Allegry


Quella mattina mi svegliai di ottimo umore, mentre il profumo del caffé appena fatto aleggiava nell'aria, insieme a quello dei buonissimi croissants della zia Fleur.

Misi il naso fuori dalle coperte, annusando avidamente, prima di scoprirmi del tutto e dirigermi con passi strascicati in salotto, con un sorriso che andava da un orecchio a un altro. Dopotutto era venerdì, avevo la giornata libera e...

- Aaaah!!!! - strillai, proprio mentre un ragazzo emergeva da dietro il divano. Quello strillò contemporaneamente a me, sollevando le braccia, tra le quali stavano due delle riviste sceme di Domi.

- Oh Merlino, la bacchetta! - gridai, facendo dietro-front e correndo in camera mia.

- No! Non è neces...- lo sentii dire, mentre io uscivo nuovamente in salone, stavolta brandendo la mia unica arma. Lui strinse più forte la rivista tra le mani - No, aspetta, guarda che c'è uno sbaglio!

- Cosa hai fatto a mia cugina, eh? Chi diavolo sei? - urlai terrorizzata, immaginando di dover scoprire il cadavere di Domi in qualche anfratto buio del suo armadio (una stanza vera e propria). Sollevai la bacchetta, ma proprio mentre stavo per colpirlo, lo vidi bene in viso. Carnagione scura, occhi grigi, capelli castani...ma...

- Oh no...- boccheggiai, abbassando il braccio - Oh no...io ti conosco.

Lui mi rivolse un sorriso preoccupato e allargò le braccia - Ehm...ciao Weasley.

- Boot! - mugugnai, sentendomi una completa idiota - Potevi...potevi...che cavolo ci fai a casa mia a quest'ora?

- A casa nostra, vorrai dire. - Dominique entrò in salotto, bellissima anche nella sua semplice mise casalinga e mi sorrise, prima di saltare addosso al suo ragazzo. Fissai la scena di loro due che si scambiavano uno sguardo complice con un'espressione assolutamente sconvolta sul viso, tanto che entrambi decisero di voltarsi verso di me, arrossendo furiosamente. Sembravano due adolescenti alla prima cotta. Avrei anche potuto ridere, se non fossi stata così preoccupata di non Schiantarli entrambi; mi avevano fatto prendere uno spavento enorme.

- Beh, Rosie...lui è Liam Boot.

- Lo so. - replicai, mentre quello si avvicinava cautamente, quasi temendo che gli saltassi addosso e lo picchiassi. - Scusami Rose, avrei dovuto aspettare che Dominique ti dicesse che sarei arrivato. Non è stato molto carino da parte mia piombare qui. E...- dalla sua espressione capii che stava per mettersi a parlare di quella cosa - del passato - per cui scossi la testa. - E' tutto a posto. - replicai, calcando in maniera eloquente sul "tutto". Lui sorrise gentilmente; aveva capito. - Sono contento.

- Bene...- borbottai, spostando il peso da un piede all'altro - Immagino che...sarebbe meglio se io andassi a fare colazione, poi in bagno, giusto per rendermi umana. - spiegai, voltandomi velocemente verso la stanza accanto. Dominique mi guardò allarmata - Aspetta, Rose! Prima che tu entri in cucina, c'è una cosa di cui devo avv...

- OH NON ANCORA!

-...troppo tardi...- sussurrò Liam, stringendosi nelle spalle.

***

Fissavo senza alcun motivo il piccolo mappamondo in miniatura di cui ero stato dotato all'inizio della carriera, contando svogliatamente le luci che segnalavano le mie prossime missioni, quando un gufo entrò dalla finestra aperta in corridoio. Lo fissai senza alcun interesse, finché non mi resi conto che veniva verso di me e, soprattutto, che la lettera stretta tra le sue zampe era scarlatta.

Merda.

Scattai in piedi e cercai di allontanarmi dalla scrivania, ma non ne ebbi il tempo; il gufo gettò la lettera tra gli altri documenti e quella esplose senza alcuna pietà, facendo sobbalzare tutti i miei colleghi, che mi fissarono sconvolti, mentre la voce di Rose Weasley riempiva l'aria, alta ed incazzata come non mai.

" NO! NO! NO E NO! E' EVIDENTE CHE SEI AFFETTO DA QUALCHE GRAVE PROBLEMA PER NON CAPIRE IL SENSO DI QUESTA PICCOLA, SEMPLICE PAROLINA! DIMENTICATI LA MIA FACCIA, IL MIO NOME E SOPRATTUTTO NON PROVARE MAI PIÙ A MANDARMI DEI MAZZI DI CAMOMILLA, A MENO CHE TU NON VOGLIA VEDERMI MORTA! NON VERRO' MAI CON TE, IDIOTA!"

