma la piacevole e ritrovata sensazione non durò a lungo, perché il successivo ragguardo del professore la sostituirono con un vago sentimento di curiosità.

"Ma la avverto che nel tardo pomeriggio sarò più occupato del solito ... e potrei non essere reperibile nei prossimi giorni" - terminò lui.

A Silva la cosa dispiaceva un po', e al tempo stesso si domandava il motivo di questi improvvisi impegni pomeridiani. Ma dopotutto le bastava anche il solo vederlo durante i pranzi, seduto infondo alla sala, a vegliare su di lei.

"Va bene ... non importa" - rispose la ragazzina con un timido sorriso - "Mi basta che potremo salutarci ...".

I quadri intorno a loro tornarono a guardali curiosi ed interessati come l'ultima volta, e questo fece per un secondo allarmare il professore. I quadri hanno occhi e orecchie ... e per loro sfortuna anche una bocca, quindi meglio non sostare a lungo in un posto come quello. Con lo sguardo il professore fece notare la situazione alla ragazzina, la quale comprese all'istante e si sentì improvvisamente più imbarazzata del solito. Non ci aveva mai pensato, ma fin'ora ha sempre avuto gli occhi di qualcuno addosso ... in ogni parte do Hogwarts!

"Sarà meglio andare" - annunciò lui, indicandole infine la porta con i suoi occhi scuri.

Silva annuì e si voltò nell'afferrare la maniglia della massiccia porta in legno - "A domani allora ... b-buonanotte professore" - in volto aveva quel piccolo sorriso che aveva sempre ogni volta che lo guardava. Raro e perfetto.

Ed ancora una volta se ne sentiva attratto. Quindi le diede la buonanotte in quel modo particolare ... come farebbero proprio due amanti: con un bacio fugace sulle labbra, rapite dalla mano di lui sotto quel fragile mento portato ad alzarsi per raggiungere il suo volto.

Silva aveva il cuore in estasi: mai come ora sentiva quelle deboli sensazioni perdute forti, decise. E la sua espressione sorpresa mista a felicità non tardò ad arrivare quando si separarono da quel breve, ma intenso contatto.

"Buonanotte ..." - sussurrò lui, con un certo tono indeciso. Silva non se lo spiegava, ma aprì comunque il portone per addentrarsi nei dormitori. Prima che questo potesse accadere e terminare con la scomparsa di lei nelle sue stanze, Severus le afferrò la mano, e le disse con tono deciso - "Chiamami pure per nome da ora in poi ... Silva".

{C.d.A.}
Non sono sicura di come si svolgano le vacanze ad Hogwarts, quando si fa lezione oppure no ... :S ma facciamo finta che siano come qui in Italia, okeh? :'P E comunque WOW, ma siamo a più di 1.20K di letture! O _ O Sono 1.23K ma ho preferito arrotondare ... davvero questa storia ha così tanto successo? õ _ô E dire che quando la cominciai non mi sarei aspettata tutta questa notorietà ... ma comunque, ringrazio chiunque la stia leggendo, chi mi incoraggia con i suoi commenti e le sue stelline, e chi mi segue ed è sempre pronto a leggere queste baggianate a cui mi dedico diligentemente (ci crediamo tutti) Beh, grazie ancora e al prossimo capitolo! Ricordate, la pazienza è la virtù dei forti! ;)

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