Rivelazioni

<<Harry, io sono qui perché credo fermamente che sia la cosa giusta da fare. Il giusto per tutti, deve sempre prevalere sul bene di uno, o in questo caso di due!>>
La ragazza sorrise al moro scapigliato. Lo fissò, lo fissò più del solito, c'era qualcosa di strano in lui.
Ma non riusciva a capire cosa. Sì aveva un sorriso particolare, ma quello era dovuto al fatto di aver rivisto nuovamente i suoi amici e la sua lei, ma non era quello. Vero anche che la barba ormai nascodeva il suo dolce viso, effettivamente non l'aveva mia visto così trasandato e con il volto tanto trascurato e segnato. Neanche durante la ricerca degli horcrux, quando era stata addirittura lei a tagliargli i capelli. Ma ora, c'era dell'altro, non poteva solo essere il suo aspetto trasandato.
<<Harry perché siamo qui? E con siamo intendo tutti noi, non solo io e Luna!>>

<<Una cosa alla volta Neville, vi verrà spiegato tutto a breve. Prima però dobbiamo andare in un posto>>.

<<E dove?>>
Chiese incalzando Ginny.

<<Beh seguitemi e lo scoprirete. Ci vorrà un Po e sarà una bella passeggiata, ma se aspetterete con pazienza, saprete tutto>>.
I quattro, ancora poco convinti si incamminarono seguendo Harry, verso la destinazione che, loro malgrado, solo il ragazzo occhialuto conosceva. Stavano camminando da pochi secondi quando Hermione notò un cartello babbano su cui viera scritto il nome della via che stavano percorrendo: Via della Conciliazione.
Da lì a poco, Harry si fermò per avvisarli che si sarebbero fermati ad aspettare un autobus.
<<Sapete avremmo potuto raggiungere la destinazione molto più velocemente in maniera magica, ma volete mettere con il godervi questa città in tutto il suo splendore, bella, storica, romantica>>.
Harry guardò la propria ragazza per poi rubargli un bacio e strappagli un sorriso.
L'automezzo babbano arrivò da lì a breve ed i cinque ragazzi vi salinoro e si fiondarono subito a sedersi. Si sistemarono in una postazione a quattro, mentre Harry, facendo gli onori di casa, dopo aver fatto sedere Luna e Neville uno affianco all'altra e Ginny vicino al finestrino con Hermione a lei di fianco, si accomodò nei posti alla loro sinistra. Mai scelta fu più sbagliata, la persona affianco a lui era un signore che sarà pesato una tonnellata e che emanava un odore disgustoso, un misto di scarafaggi a grappolo e caramelle al mou ammuffite, il tutto condito da succo di zucca acido con contorno di uova marce. Era nauseabondo tanto che Harry dopo aver resistito per qualche chilometro,nei quali nel frattempo, Ginny ed Hermione e Luna e Neville chiacchierarono della vista fantastica a cui stavano assistendo, si dovette alzare e farsi fare posto dalla riccia. Il tutto provocò una grossa risata dei quattro e di Harry, che però aveva ancora il volto segnato dal disgusto. Era ancora tanto disturbato da non accorgersi che erano quasi arrivati. Poi la vista di un posto familiare ne destò l'attenzione, si lanciò verso il pulsante di prenotazione della fermata e lo schiacciò giusto in tempo. Ancora con le lacrime agli occhi per le troppe risate i ragazzi scesero del bus.

<<Ah finalmente siamo arrivati ora?>>

<<Eh? No no, ancora no mio caro Neville. Ma ci siamo quasi. Tranquilli.
Ancora solo un paio di minuti a piedi>>.

Come preannunciato da Harry la camminata, dalla fermata dell'autobus al punto in cui il moro si fermò, durò due o tre minuti. I ragazzi che lo seguivano non stavano più nella pelle e più avanzavano più aumentavano le domande che affollavano le loro menti.
Perché siamo a Roma? Perché Harry fa il vago? Perché sembra così strano? Questo era un dettaglio che avevano notato tutti e quattro, non solo Hermione e ne aveva avuto la conferma sul bus pochi minuti prima, ma soprattutto cosa c'entra tutto quello con Harry, le pergamene che hanno trovato nella Camera dei Segreti e ciò che è successo a Hogsmeade qualche mese prima?

