Ed arrivò il momento

La prima a svegliarsi quel venerdì mattina fu Valery. Si mise seduta nel suo letto e si grattò sbadatamente la testa facendo smuovere quella massa di capelli rossi che ogni mattino sembravano un vero e proprio pagliaio. Sbadigliò e si guardò intorno, vedendo che tutte le altre ancora dormivano, compresa Silva. Aveva un'espressione ... placida, contenta.

"Mi sa che si è addormentata prima del solito stanotte" - pensò sollevata.

Si alzò e si avviò barcollando ai bagni mentre qualche altra ragazza nella stanza iniziava a rigirarsi tra le coperte, sul punto di svegliarsi. Pochi minuti dopo tornò in camera e notò degli strani movimenti: Larissa e le altre due ragazze erano tutte riunite sul letto di quest'ultima a ridere a bassa voce e parlare tra di loro. Valery fece finta di nulla e si cambiò in fretta per poi sedersi sul suo letto a pettinarsi in modo da sembrare presentabile. Lanciò un'occhiata a Silva, che ancora dormiva. Decise di svegliarla personalmente quel giorno per evitare di far fare di nuovo tardi ad entrambe, anche se le dispiaceva interrompere il suo riposo.

Si alzò dal letto per passare a sedersi sul bordo di quello dell'amica - "Silva?" - la chiamò a bassa voce.

"Siiilvaaa ..." - la scosse con gentilezza per la spalla ma il risultato fu un mugugno e la testa di Silva che si rintanava sotto le coperte.

"Lo so che vuoi dormire ... ma faremo tardi a pozioni ..." - gli tocco due o tre volte la testa con l'indice, ed ancora furono emessi mugugni e piccoli lamenti.

"Dai che sono già pronta, ti aspetto e scendiamo insieme".

Come se non fosse la prima volta. Proprio per questo Silva decise di sgusciare fuori dalle coperte, la cosa che più non sopportava era farsi aspettare dalla sua amica che tanto pazientemente gli stava sempre accanto.

"Buongiorno ..." - mormorò con voce roca sedendosi e guardandosi intorno. Vide il perfido trio guardarle in modo strano per poi sgattaiolare fuori dalla stanza. Mah.

"Giorno!" - esclamò l'altra, rallegrandosi subito.

"... da dove prendi tutta questa energia per sorridere di prima mattina?" - rivolse poi lo sguardo verso la finestra alla sua sinistra. Fuori tutto era ricoperto di bianco ed il sole illuminava l'intera camera. Gli occhi sensibili di Silva si chiusero all'istante quando quella luce li colpì, per poi riaprirsi verso la direzione opposta. Tra le mura del castello si iniziavano a sentire le prime voci di chi si svegliava per andava a prepararsi o di chi scendeva di fretta le scale mentre fuori la neve attutiva ogni tipo di suono naturale.

"È venerdì! Il che significa ...".

"Il che significa ... ?" - incitò Silva.

"Che domani è sabato!!" - annunciò esuberante Valery.

"E ... e quindi?".

"E quindiii ... pensavooo ... ti va se andiamo a High Street? O Hogsmeade magari!".

"I-Intendi uscire?" - Silva internamente era già nel panico.

Valery si alzò dal morbido materasso e abbandonò il pettine sul suo letto per poi rivolgersi ancora all'amica in pigiama - "Certo! Ogni tanto dobbiamo pur uscire dalle polverose mura di questo castello! Dobbiamo divertirci! Ora va a vestirti su! Io ti aspetto qui!".

Silva sospirò, aspettandosi già che qualcosa sarebbe andato storto l'indomani. Si alzo e dopo aver fatto la capatina al bagno, si cambiò, indossando la solita divisa da Serpeverde. Nel sistemarsela si mise le mani tasca e ne tirò fuori le forcine che vi aveva messo il giorno prima. Era in piedi davanti allo specchio, a guardarle nel palmo bianco della sua mano. Paradossalmente le veniva da sorridere se pensava che prima o poi le avrebbe messe, sicuramente l'avrebbero fatta sembrare stupida, o peggio ancora, un patetico tentativo di sembrare carina per qualcuno.

"Che fai?" - Valery spuntò alle sue spalle, facendola sobbalzare.

Si mi se una mano sul petto e chiuse gli occhi per qualche istante per riprendersi - "Ti piace far venire gli infarti alla gente, eh?".

"Scusa scusa! Oh! ... Forcine?" - notò cosa stringeva tra le dita e la guardò curiosa.

