I like you
- Di chi è quel gufo?
- Quale gufo?!
Mi voltai verso mia cugina, che fissava il pennuto appena entrato dalla finestra come se non stesse aspettando altro. - Oh, non è tuo? - le chiesi in tono casuale, alzandomi dal divano. Lei deglutì e sorrise appena - Mh, no. - rispose, tuffando il viso nella scatola di biscotti. Sorrisi.
- Ah. Immagino che quella lettera sia per me, quindi...- mi protesi per prenderla, quando lei scattò in piedi e si avventò sul gufo, che stridette indignato - No! La controllo io, Rose! No!
- Oh, fammi vedere, brutta bugiarda! - gridai, mentre lei liberava la missiva dalla zampa dell'animale e scappava via.
- Dimmi immediatamente di chi si tratta! Non dirmi che è James Gillian! Alla fine hai accettato il suo invito? - la punzecchiai sorridendo. Lei si fermò e mi guardò come se fossi pazza - Non essere sciocca Rose! Si tratta di un certo Liam...Boot, sì. L'altra sera abbiamo parlato...carino...Rose? - mi si avvicinò e mi diede un buffetto sulla guancia - Tutto okay?
- Domi...ma tu...ricordi chi è Liam Boot? - sussurrai lentamente, cominciando a respirare pesantemente. Lei arrossì - E' per questo che avevo paura di dirtelo! Sapevo che avresti reagito così! Ma, Rosie...lui mi ha detto che è molto pentito, come anche Goldstein e Corner che, per inciso, stanno per sposarsi!
- Ehm...frena; cosa? Jackie...quella che...- chiusi gli occhi, cercando di scacciare l'immagine del suo bacio con Malfoy, che mi aveva perseguitato per anni, mentre lei annuiva - Proprio lei, sta per sposare quel Matt. In ogni caso...giuro, Rosie, è un tipo simpatico, quel Boot. Mi sono divertita con lui. Ma se tu vuoi che io non...
- Domi! - alzai le mani - Io non voglio che tu smetta di vederlo! E'...insomma, la tua vita privata! E purché tu stia bene...tanto...- mi morsi la lingua e rimasi in silenzio, mentre lei sorrideva appena.
- "Tanto tutti gli uomini sono uguali..." stavi per dire questo, vero? Rose, non puoi esserne certa! Sei fuggita da tutte le relazioni che hai avuto! D'accordo, io non sono certo l'esempio migliore da seguire, ma, credimi, così stai esagerando...Affronta le tue paure! - esclamò lei, dandomi una pacca affettuosa sulla spalla. Rimasi in silenzio, prima di annuire. - Beh, sì. Ora devo andare. A stasera!
Sospirò - Okay, Rosie. A stasera! - disse, mentre io mi smaterializzavo per andare a lavoro.
Non appena uscii dallo spogliatoio dei Guaritori, sentii qualcuno venire verso di me di gran carriera. Mi voltai, giusto in tempo per incrociare Elisabeth, la nuova tirocinante, che mi fissava con le lacrime agli occhi - Rose, menomale che sei arrivata! Johnson è disperato, siamo solo noi tre in reparto!
- COSA? - sbottai, indossando il camice verde acido. Lei annuì - Thomas ha contratto una stranissima forma di influenza, non potevamo rischiare di contagiare tutto l'ospedale!
Sospirai, mentre lei continuava - La cosa più assurda è che stanno mandando tutti su da noi! E' incredibile, giorni di calma piatta e poi...- sospirò pesantemente - eccone un altro!
Mi raddrizzai alla vista di una barella trasportata molto velocemente da alcuni infermieri e mi avvicinai - Cosa è successo?
- Incidente domestico, pare. - replicò uno di loro, mentre io mi voltavo a controllare il nuovo paziente...
...e mi ritrovavo faccia a faccia con Malfoy.
- Tu? - sibilò lui, strizzando gli occhi dal dolore. Senza proferire parola spostai lo sguardo verso il suo orecchio, all'interno del quale era infilato quello che senza dubbio era un pastello a cera, mentre sulla sua faccia erano spuntate parecchie bolle multicolore. Con una leggera punta di piacere notai che aveva ancora il segno del mio schiaffo.
- Ma guarda chi abbiamo qui...- sussurrai in tono casuale, sospirando pesantemente e facendo cenno agli infermieri di portarlo in ambulatorio. Malfoy mi fissò con sospetto - Non voglio essere curato da te!
- Rilassati Malfoy, altrimenti non potrò toglierti quella roba dall'orecchio. - borbottai, puntandogli la bacchetta contro, mentre gli altri uscivano, lasciandoci soli. Lui strinse le labbra - Non se ne parla neanc...ouch! Mi hai fatto male, brutta strega! - gridò, mentre il suo orecchio veniva finalmente liberato. Presi il pastello e lo gettai nella spazzatura.
- Ti ringrazio per il complimento...- risposi poi, prendendo un panno imbevuto di Dittamo.
