I cinque malandrini
- Io? È matto...- esclamò Ron, pallido.
- Non tu, il tuo topo - si spiegò Sirius spazientendosi.
- Ron non credergli, sono solamente dei bugiardi! - disse Hermione mettendosi davanti a lui.
- Hermione mi devi credere quando ti dico che anch'io in questi dodici anni l'ho sempre pensata come voi, l'unica che credeva in Sirius e che in questi anni ha sempre cercato di convincermi inutilmente a fare lo stesso è Hlin - cercò di persuaderla il professor Lupin, inutilmente.
- Perché sicuramente era d'accordo con Black -
- Harry! Fallo finire! - lo ammonì Hlin
- No! Voi lo avete sempre aiutato! Altimenti perché nei primi anni della mia vita tu non c'eri? -
- Non parlare alla tua madrina in questo modo! - sbottò Black.
- Sirius tranquillo, ci penso io. Harry... sai quanto ho dovuto lottare per convincere Silente di poterti almeno vedere? Io c'ero, ma tu non te ne sei mai accorto. Io ti ho sempre controllato da lontano, solo che... da una parte hai ragione, avrei dovuto farmi avanti prima, anche solo come Flame...-
- Flame? - la interruppe confuso il fidanzato.
- Harry mi ha chiamata così al nostro primo incontro, ero sottoforma del mio animagus e ancora non sapeva chi fossi.
Harry, tu non sai quante volte Sirius mi chiedeva fino allo sfinimento come tu stessi, se i babbani ti trattassero bene e quanto avrebbe voluto rivederti... -
I tre ragazzi rimasero muti.
- Se ce ne date la possibilità, non potremmo spiegarvi meglio. Guardate...-
E detto ciò riconsegnò le bacchette ai ragazzi, buttando la sua e quella di Hlin lontano dai due proprietari.
- Voi siete armati e noi no. Ora volete ascoltare? -
Il trio si guardò a vicenda, poi Harry si rivolse al professore.
- Se non lo ha aiutato... come faceva a sapere che era qui? - domandò.
- La mappa, la Mappa del Malandrino. Ero nel mio studio a guardarla...- rispose prontamente l'uomo.
- Sa come farla funzionare? - chiese Harry con sospetto.
- Ma certo che so come farla funzionare, ho dato una mano a disegnarla. Io sono Lunastorta: i miei amici mi chiamavano così, a scuola...-
- Lei l'ha disegnata? -
- Felpato - si unì il prigioniero.
- Fusadoro, e tuo padre... -
- Ramoso...- la anticipò Harry.
- Esatto - sorrise la strega.
- La cosa importante è che stasera la stavo guardando attentamente, perché sospettavo che tu, Ron e Hermione avreste cercato di sgattaiolare fuori dal castello per andare da Hagrid prima dell'esecuzione del suo Ippogrifo.
E avevo ragione, vero? -
I tre ragazzi annuirono.
- Venti minuti dopo, vi siete congedati da Hagrid e siete tornati al castello. Ma con voi c'era qualcun altro-
- Cosa? - esclamò Harry - No, non è vero! -
- Non riuscivo a credere ai miei occhi - disse Lupin senza smettere di camminare avanti e indietro, ignorandolo - Credevo che la mappa fosse difettosa. Come poteva trovarsi con voi? -
- Non c'era nessuno con noi! - insisté Harry.
- E poi ho visto un altro puntino che si spostava in fretta verso di voi, e
sotto c'era scritto Sirius Black... L'ho visto scontrarsi con voi, ho visto che
trascinava due di voi dentro il Platano Picchiatore...-
- Uno di noi! - disse Ron rabbioso.
- No, Ron - disse Lupin - Due, ecco perché Sirius ha indicato il tuo topo, quello non è un topo! -
- Voi siete matti! Crosta è con la mia famiglia da...-
- Didici anni! Curioso, una lunga vita per un comunissimo ratto... gli manca un dito vero? - lo interruppe Sirius alzando il tono di voce.
- E con questo? -
- Di lui trovarono solamente il suo...-
- Dito...! Quel vigliacco se lo tagliò così tutti lo avrebbero ritenuto morto e poi si è trasformato in un topo! - concluse il prigioniero.
- Ma professor Lupin... Crosta non può essere Minus... non può essere
vero, lo sa che non è possibile... - lo interruppe Hermione.
- Perché non può essere vero? - chiese Lupin tranquillamente come se fossero in classe.
- Perché...? Perché lo saprebbero tutti se Peter Minus fosse stato un Animagus. Abbiamo studiato gli Animagi al corso della professoressa McGranitt. E sono andata a fare una ricerca in biblioteca quando ho dovuto fare i compiti... Il Ministero tiene sotto sorveglianza i maghi e le streghe che
sanno trasformarsi in animali; c'è un registro in cui c'è scritto che animale
diventano, e i loro segni particolari... Sono andata a cercare la professoressa McGranitt sul registro, e ho scoperto che esistono solo sette Animagi in questo secolo, e Minus non era sulla lista...-
Lupin scoppiò a ridere.