"Si ...".

"Vuoi metterle?" - domandò lei con tono incitante.

L'altra, in tono timido - "Beh ... no ...".

"Ahhh vieni qui!" - le prese quelle mollettine di mano prima che potesse fare qualcosa e gliele infilò tra i capelli.

"Allora? Ti piace?" - domandò Valery, scostandosi dal riflesso dello specchio in modo che l'altra potesse controllare l'acconciatura. Inizialmente non le piacevano poi tanto, ma guardandosi meglio se ne convinse. I ciuffi che le cadevano ai lati del volto ora erano sistemati ai lati della testa, esponendo meglio il suo viso. In effetti, sembrava davvero più carina.

"S-Si ..." - si accarezzò una ciocca di capelli, sorridendo leggermente al suo riflesso.

"Menomale ... andiamo allora!" - e detto questo entrambe uscirono dal dormitorio per andare a fare colazione e successivamente andare a lezione di pozioni.

~ Time skip alla lezione di pozioni ~

L'aula di pozioni era come sempre cupa, oscura, senza finestre e con poche luci ad illuminarne gli interni, e come al solito ai Serpeverde toccava far lezione insieme a dei Grifondoro, non che a Valery o Silva importasse poi tanto. Anzi, Valery li trovava tutti molto carini, specialmente quello con la cicatrice. Ne parlavano tutti.

Erano tutti impegnati a chiacchierare tra di loro, fino a che il brusio di voci non fu interrotto dall'entrata in scena del Professor Piton. Incuteva sempre un certo timore, non importava in quale contesto, ma riusciva sempre a farti tenere la testa bassa.

Con un silenzio di tomba la lezione proseguì con calma, flemma, sembrava non finire mai. Le parole del professore scorrevano lente e alcuni sentivano il bisogno di addormentarsi, ma le occhiate severe del professore non lo permettevano. Parlando di occhi e sguardi, Silva si sentiva particolarmente osservata quel giorno, non solo da Larissa e le sue leccapiedi (cosa normale), ma da qualcosa in più. Non sapeva ben definire chi, ma sentiva costantemente gli occhi di qualcuno su di lei ogni volta che si metteva a scrivere sulla sua pergamena.

"Magari sarà per i capelli ..." - gli venne da pensare.

Ogni tanto alzava gli occhi dal banco per guardarsi intorno e vedeva alcuni che in effetti la osservavano di sfuggita, ma nulla di più. Quello che si soffermava maggiormente sul guardare Silva era Literius, che non appena incontrò gli occhi chiari di Silva, le sorrise spontaneamente e tornò a leggere la sua pergamena. Silva in quel momento voleva soltanto sparire.

Per fortuna la lezione finì (di certo non poteva durare in eterno!) e i Grifondoro per primi lasciarono l'aula, seguiti dall'altra casa. Nel lungo corridoio sotterraneo, accostati ad un muro, si piazzarono Malfoy e i suoi due amichetti, alla parete opposta invece Larissa, ovviamente anche lei in compagnia delle sue due servette.

Valery e Silva camminavano accostate l'una all'altra al centro del corridoio, indecise su quale dei due lati fosse meno pericoloso.

Una voce più alta delle altre echeggiò nel lungo sotterraneo - "Guardate chi sta arrivando, la mummia!" - era Larissa, che si allontanò dal muro per mettersi sulla strada di Silva e la sua amica.

Tutti gli sguardi si puntarono su di loro, curiosi di vedere cosa sarebbe successo.

Valery fu la prima a parlare, cercando di aggirare la situazione ed evitare l'imminente conflitto - "Lasciaci passare".

"E se non volessi?" - replicò la mora assottigliando lo sguardo ed incrociando le braccia.

"Allora ne risponderai a me" - Silva si intromise, scatenando in tutti gli "spettatori" piccoli sussulti sorpresi seguiti da mormorii concitati, ma Larissa invece non sembrava tanto sorpresa.

Silva continuò - "Dopotutto è con me che ce l'hai, giusto?" - sul suo viso comparve un piccolo sorriso e fece un passo verso Larissa, che indietreggiò a sua volta, finalmente un po' intimorita ma non abbastanza da farle perdere la parola.

"Non posso farne a meno, dato come ti sei conciata oggi! Stai cercando di far colpo su qualcuno vero?" - ora anche Larissa sorrideva, malignamente, gli si leggevano le parole "sono cattiva" in quelle iridi blu oltremare.

