Domande
- Ragazzo!! -
Hlin sobbalzò dallo spavento cadendo così dal letto poi, ricordandosi immediatamente dove si trovava si nascose sotto al letto.
- Arrivo zio Vernon! - esclamò Harry alzandosi velocemente dal letto nel mentre che suo zio aprì la porta.
- Noi oggi non ci saremo a pranzo, guai a te se combini disastri con quella robaccia! - abbaiò zio Vernon con fare minaccioso.
- Ho capito... posso uscire almeno? -
- Non a più di due isolati da qui, non voglio la casa incustodita! -
- Va bene, vengo subito giù - disse sapendo già che avrebbe dovuto preparare la colazione.
- No, mangeremo fuori - lo bloccò zio Vernon chiudendo bruscamente la porta.
- Babbano arrogante - borbottò Hlin uscendo dal suo nascondiglio.
- Hlin! Pensavo te ne fossi andata - esclamò Harry abbracciando la madrina.
- Mi hai preso per stupida? Non andrei mai via senza prima salutarti brutta testa di troll! - rise Hlin prendendo il figlioccio e scompigliandogli i capelli - Sai fino a quanto rimarranno via? -
- Quando stanno fuori a pranzo solitamente rientrano per le tre - rispose Harty mentre tirava fuori dall'armadio una maglietta nera e un paio di jeans.
- Allora abbiamo un sacco di tempo per andare a Diagon Alley solo io e te! -
- Sarebbe fantastico... ma hai sentito zio Vernon, non vuole che la casa rimanga incustodita...- sospirò Harry ricordandosi dell'incarico che gli aveva affibbiato lo zio.
- Giusto... be'... possiamo chiedere alla signora Figg di badare alla casa mentre noi siamo via - propose immediatamente Hlin.
- La conosci? -
- Certo... andare in giro da gatta ha i suoi vantaggi.
Ora su! Lavati, vestiti, facciamo colazione e poi andiamo! Abbiamo solo otto ore... prima ci sbrighiamo meglio è! -
Harry si lavò e vestì in fretta e furia, poi, quando scese, vide la tavola preparata per due al suo posto vi erano una piccola brocca contente latte freddo, una tazza di té nero, tre toast, della marmellata, un vasetto di yogurt e un bicchiere contente spremuta d'arancia.
- Di solito mangio uova e bacon a colazione, ma tutto ciò sembra molto invitante - commentò Harry sedendosi accanto alla madrina.
- È la tipica colazione italiana... almeno è quella che mi fa sempre mia nonna quando la vado a trovare in Italia - disse Hlin addentando un pezzo del suo toast.
- Be'... è semplice, ma buona - replicò Harry mentre guardava il suo yogurt.
- Sono contenta che ti piaccia, anche perché non volevo fare troppo disordine e così ho optato per qualcosa di semplice - sorrise Hlin venendo il figlioccio felice.
Dopo qualche minuto Harry aveva già finito la sua colazione così si alzò da tavola dirigendosi verso la porta d'entrata, pronto ad uscire.
- Quanta fretta piccolo Ramoso! - esclamò Hlin bevendo l'ultimo sorso del suo succo e raggiungendo Harry.
****
-
- Remus! Proprio il malandrino che stavo cercando! - esclamò Hlin quando notò Remus uscire dalla Gringott.
- Hlin! Come è andata ieri sera? Ad Harry è piaciuto il regalo? - domandò Remus avvicinandosi.
- Sì, moltissimo, non ha ancora idea per cosa dovrà utilizzarlo, ma gli è ugualmente piaciuto...ora siamo venuti qui mentre i suoi zii sono fuori casa ed è andato a fare un giro nel negozio per Quidditch e poi gli ho consigliato di andare da Ollivander per farmi aggiustare la bacchetta, ieri sera nel nascondermi sotto il letto di Harry l'ho rotta...- rispose Hlin sbuffando sonoramente.
- Nasconderti sotto il letto di Harry? Non capisco...-
Hlin era come pietrificata, sembrò non sentire nemmeno una parola di quello che aveva detto Remus.
- Hlin? -
- Non riesco a trasformarmi... - sussurrò Hlin per non farsi sentire dai passanti.
- Cosa?! - esclamò confuso il mago.
- Hai capito bene.. non riesco a prendere la mia forma di Animagus... o meglio... nessuna da Metanimagus...- ripeté la strega.
- Da quel che so potrebbe trattarsi di un Homosembiante permanente...- ipotizzò Remus -... ma non saprei chi te lo possa aver fatto essendo stata tutto il tempo nei paraggi di Privet Drive, e lì di maghi non ne girano molti - disse poi.
- E non potrebbe trattarsi di nient'altro? - domandò Hlin.
- Non ne ho la più pallida idea... dovremmo chiedere a Madame Black, ma è andata in America per questioni riguardanti il Ministero americano e non tornerà prima di metà settembre... tu non hai qualche idea? -
- No... le piccole ipotesi che mi sono fatta sono durante il tragitto da Privet Drive a qui sono tutte insensate e...-
- Hlin! - la interruppe Harry raggiungendola -... ecco la tua bacchetta -.
- Grazie mille, piccolo Ramoso! Vai da Fortebraccio che ti raggiungo subito, sai già i miei gusti preferiti - disse Hlin scompigliandogli ancora una volta i capelli corvini.
- Professor Lupin - lo salutò Harry.
- Ehi Harry, buon compleanno! -
- Grazie professore - sorrise Harry - ora vado, arrivederci! - e si allontanò verso la gelateria Fortebraccio.
- Perché è così di fretta? -
- Non vuole perdersi neanche un attimo della nostra uscita, è un mese buono che non ci vediamo e dice che non vedeva l'ora di rivedermi -
- Allora è meglio che non ti trattenga oltre, intanto io cercherò di capire che cosa blocca il tuo metanimagus -
- Sei il migliore lupacchiotto!! - esclamò Hlin abbracciando Remus.
- Ancora con questo soprannome? Selvaggina? - la punzecchiò Remus.
- Era da mesi che non mi chiamavi così - rise Hlin sciogliendo l'abbraccio e raggiungendo Harry.
- E se fosse... no, non è possibile...- borbottò il mago fra sé guardando l'amica allontanarsi.
Scusate il ritardo... però sono sempre qui e non vi abbandono mai 🥺❤
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Adieu ❤
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