Vacanze a Diagon Alley

Hlin rimase con Harry per quasi due settimane, tornando a casa la notte fonda per prendersi cura del prigioniero e ritornando al Paiolo Magico la mattina presto così che Harry non sospettasse di nulla.
Insieme passeggiavano per le vie di Diagon Alley come perfetti madre e figlio o, per meglio dire, madrina e figlioccio nonostante varie volte alcuni studenti che li conoscevano decidevano prontamente di disturbarli per chiedere loro qualcosa: chi un autografo, chi per far sapere le ultime novità del Quidditch e chi per chiedere aiuto alla professoressa White con alcuni compiti;
Dopodiché la madrina destava ogni volta il figlioccio dai tentativi di quest'ultimo di comprare un qualsiasi oggetto che gli pareva magnifico, ma che costava quasi quanto un uovo di Occamy.
Fu però soddisfatta quando il ragazzo si auto-arrese a non pre-ordinare una Firebolt, un nuovo modello di scopa appena uscita in commercio e amata da tutti gli studenti e gli appassionati del Quidditch.

- Sappi che non sarò mai matta a tal punto da comprarti una scopa come quella: primo, perché ne hai già una, secondo perché dovrei vendere tutti i miei organi e la quella catapecchia che chiamo casa per comprartela, però lo sono abbastanza da regalarti quel set di accessori per il Quidditch su cui ti ho visto sbavare poco fa, ma non prima di Natale mio caro piccolo Ramoso -

- Hlin perché mi chiami Ramoso? - domandò lui ad un certo punto.

- Ehm... Così... Un soprannome... Cosa c'è? Potter detesta anche i soprannomi ora? - scherzò la madrina scompigliandogli i capelli ancora più di quanto non lo fossero già, ricevendo un sorriso divertito da parte di Harry, sotto lo sguardo schernitore di un gruppetto di studenti che riconobbe come Serpeverde.

Ma, al ragazzo, importava poco e niente che lo prendessero in giro per quella situazione, aveva tredici anni, certo, ma ciò non toglieva il fatto che aveva pur sempre bisogno di affetto materno dopo tutti quegli anni trattato da elfo domestico, come sosteneva Hlin.
Stava per proferire parola quando notò la madrina distratta e con gli occhi fissi davanti a sé.
Provò a capire cosa essa stesse guardando, ma, prima che potesse capire cosa fosse, venne spinto dalla madrina dentro al Ghirigoro.

- Tu comincia ad acquistare i libri che ti servono, ho visto che ne hai parecchi e mi raccomando di non avvicinarti ai Libri dei Mostri, io devo fare una commissione - disse frettolosamente per poi lasciare, seppur a malincuore, il figlioccio nella grande libreria.

In seguito si diresse verso il responsabile di quell'azione.

- Non sono un genitore e nemmeno un padrino, ma sei sicura che si trattino così i ragazzi? Lo hai letteralmente buttato in un negozio che a malapena conosce - la rimproverò con tono gentile Remus Lupin facendo un cenno con il capo verso il Ghirigoro.

- A malapena?? Harry è qui da meno di due settimane e conosce già Diagon Alley come le sue tasche, non è proprio il tipo che si perde quel ragazzo e poi se vi facevo conoscere gli avrei tolto l'effetto sorpresa appena arrivato ad Hogwarts - ribatté Hlin con fare di sfida, incrociando le braccia al petto.

- Mh... in realtà qualcos'altro mi preoccupa - continuò il mago facendosi serio, avvicinandosi di più alla strega, afferrandola per un braccio e materializzandosi a Londra, in una cabina telefonica.

- Sul serio? Uno spazio meno ristretto no? - borbottò lei guardando lo spazio angusto.

- Non c'è nessun altro luogo in cui possiamo parlare tranquillamente lontano da maghi o babbani - rispose Remus.

- Casa tua magari? -

- Ecco... è occupata...-

- Da chi? -

- Dora...-

- Uh... il mio lupacchiotto fa progressi - lo punzecchiò la strega facendolo sbuffare.

