La soluzione
L'Ordine si era ormai messo a lavoro. In ogni momento, e sfruttando ogni risorsa disponibile, stava delineando quello che sarebbe dovuto essere il piano per l'offensiva finale. Ciascun membro dell'Ordine ebbe un compito preciso: Seamus, neo-entrato, tramite la gazzetta del profeta, doveva reclutare maghi disposti a combattere; Molly ed il marito Arthur, il quale ebbe una delega dal proprio lavoro, andarono oltre confine, Francia, Italia e Germania, per trovare maghi non legati a Veronica, disposti a perorare la loro causa; Hermione si chiuse per giorni in biblioteca, alla disperata ricerca di una soluzione su come sconfiggere l'incarnazione della morte. Harry fu incaricato di gestire le squadre speciali del ministero che, ogni tre ore, dovevano fargli arrivare rapporti precisi su, dove, come e quando si muoveva chiunque fosse, anche solo vagamente, sospettato di essere legato al gruppo dei seguaci. Shackebolt, indaffarato più di tutti, doveva gestire tanto gli affari più comuni del ministero, quanto supervisionare tutte le varie attività dell'Ordine. Scipius invece, fu incaricato di gestire, in ogni minimo dettaglio, la strategia d'attacco. Era forse il più arduo dei compiti, perché significava dirigere diverse squadre, su diversi fronti, nello stesso momento. Draco Malfoy, infine, fu messo a capo di un manipolo di maghi destinsato alla ricerca di manufatti contenenti magia nera; il suo lavoro era in stretta collaborazione con Hermione, dato che lei stessa gli diceva cosa cercare. L'obbiettivo era quello di trovare qualcosa in grado di contrastare il nemico, e Draco, non poté essere più contento, data la sua passione per tali ricerche. Lo stesso valeva per ragazza, che era più che felice di trovarsi nel suo habitat naturale: in mezzo ai libri.
I giorni trascorsero e aprile, con estrema velocità, passo il testimone a maggio. Il primo giorno del mese, furono contattati tutti gli uomini dell'Ordine a riunione, che risposero con tempestività.
Quando tutti furono riuniti, questa volta non al ministero ma a casa Potter, il piano fu esposto alla perfezione da Scipius, affiancato da Shackebolt ed Harry.
Fu Greatmind ad iniziare. L'uomo, il cui viso era solcato da svariati segni di guerre, oltre che dal tempo, si avviò a parlare, catturando la completa attenzione dei presenti.
<<Il tutto avrà luogo domani!>> esclamò in tono deciso, ma rimanendo calmo. <<Stanotte, quando la luna sarà nel punto più alto, la prima fase del piano avrà luogo. Tre squadre avranno il compito di aprire un varco nella tenuta. Una volta fatto questo, lanceranno un segnale e da quel momento, inizierà la seconda fase>>
<<Ehi ehi, aspetta... cioè volevo dire... aspetti un attimo!>> irruppe Seamus fermando il discorso di Scipius, <<ma lei sa che giorno è domani?>>
Il gruppo rimase in silenzio, attonito, attendendo la risposta dell'uomo. Tutti avevano fatto lo stesso pensiero del ragazzo, ma nessuno, nemmeno i Weasley, avevano avuto il coraggio di interromperlo. Greatmind, di contro, non fece attendere la risposta: <<Si, lo so perfettamente!>> disse in tono palesemente irritato, <<è il giorno in cui faremo ciò che nessuno ha mai sognato di fare: Sconfiggeremo la morte!
