Il Tranello

<<Ok ragazzi, ho bisogno di riflettere sul da farsi, e non solo,>> a questo punto Shackbolt si fermò, dando il tempo a tutti di riflettere un attimo, poi riprese, <<vorrei avere la possibilità di parlare con voi, singolarmente. È il mio lavoro, per quanto sgradevole, non posso sottrarmi, devo verificare che nessuno di voi sia la talpa!>>

<<Si Ministro, ha ragione, ma chi controlla lei?>> la voce aveva rotto quell'istante di silenzio che era calato nell'ufficio. Il camino, pur essendo estate, era acceso, ma le fiamme, verdastre e scoppiettanti, non emanavano calore.

<<Mio caro Harry, noto con estremo piacere, che hai immagazzinato abbastanza informazioni da Moody Sono fiero di te!>> disse Kingsley sorridendo. Stava mostrando un'espressione felice, un'espressione che da molto tempo non aveva più.

<<Direi che, dato che sei il solo tu ad esserti posto questo interrogativo, potresti farlo tu stesso. Magari però, dato la tua scarsa capacità nel leggere la mente, potresti farti aiutare dal tuo compagno Malfoy, molto, molto più preparato di te in tal senso. Lei che ne dice?>>

I due ragazzi, che fino a qualche anno prima si guardavano solo con aria di sfida, pronti ogni volta ad uno scontro, ora si fissarono per un istante, e annuendo, acconsentirono.

<<Vorrei però iniziare io, sempre se non vi dispiace>>

<<No, no, certo>> Harry, ora che l'aveva detto ad alta voce si era sentito uno stupido ma, la sua vita, come quella di altri, molti altri, era in pericolo. Voleva essere certo di ogni persona che lo circondava.

La fuga di notizie c'era stata, non si poteva negarlo, quindi poteva essere stato anche il Ministro stesso, anzi nella storia della sua vita, non erano stati pochi, i Ministri della Magia incompontenti e forviati dalla magia Oscura.

*

Erano passate due. Il primo ad essere interrogato fu Ron, come da sua richiesta, così da essere libero di andare a trovare la madre al San Mungo. Dopo sarebbe stato il turno di Hermione, poi finalmente sarebbe toccato a Harry, Draco, ed infine Scipius, il quale però, aveva la faccia parecchio contrariata all'idea di dover essere interrogato.

<<Io, dopo tanto a servizio del Ministero, dopo un'onorata carriera, si dubita di me, così come di questi ragazzini>> continuava a scrutare torvo i presenti, e a ripetere quelle parole come fossero una cantilena, o una filastrocca di natale.

La cosa insospettì non poco Harry, che allo stesso tempo si chiedeva perché avesse tradito. Perché stesse facendo il doppio gioco. E soprattutto, come avesse fatto ad avvertire i seguaci del loro arrivo, senza farsi vedere o scoprire da Shackelbolt, mentre lo faceva. Del resto erano rimasti assieme tutto il tempo, no? O il Kingsley si è lasciato scappare anche solo per un minuto Sciupius? In questa maniera avrebbe avuto il tempo necessario.

Le domande si affollavano nella mente di Harry, ma non ebbe gran tempo per pensarci, un patronus era appena arrivato nella stanza, attraversando la finestra poco a destra del camino. Guardando in quella direzione si poteva ben vedere il calar del sole, che ora più che mai, sembrava deciso a nascondersi rapidamente.

<<Malfoy, Granger, hanno attaccato un gruppo di maghi a Godric's Hollow, vi voglio là entro cinque minuti>>

Il grido perentorio di Shackebolt, arrivò fino in fondo al corridoio senza alcun problema, i due ebbero appena il tempo di sentirlo, che subito Harry era in piedi, con la bacchetta già sfoderata, pronto a partire in direzione del luogo che ospitava il cimitero dei suoi genitori.

<<No, Potter, lei no! I suoi compagni e colleghi sapranno vedersela da soli, se lo riterranno necessario, cosa che dubito, potranno portar con loro anche Greatmind, altrimenti...>> disse, voltandosi verso i due ragazzi, ancora immobili davanti all'entrata dell'ufficio <<non vedo perché siano ancora qui>>

<<Ma...perché? Cioè... è me che vogliono!>>

<<È proprio per questo! Ora lei resta qui a parlare con me. È di necessaria importanza, molto più di un attacco a Godric's Hollow. E non transigo Potter. È un ordine!>>

Poco prima che il ministro finisse la frase, Harry, che era diventato rosso in viso, a causa della rabbia crescente, che ne metteva a dura prova la resistenza a disobbedire al proprio capo, vide Hermione e Draco utilizzare uno dei camini nel corridoio, per poi sparire nelle fiamme verdastre.

Rassegnato, ma ancora furente, con un peso sul groppone notevole, si andò a sedere sulla sedia davanti alla scrivania di Kingsley, spostandola rumorosamente, e mettendosi davanti a lui con espressione parecchio contrariata.

<<Mio caro Harry>> iniziò Kingsley, con tono calmo e pacato, che a tratti ricordò a Harry il suo vecchio preside. Per un istante, ricordò una di quelle "lezioni" in cui Silente lo preparava per la ricerca agli Horcrux, <<ti sembrerà assurdo,>> disse Shackebolt ridestandolo, <<ma posso assicurarti che ora, più che mai, abbiamo bisogno di essere soli a parlare, io e te!>>

Il fuoco sul viso di Harry si era spento, un po' per via del tono pacato, un po' per la curiosità che ora lo stava divorando.