- Finiscila, piuttosto ti prego di essere sincera con me... -

- Perché? Che ho fatto? -

- Hai aiutato Black a evadere da Azkaban? -

Hlin rimase spiazzata a quella domanda, ma la risposta pronta l'aveva comunque in serbo.

- Rem... ti sembro intelligente a tal punto da elaborare un'evasione? - domandò inarcando un sopracciglio.

Lupin la squadrò per qualche secondo.

- No, ok, scusami, hai ragione, è che sono stanco tutto qui: tra la prossima luna piena, Black e la nuova carica di professore non so più quando potermi rilassare -

- Lunastorta non saresti dovuto uscire di casa in queste condizioni, come hai appena detto hai appena passato una luna piena e dovresti essere a dormire, vai... a.. riposarti! - scandì bene lei.

Remus sospirò.

- È quello il problema... ne ho bisogno, certo, ma i professori nuovi devono presentarsi con almeno una settimana di anticipo a scuola, cioé dal prossimo lunedì, poi ci sono l'aula, l'ufficio da sistemare, le lezioni da preparare, la luna piena il primo settembre e...-

- Lupacchiotto ti vuoi dare una calmata? Per le lezioni e l'ufficio ci penso io, ti mando la piantina della classe, tu mi segni dove devo mettere le tue cose e così, appena arriverai il primo settembre con l'Hogwarts Express avrai già tutto pronto, d'accordo? -

- L'Hogwarts Express? - fece lui confuso.

- Esatto, la mattina puoi prendere il treno insieme agli studenti così puoi riposare almeno qualche ora e arriverai senza preoccupazioni, a Silente ci parlo io e scommetto dieci galeoni che non avrà problemi a concedere questo favore al suo miglior prefetto -

- Ma piantala, non ero poi così bravo dato che ti beccavo sempre fuori dal letto dopo il coprifuoco -

- Io sono un caso a parte, ora però tornatene a casa a dormire, perché hai due occhiaie che quasi toccano terra -

- Però tu non cacciarti nei guai in mia assenza -

- È quasi due settimane che non combino disastri, direi che è un record - sorrise Hlin.

- Che devi mantenere - detto ciò abbracciò la migliore amica, la riportò a Diagon Alley e la salutò materializzandosi una seconda volta.

Hlin allora entrò da Wiseacre's wizarding equipment e ne uscì soddisfatta poco dopo, per poi dirigersi verso il negozio di scherzi di Gambol e Japes e uscendo con una piccola borsa raggiungendo poi, di corsa, il Ghirigoro prima che Harry la venisse a cercare.
Una volta entrata nella libreria trovò il ragazzo che fissava uno strano dal titolo alquanto inquietante: Presagi di morte: che fare quando si prepara il peggio, e sembrava avere un'aria spaesata mentre ne osservava la copertina.
Hlin fece appena in tempo a sfilarglielo dalle mani che il libraio gli mise fra di esse Svelare il futuro, uno dei libri di testo.
Dopo dieci minuti uscirono dal Ghirigoro carichi di libri tornando al Paiolo Magico.

- Non dovresti leggere certe cose, potrebbero montarti la testa - disse ad un certo punto la madrina sistemando i libri sulla scrivania della camera da letto posizionandoli in una pila ordinata e passando un piccolo topo a Moonlight, la sua gufetta rossa del Madagascar, appena arrivata, che ora se ne stava appollaiata accanto ad Edvige, con la quale divise la sua cena.

- Non poteva essere un presagio di morte - rifletté Harry, guardandosi allo specchio - Ero già terrorizzato quando ho visto quella cosa in Mognolia Crescent... probabilmente era solo un cane randagio...-

- Cosa? Quale cane? - si allertò Hlin smettendo di accarezzare Moonlight.

- Oh nulla... stavo solo  pensando ad alta voce...- continuò il figlioccio cercando di sistemarsi i capelli.

- Combatti una battaglia persa, caro - sibilò lo specchio facendo sobbalzare il ragazzo.

- Ne hai ancora tante di cose di cui sorprenderti nel nostro mondo mio caro - rise Hlin rimettendo in disordine il tentativo mal riuscito di Harry ricevendo un sorriso arreso da parte di quest'ultimo.

Ed ecco qui un capitolo puccioso appena sfornato.
Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto ❤

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