Feelings

- Scacco matto, Albus Severus Potter. Pagare, prego. - tesi la mano verso mio cugino, il quale fu costretto a darmi una manciata delle sue Cioccorane. Con un sorriso trionfante, ne scartai una e la mangiai. Dall'altra parte della stanza, Dominique ghignò - Se vorrai entrare nell'abito che hai comprato per il Gala, dovrai evitare di mangiare tutte queste schifezze, lo sai, vero?

- Non tutte le donne vogliono assomigliare a delle modelle, Domi. - ribattei, anche se non ne ero del tutto convinta. Lei rise piano e riportò la sua attenzione su Roxie, che le stava descrivendo con dovizia di particolari il suo primo appuntamento con un nuovo ragazzo. - Dominique...hai mai pensato di rilassarti un pochino? Relax...relax...- disse mio fratello, disteso sul tappeto accanto a Lily e Fred. Lei fece finta di non sentirlo, cosa che li fece ridacchiare per un bel pezzo. Al scosse la testa, lo sguardo ancora perso sulla scacchiera - Come ho potuto sfidarti? Accidenti, sei imbattibile...

- Beh, mio caro...questa è una dote innata. - replicai, lanciando un'occhiata veloce alla figurina da collezione che avevo trovato - Tuo padre ce l'hai?

- Ne ha diciotto...diciannove, se ci aggiungi quello in carne ed ossa! - mio cugino James fece il suo ingresso nel salotto della Tana, indicando distrattamente lo zio Harry, in quel momento seduto poco lontano da noi, accanto allo zio Bill e allo zio Percy. Entrambi erano sprofondati in un silenzio sonnolento, mentre quest'ultimo continuava a parlare del nuovo lavoro di Molly. Papà, dalla sua postazione accanto allo zio George, mi lanciò un'occhiata divertita ed esasperata ad un tempo, alla quale risposi con un sorriso genuino.

Al indicò il fratello, mentre sulle sue labbra si dipingeva un ghigno sarcastico - Jamie! Oh, ci chiedevamo dove fosse finito il grande campione di Quidditch! - commentò con voce sottile. Le orecchie di James diventarono improvvisamente rosse - Ho solo sbagliato un tiro!

- Una punizione...- rettificò Fred, masticando pigramente un biscotto.

- ...che ha compromesso irrimediabilmente il risultato della partita! - aggiunse il Potter di mezzo, sbellicandosi dalle risate.

- Voi...

- Ragazzi, smettetela di tormentare James! - la nonna sollevò lo sguardo dal suo lavoro a maglia e ci richiamò all'ordine, evitando per un pelo la morte di Al, decisamente molto più gracile del fratello maggiore. Lui e James erano sempre stati così; come cane e gatto, non facevano altro che stuzzicarsi a vicenda...ma sapevo bene che era tutta scena e che sotto sotto anche loro si volevano bene. Credo.

Mio padre si sporse verso di me - Chi ha vinto?

- Indovina? - replicò Al, roteando gli occhi. Io risi e gli battei una mano sulla spalla, prima di voltarmi verso lo zio Harry - Ehi, zio! Hai la figurina con la tua foto? - esclamai sventolandola, mentre lo zio Harry arrossiva. La cosa lo imbarazzava enormemente. Mamma, seduta sotto l'albero con le zie, mi lanciò un'occhiataccia.

- Rose!

- Che ho detto? Al ne ha diciannove, io sei e Dominique non fa la collezione...

- Io non mangio Cioccorane!

- Beh, non sai cosa ti perdi! - saltò su Lily - La cioccolata contiene molte sostanze che fanno bene alla salute!

- E questo chi te l'ha insegnato? Il tuo ragazzo?

Ci fu un momento di silenzio, durante il quale le parole di Fred echeggiarono nell'aria. Lo zio quasi si soffocò con la sua stessa saliva, James alzò di scatto la testa, arrossendo furiosamente - Chi?

- Lysander. - disse semplicemente mia cugina, senza arrossire. Papà emise uno sbuffo molto simile ad una risata, riuscendo a malapena a mascherarlo con un finto starnuto. La mamma lo guardò così male che lui smise immediatamente. I nonni sorrisero - Ma che bella notizia! -, ricevendo subito l'approvazione di zio Percy e zia Audrey. Zio Bill lanciò uno sguardo a Harry (momentaneamente ammutolito), poi a Victoire, che in quel momento stava baciando Teddy. Forse lui poteva capire.

- Oooooh! Ma che meraviglia! - esclamò Roxie, facendo ridere i suoi - Andiamo, questo stupore è superfluo! Lily è abbastanza grande per fare quello che vuole. Anche io ho il ragazzo, stessa cosa Al, Domi, Fred e Rose!

- TU hai il ragazzo? - papà scattò in piedi e mi additò, come se lo avessi pugnalato alle spalle. La mamma si mise le mani tra i capelli - Per l'amor del cielo, Ron!