- Hai ragione un'altra volta, Hermione! - disse - Ma il Ministero non ha
mai saputo che esistevano quattro Animagi non classificati che si aggiravano a
Hogwarts e solo Silente e la professoressa McGrannit sanno di Hlin -
- Se hai intenzione di raccontargli tutta la storia, stringi, Remus - ringhiò
Black - Ho aspettato dodici anni e non ho intenzione di aspettare ancora a lungo! -
- Va bene, ma dovete aiutarmi anche voi due - fece una breve pausa e ricominciò a parlare - In primis la Stamberga
Strillante non è mai stata stregata... le urla e gli ululati che sentivano gli abitanti del villaggio erano opera mia -
Fece un'altra breve pausa.
- Comincia tutto da qui... da quando sono diventato un Lupo Mannaro. Niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato morso... e se non fossi stato così sconsiderato... -
Ron stava per interromperlo, ma Hermione lo zittì per poi tornare a concentrarsi sul Lupin.
- Ero un bambino quando fui morso. I miei genitori le provarono tutte,
ma a quei tempi non c'erano cure. La pozione che mi prepara il professor Piton è un ritrovato molto recente. Mi rende innocuo, sapete. Se la prendo la settimana prima della luna piena, riesco a mantenere il controllo quando mi trasformo... i rannicchio nel mio studio, come un normalissimo lupo, e aspetto che la luna tramonti.
Prima che la Pozione Antilupo venisse scoperta, comunque, una volta
al mese diventavo un mostro a tutti gli effetti. Sembrava impossibile che
riuscissi a frequentare Hogwarts. Gli altri genitori non avrebbero voluto
che i loro figli entrassero in contatto con me.
Ma poi Silente diventò Preside, e trovò la soluzione. Disse che se prendevamo alcune precauzioni non c'era motivo per cui io non potessi venire a scuola...»
Guardò Harry.
- Qualche mese fa ti ho detto che il Platano Picchiatore fu piantato l'anno che sono arrivato a Hogwarts. La verità è che fu piantato perché sono arrivato a Hogwarts.
Questa casa...- si guardò intorno desolato - ..e il tunnel che porta qui... furono costruiti per me. Una volta al mese mi facevano uscire di nascosto dal castello e venivo qui a trasformarmi. L'albero fu messo all'entrata del tunnel per impedire a chiunque di incrociarmi quando ero pericoloso -
I tre ragazzi ascoltavano, rapiti dal racconto.
- Le mie trasformazioni in quei giorni erano... erano terribili. È molto
doloroso trasformarsi in un Lupo Mannaro. Non avevo intorno degli umani da mordere, cosi mordevo e graffiavo me stesso. Gli abitanti del villaggio udivano il rumore e le urla e credettero che si trattasse di spiriti particolarmente violenti. Silente incoraggiò le dicerie... anche adesso che la casa è
silenziosa da anni, gli abitanti di qui non osano avvicinarsi...
Ma trasformazioni a parte, ero più felice di quanto non fossi mai stato.
Per la prima volta avevo degli amici, tre grandi amici. Sirius Black... Hlin White... Peter Minus naturalmente tuo padre, Harry... James Potter -
- A farla breve, Harry, noi capimmo che Remus era un lupo mannaro...- disse Hlin intervenendo vedendo che Sirius si stava spazientendo.
- Così decidemmo di stargli accanto durante le lune piene diventando animagi senza che nessuno lo venisse a sapere - continuò quest'ultimo.
- Diciamo solo che nessun altro studente conosceva così bene Hogwarts ed Hogsmeade come noi, per questo disegnammo la Mappa del Malandrino -
- Quindi fatemi capire - disse infine Harry - tu dovresti essere Fusadoro, una gatta; Black, Felpato, un cane; il professore, Lunastorta; mio padre, Ramoso, ecco perché mi hai sempre chiamato con quel soprannome -
Hlin sorrise soddisfatta.
- E, se la vostra storia è vera, Peter Minus dovrebbe essere Codaliscia, cioè un... topo - aggiunse Hermione.
- Molto bene ragazzi -
- Fammi vedere - insisté Harry.
Sirius strappò con forza Crosta dalle braccia di Ron e lo portò sul vecchio pianoforte al centro della stanza.
- Al tre...se...- disse Lupin puntando la bacchetta, seguito da Sirius e Hlin, contro il piccolo animale - Uno... due... TRE! -
Il topo sgattaiolò per terra schivando i colpi delle tre bacchette, ma Hlin centrò l'agile l'animaletto poco dopo.
Il piccolo ratto lasciò, quindi, il posto ad uomo, che cercava di farsi piccolo piccolo e si torceva le mani.
Era un ometto molto basso, poco più alto di Harry e Hermione, i suoi sottili capelli incolori erano in disordine e in mezzo alla testa aveva una larga chiazza calva. Aveva l'aspetto raggrinzito di un uomo grasso che avesse perso molto peso in poco tempo e la sua pelle sembrava sporca e malaticcia.
Si guardò intorno, il respiro rapido e
irregolare.
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