Due fuggitivi per una strega

-... per poco non mi veniva un colpo! Perché non sei ad Azkaban? Come hai fatto ad evadere? Ti hanno visto? Stai bene? Sei ferito? - domandava freneticamente Hlin e squadrando insistentemente ogni angolo del viso e del petto di Sirius Black pronta a prendere la cassetta del primo soccorso se solo avesse visto anche solo una piccolissima ferita.

- A questo punto spogliami del tutto - rise beffardo il mago bloccandole le mani e facendo sì che potesse guardarlo negli occhi -... non sono ad Azkaban perché sono evaso per un valido motivo; no, non mi ha visto nessuno, si sono accorti solamente della mia assenza; sì, sto bene e no, non sono ferito, solo un po' stanco e affamato - continuò nel tentativo di rassicurarla.

Hlin lo guardò da capo a piedi e si sentì in colpa per non poterlo aiutare del tutto.

- Il cibo te lo posso procurare, ma per l'aspetto non posso farci granché, i babbani mi hanno staccato luce e acqua ancora cinque anni fa e non ho sterline per poterli riattaccare e sai meglio di me che magia ed elettrodomestici babbani non vanno d'accordo -

- Tranquilla, ho resistito per dodici anni a quest'aspetto, posso farlo ancora, mi dispiace solo che tu mi veda sotto così -

-Per quello mi basta guardarti negli occhi per poter vedere quel dolce mago narcisista che ho conosciuto molti anni fa -

- Narcisista? - domandò lui avvicinandosi di più al suo viso.

- Molto narcisista mio caro - rispose Hlin stando al gioco.

- Ah sì? -

- Sì - sorrise lei -... ma è meglio se ti procuro subito del cibo, sembra che tu stia per morire da un momento all'altro -

- Prima però voglio un abbraccio - sussurrò il mago con tono infantile.

La strega sorrise a quella richiesta, ma non appena si avvicinò per accoglierlo tra le sue braccia, qualcosa si catapultò contro la finestra rovinando quel momento.

- Che diamine è stato?? - domandò Sirius volgendo lo sguardo alla finestra e notando un ammasso di piume sdraiato sul pianerottolo fuori da essa.

- So già di chi è quel gufo - sospirò Hlin aprendo la finestra al rapace.

Era Errol, il gufo della famiglia Weasley, e insieme a lui c'era Edvige, la civetta di Harry.
E mentre questi si erano accomodati sullo schienale di una sedia, Hlin prese a leggere la prima lettera, quella di Errol::

Hlin, abbiamo saputo che Harry è scappato da casa dei suoi zii, volevamo sapere, anzi, speriamo che tu sappia dove si trovi. Papà dice che è stato davvero imprudente ad andarsene così di casa con il rischio di incontrare quel pluriomicida di Sirius Black.

Ron ed Hermione

Tirando un lungo sospiro esasperato si mise a leggere quella di Edvige:

Hlin, non lo se sarai già stata avvertita, ma sono scappato di casa o, per meglio dire, casa dei miei zii.
Non ti arrabbiare, so che c'è questo Sirius Black in circolazione, però voglio spiegarti il perché di persona, ci vediamo al paiolo magico a Londra

Con affetto, Harry.

Hlin venne distratta da un tonfo che scoprì essere stato provocato da Sirius, che aveva tirato un calcio contro il piede del letto.

- Amore non mi va di rubare altro Ossofast dall'infermeria di Hogwarts - sorrise lei tornando seria non appena vide il volto cupo di Sirius.

- Ora Harry mi vedrà solo per ciò che non sono - esclamò il mago.

- Sirius vedrai che Harry sarà ragionevole - cercò di rincuorarlo Hlin, riuscendo, finalmente, ad avvolgerlo in un dolce abbraccio.

Le importava assai poco di sentire il corpo ossuto di Sirius stringerla a sé, abbracciarlo era più importante in quel momento, era lì con lei e saperlo fuori dalla portata dei dissennatori così che non potessero torturarlo la calmava ulteriormente.