Subito Valery guardò Silva, preoccupata, temendo il peggio.

Come faceva a saperlo? Che qualcuno glielo avesse detto? Ma chi? L'unica persona che avrebbe potuto era ...

"Le hai ..." - Silva ricambiò quell'occhiata preoccupata della sua migliore amica con sguardo accusatorio.

"Ma certo che no Silva!! Per chi mi hai preso?!" - esclamò subito la rossa.

"Certe cose si notano subito, Silva" - ammise Larissa, iniziando a girarle intorno con quella che si potrebbe chiamare grazia, o sinuosità: Silva vedeva solo lo strisciare di un serpente.

"Credi davvero di poter piacere a uno come Literius? Davvero? E ... per così poco?" - a quelle ultime parole corrisposero una sorta di carezza superficiale, sprezzante, ai capelli di Silva, che la fecero rabbrividire. Allo stesso tempo tra la folla che si era formata ai lati del corridoio spuntò fuori Literius, che si mise ad assistere silenzioso alla scena. Silva per sua sfortuna se ne accorse.

"Piccola illusa, ahahah!" - di rimando le sue amichette si lasciarono scappare un piccolo risolino, suscitando la stessa reazione in Draco, i suoi due tirapiedi e vari altri studenti che erano li a guardare.

Shiverspine voleva fuggire.

"Ma se vuoi, posso darti io un consiglio su come sembrare più bella!" - terminò il giro e si parò di nuovo davanti a lei e Valery.

"Ti basta indossare le cose che più ti si addicono!" - Larissa sfoderò la bacchetta.

Molti iniziarono ad allarmarsi, Valery per prima, si pose tra alleata e nemica.

"Larissa, azzardati a fare qualcosa e-" - fu fermata immediatamente da una delle amiche della castana, che la trascinò via dalla sua posizione di difesa per un braccio, lasciando Silva vulnerabile.

Quei pochi secondi per Silva non bastarono a fuggire, perché Larissa aveva già effettuato un Wingardium Leviosa su di lei: senza rendersene conto stava già fluttuando a mezz'aria nel tetro sotterraneo.

Gli altri studenti iniziarono a ridere, chi invece intimava di smetterla e di metterla giù, ma ovviamente Larissa non dava ascolto a nessuna di queste voci: nella sua testa c'era già il piano perfetto, un piccolo dispetto che avrebbe insegnato a Silva Shiverspine quale fosse il suo posto li ad Hogwarts, ed anche se ci fossero state delle conseguenze i suoi avrebbero trovato il modo per fargliela scampare, in fondo ci riuscivano sempre.

"Mettetela giù!!" - urlò Valery, ancora nella morsa di quella ragazza che non era intenzionata a lasciarla andare.

L'altra ragazza invece si avvicinò a Larissa con un secchio uscito da chissà dove e con il medesimo incantesimo ne tirò fuori dei furetti morti, il cibo preferito di Fierobecco. Probabilmente li avevano sgraffignati durante la lezione di Cura alle Creature Magiche il giorno prima mentre Hagrid non guardava ma a giudicare dall'odore non erano razioni molto fresche.

"Lasciatemi andare!!" - Silva intanto si dimenava, cercando inutilmente di raggiungere il suolo, ma l'incantesimo era fin troppo forte.

L'ombra intanto, non ha mai smesso di guardare.

"Metterti giù? Ma scherzi? Ho detto che ti avrei aiutato no?" - e la fece girare più volte nell'aria, rendendola spettacolo per tutti.

Silva sentiva gli occhi pizzicare, un nodo alla gola che presto sarebbe diventato un pianto isterico, accompagnato da urla terrorizzate - "Aaahh!!".

Larissa finalmente smise di farla girare come una trottola e la ragazza al suo fianco fece flutturare i furetti verso Silva, in direzione del suo volto: iniziò a strusciarglieli in faccia, tra i capelli, sui vestiti, sotto la gonna; uno spettacolo macabro e raccapricciante destinato a fermarsi chissà quando.

"Se sembri una morta devi stare con i morti!! Non ti pare?? Ahahahah!!".

Molti dei Serpeverde ridevano mentre gli altri, per la maggior parte Grifondoro, si dibattevano per fermarla, ma sembrava che molti dei Serpeverde stessi si mettessero sulla linea difensiva di quell'atto tanto crudele e senza ritegno. Assistere ad un tale spettacolo era straziante,
figuriamoci viverlo in prima persona.

Forse fu proprio per questo che, per la prima volta, l'ombra agì.

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