4) Il mago babbano




4 IL MAGO BABBANO DI: anonimo

Salve cari lettori, questa volta ci troviamo in un maniero dall'aria tetra e maleodorante, dove  abita un mago che conduce stranissimi e misteriosissimi esperimenti magici, a volte oltrepassando il possibile limite della magia.

Vi sono un sacco di oggetti strani e curiosi ma fra tutti spicca una finestra sospesa a mezz'aria e guardando oltre l'apertura si vede tutto nebuloso.

Vi è in corso una battaglia in cui Alarbert, un mago, si sta difendendo dai servi dello stregone anch'essi maghi, che vogliono cacciarlo da lì, dato che vi si è intrufolato assieme a un amico, spinto dalla sua avida e imprudente curiosità su questi bizzarri esperimenti.

Ma durante la lotta sfortunatamente Alarbert viene colpito da un incantesimo che lo fa cadere all'indietro contro la finestra.

In verità l'attraversa solo per metà, il suo amico Zacharius riesce a stento a trattenerlo per una gamba quindi rimane sospeso a metà tra questa e l'altra misteriosa parte dell'infisso.

Dopo un po'  l'amico riesce a tirarlo indietro; in realtà la finestra connette il mondo dei vivi e il mondo dei morti; ci si aspetterebbe quindi la morte istantanea di chi ne viene a contatto, almeno in teoria.

Infatti Alarbert si risveglia in ospedale giorni dopo, stranamente non è morto. 

Ma è successo qualcosa in realtà. 

Qualcosa è cambiato, cadendo all'indietro oltre la finestra lui ha perso la ragione, è come impazzito, urla, si dimena come in pena per una enorme sofferenza.

 Come rivelerà lui stesso più tardi, sente ancora i lamenti terribili delle persone nell'aldilà (si ci arriva attraverso la finestra) che sono disperati  per essere morti in un modo tanto assurdo e terribile. 

Alarbert ne è profondamente sconvolto, non riuscendo proprio a sopportare questo strazio. Terribilmente assetato per lo shock  impugna la sua bacchetta e  pronuncia l'incantesimo di richiamo: "Accio brocca!"

Ma non succede nulla... riformula l'incantesimo scandendo le parole, pensando solo di aver sillabato male le parole in preda all'agitazione, ma ancora una volta la brocca rimane ferma sulla cassettiera. Inorridito scopre di non essere più un mago. 

Capisce così che dopo esser passato dall'altra parte della finestra  una parte di lui è morta e di conseguenza la magia contenuta nel suo sangue si è dissolta. 

È quindi  ormai un semplice babbano!

Alarbert tenta anche di seguire un corso di magia per corrispondenza per tornare quello di  prima, ma assolutamente non gli serve a niente.  Quando alla fine una squadra di obliviatori mandati dal Ministero (hanno il compito di cancellare il ricordo ai babbani di eventi magici alla quale hanno assistito)sta per recarsi nella dimora di Alarbert per obliviarlo perché etichettato ormai  'come il babbano che sa troppo' disperato, ravanando nella sua mente si ricorda di una pozione miracolosa. 

Una pozione  che dona i poteri magici, che lui aveva letto in 'LA DURA VITA DI UN MAGONÒ' un libro contenuto nella biblioteca  in cui lui stesso lavorava come rilegatore. 

[tale libro era in una sezione chiamata "libri Diamanti" perché preziosi, ed era stato  scritto da un potentissimo e antichissimo mago di nome Merlino (fu il maestro di re Artù ). 

Con quel libro voleva aiutare i poveri sfavoriti maghinò; ma nel tempo, alcuni maghi contrari alla cosa, visto che tale libro era stato reso dallo stesso Merlino indistruttibile, lo maledissero con un incantesimo per far in modo che se chiunque sia, mago, magonò o semplice babbano lo aprisse vi troverebbe solo carta bianca e nient'altro]

Ma fortunatamente Alarbert un giorno aveva scoperto la pozione con un contro incantesimo e l'aveva letta; quindi ora svelto se la prepara, senza neanche bisogno della bacchetta.

La pozione è quasi  pronta, quando Alarbert sente bussare alla porta.

Disperato non sa come fare per distrarre gli obliviatori in tempo, per poter bere la pozione.

 Ma, fortunatamente, dal sottoscala ecco che compare  Pretty, la sua elfa domestica che blocca gli obliviatori con un schiocco delle dita. Li immobilizza e, non contenta, fa anche  levitare, dal tavolo su cui è poggiata, la  torta del cinquantesimo compleanno di Alarbert e la spiaccica in  faccia ad un obliviatore dai lineamenti duri:  Pretty, sarcastica, ironizza con il  suo strabiliato padrone che "quell'uomo aveva tanto bisogno di un po di dolcezza!" Nel frattempo la pozione è pronta  e Alarbert  la assume. Essa gli restituisce i poteri giusto in tempo  per  la verifica degli obliviatori e, dopo essersi  scusatosi con l'obliviatore per la torta in faccia, li invita a bere  della squisita burrobirra.     FINE



[In questa fiaba, preparare pozioni è una delle poche arti magiche per cui non serve una bacchetta, ma come ben sappiamo nella realtà se un babbano possedesse tutti gli ingredienti e l'attrezzatura necessaria alla preparazione di una pozione, non ci riuscirebbe, poiché il procedimento richiede anche una bacchetta magica (quella che loro chiamano 'misero bastoncino di legno')]

[P.S. Questa storia sembra che si riferisca al velo dell'Ufficio misteri,no?!?