Arrossii - NO! Non è affatto vero, Roxie! - sbottai, alzandomi in piedi a mia volta. Dominique sbuffò e James ghignò - Ma se state andando al Gala della Gringott insieme!

Avvampai, mentre papà si sporgeva in avanti e lo zio Bill apriva gli occhi - Vai al Gala della Gringott? Bellissima festa, quando lavoravo come Spezzaincantesimi ed ero single...beh - si guardò intorno, sorridendo sornione - era divertente. Avete capito. No?

Zia Fleur sbuffò e zio Percy si grattò il naso.

- No, Bill. Forse è meglio se a Percy fai un disegno... - borbottò zio George e tutti risero, con grande scorno del diretto interessato, che arrossì come un peperone.

- Con chi ci vai?

- Oh Ron! Ti proibisco di farlo, non con tua figlia, per Merlino! - sbraitò la mamma, lanciando un'occhiataccia a papà, che però continuava a fissarmi ostinato. Io sospirai - Beh, ci vado con...- ma prima che potessi aggiungere altro, lo sguardo allarmato di Dominique mi costrinse a fermarmi. Un momento! Avevo davvero pensato di dirgli che andavo al Gala con Malfoy? Dovevo essere impazzita. Del tutto.

- Con...con nessuno, mi hanno invitato alcuni amici...di vecchia data...- buttai lì, e Al si voltò verso di me, fissandomi meravigliato. Potevo vedere la delusione nei suoi occhi, ma feci finta di nulla, sentendomi un po' in colpa.

- Oh beh...in questo caso...sono troppo giovane per diventare suocero, dopotutto...- borbottò papà e gli altri scossero la testa, sospirando. Io annuii, ma non aprii bocca. Dopotutto....

- Ah, andiamo! Non ci credo che vai da sola! Una bella ragazza come te, Rosie...e poi potresti anche presentarci qualcuno, no? - esclamò la nonna, sorridendo. Zio George prese la palla al balzo - Giusto Ronnie, non vorresti avere tanti bei nipotini intorno a te? - trillò e papà divenne terreo.

- La mia Rosie...

- Toh, Rosie! Potresti venire un momento con me? Devo spedire un gufo! - Al mi afferrò saldamente per un braccio e mi trascinò fuori, tra la neve del giardino, al gelo. Rabbrividii - Sei impazzito? Morirò di freddo! Però...- sospirai stancamente - ...grazie. Mi hai salvato da un interrogatorio in pieno stile Weasley.

- In pieno stile Ron Weasley, direi! - ribattè mio cugino, battendomi una mano sulla spalla - Eri cosi rossa che credevo la tua testa sarebbe esplosa!

- Fantastico...- commentai sarcastica - adesso mio padre mi starà col fiato sul collo fino a domattina...

- Non capisco perché tu non abbia detto semplicemente la verità. Credevo...- si interruppe.

- Credevi?

- Che - Al si strinse nelle spalle, fissando il cielo terso e pieno di stelle - Che tu provassi qualcosa per Scorpius. Ma magari mi sbagliavo.

- Ti sbagliavi infatti. - replicai in fretta, mentre lui mi lanciava una strana occhiata - Io...andiamo Al. Cosa dovrei provare per lui? Lo conosco da così poco tempo. E mi ha fatto del male. E la nostra famiglia lo odia, per via di quello che ha combinato. Ed è un donnaiolo senza speranza, non farei altro che soffrire...

- Quante scuse...lui ci tiene a te. - fu la sua semplice risposta - Solo che, vedi Rose...Scorpius ne ha passate veramente tante, che tu ci creda o no. Fondamentalmente non è molto diverso da te...

- Da me!

Mio cugino si voltò verso di me, fronteggiandomi con una serietà che poche volte gli avevo visto sfoggiare - Davvero. E smettila di fingere che non ti importi almeno un po'. Ti piace e tu piaci a lui. Cosa c'è di male in tutto questo? Nulla, lo sai anche tu...altrimenti non gli avresti mandato quel regalo. - aggiunse, mentre io arrossivo violentemente - L'hai visto?! - esclamai, sperando ardentemente che un cumulo di neve si staccasse dalla tettoia e mi cadesse sulla testa. Lui rise ed annuì - Di che si tratta?

Chinai il viso - Un lettore e qualche Cd della mia collezione...è un regalo stupido, lo so. Ma...- il sorriso di mio cugino valse più di mille parole - Della tua collezione personale?! Come al solito avevo ragione io. - estrasse la bacchetta e la agitò, facendo comparire dal nulla un pacco dall'aria bitorzoluta, sul quale era attaccata una lettera. Me li tese - Mando un gufo a Lizzy. - e si allontanò verso il capanno delle scope, lasciandomi da sola.

Senza pensarci troppo, aprii la lettera e cominciai a leggerla alla luce della bacchetta, col cuore che batteva forte.