<<Ministro, la sa già chi è stato? È di questo che vuole parlare?>>

<<No Harry, solo supposizioni, anche se, a essere sincero, sono stato abbastanza bravo con quelle. Fatto è, indiscutibile, solo qualcuno molto vicino a te può averti tradito>>

<<Beh poco fa sentivo Scipius particolarmente agitato, potrebbe...>>

<<Oh, no, lui non può. Ho controllato io stesso. Non l'ho mai abbandonato, anche quando non sono stato con lui. Fidati, essere Ministro della Magia, ha i suoi lati positivi>> il suo sorriso tramortì per un momento Harry; le parole di Kingsley non lasciavano nient'altro a cui pensare, Hermione-Ron-Draco, Draco-Ron-Hermione, sempre supponendo che Shackbolt stesso non fosse compromesso.

Harry non voleva pensare a nulla di tutto ciò, ma più si sforzava, più l'unica cosa che immaginava era uno dei quattro, davanti alla vecchia signora, incappucciata e munita di falce, a venderlo per qualche anno di vita supplementare. Ma come potevano essere uno tra Ron, il suo migliore amico, o Hermione, più che una sorella; neanche Draco, no lui era sincero quando diceva di essersi pentito, o Shackebolt, sempre fedele a Silente e all'Ordine.
Ma allora chi? Chi stava facendo il doppio gioco?

<<Harry, mio caro, coraggioso, stupefacente amico, ora sto per dirti una cosa che non vorresti sentirti dire, ma è solo per il tuo bene!>> gli occhi del ministro ora erano, forse per la prima volta da quando l'aveva conosciuto, umidi e gonfi; la voce era tremante, le parole quasi sussurrate e le mani, per quanto fossero chiuse una dentro l'altra, tremavano.

<<Ho, hai, forse tutti quanti noi abbiamo, la necessità che tu faccia quello che deve essere fatto. Dobbiamo scovare il traditore, e a poterlo fare puoi essere solo tu. Devi... devi mettere alla prova chi ti circonda. Harry, so che preferiresti combattere mille e più battaglie, ma se non lo farai... beh...>>

<<Ho capito... cosa? Come devo fare di preciso?>>

A quella risposta di Harry , Kingsley riprese fiducia, alzò di parecchie note il tono della voce e dopo essersi schiarito la gola riprese a parlare:

<<Dobbiamo giocare d'astuzia, dobbiamo, o meglio, devi, tendere un tranello a tutti noi...>> il moro non capiva, o forse non voleva capire, il suo sguardo era assente, quasi vuoto. Nei suoi occhi si riflettevano le scintille verdastre del camino, ma le pupille davano l'idea di essere sbiadite, come se fossero un semplice specchio inanimato. Così Shackelbolt, dopo essersi fermato a guardare intensamente il ragazzo, proseguì:
<<sì Harry,  me compreso, devo essere sicuro di godere della tua fiducia, per poter proseguire in questo lavoro. Un ennesima volta, il ministero, londra, il mondo magico, ha bisogno di te. Dovrai avere un colloquio con le squadre di pattugliamento, loro ti affideranno i loro resoconti, ti daranno l'esatta ubicazione dei rifugi dei seguaci; io non le ho mai avute, avevo previsto, e giocando di anticipo non ho voluto vederle tutte. Da domani stesso, sarai tu, e solo tu, a gestire gli attacchi ai rifugi. Io, per ovvie ragioni, non potrò scendere da solo in battaglia infatti se fossi compromesso, ora sarei già informato del piano. Gli attacchi saranno simultanei, quindi...>>

<<La base vuota, quando verrà attaccata, sarà quella del traditore>>

Kingsley non disse nient'altro, Harry aveva finito la frase,  proprio con le parole che avrebbe usato lui. Si limitò ad annuire, assorto in un'espressione mista di soddisfazione e tristezza, lasciando invece Harry, a sprofondare nell'amarezza.

<<Lei verrà con me, sarà nella mia squadra, e non saprà dove siamo diretti. Gli altri saranno soli, ovviamente accompagnati da altri, in supporto; una squadra resterà nascosta e li seguirà, né Draco, né Ron, né Hermione sapranno della loro presenza, agiranno convinti di essere soli>>

<<Sagge decisioni, dovresti pensare ad una carriera come Ministro più avanti!>>

<<Non credo sia il momento di scherzare...>> i suoi occhi erano imperscrutabili, la voce non aveva avuto neanche un accenno ad un cambio di tono, e le mani, che prima continuavano a tamburellare su legno liscio della scrivania, ora erano serrate. <<Voglio vedere i ragazzi della squadra di pattugliamento il prima possibile, anche ora se possibile. Massimo tra due giorni si inizia, lei avvisi ogni reparto a tenersi pronto a combattere.
Per tutti, tranne che per noi due, sarà lei ad avere il comando, ma sarò comunque io a dare le destinazioni ad ognuno di loro>>

<<Harry?>> il ragazzo si era già alzato, pronto ad uscire dalla porta <<cosa farai dopo?>>

<<Non lo so, ci penserò stanotte. Ma comunque, se lo vuole sapere, sono sicuro che non sarò io a decidere del fururo del traditore, chiunque esso sia, sono certo che la strada per lui o lei, si delineerá da sola>> e così uscì dalla stanza, lasciando il ministro da solo, in piedi, a guardarlo andare via.

<<Ah ministro, quando la squadra è pronta mi mandi pure un gufo, e se fosse possibile, vorrei che mi raggiungesse a casa, la sarò libero di preparare il tutto in tranquillità... sempre se a lei non dispiace>>

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top