I ragazzi si ritrovarono davanti ad un edificio palesemente antico a forma circolare che però, sulla facciata era unito ad un portico con delle colonne in stile forse Greco,o forse anche più antico e che sorreggevano un frontone spiovente su cui vi erano incise diverse scritture latine. I quattro si soffermarono a guardare la struttura tanto alta da sembrare che toccasse le stelle e sotto la quale si sentivano minuscoli, mentre Harry tutt'altro che sorpreso si era incamminato verso l'entrata.

<<Che fate rimanete fuori? Dobbiamo sbrigarci ad entrare prima che qualcuno se ne accorga. L'edificio e già chiuso al pubblico>>.

I ragazzi ancora a bocca aperta si ripresero e accennarono una corsa per raggiungere Harry all'entrata.

Il moro, con viso accigliato e con fare piuttosto furtivo,  pronunciò un incantesimo per aprire il portone del Tempio: <<Alohomora>>.

Aperto l'immenso portone, i ragazzi vi entrarono, una volta dentro notarono che la luce all'interno del Tempio sembrava naturale ed alzando gli occhi notarono che nel soffitto a cupola vi era uno squarcio circolare da cui penetrava ormai quella che era la luce lunare. Si era fatto buio. Nell'alzare gli occhi videro anche tre figure delinearsi nella penombra. Per Ginny ed Hermione parvero figure familiari, le avevano già incontrate, mentre Luna e Neville erano troppo intenti in smancerie romantiche per notarli.
Quando le tre figure si fecero più vicine a loro ed uscirono dalla penombra, subito le sue ragazze presero a gridare:

<<Voi? Che ci fate qui? Harry ma che succede?>>

A quel punto Neville e Luna portarono i loro occhi prima su Hermione e poi sulle figure che stavano avvicinandosi a loro, mentre le due ragazze erano già con le bacchette in mano.
I tre, fecero la stessa cosa e tutti quanti guardarono Harry, che prontamente alzò le braccia indicando le due fazioni che si erano create e frapponendovisi e cercando di evitare lo scontro. Nella mano destra impugnava la sua bacchetta e in men che non si dica pronunciò tre volte il suo incantesimo preferito.
<<Expelliarmus!
Expelliarmus!!
Expelliarmus!!!>>
Dopo aver disarmato Hermione e due dei tre ragazzi che aveva alla sua sinistra gridò:
<<Siamo tutti dalla stessa parte! Fermatevi!>>

A quel punto Ginny e il ragazzo che la fissava da quando erano entrati, abbassarono la bacchetta.

<<Ragazzi è arrivato il momento delle spiegazioni potete tranquillizzarvi e mettervi comodi. Beh, ci vorrà un po' perché io riesca a spiegarvi tutto quanto>>.

Dopo un sospiro di sollievo uscito all'unisono dalle bocche di tutti i presenti, Harry esclamò: <<Datemi ancora solo un secondo e poi saprete tutto>>.

Il mago alzò la bacchetta e pronunciò  degli incantesimi di protezione indicando diverse direzioni e muovendo la bacchetta come se stesse diregendo un'orchestra:

<<Repello Inimicum!
Homenum Revelio!>>

Dopo quest'ultimo incantesimo fissò Hermione per un istante, la quale sorrise abbassando lo sguardo; Del resto era lei ad averglielo insegnato.

<<Ok, ora siamo al sicuro. Possiamo iniziare.
Accio sedie!>>

Comparvero otto sedie che giunsero sfondando una porta alla loro sinistra. Le sedie erano una per ogni ragazzo presente e si posizionarono al centro del Tempio in circolo, i ragazzi intuendo fossero per loro andarono a prendere posto.

<<Ok ragazzi pronti?>>

Dopo un cenno con la testa della platea dinanzi a lui, il moro iniziò a parlare:

<<Innanzitutto perché siamo qui?
Perché è qui che finalmente ho trovato il significato di molte cose! fra poco ve lo dirò ma prima le cose più importanti.
Chi sono questi tre ragazzi?
Beh una lo sappiamo già, ebbene si, è Rose, la figlia di Ron ed Hermione>>.

