6. HARPER
Il rientro a casa era strano. Gideon era strano e sorprendentemente silenzioso.
Dopo aver trascorso del tempo con Alexander eravamo andati a sederci ad un tavolino e avevamo ordinato dei cupcakes e del the.
Adoravo il the alla mela di Zora Queen e quando andavo al locale era la cosa che prendevo sempre, anche se Alexander aveva cercato di spingermi a prendere un altro gusto, inutilmente.
Ero un abitudinario. Mi piaceva avere le mie routines, mi facevano stare bene. Quando qualcosa nella mia vita cambiava andavo più o meno in crisi.
Inutile dire che quando Alexander mi aveva comunicato tre anni prima che si sarebbe diplomato negli Stati Uniti e che avrebbe frequentato il College in California mi ero sentito malissimo e avevo pianto per più di un mese.
Gideon ci era rimasto male, ma l'aveva presa meglio di me che non ero nemmeno il migliore amico di Alexander. Il pensiero che potesse trovare qualcun altro mi spezzava il cuore. Ero stato tentato di confessargli di avere una cotta per lui, ma poi avevo preferito tenermi tutto dentro.
Cosa sarebbe cambiato? Orami aveva tutto già programmato e anche se il pensiero di correre all'aereoporto e urlargli che lo amavo, non lo avrebbe di certo fatto scendere dall'aereo per stare con me.
Avevo sopportato in silenzio.
Mi ero voltato verso Gideon che fissava assorto e silenzioso fuori dal finestrino. Era la prima volta che lo vedevo così. Sembrava abbattuto per qualcosa.
Non sapevo cosa avesse, eravamo stati solo al locale di Zora Queen, avevamo chiacchierato tra di noi e non era successo niente di che.
Quando eravamo rientrati a casa eravamo ancora da soli. Gideon si era tolto giaccone e sciarpa, li aveva appesi all'attaccapanni vicino alla porta e poi era salito al piano superiore dove si trovava la zona notte e le nostre camere da letto.
"Hey, Gid. Stai bene?" chiesi mentre lui era a metà rampa.
Lui si voltò e lo vidi sforzarsi a farmi un sorriso.
"Si, sono solo un po' stanco" mi disse lui e vidi i suoi occhi gonfiarsi di lacrime.
Spalancai la bocca.
"Gideon!" dissi sconvolto ma lui scappò lungo le scale e mi ritrovai a gettare cappotto e sciarpa sull'attaccapanni prima di raggiungerlo in camera.
Entrai nella sua stanza e lo trovai rannicchiato sul suo letto con un cuscino tra le braccia mentre singhiozzava.
Gideon non piangeva mai, ero io quello emotivo tra i due.
Mi spaventai.
"Che succede? Gideon mi spaventi. Parlami." Dissi sedendomi sul letto e allungando una mano verso i suoi capelli biondi.
"Mi manca la mamma" borbottò tra i singhiozzi.
Aggrottai le sopracciglia.
Gideon era figlio biologico di mio padre Theo mentre io ero figlio biologico di mio padre Blaise e mia madre era la cugina di Theo.
Per Gideon avevano scelto una donna surrogata di Los Angeles. Io non ricordo molto, avevo a malapena due anni, ma ricordo che ero rimasto a dormire per tanto tempo a casa di alcuni amici di famiglia dei miei genitori.
Quando dicevamo in giro che eravamo fratelli, nessuno ci prendeva sul serio. Non potevamo essere più diversi: io avevo preso il colore scuro della pelle di mio padre Blaise ma gli occhi blu di Theo, anche se il mio blu era notte, mentre Gideon era bianco, alto, muscoloso e biondo miele con gli occhi azzurro cielo come Theo.
Io e Gideon non avevamo una madre vera e propria, io la conoscevo, anche se non osavo chiamarla mamma, mi sembrava di offendere Theo e Blaise, ma la cosa non ci aveva mai dato alcun problema. Fino a quel momento.
Con la madre di Gideon, invece, non c'era mai stato alcun rapporto, aveva partorito mio fratello e non avevamo più avuto sue notizie. Gideon non ne parlava mai, prima di ora.
"Sto mettendo dei soldi da parte per andare a Los Angeles" ammise senza guardarmi e il mio cuore sprofondò.
"Cosa? In che senso?" balbettai.
"Voglio conoscerla. Non penso ad altro da tre anni..."
Deglutii. Non mi aveva mai detto nulla prima d'ora. Non pensavo fosse un problema per lui. Sapeva la verità. Da quando aveva dieci anni e aveva chiesto a papi e papà dove fosse la sua mamma e perché non andava mai a prenderlo a scuola.
A me avevano fatto il discorso qualche anno prima e dopo avermi rivelato che quella che avevo sempre considerato zia era la mia madre biologica, mi avevano detto che mi volevano molto bene e che mi avrebbero supportato nel caso volessi andare a New York a conoscerla.
"Non hai mai detto nulla... perché ora?" chiesi.
Gideon si strinse nelle spalle.
Perché vedo Alexander e sua madre interagire, la vedo stringerlo e dargli baci sulla testa e mi... beh mi mancano..." borbottò.
Sorrisi e mi allungai sul suo corpo per baciarlo tra i capelli e fargli le coccole.
"Ci sono io per questo..." dissi scherzando stringendolo e riempiendogli la guancia di baci. Lo vidi avvampare prima di venire bruscamente allontanato.
Risi sguaiatamente. Adoravo imbarazzare il mio fratellino.
"E se avessi dei fratelli?" mi aveva chiesto poco dopo e il mio sorriso si era spento.
Improvvisamente sentii una gelosia cieca avvolgermi al pensiero di un altro fratello o sorella di Gideon. Probabilmente li aveva, ne ero quasi certo e il pensiero che lui potesse conoscerli e interagire con loro mi faceva stare malissimo.