Il silenzio che venne dopo fu pesante e carico di aspettative. Notai gli sguardi compiaciuti dei miei colleghi uomini, sempre invidiosi del mio successo, mentre le donne sembravano non credere alle loro orecchie. Mi sentii avvampare e cercai di sorridere, provando a mascherare l'imbarazzo

- Beh...non potevo certo sapere che era allergica alla Camomilla, no? - me ne uscii stupidamente e tutti rimasero in silenzio, voltandosi per andarsene, dato che erano le cinque.

In poco tempo rimasi solo a fissare i resti della missiva che si consumavano.

- Prima di inviare dei fiori dovresti informarti sui gusti di una donna...o sulle sue eventuali allergie. - alzai lo sguardo, incrociando quello divertito di McWhite, che si avvicinò e si sedette di fronte a me. Arrossii. - E' proprio una piccola, fastidiosa...petulante... - ringhiai, accasciandomi sulla scrivania. Lo sentii ridere - Ragazzo mio, è perfetta per tener testa a te. Sai, le voci girano...

Sollevai di scatto la testa - Che vuole dire?

- Oh, non sei mica l'unico ad essere andato alla festa per gli ex studenti di Hogwarts...

- Fantastico. Proprio fantastico. - sussurrai lugubre, passandomi una mano proprio dove lei mi aveva colpito, quella sera. Lui rise - Allora, com'è?

- E'...insopportabile, acida, scorbutica, antipatica, violenta, esagerata, infantile...ho già detto acida? Ah già. - snocciolai senza sorridere. Lui annuì - Capisco. Ma?

- Ma? Quale ma?

- Andiamo Scorpius...se le hai chiesto di uscire un motivo ci sarà!

Quasi mi soffocai - Io non le ho chiesto di uscire...

- Giusto, le hai chiesto di accompagnarti alla festa della banca, no?

- Come lo sa? - borbottai confuso e lui rise - Mio caro ragazzo, sono o non sono il tuo capo? Per avere questo posto devo essere stato uno dei migliori, ai miei tempi! Non credi?

- Beh...certo...

- Allora dimmi; perché hai invitato lei e non una delle tue stupide ammiratrici?

Lo fissai poco convinto - Ha detto niente gente stupida...e questa ragazza non lo è...forse. - ringhiai, ripensando alla sua lettera.

- Beh, racconta, come l'hai conosciuta?

Lo fissai indeciso; voleva davvero che gli raccontassi della Weasley? Perché poi? - Beh...è una storia troppo lunga...

- Ho ancora mezz'ora prima di tornare a farmi schiavizzare da mia moglie; spara! - replicò lui, accendendosi un sigaro. Senza un motivo particolare mi sentii in imbarazzo, ma cominciai a raccontare, sin dal principio. Al termine della storia lui aveva una strana espressione sul volto, come un misto tra vivo interesse e divertimento allo stato puro.

- Beh, questo è davvero...non posso biasimarla se ti ha colpito; ha fatto bene!

Mi sentii avvampare - Non doveva; ho perso la faccia!

- E tu come credi che si sia sentita, quando a farle perdere la faccia sei stato tu? Avevate tredici anni; l'hai ferita molto...te ne rendi conto? - disse immediatamente lui, fissandomi dritto negli occhi. Aprii la bocca per ribattere, ma poi la richiusi. Dopotutto...ricordavo la sua espressione ferita. I suoi occhi chiari pieni di lacrime e quella risata che mi era uscita dalle labbra...e mi venne la nausea.

- Sono stato disgustoso. Lo so. Ma...non mi piace ammetterlo.

- Ah, questo orgoglio! Sai che non porterà a niente, vero?

Lo fissai confuso - Non deve portare a qualcosa. - e lui sorrise tranquillamente - E allora perché continui a corteggiare questa ragazza?

Mi strinsi nelle spalle - Ha detto di no; non...beh, è strano. E' una cosa a cui non sono abituato...

- Solo per questo?

Ci pensai su...o meglio, ripensai a Rose Weasley. I suoi occhi azzurri, le sue labbra piene, quello sguardo fiero e combattivo...e quel sorriso che mi aveva fatto, quando ancora non sapeva chi fossi...da togliere il fiato. - La trovo interessante, non posso certo negare che mi piaccia. - ammisi, mio malgrado - Ma non ho la benché minima intenzione di avere una storia con lei. E' una cosa...- sospirai - che non accadrà mai più. Con nessuna donna.

- Scorpius. - sapevo che McWhite mi stava fissando con pena, per cui non alzai lo sguardo - Mr McWhite, se lei avesse vissuto anche solo un piccolo pezzo della mia vita, in questi ultimi anni, adesso riuscirebbe a capirmi. Non ci sarà una donna nella mia vita. Anche perché a queste cose non ci credo affatto.

