Faccia....a.....faccia
I quattro si ritrovarono nella Camera dei Segreti. Ron e Hermione vi erano stati durante la guerra combattuta pochi giorni prima, ma non avevano visto nulla che somigliasse ad una pergamena, poi un'onda gigantesca era uscita dalla Camera come a cacciarli, ma non avevano alcun dubbio, era quello il posto nel quale Silente voleva che si trovassero.
I quattro si fermarono sul lungo corridoio che portava lì, dove Harry aveva combattuto la prima volta Voldemort. Il grande faccione sito in fondo al corridoio della stanza li guardava, sembrava che li stesse quasi cercando di raggiungere e, proprio in quel momento, fu Ginny ad illuminarsi.
‹‹Ma certo nella bocca!!!››
I tre la guardarono confusi.
‹‹Dai ragazzi, sul serio? La pergamena è nella bocca! Per forza! Altrimenti dove?››
‹‹Oddio, perché non ci ho pensato prima? Ginny sei un genio!››
‹‹Hermione, non puoi pensare a tutto tu!››
La più piccola del gruppo sorrise con un’espressione soddisfatta.
Harry si fidò delle due ragazze e prese Ron per un braccio strattonandolo, per poi correre verso il loro obbiettivo. Si avvicinarono fino a poter infilare la mano, ma si fermarono. Si guardavano e cercavano di trovare il coraggio. Se non fosse stata lì avrebbero dovuto ricominciare tutto da capo.
‹‹Harry, mi sento come un anno fa. Non sapere cosa cercare, dove e se sia giusto farlo, per lo più con Silente a capo di questa azione pazzoide››.
‹‹Amico mio, hai proprio ragione, ma una differenza c'è, gli Horcrux non sapevamo nemmeno di che forma fossero, qui una speranza in più c'è, sappiamo che è una pergamena e che riguarda i Doni della Morte no?››
Finita la frase infilò la mano continuando a guardare l'amico e porgendogli l'altra. Ron l'afferrò e la strinse. Nel silenzio, in ansia, mentre Harry cercava nella bocca del faccione alquanto inquietante la pergamena, le due ragazze e Ron sudavano freddo.
Improvvisamente ‹‹Aaaaaaaaaah!!!! Aiutoooooo!!!!! Ron ti prego, aiutami!!››
Dagli occhi di Ginny scesero dalle lacrime, mentre Hermione cercò di correre verso il suo migliore amico.
Ron, invece, era pietrificato, non seppe muovere un dito, fissava l'amico in pericolo, ma non riusciva a far nulla. Quando si riprese strattonò Harry e, quando quest'ultimo si sentì tirare, si fermò.
‹‹Era ora!››
Cominciò a ridere tirando il proprio braccio fuori dalla fessura. Quando lo estrasse aveva la pergamena in mano.
Hermione, ormai sopraggiunta, lo schiaffeggiò, mentre Ron ancora tremava tenendo la mano dell'amico nella sua. Ginny, invece, si accasciò a terra senza avere la forza di parlare né di insultare il suo ragazzo per lo scherzo davvero poco gradito e poco intelligente, ma soprattutto davvero di poco gusto.
‹‹Dai ragazzi, era uno scherzo. Del resto sono figlio di James Potter, uno dei "malandrini" e, come se non bastasse, il mio padrino era più pazzo di lui, nonchè un fondatore del gruppo, poi guardate cosa ho qui!››.
Alzò il braccio estratto dalla fessura ancora con un sorriso enorme sul viso. Aveva in mano la pergamena tanto agognata.
I quattro, però, decisero di non aprirla lì, vollero andare in un posto sicuro. Sempre nel Castello. Dove, se non nella stanza delle necessità? Anche perché, proprio mentre Harry parlava, Hermione, Ginny e Ron aggrottarono i loro visi mettendo mano alle bacchette, avevano notato che qualcuno li stava guardando. Non dissero nulla. Si guardarono lasciando lo stesso Harry di stucco per non aver avuto troppo seguito.
‹‹Harry, ora andiamo lì dove abbiamo potuto allenarci in tranquillità nonostante la Umbridge››.
Per Harry era solo precauzione, la solita mania di persecuzione di Hermione pensò il ragazzo.
La figura, che li stava guardando di nascosto, in un secondo sparì proprio prima che i ragazzi si muovessero per uscire dalla Camera. Dopo essere usciti si diressero velocemente verso la Stanza delle Necessità.
‹‹Harry, davvero non hai notato che qualcuno ci spiava poco fa?››
‹‹Cosa? Davvero? Io non ho visto nessuno!››
‹‹Oddio, ora sembri Ron!››
Il battibecco tra Hermione e Harry dapprima offese Ron, poi fece sorridere tutti e quattro. Era ormai un anno che non se la godevano così, e nonostante dentro ad ognuno dei ragazzi ci fosse la consapevolezza che qualcosa di brutto li stava aspettando nella stanza verso cui si dirigevano, nessuno di loro osò rovinare quel momento incupendo gli altri con pensieri tristi.
I quattro ragazzi, dopo le grosse risate, che quasi sembravano fossero fatte per sdrammatizzare quel momento di tensione che li aspettava, giunsero davanti ad un muro scarno.
‹‹Ci siamo ragazzi, vado per primo, ma giuro che vi aspetto per aprire la pergamena!!! ›› disse Harry, sorridendo, subito dopo aver assunto una faccia seriosa e concentrata.
‹‹Ci mancherebbe pure!!!››
‹‹Io vengo subito dopo di te, così ti faccio pagare lo scherzo idiota di prima, poi entreranno Ron ed Hermione››.
Harry tirò le labbra tenendo i denti stretti guardando e cercando sostegno da Ron e l'amica riccia.
Come annunciato, nell'ordine entrò per primo, raggiunto prima da Ginny e poi da Ron, che rimase fermo a guardare lo spettacolo davanti a lui fino a che non entrò per ultima Hermione che, entrando, trovò Harry sdraiato a terra, imprecante e una Ginny con uno sguardo curiosamente malvagio sopra di lui che lo prendeva a ceffoni.
‹‹Ehhhhhmmmm? Ragazziiii? Avremmo da fare!›› disse Hermione guardando la scena e, mentre sorrideva, abbracciava e dava un bacio veloce a Ron.
I due ragazzi a terra si guardarono, si baciarono, mentre Ron, per gelosia, si faceva rosso in faccia più dei suoi stessi capelli, poi si alzarono ricomponendosi, si sistemarono in sequenza maglia, pantaloni e per ultimi i capelli, neanche avessero appena fatto qualcosa di molto più illecito.
‹‹Harry, è ora!!!››
‹‹Si, lo so Hermione!›› disse il ragazzo mentre prendeva la pergamena in mano. A quel punto i quattro si raggruppano il più vicino possibile l'uno all'altro, quasi non dandosi lo spazio per respirare, poi Harry prese con la mano destra la parte inferiore della pergamena e con la sinistra quella superiore per poi srotolarla. Quando la aprirono non ebbero parole.
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