Pensieri e preparativi

- Mamma!! Papà!! - gridò disperata la bambina, piombando in casa e cercando i suoi genitori.

Era il giorno del suo undicesimo compleanno, ma la mattina non era iniziata nel migliori dei modi o almeno così credeva lei.

Andrew e Nadìn White si precipitarono preoccupati dalla figlia avendola sentita gridare ma, quando si fermarono di fronte a lei, le loro espressioni preoccupate si trasformarono in sorrisi compiaciuti.

- Che c'è da sorridere?? Cos'hanno i miei capelli?? Perché sono rossi?? - ma guardandosi la ciocca che aveva appena preso in mano notò che il rosso fuoco di cui si erano tinti i suoi capelli poco prima lasciò spazio ad un grigio spento - e perché ora sono grigi?? -

- Hlin, tesoro, penso proprio sia arrivato il momento di rivelarti un segreto - disse suo padre abbassandosi alla sua altezza per poterla guardare negli occhi con uno sguardo rassicurante.

Nello stesso istante qualcuno bussò alla porta d'entrata ancora spalancata e quando Hlin si girò vide Alastor Moody sul ciglio della porta guardarla nella stessa maniera in cui i genitori l'avevano guardata poco prima.

- Non potevo arrivare in un momento migliore di questo, Andrew hai già raccontato tutto? -

- Aspettavamo solo te Alastor - disse Andrew salutando l'amico con una stretta di mano.

- Raccontarmi che cosa? - disse la bambina ancora spaventata guardando prima il padre, poi la madre e infine Alastor.

- Sarà meglio andare in salotto - disse Nadìn sorridente, in silenzio fino a quel momento.

- Ho appena finito di preparare del tè, ne vuoi un po'? -

- Con piacere - rispose l'uomo sedendosi su una delle due poltrone presenti nel salotto, proprio di fronte ad Hlin, seduta invece sul divano, tra i suoi genitori, dopo che Nadìn ebbe appoggiato il vassoio contenente la teiera fumante, quattro tazzine da tè, una brocchetta per il latte e una ciotolina con lo zucchero.

- Allora piccolina, mi pare proprio che tu sia impaziente e c'è bisogno di andare subito al nocciolo della questione, giusto? - disse Alastor guardando la bambina con l'occhio buono, mentre quello che rimaneva dell'altro era nascosto sotto una benda nera.

Hlin annuì poco convinta.
Alastor, dal canto suo, mise una mano in una tasca interna del pastrano tirandone fuori una lettera, che porse alla bambina.
Hlin prese la lettera guardando stranita l'amico e rivolse lo stesso sguardo ai genitori, che la incitarono ad aprire la lettera giallastra con lettere scritte con inchiostro verde smeraldo:

"Signorina H. White,
12, Granville Square
Londra"

Tirò fuori la lettera, anch'essa scritta con una grafia elegante e l'inchiostro usato per la busta.

- "Cara signorina White,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. I corsi avranno inizio il 1°settembre. Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio.
Ossequi, Minerva McGrannit" -

Andrew e Nadìn si abbracciarono, al settimo cielo per la notizia che la figlia sarebbe andata a studiare ad Hogwarts.

- Non capisco... è una scuola per prestigiatori? Tipo quelli che fanno uscire i coniglietti dal cilindro? - chiese confusa la bambina guardando i tre adulti.

- Non proprio Hlin...- cominciò il padre scambiandosi un'occhiata divertita con la moglie.

- Quelli sono solo dei cialtroni, tu sei una strega in tutto e per tutto Hlin! - lo interruppe Alastor.

- Una strega? Ma le streghe sono cattive - ribatté Hlin aggrottando la fronte.

- Tutte storie inventate! Sì, ci sono anche streghe cattive, ma solo perché hanno scelto di esserlo; questa scuola invece insegna ai maghi e alle streghe di tutto il Regno Unito come usare la magia a fin di bene. Inoltre tu hai un potere che pochissimi maghi e streghe possiedono...- fece una breve pausa nella quale spostò lo sguardo su Andrew -... devo spiegargli tutto io? - domandò sarcastico.

Andrew a quel punto si voltò verso la figlia e sorridendole dolcemente continuò il discorso:

- Vedi tesoro, io e tua madre non eravamo del tutto sicuri che tu avessi questi poteri, però oggi ci hai dato la conferma che sei ancora più speciale di quanto credevamo.
I tuoi capelli e i tuoi occhi stamattina sono diventati rossi perché stamattina sicuramente ti sarai arrabbiata più di quanto tu no abbia mai fatto, e ciò ha portato ad una sorta di innesco del tuo potere di Metamorfomagus -

- Metamo-cosa? -

- Metamorfomagus, Hlin; è un mago, o una strega nel tuo caso, che è in grado di cambiare aspetto quando vuole, rimanendo in aspetto umano, per esempio: potresti cambiare il tuo naso in quello di un maiale; le tue orecchie in quelle di un gatto, le tue braccia in tentacoli di un polpo e così via. Hai capito? - spiegò velocemente Alastor.