- Come puoi dirlo? Proprio tu che...- si interruppe - Scorpius, io posso solo immaginare quanto dolore ti abbia provocato il tuo passato. Ma questo adesso è il presente...e poi sai anche tu che una donna potrebbe...- sollevai la mano, facendo un sorriso forzato - Certo che lo so. Ma non voglio. Non riesco a fidarmi, non me la sento. Ho già avuto abbastanza problemi, per avere solo ventitrè anni, non le pare?

- Come credi, ragazzo mio. Diversamente da quello che dice la gente, sei davvero una brava persona. Ma fa attenzione...questa ragazza potrebbe metterti in riga! - esclamò il capo, alzandosi in piedi, mentre io lo imitavo. Scoppiai a ridere - Rose Weasley mettermi in riga? Questa si che è bella!

***

- EEEEETCHOOOUM!!! Maledetto!

- Salute! - esclamò Al, sedendosi accanto a me e porgendomi una pozione appena fatta - Tieni, vedrai che passerà tutto.

- Grazie...- borbottai, asciugandomi gli occhi e il naso, prima di buttare giù il contenuto del bicchiere con un gesto veloce. In quello stesso istante Dominique e Lily rientrarono in casa, sorridendo soddisfatte - Rose, le abbiamo eliminate tutte, quelle stupide piante!

- Bene, grazie anche a voi. - dissi, cercando di sorridere, mentre la mia allergia svaniva improvvisamente. Anche loro si sedettero sul divano, scrutandomi con preoccupazione. Roteai gli occhi - Sto bene adesso; non guardatemi come se fossi sul punto di morire. E' passata!

- Oh, Rosie...ho avuto così tanta paura, menomale che c'era anche Liam! Sei diventata tutta gonfia...- mormorò Domi, asciugandosi gli occhi. Avrei voluto consolarla, ma ripensai a quell'idiota di Malfoy e ringhiai - Quello stupido. Ha cercato di uccidermi...

- Ma no, Rose, dai. Sai benissimo che sta cercando di rimediare al suo errore, no? Non poteva certo sapere che sei allergica alla Camomilla!

- Infatti! Poteva benissimo evitare di provarci! Tanto non lo perdonerò mai...e tu non provare a giustificarlo! - sibilai, rivolta a mio cugino, che scosse la testa - Perché invece non provi a superare il passato? Anche Scorpius ha i suoi problemi, che tu ci creda o no!

- Immagino...come scegliere con chi uscire la sera! Al...io potrei superare il passato se lui mi chiedesse davvero scus...- il suono del campanello mi interruppe - vado io! - dissi, rivolta a mia cugina, che era scattata in piedi. Se fosse stato ancora il fioraio, questa volta non l'avrebbe passata liscia...

Aprii la porta e mi ritrovai davanti Elisabeth, la nuova tirocinante - Lizzy? Ciao! Vuoi entrare? Starai gelando! - esclamai, mentre la mia collega arrossiva, rabbrividendo appena - Ciao Rose! Scusami, non avrei mai voluto disturbarti nel tuo giorno di riposo...ma Johnson mi ha chiesto di portarti questo...- mi porse un enorme cesto natalizio, che afferrai stupita. - Ma...scusami, Johnson ti ha fatto venire qui per portarmi questo?

- Beh...sì. - ammise lei, facendomi infuriare.

- Ma tu guarda che stronzo! Sa benissimo che fa un freddo assurdo...perché non veniva lui a portarmelo?

- Immagino che sia perché io sono una tirocinante...sai com'è...- rispose lei, stringendosi nelle spalle. A quel punto fui io ad arrossire - Ti prego, scusami anche da parte sua. Non esiste una cosa del genere, gliene parlerò. Mi dispiace moltissimo...- balbettai, mentre lei sollevava una mano - Ma no, Rose! Figurati, tu non c'entri nulla! E' lui che...tranquilla, davvero. - mi rassicurò, sorridendo gentilmente.

- Rose, è tutto...ah. - Al si sporse dietro di me, giusto in tempo per incrociare lo sguardo scuro ed intelligente di Lizzy. Nelle guance di lei si diffuse un immediato rossore, mentre lui sbatteva le palpebre - Ciao.

Roteai gli occhi; quello sì che era un modo nuovo ed intelligente per attaccare bottone con una ragazza.

- Ciao...- mormorò lei, facendo un piccolo sorriso. Lui le tese la mano - Sono Al, il cugino di Rose. E tu, sei...?

- Elisabeth...una tir...

- Una mia collega, tra un paio di settimane. - tagliai corto io, facendole l'occhiolino, e lei sorrise.

- Bel nome...- borbottò mio cugino, continuando a tenere la mano di lei nella sua e spostando il peso da un piede all'altro. - Beh...ci si vede allora, Elisabeth.

- Lizzy - disse improvvisamente lei - Puoi...chiamarmi Lizzy.

