Una gatta particolare
11 anni dopo...
Era l'ultimo giorno di scuola per Harry e stava camminando a testa bassa verso le elementari quando, sull'altro lato della strada vide un gatto che lo fissava, all'inizio fece finta di niente e continuò a camminare verso la scuola, ma quando si accorse che il gatto lo stava seguendo decise di andargli vicino, aspettandosi di vederlo correre via.
Invece il gattino, anzi, la gattina fece tutto il contrario, addirittura si struscia attorno alle gambe di Harry, reclamando le coccole.
- Sei simpatica - sorrise il ragazzino.
Quando però guardò più attentamente il pelo maculato della micetta, gli venne un sospetto.
- Sicura di non essere scappata da qualche casa di ricchi? - chiese come se la gattina gli rispondesse.
E, come a farlo apposta, la gattina fece una sorta di "No" con la testa.
- Tu...tu hai capito ciò che ho detto?? -
La micetta fece di sì con la testa.
- Be'...una gattina come te non può essere randagia...-
Infatti la micia era un bellissimo esemplare di Bengala, una razza che solo quelli con molti soldi potevano permettersi.
Aveva un grazioso musetto squadrato, impreziosito da due occhi colore smeraldo. Il manto ricordava quello di un leopardo.
- Sei molto bella, lo sai? -
La piccola bengala fece le fusa.
- Se, da come ho capito, non hai hai una famiglia, non hai neanche un nome, giusto? -
Ricevette un miagolio di approvazione.
- Allora che ne dici di...Artiglio rosso? -
La gattina miagolò ed inclinò la testa come per dire "No grazie, non ci tengo ad avere un nome da maschio"
- Ok, hai ragione...allora che ne dici di... Flame? -
Stavolta venne approvato.
- Bene Flame, vuoi venire a scuola con me? -
Flame annuì e la strana coppietta di incamminò verso la scuola.
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- Harry dove l'hai presa?? - chiese Lucy, una compagna di classe del ragazzo, mentre accarezzava Flame.
- L'ho trovata stamattina per strada e dato che non aveva né collare né altre cose che potessero indicare se aveva padroni o no, gliel'ho dato io un nome...si chiama Flame -
- È davvero stupenda! - esclamò Lucy.
- Bambini in classe! - li richiamò la maestra.
- Torno fra due ore, ciao Flame...- la salutò Harry accarezzandola sotto il mento e rientrando a scuola.
- Che ti avevo detto a proposito di Harry? - chiese una voce dietro alla gattina.
Quest'ultima si girò di scatto trovandosi davanti un uomo di forse trent'anni, capelli castano chiaro striati di grigio, gli occhi verdi e tre cicatrici, due sulle guance e una che partiva dal labbro inferiore e finiva sul mento.
La micia si trasfigurò in umana.
- Di non importunarlo fino a che non avrà compiuto undici anni e non verrà ad Hogwarts - lo prese in giro imitando la sua voce.
- Lunastorta so come non farmi scoprire e poi gli ho fatto fare amicizia con una bambina, è già qualcosa povero bambino, undici anni di vita trattato come un elfo domestico, fosse per me avrei già trasfigurato quei tre babbani in bidoni dell'immondizia...! -
- Vuoi che ne parliamo davanti un gelato al cioccolato di Fortebraccio? -
- Tu sai come prendermi! - sorrise la ragazza.
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- Silente è stato ben chiaro sull'argomento...-
- Sì lo so, però...tu non hai mai visto come trattano Harry, è più libero un prigioniero ad Azkaban, che lui in quella casa! -
- Hlìn calmati! I tuoi occhi stanno impazzendo -
- Scusa...-
- A proposito di Azkaban...vai ancora a fargli visita? -
- Si...- rispose la ragazza abbassando lo sguardo.
- Hlìn, quante volte ti ho detto di lasciar perdere? -
- Molte, lo so, però, io non riesco ad immaginare che sia stato lui, è impossibile! -
- Sai che nulla è impossibile -
- Invece questo lo è! Lui non lo avrebbe mai fatto! -
Dalla rabbia i capelli le divennero rosso fuoco, gli occhi neri come la pece.
- Hlìn! - la destò Remus.
- Perdonami...non piace parlare di questo argomento...-
- Lo so...ehi! Lo sai che il cioccolato del Guatemala ha il potere di risvegliare la passione? -
Con questa esclamazione fece finalmente ridere Hlìn.
Iniziarono a parlare del più e del meno, finché non si fece ora di andare.
- È ora di andare a prendere Harry -
- Fai attenzione a non farti scoprire -
- Si signore! -
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- Flame eccoti! - Harry prese in braccio la gatta ma so accorse subito di una cosa.
- Perché sai di cioccolato? - le chiese.
La gattina sgranò gli occhi, ma gli fece cambiare discorso iniziando a sfregare il suo nasino contro quello di Harry.
- Mi fai il solletico con i baffi! - rise il bambino.
Per Flame la risata di Harry era musica, così continuò.
- Hahaha ok d'accordo! Hai fame? - domandò quando la gattina si posò sulla sua spalla come un pappagallo.
La piccola fece un miagolio di approvazione.
- D'accordo, ma non dire niente ai miei zii...si certo, come se potessi parlare - rise.
Flame di risposta gli morse un orecchio.
Hola piccoli unicorni!! Ho impiegato 394 anni per trovare il nome giusto da dare alla micetta e infine ho optato per Flame perché ci sta come nome.
Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci vediamo nel prossimo capitolo!
A presto Honey Bunny!❤
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