Ma ovviamente sono state apportate alcune ma significative modifiche al fine di renderla appropriata al contesto fiabesco.

Uno strano, ma chiaro riferimento al velo e alle fatali conseguenze che ne possono derivare finendoci contro.

 E'probabile che dopo gli avvenimenti dell'anno prima che hanno portato alla morte di Sirius Black a causa del velo,un Indicibile(un impiegato dell'ufficio Misteri)  si sia sfogato con qualcuno sul mistero del velo; e che questi abbia deciso di farne una fiaba e pubblicarla ]


[Ma SORPRESA!....In realtà questa fiaba non è ispirata affatto alla triste vicenda del velo avvenuta l'anno prima al Ministero. 

Ma è ispirata a degli esperimenti fatti da un mago sul sottile confine tra il mondo dei vivi e quello dei  morti. In questa fiaba il mago Heracles ha aperto un varco tramite una finestra priva vetri e orribilmente nebulosa che collega il mondo dei defunti e quello dei viventi, temporaneamente solo per Halloween; in questo particolare giorno i due mondi entrano in contatto a causa del confine che si assottiglia e chi vive, corre il rischio di cader oltre in quel mondo che non gli appartiene ancora.]

                                                              COMMENTI DEGLI STUDENTI :

[Harry per tutto il tempo della lettura relativa alla parte della finestra che ricorda molto il velo è rimasto immobile, trattenendo il respiro e sconfortato dal ricordo della morte del suo padrino Sirius a causa del velo.]

Commento DI Ernie Macmillan:

Come ben sappiamo nel mondo reale non vi è modo di diventare un mago, lo si nasce e basta e, che anche i maghinò (come ad esempio il signor Gazza) non possiedono la magia venendo comunque da una famiglia di maghi, in loro non ve ne è la minima traccia.

Ma può accadere anche che i piccoli maghi non manifestino poteri fino in età prescolare, e quando poi la loro magia si è finalmente manifestata, con sollievo possono frequentare una scuola di magia. [Neville un giorno ha corso un reale pericolo di vita ma poi, quando inaspettatamente i suoi poteri magici si sono manifestati, è riuscito fortunatamente a salvarsi!]

COMMENTO DI SEAMUS FINNIGAN:

Nella realtà come nella fiaba succede che se un babbano impugna una bacchetta, con lui non

funzionerà. Infatti mio padre che è babbano una volta ha provato ad agitare la bacchetta di mamma e a formulare un incantesimo che lei aveva fatto poco prima, ma ovviamente a lui non funzionò.

  Pensiero DI HARRY POTTER: Invece i miei parenti non ci penserebbero proprio a voler diventare dei maghi!

Forse Dobby ha letto questa fiaba prima di venire a Privet Drive in estate e  mettermi nei guai  spiaccicando la torta in faccia alla signora Mason!

Il libro 'LA DURA VITA DI UN MAGONO' l'ha scritto sicuramente Mastro Gazza Commento di Michael Corner (Corvonero)

Se esistesse  davvero la possibilità che un babbano possa crearsi una pozione che dona poteri magici, questa cosa sarebbe un vero incubo! Perché non conoscendo le proprietà magiche degli ingredienti, durante la preparazione potrebbe abbondare nelle dosi o fare qualche errore nel mescolamento. E dopo averla assunta  invece di averne un beneficio, potrebbe avere delle brutte e imprevedibili sorprese. COMMENTO DI:  Percy Weasley

Non oso immaginare come si possa sentire un magonò respirando in famiglia la magia, ma non potendola praticare lui stesso...un'ingiustizia!Commento di:  Penelope Light (1991)

 COMMENTO DI: William 'Bill' WEASLEY settimo anno (1988)

Oltretutto se un babbano come nella fiaba, ricevesse da questa pozione  poteri magici  vi è dunque il timore che con questi, esso possa creare caos; problemi dettati da un' ignoranza di fondo o per una ambizione di potere, sentendosi superiore e quindi volendo oscurare gli originali maghi,finendo così nel libero arbitrio infrangendo importanti regole e volendo far di più di quanto sia possibile o permesso.

Oppure un maggior timore è che esso possa servirsene per scopi malvagi .Ed ecco il motivo per cui questo espediente esiste solo in un fantasy, un racconto immaginario incredibile, ma per fortuna molto molto lontano dalla nostra realtà. 

Charles "Charlie" Weasley –quinto anno (novembre 1988): Nella realtà uno che ha coscienza del mondo magico, ma non gli appartiene, rosica invidioso e codesta  possibilità  sarebbe per lui come un sogno che finalmente si avvera!

Sottoscriviamo!!!  Commento di : Neville Paciock e  Colin Canon [ma dico io, ai suoi poveri genitori babbani, Colin non pensa?!?]

Noi maghi siamo stati fortunati ad aver  avuto questo prodigioso dono naturale! E pensare che c'è ancora chi si ostina a fare gare di magia per vedere chi è il più forte! Commento di:Ron Weasley

[Anche Gazza ha tentato  un corso di magia per corrispondenza] 


È graditissimo un commento se vi è piaciuto 😙😙😙


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