Ma se lei si riferisce al fatto che domani è l'anniversario della morte di molte persone, venute meno durante la seconda grande guerra, beh...è solo un caso fortuito. Certo non l'ho preventivato. Ma una cosa è certa,>> disse lasciando l'intero gruppo sospeso, in attesa che continuasse la frase, <<ho studiato attentamente ogni singolo dettaglio per l'attacco che sferreremo, e domani, per quanto possa sembrare crudele, meschino o superficiale, è il giorno in cui le condizioni sono ideali per avere una minima speranza di vittoria. Che a voi piaccia, o meno>>
<<Ok,>>intervenne Kingsley, che ora aveva il timore che la situazione degenerasse, <<io sono sicuro che Scipius abbia valutato attentamente il tutto, e noi,>> disse rivolgendo lo sguardo ad Harry in cerca di appoggio, <<ci fidiamo delle sue scelte, perciò, chi non è d'accordo con le suddette, può tranquillamente tirarsi indietro>>
Kingsley attese qualche istante in silenzio e quando vide che nessuno ebbe da ridire, riprese a parlare: <<A molti di voi sono stati affidati dei compiti in questo periodo, e con mia estrema felicità, vi comunico che ognuno di voi è riuscito nel suo intento. Seamus ha gestito il reclutamento alla perfezione, tant'è, che le nuove reclute dell'Ordine sono, proprio in questo momento, da Abeforth Silente per completare l'addestramento; il signor Malfoy e la signorina Granger hanno collaborato in maniera eccellente, e con buona probabilità, hanno trovato qualcosa che ci dovrebbe consentire di poter contrastare Veronica. Ora,>> disse rivolgendosi ai due ragazzi, <<se volete esporre le vostre scoperte anche agli altri...>>
Hermione prese la parola, alzandosi dalla sedia, seguita a ruota da Draco, <<Tutti voi, siamo sicuri, conoscete gli Horcrux e come funzionano, beh... Seppur con una certa difficoltà, abbiamo travato un qualcosa di simile, che dovrebbe permettere ad Harry di combattere alla pari con Veronica.
Come appunto sapete, gli Horcrux fungono da contenitori per i pezzi di anima di chi li crea, con il "piccolo problema" di dover uccidere qualcuno per poterli creare. Noi, dopo diverse notti insonni e particolari ricerche, abbiamo trovato una magia oscura,>> disse, fermandosi a contemplare le facce sbigottite dei presenti, <<sì, magia oscura! Stiamo combattendo la morte, mica un mago qualsiasi! Per la barba di Merlino!>> per un secondo rimase sbalordita dalla sorpresa dei presenti, poi riflettendoci, sorrise e riprese il discorso, <<dicevo... Una magia oscura, in grado di sfruttare il concetto di base degli horcrux, ovvero creare un contenitore per l'anima di che la usa, che però, innanzitutto non implica l'uccisione di nessuno, e secondo, permette a chi la scaglia, di poter tornare in possesso del pezzo di anima perso>>
<< In sostanza,>> intervenne Draco,<< questo incantesimo genera una copia precisa della persona che lo evoca, la cui anima, viene custodita all'interno dell'oggetto prescelto, portando ad uno stato catatonico l'originale, ma allo stesso tempo, permette all'alterego di agire, in tutto e per tutto, come se fosse l'originale. Il vantaggio>> esclamò mentre il suo volto si distendeva, <<è che la copia può morire, lasciando vivo e vegeto il mago che l'ha creata>>
<<Tuttavia,>> disse Hermone riprendendo la parola, << e qui arriva la nota dolente. Qualora questo succedesse, il frammento dell'anima utilizzato per l'incantesimo, dovrà essere liberato e non potrà più ricongiungersi al proprietario, che, di fatto, vivrà il resto della vita con un pezzo di anima mancante>>la ragazza si fermò. Dirlo ad alta voce, ora, davanti all'amico di una vita, la fece vacillare per un istante. Draco a quel punto, vedendo Hermione incerta, decise di continuare lui stesso: <<Inoltre, beh... Quando la copia subisce dei "danni", questa non sente nulla, al contrario, l'originale percepisce ogni singola sensazione. Per questo ci siamo impegnati nel trovare un oggetto intriso di magia nera. Proprio perché maggiore è la magia oscura presente nell'oggetto prescelto, maggiore sarà la capacità di agire dell'alterego e, allo stesso tempo, maggiori saranno le possibilità che non subisca troppi danni collaterali l'originale.
