Algabranchia
Il 24 febbraio, il giorno della seconda prova, si avvicinava sempre di più e Harry era preoccupante più che mai. Non per l'indovinello, quello lo aveva risolto, piuttosto per come sarebbe potuto sopravvivere sott'acqua per un'ora.
- Ho scritto a Tartufo per sapere se ha qualche idea, inoltre gli ho scritto del signor Crouch che è entrato nell'ufficio di Piton e della conversazione tra Moody e Piton. - poi ritornò sull'argomento principale - sarebbe bello essere un Metamorfomagus, poi trasformare la mia faccia in quella di un pesce e non avrei problemi -
- Già... e le trasfigurazioni corporee te le sconsiglio se non sei sicuro al cento per cento che esca l'esito sperato - disse Hlin mentre se ne stava sdraiata sul letto cercando una posizione comoda.
- Ho cercato in tutta Hogwarts, perfino nel reparto proibito, ma niente. Avrei optato per i respiratori da sub, ma Hermione dice che andrebbe contro il regolamento -
- Se il regolamento non esistesse sarebbe stata la prima cosa che ti avrei consigliato, sono molto efficaci - disse Hlin finendo di sistemarsi i capelli.
- È pronta la colazione! - annunciò nonna Rosa portando il vassoio sul tavolino.
- Harry mi aiuti? - chiese Hlin allungando un braccio verso il figlioccio.
Harry prontamente lo afferrò e aiutò Hlin ad alzarsi dal letto e a sedersi sulla sedia.
- Non hai una bella cera, tutto bene? - si preoccupò Harry.
In effetti era già qualche giorno che Hlin era più stanca del solito e da qualche notte non riusciva a trovare una posizione comoda in cui dormire.
- È il bambino... o la bambina... in questi giorni è capriccioso, l'altro ieri sono andata a Londra insieme alla nonna per un controllo e mi hanno detto che manca ancora un mese e che non ho nulla di cui preoccuparmi, anche se ha detto di evitare emozioni forti...-
- Quindi non ci verrai alla seconda prova? - chiese Harry con un tono quasi deluso.
- Certo che ci verrò e sarò in prima fila! Basterà che io stia seduta e che pensi al fatto che qualunque cosa userai per respirare sott'acqua sia efficace più di qualunque respiratore babbano - Hlin sorrise attirando a sé il figlioccio.
- Ora se...- venne interrotta da un picchettiò proveniente dalla finestrella, era un gufo bruno con in bocca una lettera.
- È di Tartufo Harry - disse Hermione aprendo la finestrella - è lo stesso gufo con cui hai mandato la tua lettera -
Harry sfilò la pergamena, la srotola e vide la lettera più breve che Sirius gli avesse mai scritto.
Mandami la data del prossimo fine settimana ad Hogsmeade via stesso gufo.
- Wow, sapevo che era di poche parole, ma non ha mai scritto lettere così corte, non ti ha scritto qualche consiglio per respirare sott'acqua? - domandò Hlin allungando il collo per sbirciare il contenuto della pergamena.
Harry voltò il foglio, sperando di trovare qualcos'altro, ma era in bianco.
- Accidenti, gli ho scritto tanto su Piton e Moody e non ho insistito per un consiglio su come sopravvivere sott'acqua...- sbuffò Harry cercando una penna per rispondere al messaggio.
- Tieni... prendi la mia penna e rimanda subito indietro il gufo -
Harry scarabocchiò la data sul retro della lettera di Sirius, legò di nuovo quest'ultima alla zampa del gufo bruno e lo guardo decollare.
- Perché vuole sapere del prossimo fine settimana a Hogsmeade? - chiese Ron.
- Non so - rispose sordamente Harry. La temporanea felicità che lo aveva pervaso alla vista del gufo era svanita.
- Forza... andate o farete tardi a Cura delle Creature Magiche -
- Tu non vieni Hlin? - chiese Hermione rimettendosi la borsa.
- No, credo che me starò distesa a letto per un po', non ho dormito affatto questa notte... salutatemi Rubger -
- Sarà fatto - disse Harry dandole un abbraccio e salutando nonna Rosa con un sorriso.