- Che stai facendo adesso? - ignorai la vena di preoccupazione nella sua voce e, stavolta molto delicatamente, gli disinfettai la parte lesa, che ritornò perfettamente normale. Lui mi lanciò un breve sguardo stupito - Non fa più male. - borbottò, mentre prendevo un altro genere di pozione. - Non c'è di che. - replicai acidamente; poteva pure ringraziare.
- Comunque - mi chinai sul suo viso e, molto lentamente, cominciai a far sparire le bolle colorate - cosa ti è successo esattamente? Devo scrivere il referto. - borbottai, evitando il suo sguardo. Lui strinse le labbra - Niente, alcuni amici hanno un bambino che non sa controllare la magia. - spiegò ed io arrossii; il suo respiro mi aveva appena sfiorato le labbra. Era caldo, lieve...
Sì, ed io ero un'idiota.
- Capisco, devi aver fatto arrabbiare quel povero bambino, se ti ha ridotto così. - commentai lentamente, mentre lui ghignava - Sei arrossita, perché?
Strinsi più forte il panno - Non cambiare discorso, Malfoy! - sibilai, guardandolo negli occhi. Mi restituì uno sguardo divertito - Cambio discorso perché ho appena capito che la mia presenza ti imbarazza ed innervosisce, Rose.
- Non chiamarmi così. Per te sono Weasley. - replicai, raddrizzandomi. Il biondo si passò una mano sul viso e mi sorrise - Grazie, nessuna bolla fastidiosa. Anche se...si toccò la guancia sinistra, dove ancora persisteva il mio segno e si rabbuiò - Potresti togliermi pure questo, no?
- No. Quello te lo dovresti tenere perennemente. - incrociai le braccia e voltai la testa di lato.
Lui scosse la testa - Senti, mi dispiace per quello che ho fatto dieci anni fa, mi sono comportato da idiota, okay? Ma...è passato tantissimo tempo, non credi di stare esagerando?
- Io non esagero, Malfoy. E' stata una cosa orribile, ma è ovvio che tu non puoi capire!
- E tu che ne sai? - un'ombra passò nei suoi occhi, ma fu un istante - Tu non sai niente di me, no?
- Io...- lo fissai incerta, poi strinsi i pugni - So che sei solamente un pallone gonfiato e che ti comporti da cascamorto. Mi basta questo. - aveva ragione, ma non gliel'avrei data vinta così facilmente.
- Che esagerata. E poi...ero sicuro di aver flirtato un po' con te, l'altra sera...quindi il cascamorto un po' ti piaceva. - replicò quello, lanciandomi uno sguardo derisorio che mi fece arrossire ancora di più - Idiota. Non farmi perdere tempo, io devo lavorare. - feci per uscire, ma lui mi afferrò per un polso. - Senti...
Cercai di liberare la mia mano, ma non ci riuscii, così come non riuscii a fissarlo negli occhi. - Devo lavorare, Malfoy, non...
- Weasley! - Johnson, il responsabile di reparto, entrò disperato in ambulatorio. Lanciò una brevissima occhiata al mio braccio, sfuggito in quell'istante dalla presa di Malfoy, poi mi fissò confuso. Mi schiarii la voce - Mi dica.
- Ho bisogno di te nelle stanze tre, cinque e sette. Ora. - aggiunse, lanciando un'occhiata severa al biondo dietro di me. Arrossii - Arrivo.
- Weasley. - mi voltai verso Malfoy, che sembrava decisamente a disagio. - Devo andare. - ripetei perentoria.
- Giusto. Grazie per l'aiuto. - borbottò con un tono di voce ferito. Qualcosa dentro di me si mosse, ma lo ignorai. - A mai più rivederci...- sibilai sollevando il naso per aria, nel tentativo di non cedere alla sua performance recitativa. Lui scosse la testa e ghignò - Non riesco neppure ad intenerirti...sei la prima a cui non faccio effetto.
- I bugiardi li fiuto da lontano, io.
- Sì, certo...- replicò lui canzonatorio - Grazie, Rose. A presto. - sibilò, prima di superarmi ed uscire. Rimasi a fissare la porta, scuotendo la testa.
Ma non avevo giurato che non l'avrei rivisto mai più?
Come no.
Quella sera, appena uscii da lavoro, decisi di passare da Al, giusto per parlargli della festa e dirgli che era un idiota ad aver invitato me e quel biondastro, ma che comunque gli volevo bene.
Arrivai in un batter d'occhio a Grimmauld Place e mi pentii amaramente della mia scelta quando, non appena bussai, venne ad aprirmi Malfoy. La sua espressione si accese di malizia, mentre io lo fissavo scocciata - Non è possibile. Sei una persecuzione! - sbottai, mentre Al faceva capolino dietro la sua spalla - Ehi Rose! Che bello vederti! Scorpius stava andando via...
- ...ma credo che resterò ancora cinque minuti. - completò il biondo, piegando la testa di lato per osservarmi meglio. Strinsi le labbra ed entrai.
