Una mano tesa

Dannazione...proprio ora?
<<Harry, aspetta, non è come sembra>>. Oddio ma che sto dicendo, qualcosa di un po' meno scontato? E poi io che mi giustifico, con lui poi, non posso crederci.

I pensieri di Draco anticiparono solo di poco le parole del moro: <<si come no, ora manca solo che mi dici che non mi hai tradito. Ma dai, è chiaro che i miei sospetti erano fondati>>, proprio mentre Harry finì di parlare, il freddo punse, come colpiti da migliaia di spilli, i corpi dei tre furono avvolti da un'enorme scia di fumo che si diradò, velocemente come li aveva avvolti.

<<Ti sei avvicinato a noi solo per vendermi. Solo per per poter agire in tranquillità. Non meriti neanche il mio odio. Mi fai schifo>> il ragazzo parlava con la bacchetta in mano puntata verso Malfoy, che invece, inerme, non reagì. Non provò neanche a replicare, a scusarsi, a giustificare le sue azioni. Non tentò di spiegare che aveva rifiutato a priori l'offerta ricevuta, prontamente declinata senza neanche sapere quale fosse realmente.
<<Sai qual'è la cosa più brutta? Tu non hai tradito solo me, hai tradito tutti, Kingsley, il ministero, i maghi di tutto il mondo>>.

Dopo essere rimasto in silenzio ad ascoltare le parole, scagliate come freccie, dal ragazzo con la cicatrice sulla fronte, Draco non riuscì a trattenere la sua rabbia: << Ora basta! Per prima cosa, non devo darti giustificazioni di alcun genere, secondo, io non ho tradito nessuno, né te, né il ministero, né nessun altro. E terzo, per onor di cronaca, il tuo odio o la tua indifferenza non mi interessano, ma giusto per essere chiaro, io, mio caro Potter, a chiunque fosse a parlare poco fa, ho detto che non avrei accettato ancor prima che lei mi dicesse che il suo obbiettivo eri tu, col senno di più, forse ho sbagliato>>.
Le parole di Draco arrivarono come un pugno allo stomaco di Harry e Ron che per un attimo si guardarono impietriti, senza più curarsi di lui.

<<Aspetta, tu?...vuoi dire che non sai chi fosse? vuoi davvero farci credere che non sei d'accordo con chiunque fosse a parlare?>> Ron si portò affianco all'amico di mille e più avventure, anticipando le sue domande. Ora fu lui a portare la mano sulla spalla del moro, cercando di sostenerlo ed imitando il gesto che lo stesso Harry aveva avuto nei suoi confronti, poco prima di giungere da Draco.

<<Sapete cosa mi da più fastidio? So cosa ho fatto in passato, so bene quanto io abbia sbagliato e so quanto i miei comportamenti abbiano influito sulle vostre vite, ma non per questo dovete dare per scontato che io sia il cattivo, sono cambiato. Ora, come voi, ho qualcosa per cui lottare, qualcuno per cui essere buono e per cui vale la pena essere positivo. La verità, è che per voi è facile, avete sempre avuto... beh voi, voi ci siete sempre stati l'uno per l'altro, io sto provando queste cose solo ora, e per la prima volta. Siete cresciuti sapendo di avere qualcuno che, qualunque cosa succedesse, vi avrebbe spalleggiato. Io, al contrario, come amici avevo un tonto ed un leccapiedi. In più, sono stato allevato da una famiglia che mi ha cresciuto con la convinzione che fossi come loro, cattivo, infimo. Io invece, codardo e piegato alla volontà di chiunque, non ho mai pensato minimamente che ci fossero altre vie>>.