A quel punto la riccia fece un cenno di disappunto, sbuffando e borbottando qualcosa di incomprensibile, ma poi si soffermò a pensare a quanto fosse bella sua figlia ed a quanto fosse bello il suo nome. Il nome sicuramente l'aveva scelto lei. Neville e Luna invece spalancarono gli occhi e la bocca; erano allibiti. Loro non avevano certo visto la scena dalla Mcgranitt né il ricordo di Hermione come invece avevano fatto Ginny ed Harry.

<<Ma non sono finite le sorprese. Tenetevi forte, lui è Scorpius! Il figlio di Malfoy>>
Disse indicando il ragazzo biondo platino che con Ron, Hermione e Ginny aveva scambiato per Draco davanti all'ufficio della preside, ed in effetti la somiglianza era disarmante.
<<Bene, siccome il meglio si lascia alla fine, il terzo ragazzo è ?!>>
Harry si alzò, si spostò verso Ginny toccandole la spalla sinistra, e mentre le lasciava un bacio veloce disse:
<<Lui è Albus Severus Potter, nonché mio figlio.
O meglio dire, nostro figlio>>.
Abbracciò Ginny, che si sentì cadere il mondo addosso. Era impossibile lei ed Harry avrebbero avuto un figlio e l'avrebbero chiamato come i due ex presidi di Hogwarts. Era terrorizzata ed estasiata allo stesso tempo. Si udì il suo singhiozzare, dato dal pianto, risuonare forte. Piangeva lacrime di gioia ma proprio non riusciva più a smettere. Harry con un sorriso stampato in volto continuò a parlare:

<<Fatte le presentazioni, passiamo al motivo per cui ci troviamo proprio in questo luogo.
Albus vuoi essere tu e dirlo?>>

Il ragazzo annuì. Quando fece per parlare fu a tutti notò un particolare non indifferente. Gli occhi del ragazzo erano uguali a quello di Harry. Era come se qualcuno li avesse cavati ad Harry per metterli a lui. Erano spaventosamente belli.

<<Ehi ma io vi ho già incontrati, quel dannato giorno ad Hogsmaede, non sapevo foste voi, ma vi ho incrociato, proprio mentre io e Neville uscivamo dai Tre manici di scopa. Eravate incappucciati, ma sono certa che almeno tu Albus, fossi lì. Quegl'occhi non si scordano>>.

Luna estrasse di colpo la bacchetta in maniera tanto veloce che nessuno ebbe il tempo di far nulla.

<<Si Luna, eravamo là, ma non giungere a conclusioni affrettate. Noi, non abbiamo potuto intervenire per evitare quello che è successo. La sola nostra presenza potrebbe modificare il continuum temporale rischiando addirittura di non nascere. Anzi, dovevamo al contrario, assicurarci che avvenisse tutto come era già successo nel passato....del futuro da cui veniamo>>.

Scorpius più che tentennante cercò di spiegarsi al meglio, ma era davvero complicato.
Anche lo stesso Harry aveva fatto fatica a capire all'inizio.

<<Io continuo a non fidarmi!>>
Esclamò Neville.

Harry riprese subito la parola:
<<Per questo sei qua amico mio!
Siete qui perché voi due, tu e Luna, solo voi due, che non avete influenze dovute alla loro presenza, potete agire in libertà.
Ora ritorniamo a te Albus!>>

<<Ehm si, vediamo, ah si stavo dicendo, qui al Pantheon dopo diversi viaggi in diversi luoghi e nazioni, papà, cioè volevo dire Harry, ci ha raggiunto e fermato, è una mago strabiliante, in tre contro uno non siamo riusciti a bloccarlo, anzi l'ha fatto lui con noi, una volta riuscito a bloccarci abbiamo dovuto dargli le spiegazioni che voleva e gli abbiamo detto tutto. Anche il perché eravamo qui. Appunto, sembra che qui sia stato portato il quarto dono dopo essere stato ritrovato, e dopodiché sono sparite nuovamente la sue tracce. Il suo ritrovamento ci aiuterebbe a salvare molte persone nel vostro tempo e permetterebbe vite molto più serene e felici nel nostro. Di più sul futuro non possiamo proprio rivelare>>.

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