Ecco il motivo per cui il compito era tanto arduo, manufatti di magia nera così potente sono rari di questi tempi>> concluse Draco, con un ghigno malefico stampato in volto, soddisfatto di essere riuscito in questa impresa.
<<Ma questa...>>
<<Molly! Calma!>>Arthur Weasley si era alzato, accanto alla moglie, cercando di dissuaderla dall'intervenire.
<<Calmarmi?>> proseguì imperterrita, <<Questa è pura pazzia! Non permetterò che tu faccia una cosa del genere!>> gridò ancor più forte, rivolta ad Harry, <<hai rischiato la vita, hai lottato contro cose molto più grandi di te, ma sempre e solo con le tue forze. Sei sempre stato nel giusto e perseguendo il bene! Non permetterò che tu comprometta la tua anima, dovessi impedirtelo fisicamente io stessa.
A questo punto intervenne Harry, che con le mani fece cenno a tutto il gruppo di stare calmi ed abbassare la voce. Quando tutti, meno che la signora Weasley furono seduti, nonostante un brusio di sottofondo, le rispose:
<<Molly... anche se ormai potrei, o forse dovrei, chiamarti mamma. Sono certo che quello che dici sia il complimento più grande che qualcuno possa fare ad una persona che lotta per il bene comune, ma, e qui con mio sommo rammarico dovrò deluderti, ho già scelto di provare questo stratagemma. Purtroppo , le alternative non sono tante, ed io, per quanto con tutto il cuore voglio sconfiggere Veronica, ho un desiderio molto più grande: domani, quando tutto sarà finito, qualsiasi cosa succeda, voglio poter tornare ad abbracciare mia moglie... Non voglio che succeda ciò che è successo a Remus e Tonks. Non voglio che Ginny debba piangermi, come noi abbiamo pianto George, non voglio spezzare un altro legame, sono stati già troppi!
Tu credi che non abbia visto come tutti voi vi rattristate quando arriva questo periodo dell'anno? Credi che io non stia male al pensiero di far soffrire ancora tutti voi? No. Sono certo che sai perfettamente che penso, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo della mia vita a quel dannato due maggio, a quell'incantesimo che tutti avrebbe potuto prendere, ma che invece ha ucciso due fratelli, il primo nel corpo, il secondo nell'animo.
Quell'incantesimo ha spezzato una famiglia, io non voglio che una cosa simile succeda a chi mi sta attorno. Ho fatto tanto per crearmi dei legami veri, sinceri, basati sull'affetto reale, e ora che ci sono riuscito non voglio, in nessun modo, che tutto questo venga rovinato.
Per farlo dovrò usare dell magia oscura? Lo farò!
Per farlo dovrò rischiare di perdere un frammento della mia anima? Lo farò!
Per farlo dovrò soffrire? Meglio io, che voi. E quindi, lo faro!>> gli occhi di Harry, quelli della signora Weasley, e quelli di molti altri nella stanza erano colmi di lacrime. Nessuno pareva più avere il coraggio di dire nulla, persino a Scipius, che fino a quel momento era parso impassibile ai sentimenti altrui, ora si erano inumiditi gli occhi.
Poi, il mondo, che per qualche secondo si fermò, accelerò tutto d'un tratto.
Qualcuno bussò alla porta di casa, ed il silenzio svanì con la stessa velocità con cui era calato. Harry si avviò verso l'ingresso, passando proprio accanto alla signora Weasley. Le strinse forte il braccio e proseguì. Giunto alla porta, istintivamente guardò dallo spioncino. La sorpresa sul suo volto fu tanto palese da preoccupare Ginny ed Hermione che, seguite da Draco, si avvicinarono subito. La prima ad arrivare fu Hermione che strattonò l'amico per guardare lei stessa dietro la porta. Il moro non fece a tempo a chiedere chi fosse la persona in attesa, che la ragazza aprì senza pensarci due volte.
L'uomo varcò la soglia, indossava un abito lungo, dello stesso grigio che normalmente hanno le strade, aveva una barba molto folta, che nascondeva buona parte del suo viso, e capelli lunghi che cadevano oltre le spalle.