Sugli occhi del giovane Malfoy, una patina, un velo. Le lacrime stavano prendendo il sopravvento sul grigio delle sue pupille. Ad Harry si presentarono, in rassegna, tutti gli anni passati: le lotte affrontate ed i baci dati, gli abbracci ricevuti e quelli elargiti, le lacrime versate su chi non c'era più, e le parole di chi gli era stato affianco, le risate di chi gli voleva bene e le urla di chi lo avrebbe voluto morto. Solo in quel momento capì. Capì che Draco, non avrebbe voluto né chiesto altro, tutte queste cose per la sua mente erano, insolite, indecifrabili, a tratti impossibili. Chiuse gli occhi un istante, quando li riaprì, le parole, dal cuore alla bocca arrivaro dirette: <<Draco, ti chiedo scusa, per tutto, per il presente e per il passato. Per tutto ciò che ho detto o fatto. Sei più uguale a me di quanto pensassi, ma ora, una sola cosa ho da dirti: Non sarai più solo, non soffrirai più l'assenza di una mano tesa in tuo soccorso, non sopporterai più il dolore di un marchio che non ti appartiene realmente>> Draco alzò la manica sinistra della sua camicia mostrando quel maledetto segno che stava sbiadendo sul suo braccio e gli passò la mano sopra, come a volerlo coprire, nello stesso tempo Harry spostò il ciuffo di capelli che ostacolata la vista della saetta sulla fronte, sfiorandola fugacemente. Iniziò a camminare, tentennante, in direzione del biondo, a braccia aperte, e lasciando cadere la bacchetta sulle foglie che facevano da pavimento sotto i suoi piedi <<se lo vorrai, io sarò la spalla, la mano, sarò la famiglia che brami di avere. Tu ne hai avuta una che non ti si addiceva, che ti ha portato a fare cose che probabilmente non avresti fatto, io... beh... la mia storia la sai>>.

Harry, giunto a pochi centimetri da lui si fermò.
<<Non fare un altro passo Potter, non un solo passo>>. Draco interruppe l'avanzata del moro, asciugandosi gli occhi ormai grondanti, con il polsino della camicia, portò il dito indice verso il ragazzo, <<tu...tu non puoi fare questo, non puoi correre all'impazzata per la foresta cercandomi ed accusandomi di chissà quale reato, urlando al mondo che dovrei essere ad Azkaban per qualchesia motivo, e poi? Poi propormi fratellanza, amicizia, amore incondizionato. Non puoi farmi questo Potter>> il singhiozzare ed il pianto accompagnavano il più insulso gesto e la più breve parola di Draco. Stava per cedere, era sull'orlo di una crisi isterica, ma a quel punto intervenne Ron: <<Malfoy, mentre poco più che due anni fa, tu giocavi a fare il cattivo e noi tutti a fare i buoni, il ragazzo davanti a te, con la braccia aperte, andava incontro a morte certa, e sai perché lo faceva? per salvare la gente come noi, quella che vive il quotidiano, quella che perde l'amore della sua vita per una parola di troppo, o per troppe poche parole, e poi si piange addoso. Quella che ogni giorno si sveglia sperando di essere migliore del giorno prima, quella che qualsiasi cosa accada, spera sempre che ci sia qualcuno come lui, pronto a sacrificarsi per gli altri. Di Harry potrei dirti un sacco di cose, ma voglio citarti una frase che ha detto e che mi è rimasta più impressa nella mente. "Anche se ci aspetta una lotta, noi abbiamo una cosa che Voldemort non ha". Io come uno stupido gli chiesi cosa fosse e lui senza pensarci mi rispose: "Qualcosa per cui vale lottare..." Harry non mente, non quando si tratta di sentimenti, non sa farlo. Per lui sono la cosa più importante. Ora se vuoi continuare a essere quello di sempre, fai pure, ma se realmente sei cambiato, noi, e ripeto, noi, siamo qua, pronti ad aiutarti, a sostenerti. Il viaggio della vita è lungo, e da solo, lo sembra ancora di più, se fai le scelte sbagliate pare infinito ma, se vuoi, saremo lieti di percorrerlo con te... Ora, sta a te la prossima mossa>>.

Gli occhi erano più che mai gonfi e rossi, a fatica riuscì a tenerli aperti. Vedeva sfuocato, annebbiato, le figure davanti a lui erano ormai indefinite. Barcollò per qualche secondo, fino ad arrivare ad un passo Harry.
Giunto davanti a lui, con la testa rivolta a terra, gli occhi verdi del moro incrociarono quelli grigi del biondo per un solo, velocissimo istante, con quello sguardo si parlarono, si dissero molte più cose di quante non se ne fossero detti in tutta la vita, finché non finirono in una stretta di mano,  che aveva più il sapore di un abbraccio. Con un solo gesto, cancellarono anni di infamie, scontri, battute maligne e rivalità infinite. Era finalmente giunto il momento della pace tra i Malfoy ed i Potter. Draco per un attimo lanciò un'occhiata anche a Ron, era anche merito suo ciò che stava succedendo, e se non ci fosse l'orgoglio a frenarlo, avrebbe certamente fatto di più in segno si riconoscenza.

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