Io avevo Anne, figlia della mia madre biologica, che sentivo quasi quotidianamente da quasi tre anni. Era più grande di me e aveva due figli avuti da giovanissima con il suo migliore amico.
Anne viveva a New York e nonostante ci scambiassimo audio e messaggi quasi tutti i giorni, c'era sempre il fuso orario a separarci.
"Lo sai che lei ha tutto il diritto per non volerti incontrare? Perché ti fai questo?" gli avevo chiesto.
"Perché è mia madre" aveva risposto lui.
"Non è davvero tua madre. Non ti ha cresciuto, non sa nulla di te, non le spediscono le tue foto dopo gli eventi importanti. È solo... una signora. Perché adesso, poi? Non pensi a papà? Lo devasterebbe"
Gideon sbuffò.
"Tu parli così solo perché tu hai un rapporto con la tua di madre biologica. A me questa cosa... non so come mi fa sentire. Quando ci penso..." la voce di Gideon si era affievolita e a quel punto avevo sollevato la testa e lo avevo guardato.
"Quando ci pensi?" gli avevo chiesto.
"Mi sento... diverso. Tutti i miei amici hanno una mamma e un papà. Mentre io... io una mamma non ce l'ho"
A quelle parole avevo allungato una mano verso la sua e gliel'avevo stretta con forza.
"Gid. Che ti prende? Hai diciassette anni. Non è mai stato un problema. Perché adesso?" avevo chiesto sentendo la mia voce spezzarsi e i miei occhi si riempirono di lacrime.
Gideon quando se ne accorse sospirò e si allungò verso di me per stringermi tra le braccia.
"Amo i nostri papà. Li amo con tutto il cuore e sono tutta la mia vita. Però... questo pensiero che la mia madre biologica non voglia avere niente a che fare con me mi distrugge..." disse contro la mia spalla.
Tirai su con il naso.
"Le madri surrogate lo fanno per lavoro, lo sai. Non è una cattiveria. Vengono scelte per dare la vita a dei bambini che cresceranno con altre coppie. Se i nostri genitori fossero etero avresti questo pensiero?" chiesi.
Gideon strofinò la guancia sulla mia spalla.
"Forse... no"
Mi ritrovai a deglutire.
"Pensavo non ti desse fastidio il fatto di avere due genitori gay" dissi sentendo il cuore scoppiare.
Era questo che pensava degli omosessuali? Il mio stomaco si era stretto in una morsa. Mi presi il labbro inferiore per non piangere. Mi allontanai da lui, mi sentivo tradito da quei pensieri.
Gideon non poteva essere omofobo. Mi rifiutavo di crederlo o anche solo pensarlo.
"Non è questo" disse Gideon con un sospiro stringendosi nelle spalle e distogliendo lo sguardo da me per puntarlo verso la finestra.
"E allora cosa?"
"Io non sono gay" disse di getto.
"Lo so. Va bene essere etero, papi e papà ti daranno il loro supporto." Dissi io facendogli pat-pat sulla testa.
Gideon mi lasciò fare per tre pat, poi mi scacciò via la mano con uno sbuffo.
"Fanculo" borbottò avvampando.
"Ti prego, fai coming out stasera a tavola. Possibilmente mentre stanno bevendo. Ti pago dieci dollari se fai andare loro di traverso da bere" dissi io eccitato, mentre due lacrime traditrici mi scivolavano lungo le guance.
Gideon sospirò e allungò le mani verso il mio viso e mi asciugò le lacrime con i pollici.
"Ti voglio bene, lo sai, anche se non te lo dico mai?" disse guardandomi negli occhi.
Annuii perché sapevo che era vero. Forse era perché era etero e gli etero non erano emotivi come i gay... ma quando mi regalava questi rari momenti di dolcezza, li custodivo nel cuore come se fossero dei regali preziosi.
Gideon sarebbe stato un bravissimo fidanzato, uno di quelli coccoloni, che amano riempirti di attenzioni e ti facevano sentire speciale. Chiunque si fosse fidanzata con lui sarebbe stata trattata come una principessa.
Sospirai e mi strinsi contro il suo corpo muscoloso che invidiavo da morire, ma sapevo anche che sacrificava tutto per giocare a rugby. Sarà pure osannato a scuola, ma sapevo che dentro soffriva.
Lo avevo sorpreso a fissare Charlotte Potter, sapevo che aveva una cotta per lei da tanti anni, ma si era tenuto dentro tutto, anche perché lei era fidanzatissima con Bradley Stokes, suo compagno nella squadra di rugby della scuola.
Hawthorne e Hunter erano miei amici come erano amici di Bradley. La voglia di chiedere loro aiuto per strappare Charlotte da Bradley era forte, perché volevo vedere mio fratello felice e innamorato. Ma poi mi ero chiesto come l'avrei presa se fossi stato al posto di Bradley e il pensiero mi aveva fatto morire dentro.
Una cosa ci accomunava a me e mio fratello: eravamo due casi disperati dal punto di vista sentimentale. Pregavo che la mia situazione migliorasse ora che Alexander era finalmente a casa, ma sapevo benissimo che Gideon si sarebbe incazzato.
Non potevo smettere di pensare a come il corpo magro ma tonico di Alexander stesse benissimo premuto contro il mio.
Il mio cazzo ebbe un sussulto eccitato e mi allontanai da Gideon.
"Mi scappa la pipì" dissi uscendo rapidamente dalla sua camera per chiudermi in bagno.
Dopo aver chiuso a chiave la porta, mi abbassai pantaloni e boxer e mi masturbai ripensando alle natiche sode di Alexander contro il mio bacino.
Note: mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima lasciato una stellina e/o commentato!! ~Galaxy~
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