- Quindi sono una strega buona e sono anche una metafomagus? -

- Metamorfomagus - la cortese Alastor - e si sei una strega buona. Tuo padre con più calma ti spiegherà che cos'è Hogwarts, hai ancora nove prima di andarci, in questo tempo imparerai a conoscere molte cose del mondo magico -

- Solo una domanda... perché solo papà può raccontarmi di questa Hogwarts... e non la mamma? -

- Perché vedi, amore, io non ho poteri magici come papà - disse Nadìn prendendo per mano il marito

- Però tua madre ha saputo stregarmi comunque - scherzò Andrew dandole un bacio sulla guancia.

- Ok..  state diventando troppo smielati per i miei gusti... ci vediamo.
Ah proposito! Ora che Hlin sa del mondo magico, posso mostrarle un altro trucco di magia - detto ciò Alastor si alzò dalla poltrona, salutò i due amici e la piccola amica e si smaterializzò davanti agli occhi esterrefatti di Hlin, che rimase a bocca aperta per una buona manciata di secondi.

****

Il 30 non ci mise molto ad arrivare, quel giorno, ad Hogwarts, nell'aria c'era un piacevole senso di attesa. Nessuno fu molto attento in classe, tutti erano molto più interessati all'arrivo delle delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang; anche Pozioni fu più sopportabile del
solito, visto che durò mezz'ora di meno. Quando la campana suonò in anticipo, Harry, Ron e Hermione corsero su alla Torre di Grifondoro, depositarono borse e libri, s'infilarono i mantelli e tornarono giù di corsa nella Sala d'Ingresso.
I Direttori delle Case stavano disponendo in fila i loro studenti.

- Weasley, raddrizzati il cappello - ordinò la professoressa McGranitt a
Ron.

- Signorina Patil, via quella cosa ridicola dai capelli - Calì si rabbuiò e si tolse una grossa farfalla decorativa dall'estremità del-
la treccia.

- Seguitemi, prego - disse la professoressa McGranitt - quelli del primo
anno davanti... non spingete e... ma Buon cielo, dove si è cacciata Hlin? Signor Potter, vai nelle stanze della professoressa White a dirle di venire giù, le avevo detto esplicitamente di essere puntuale per 17 e sono già le 17 e 30 -

Harry non perse tempo, persino le scale di Hogwarts sembrarono aiutarlo per arrivate piu velocemete alle stanze di Hlin , infatti, in pochi minuti si ritrovò di fronte alla camera della madrina.
Diede due leggeri colpi alla porta in legno di faggio, ma non gli arrivò nessuna risposta, così, trovando la porta non chiusa a chiave la aprì e vide la madrina dormire beatamente sul proprio letto, con un braccio sotto la nuca a fungere da cuscino e l'altra appoggiata con delicatezza sul ventre leggermente rigonfio.

- Hlin...- la chiamò dapprima con tono leggero, ma la madrina non proferì risposta.

Ad Harry dispiacque doverla svegliare bruscamente, ma non voleva perdersi l'arrivo di Durmstrang e di Beauxbatons.

- Hlin!! - esclamò nell'orecchio della madrina sperando con tutto sé stesso di no ricevere uno schiaffo per risposta.

Hlin si svegliò di colpo e ci mancò poco che, come profetizzato da Harry, non tirò qualcosa di più  simile ad un pugno che ad uno schiaffo sul viso del figlioccio, questo, preparato, si scansò lasciando che il pugno colpisse il vuoto e si aspettò di vedere la madrina alzarsi e prenderlo per poterlo strangolare.
Questa volta, però, si sbagliò.

- Harry, ma che diavolo ti è preso?  Mi hai fatto prendere un colpo -

- Ho bussato e non hai Risposto, allora vedendo che la porta non era chiusa a chiave sono entrato e ho provato a chiamarti ma nemmeno così mi hai risposto e... scusa -

- Tranquillo, solo, non provarci mai più, perché la prossima volta potrei seriamente romperti il naso... ma perché sei venuto a svegliarmi? - Harry stava per rispondere, ma Hlin lo precette capendo di essere i ritardo come al solito - Per mille Snasi! L'arrivo di Durmstrang e Beauxbatons! Forza Harry andiamo! -

E detto ciò i due si precipitarono, per quanto Hlin potesse correre, giù per le scale e i corridoi di Hogwarts fino alla Sala Grande, giusto qualche minuto prima dell'arrivo delle due scuole straniere.

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