***
Quel giorno Hagrid, dopo essere tornato al lavoro, era riuscito a catturare ben due puledri di unicorno. A differenza degli adulti erano d'oro puro. Durante la lezione saltò fuori che Hagrid sugli unicorni la sapeva lunga quanto sui mostri, anche se era chiaro che trovava deludente la mancanza di zanne velenose.
- I puledri sono più facili da vedere degli adulti - disse Hagrid alla classe - Diventano d'argento quando hanno due anni e a quattro ci cresce il corno. Non diventano bianchi finché non sono cresciuti, più o meno a sette anni. Da cuccioli sono un po' più tranquilli, quasi quasi ci piacciono anche i maschi... dai, venite avanti, potete accarezzarli se vi va... dateci un po' di questi zuccherini...-
- Harry, sai perché Hlin non c'è? A lei ci piacciono tanto gli unicorni. Questi sono i puledri di quella con cui ha fatto amicizia, credo l'abbia chiamata Hateya, vuole dire "lasciare un'impronta", perché lei la ha trovata così, seguendo le sue impronte. Volevo sapere se ci aveva voglia di dare un nome anche ai due puledri - disse Hagrid avvicinandosi a lui mentre tutti gli altri si assiepavano attorno ai piccoli unicorni.
- Mi ha detto di salutarti. È solo un po' stanca, nulla di grave, ma preferiva stare a letto... appena la incontro le posso chiedere dei puledri -
- Bene, bene... grazie. E tu? Stai bene, Harry? -
- Sì- rispose Harry.
- Sei solo nervoso, eh? - disse Hagrid.
- Un po' - rispose Harry.
- Harry - disse Hagrid, battendogli una manona sulla spalla, così che Harry piego le ginocchia sotto il peso - mi preoccupavo prima di vederti alle prese con quello spinato, ma adesso lo so che puoi fare tutto quello che vuoi. Non ho proprio nessun pensiero. Sarai bravissimo! Hai già risolto l'indovinello, vero? -
Harry annuì, ma nel farlo fu sopraffatto dal folle desiderio di confessare che non aveva la più pallida idea di come sopravvivere in fondo al lago.
- Vincerai. Lo so, me lo sento. Vincerai, Harry! -
Harry non ebbe cuore di cancellare il sorriso lieto e fiducioso dalla faccia di Hagrid così si sforzò di sorridere e andò ad accarezzare i puledri insieme agli altri studenti.
****
- Hlin, Hlin! - Harry entrò di colpo nella stanza della madrina.
- Per l'amor degli snasi, Harry... ma sei matto? È mezzanotte passata - disse Hlin sedendosi sul letto e strofinandosi gli occhi.
- Scusa, lo so. Ma grazie a Dobby ho la soluzione e volevo rassicurarti, così domani potrai stare tranquilla e non agitarti -
Hlin fece un grande e dolce sorriso.
- Come faccio ad arrabbiarmi con te dopo questa frase? - chiese abbracciandolo. - Avanti, che soluzione ti ha dato Dobby? -
- Questa - aprì la mano mostrandogli una pallottola di quelle che sembravano viscide code di ratto verdastre.
Hlin dovette trattenere con molta fatica un conato di vomito.
- Bleh, ma che cavolo è? Aspetta un attimo... ma è Algabranchia, giusto?
- Giustissimo! Me l'ha data Dobby poco fa -
- Quell'elfo mi stupisce ogni giorno di più - disse Hlin appoggiando la testa sul cuscino.
- E se non dovesse funzionare? - chiese il ragazzo sedendosi pensieroso sul letto.
Hlin si rimise a sedere a appoggiò una mano tra i capelli corvini del figlioccio.
- Incredibile ma vero, sono solo quattro anni che vivi nel mondo magico perciò è normale che non ti sia ancora abituato a certe magie, ma ti posso assicurare che Dobby sa il fatto suo - Harry accennò a un sorriso, che venne subito contraccambiato da Hlin - ora vai a letto e stai tranquillo, domani andrà tutto bene - disse infine dandogli un bacio materno sulla fronte.
- Grazie - disse Harry allargando il suo sorriso, per poi uscire dalla stanza e dirigersi nel dormitorio molto più sereno al pensiero della seconda prova.
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