****

- Harry James Potter! Che purvincolo hai che ti passa per la testa?? - esclamò Hlin incontro al figlioccio e abbracciandolo così forte da fargli mancare il respiro.

- Hlin tranquilla, non sarà prudente girare di notte per le strade, ma un prigioniero evaso lo so riconoscere - rispose Harry cercando una scusa per non essere messo in punizione dalla madrina.

- Cosa vuoi che sia in confronto ad una madrina arrabbiata? - continuò lei guardandolo seriamente

- Hlin ho tredici anni e poi... - Harry si fece cupo e si sedette sul letto.

- Poi? - lo incitò la madrina tornando ad essere affettuosa come suo solito e inginocchiandosi per poterlo guardare negli occhi.

- Se fossi rimasto mi sarei comportato ancora peggio...- ammise il ragazzo.

- In che senso? -

- Stamattina, due ore dopo che sei andata via, zio Vernon mi ha avvertito che sarebbe arrivata sua sorella e che io avrei dovuto fare finta di non essere quello che sono, ma di essere un ragazzo da riformatorio...-

- Questo è alquanto spregevole! Scusami... Continua...-

- Per un po' è andato tutto abbastanza liscio, poi lei ha cominciato ad insultare i miei genitori e...-

- E? -

- Ha paragonato la mamma ad una cagna...- disse tutto d'un fiato.

- Lei ha fatto cosa?? - tuonò la strega fuori di sé.

-... e io ho, accidentalmente, l'ho fatta gonfiare e lei è volata -

Hlin si alzò e cominciato a battere le mani finché esse non diventarono rosse.

- Harry Potter... in questi tre anni non sono mai stata così fiera di te come in questo momento! Altro che accidentalmente! Insultare la povera Lily in quel modo... certi babbani non sanno proprio che cosa sia l'educazione, se ci fossi stata io in quel momento vedevi che graffi che mi partivano -

Harry si mise a ridere e Hlin gli andò dietro.

- Hlin...-

- Mmh...-

- Che cos'è un... purvincolo? -

Hlin tornò a ridere senza una ragione.

- E' tipo un topo. ..ma più brutto e spelacchiato - prese il giornale che stava poggiato sul comò e indicò la foto della famiglia Weasley, più precisamente il topo di Ron -  Tipo Crosta, ma lui è solamente spelacchiato -

Hlin inarcò un sopracciglio: notò solo in quel momento che al topo della famiglia Weasley mancava un artiglio, tutto sembrava richiamarle qualcosa alla mente, ma scosse subito la testa per scacciare quel pensiero probabilmente illogico e tornò a guardare il giovane mago.

- Allora... Il ministro ti permette di andare a Diagon Alley per un gelato o devi stare segregato qui come Raperonzolo? -

- Raperonzolo? -

- Ah giusto, dimenticavo che: uno, è una storia per bambine e due, i Dursley non ti hanno mai raccontato una favola della buonanotte...-

Ci fu un piccolo momento di silenzio in cui il figlioccio scrutò la madrina alla ricerca di un qualche dettaglio di cui anche lui ignorava l'esistenza.

- Allora... Questo gelato, lo prendiamo o no? - lo riscosse Hlin prendendolo per un braccio e trascinandolo fuori dal paiolo magico per poterlo portare a Diagon Alley e, finalmente, stare insieme al suo figlioccio.

Colgo l'occasione per abbracciarvi uno ad uno virtualmente per ringraziarvi del traguardo delle 27,7k views e dei 2.22k mi piace che mi avete lasciato.
Grazie grazie grazie grazie.
Sirius: *sarcastico* Temo di non aver capito... Li hai ringraziati per caso?
Io: Sì... Remus ringrazia e dagli a tutti un pezzo di cioccolato
Remus: Cos... Perché? Mio cioccolato... In ogni caso... grazie a tutti
Io: *gli addenta un pezzo di cioccolato* Come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto. A presto cricetini ❤️

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