Certamente era anziano, date le numerose rughe che solcavano la pelle a vista e l'andatura claudicante, tipica di chi ha visto scorrere diverse ere.
Hermione, una volta che l'uomo fu definitivamente dentro casa, lo abbracciò, così come fa una nipote con il nonno. Fu un abbraccio più lungo di quanto ci si potesse aspettare. Era chiaro che la ragazza lo conoscesse, ma nessuno l'aveva mai visto. Per tutto il tempo in cui i due rimasero stretti, Harry fissò gli occhi dell'uomo, marroni, pieni di vita, che a lui però, sembrò gli stessero parlando;
Rimase tanto concentrato da non rendersi conto che la ragazza si era staccata dallo sconosciuto e che questo si era avvicinato a lui con la mano tesa:
<<Signor Potter,>> disse in tono amichevole e gioviale, <<innanzitutto, prima di presentarmi, voglio chiedere scusa a lei e alla sua signora per essere giunto a casa vostra senza preavviso, capisco il disagio che posso avervi recato, e per questo ci terrei a chiedervi perdono. Ad ogni modo, mi piacerebbe presentarmi: io sono Onorius Barrius Weisheit, ma potete chiamarmi tranquillamente solo Barrius>>
Il volto di Harry era incredulità allo stato puro, non sapeva chi fosse quell'uomo, né tanto meno come facesse a sapere il suo nome, o che Ginny, proprio accanto a lui, fosse sua moglie. Non riuscì a dire molto, ma qualcosa gli diceva che non era una persona di cui preoccuparsi, anche e soprattutto perché Hermione aveva dimostrato di conoscerlo, e dato l'abbraccio che si erano scambiati, lo conosceva anche abbastanza bene.
Harry, che aveva perso tutta la convinzione di qualche minuto prima, convinzione con cui aveva cercato di convincere la signora Weasley ad accettare il fatto che si sarebbe attenuto al piano suggerito da Hermione, ora era perso fra i mille pensieri sull'uomo davanti a lui. Tese la mano senza fiatare, continuando a scrutare quegli occhi marroni, che era convinto gli stessero parlando.
<<Barrius vieni,>>disse Hermione indicandogli lo studio, <<ti aggiornerò sul da farsi a breve, ora accomodati pure>> dopodiché strattonò Harry per farlo riprendere,
<<Harry, lui è l'uomo che ti ho detto di aver conosciuto nel periodo in cui sono stata in Italia. Vedrete>> proseguì poi, rivolgendosi a tutti i presenti, <<è un mago potentissimo, oltre ad essere una persona fantastica!>>
Il mago, una volta nella stanza, fece un piccolo inchino con il capo, poi si mise seduto. A quel punto Kingsley si alzò, e con voce molto cordiale, ricambiando l'inchino, gli diede il benvenuto.
<<Se abbiamo terminato i convenevoli? Io proseguirei nella spiegazione del piano, non è il momento delle distrazioni>>
La voce di Scipius aveva nuovamente ammutolito tutti quanti. In effetti da lì a poco il piano venne sviscerato per intero: come già annunciato, delle squadre avrebbero aperto un varco nella tenuta Frost, per poi essere seguite dai membri, nuovi e vecchi, dell'Ordine. Una volta all'interno della proprietà, la villa sarebbe stata accerchiata per permettere un attacco contemporaneo, così da evitare fughe strategiche, fino a che, se tutto fosse andato secondo i piani, Harry, affiancato da Shackebolt e Abeforth, sarebbero arrivati a tu per tu con Veronica, potendo tentare così l'attacco finale. L'obbiettivo era quello di eseguire un incantesimo di imprigionamento dell'anima di Veronica, non potendo uccidere la morte. L'unica speranza era quella che, pur essendosi incarnata, possedesse anch'essa un'anima da imprigionare, in caso contrario, il piano B era una ritirata di massa. Unica vera soluzione al massacro. Molte altre alternative, per il momento, non erano visibili né preventivabili.
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