" Ciao,

A dire il vero avrei voluto consegnarti questa cosa di presenza...ma poi ho pensato che sarebbe stato difficile spiegare alla tua famiglia tutta la situazione. Sai, temo che non mi trovino molto simpatico! Ad ogni modo, spero che il mio regalo non ti deluda troppo...in genere non sono affatto bravo in queste cose, ma per fortuna tu mi hai dato un suggerimento molto valido, qualche sera fa. Quindi...non so se questo rientra nei limiti del patto, ma non importa. Spero ti piaccia almeno un po'.

Buon Natale, Rose.

Scorpius"

Con un gran sorriso strappai la carta rossa che avvolgeva il suo dono...e scoppiai a ridere. Un nuovo, morbidissimo pigiama azzurro polvere faceva bella mostra di sé tra le mie braccia. Rimasi a fissarlo per chissà quanto tempo, mentre il mio petto si scaldava. Dopotutto...

Dopotutto forse Al aveva ragione.

***

- Grazie signori Sheridan, è stata una serata molto piacevole.

- Ah, ma figurati giovanotto! E' stato un piacere. - rispose Gerard Sheridan, mentre la moglie annuiva e sorrideva - Domani vi aspettiamo per pranzo allora! - esclamò tutta pimpante, aprendo la porta di ingresso. Annuii - Se non disturbiamo...

- Nessun disturbo! Per noi è sempre una gioia avervi intorno! Anche se...- la donna lanciò un'occhiata preoccupata verso il corridoio alle mie spalle - Dovresti stare un po' più spesso con...so che lavori molto, Scorpius. Ma questo è importante.

- Sciocchezze. Va bene così! - la interruppe il marito - Piuttosto dovresti cercarti una donna. La vita è più sopportabile quando si è in due. Buonanotte ragazzo, Buon Natale!

- Buon Natale Scorpius, a domani!

- Buon Natale anche a voi! - rimasi a salutarli fin quando non entrarono in casa, a quel punto, notai un pacco davanti allo zerbino. Prima non c'era.

Lo fissai con circospezione; per quello che ne sapevo, poteva anche essere un altro pacco di quella...quella...magari voleva restituirmi altra roba.

Ma poi notai un ricciolo rosso attaccato allo scotch e ghignai - Che disordinata, questa Weasley. - afferrai lo scatolone e lo portai dentro.

Camminando piano, per non far rumore, mi diressi in salotto, dove mollai tutto sul tavolo e cominciai a strappare la carta. Rimasi a fissare lo scatolo per alcuni istanti, finché non lessi qualcosa di familiare.

- Lettore Cd...?

Ma sì! Quella strana radio piena di...aveva anche messo quegli strani dischi nello scatolo? Sullo sportellino del Lettore c'erano attaccati un post-it ed una lettera. Il primo diceva " Dai un semplice colpo di bacchetta e pronuncia On".

Sorrisi e feci proprio come mi era stato detto di comportarmi, col risultato che la radio si poggiò sulla prima mensola vuota e si accese. Immediatamente riconobbi la canzone che avevamo ascoltato qualche sera prima. Sorrisi e mi dedicai alla lettura della lettera.

"Buon Natale!

Siccome ero sicura che da solo non saresti riuscito a farlo funzionare, ho pensato di darti un "aiutino" magico. So che forse è una cosa che non ti aspettavi, ma ho notato il tuo interesse, l'altra sera...e mi sono detta che avrei anche potuto fare un sacrificio, regalandoti anche qualche Cd della mia collezione. Uno è già dentro...ed è davvero molto bello! Tratta bene i miei bambini (sì, sono i Cd e allora?)!

Beh...adesso devo scappare. Mio fratello non fa altro che sbirciare...ed ho il sospetto che Al mi stia spiando da un quarto d'ora! Parola mia, questo ragazzo è curioso come una scimmia.

Auguri! Non divertirti con troppe ragazze contemporaneamente, eh!

Rose"

Chiusi la lettera, mentre il mio sorriso si spegneva lentamente. Cosa stava diventando per me, Rose Weasley? Perché la situazione stava cominciando a sfuggirmi di mano. Non era solo...il desiderio di baciarla, non più. Era...qualcosa di molto più complesso, qualcosa che, un tempo, avevo deciso di non provare mai più. Ma i sentimenti non possono essere comandati.

Mi passai una mano sul viso e lanciai uno sguardo al corridoio ed alle foto appese alle pareti.

Potevo dirle quello che provavo, potevo invitarla a cena, a casa. Potevo essere sincero.

- No. Non posso. - avrei dovuto costringerla a sopportare una situazione così...grande? Quella era la mia vita, lei non ne sapeva nulla...e probabilmente, come tante altre persone, dopo un po' non sarebbe riuscita a reggerne il peso. Non era colpa sua. Ma avevo imparato a non aspettarmi molto dalla gente.

Quindi avrei fatto come era stato deciso; saremmo andati al Gala...e poi sarei scomparso dalla sua vita. Per non farle del male. E per non farmene io.

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