Mi sentii di troppo e cercai di fare un passo indietro, mentre Al annuiva - Perché non entri?

- Ti ringrazio, ma devo tornare a casa...

- Capisco, il tuo ragazzo ti aspetta per cena, vero? - Merlino, ma quanto poteva essere cretino Al? Mi trattenni a stento dal battermi una mano sulla fronte - No, a dire il vero i miei genitori. Non...c'è nessun ragazzo. - spiegò lei, mentre Al sorrideva - Ah. Capisco.

- Ora devo andare...beh, ciao Rose.

- Ciao Lizzy e scusami per questo pacco. Domani parlerò con Johnson.

Lei scosse la testa - Non preoccuparti. Beh...- i suoi occhi volarono su Al -...è stato un piacere, Al. A presto.

- A presto...- disse lui, sorridendole. Rimasero a fissarsi per qualche altro istante, poi, forse accorgendosi della mia presenza, lei si voltò e scese le scale e lui chiuse la porta.

- Voglio avere un appuntamento con lei. - annunciò mio cugino, mentre Lily e Domi si sporgevano per vedere cosa succedeva. Mi strinsi nelle spalle - Neppure la conosci...

- Chiediglielo domani, Rosie. Per domani sera! E' libera, vero? - chiese lui, trascinandomi sul divano. Ignorai le risate silenziose delle mie cugine - Credo di sì, ma...

- Ehi!!! - strillò Domi, facendoci sobbalzare - Ho avuto un'idea eccezionale, stupenda, favolosa! Domani sera sei libera, Rosie?

Ci pensai su - Credo di sì...Thomas è tornato, quindi...perché? - chiesi sospettosa. Lei sorrise genuinamente - Organizziamo un'uscita a coppie!

- Sì!!! E' geniale! - saltò su Lily, mentre Al la fissava confuso - E tu con chi dovresti uscire?

- Lysander. - annunciò lei - Volevo portarlo a casa per Natale...stiamo insieme già da due mesi.

- Cosa?! E perché non...aspetta un momento, Rose, puoi dirlo a Lizzy? - disse Al, guardandomi come se mi vedesse davvero solo in quel momento. Lo fissai sconvolta - Certo...

- E poi, Rose, potresti venire anche tu. - aggiunse Domi.

- Per fare cosa, reggere il moccolo? No grazie. - dissi ragionevolmente, mentre Lily scuoteva la testa - C'è una persona con cui potresti uscire.

- Non nominatemi quel biondastro!

- Ohoh...ma Rosie...nessuno stava parlando di Scorpius Malfoy...ma se preferisci invitare lui non preoccuparti...- disse maliziosamente mia cugina, sbattendo le ciglia e facendomi avvampare. - No! Io non voglio che quello esca con me! - mi affrettai a dire, tra le risatine generali.

- E allora come mai hai pensato subito a lui? - saltò su Al, sollevando le sopracciglia. Strinsi le labbra - Perché non ci uscirei mai. Ecco tutto. E siccome vi conosco, ho paura che possiate organizzare una cosa simile. - spiegai. Lily scosse la testa - Ma cosa vai a pensare? Comunque non parlavo di lui...ma di Lorcan.

Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale ognuno di noi rimase immobile, aspettando la mia reazione. La fissai interdetta, mentre i ricordi si facevano strada nella mia mente.

Lorcan; il mio primo bacio. La mia prima volta...

- Credevo che mi odiasse. - obiettai piano, senza alzare lo sguardo.

- Non è mai stato così e lo sai anche tu. - replicò mia cugina - Non ha mai smesso di volerti bene, nonostante tutto.

Quel nonostante tutto mi fece sentire una vera stronza. - Ma dovrebbe. Gli ho fatto molto male.

- Rose, perché non ci riprovi? Sono passati quattro anni, dopotutto.

- E poi non è detto che dobbiate per forza ritornare insieme; ma magari potete chiarirvi.

- O magari potreste passare una fantastica notte di fuoco, in modo da dimenticare tutto lo stress accumulato! - esclamò Domi, attirandosi gli sguardi sconvolti di tutti - E non guardatemi così, non comportatevi da bigotti, voi!

- Non mi sembra il caso...sono già abbastanza incas...- cercai di dire, ma Lily era scattata in piedi

- Perfetto! Allora domani sera faremo una bella uscita! Alle sette davanti al Paiolo Magico, okay? Mando un gufo a Lysander!

- Ma io...

- Rose, dillo anche a Lizzy, okay?

- Sì ma...

- Sono così contenta! Sono sicura che Liam sarà felicissimo di venire!

- Io...accidenti a voi...- sospirai, sconfitta. Sapevo che non avrei potuto oppormi; era chiaro che la cosa era stata organizzata già da tempo e - ovviamente - senza che io potessi metterci il becco.

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