- Tu - abbaiai rivolta ad Al - sei un vero idiota.
Al arrossì, ma sorrise - Lo so, ma so anche che mi hai già perdonato.
Sospirai - Non ne sono così sicura. - borbottai, mentre entravamo in salotto.
- Dove sono Lily e James? - domandai guardandomi intorno.
- James è in ritiro con la squadra, tornerà per Natale...mentre Lily è uscita con Roxie a comprare i regali. - mio cugino indicò l'enorme albero che svettava in un angolo, già ricolmo di doni - Non ho capito cosa debbano comprare, ancora. Ma va bene.
Soffocai un risolino, conoscevo troppo bene Lily per non sapere che aveva una vera e propria mania per lo shopping.
- Comuuunque...- mi voltai in tempo per intercettare lo scambio di sguardi tra Al e Malfoy - vado a preparare il tè. Okay? - esclamò mio cugino, prima di voltarsi ed uscire di gran carriera dalla stanza. Scossi la testa e mi passai una mano sulla fronte...perché accidenti doveva comportarsi da stupido e lasciarmi da sola con quel soggetto lì? Mi avvicinai al vecchio pianoforte e mi sedetti, premendo i tasti a caso; non avevo neppure idea di come si suonasse, ma non avevo intenzione di sprofondare in un silenzio imbarazzante con Scorpius Malfoy.
- Tu e mio cugino avete una storia per caso? A me puoi dirlo, sai. - buttai lì, con un sorrisetto sarcastico sulle labbra. Lui mi fulminò con un'occhiataccia e arrossì - Ti ringrazio, ma no. Sai com'è, entrambi preferiamo il genere femminile, senza offesa. - replicò acido. Io mi strinsi nelle spalle - Mi sembrava...
Disse qualcosa, ma a voce troppo bassa perché lo sentissi, quindi si avvicinò - Ti devo chiedere una cosa.
Continuai a pigiare i tasti - Che vuoi? - domandai distrattamente. Lo sentii sospirare
- Ecco...volevo sapere se potevi venire con me al Gala di Chiusura Annuale della Gringott. - Lo disse tutto d'un fiato e la mia mano scivolò sul piano, producendo un'accozzaglia di suoni sgraziati. Lo fissai dritto negli occhi, sorpresa - Eh?
Lui parve arrossire - Mi accompagneresti alla festa della Gringott?
Lo fissai ancora, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, poi, inaspettatamente scoppiai a ridere - Tu devi essere completamente ammattito. No!
- Cosa? - esclamò lui, fissandomi come se gli avessi parlato in tedesco - Perché no?
Risi ancora - Perché non ti sopporto! Non ti farò un favore, tu mi hai creato un milione di problemi. Vai a cercarti qualche stupida oca, non ne sei pieno? Non una come...me. - aggiunsi poi, confusa. Perché mi stava invitando?
- Ma...davvero lo fai solo per quella cretinata? Dieci anni...
- Non prendertela con me, è solo colpa tua. - sibilai freddamente, mentre lui scuoteva la testa - Sei incredibile, Rose.
Strinsi le labbra e ripresi a pigiare i tasti del piano, senza aggiungere altro.
- D'accordo...beh, mettiamola così. Io sono sicuro che verrai con me. Diventerò il tuo incubo, finché non accetterai...- disse lui, sorridendo improvvisamente. Gli lanciai un'occhiata fugace, evitando di incrociare i suoi occhi che, malgrado tutto, erano davvero belli - Questo si chiama Stalking, lo sai vero?
- Ma io so che ti piaccio...quindi non c'è nulla di strano...- mormorò suadente, mentre io arrossivo e scattavo in piedi - Tu sei completamente scemo! Non solo non mi piaci affatto, ma sta pur certo che non cederò alle tue stupide avances, parola mia!
- Beh, sarebbe un peccato perché tu a me piaci, Rose. - aggiunse poi, zittendomi. Sembrava serio, ma vedevo che nei suoi occhi brillava una scintilla di ironia che mi irritò da morire e mi imbarazzò oltremodo. Deglutii, ma prima che potessi aggiungere qualcos'altro, un gufo entrò dal camino e volò verso di lui, stridendo. Lo vidi afferrare la lettera, leggere il nome del mittente e...sorridere. Era un sorriso estremamente bello e...tenero. Era tenero. Sollevò lo sguardo verso di me e, notando che lo stavo fissando, si ricompose - Devo andare. - disse improvvisamente. - Ciao Al! Scappo! - gridò, mentre mio cugino gli rispondeva dalla cucina.
- Beh, ciao Malfoy. - borbottai, confusa. Bastava una lettera a farlo correre così? Lui mi gettò un'occhiata intensa e si avvicinò, forse troppo. Indietreggiai fino a cozzare con lo strumento e lui afferrò delicatamente una ciocca dei miei capelli - Non essere gelosa, Rose. Ci vedremo presto...- sussurrò contro la mia guancia. Sentii un brivido - A mai più rivederci...- balbettai, mentre lui scompariva con un crack.
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