πͺπππππππ π: π»π πππππ π πππππ ππππππ.
''L'amore che piΓΉ si ricorda Γ¨ quello che ha fatto piΓΉ male.''
-Mirko Badiale
Soundtrack: Night Changes β One Direction
Dopo circa tre ore passate a rispondere alle domande della polizia, ed esserci assicurati che non manchi nulla dall'appartamento di Maisie, finalmente arriviamo a casa. Come immaginavo, convincerla ad accettare il mio invito non Γ¨ stato semplice, e ha tentato in ogni modo di trovare un'altra soluzione.
Asher ci ha raggiunti lì dopo neanche mezz'ora, e ha accompagnato Maisie all'interno per recuperare l'essenziale per questi giorni che Candice sarà fuori città .
Preferisco saperla al sicuro con me, piuttosto che sola e spaventata a morte. Anche se si sforza di restare calma, io riesco comunque ad avvertire quanto Γ¨ tesa, mentre si tormenta gli anelli che porta alle dita, facendoli girare continuamente, con lo sguardo a volte perso nel nulla.
Vorrei solo abbracciarla, e portarle via quella tristezza dagli occhi.
Vorrei vederla sorridere sul serio.
A volte fa male vederla così distante da me, anche mentre siamo uno di fronte all'altro, ma poi mi ricordo che l'unico da biasimare sono io, e non mi resta che accettarlo.
Β«Sappi che preferisco dormire sul divano, piuttosto che dividere il letto con teΒ» brontola Maisie, fissandomi con un sopracciglio alzato non appena varchiamo la soglia della porta.
Dritta al punto.
Mi trattengo dal ridere, e le rivolgo un sorrisetto divertito, mentre le indico il corridoio. Β«Ti aiuto a posare le tue cose nella camera degli ospitiΒ».
Β«OttimoΒ» sbuffa, recuperando uno dei suoi borsoni, mentre io porto l'altro piΓΉ pesante.
Non voglio neanche sapere cosa ci sia, probabilmente metΓ del suo armadio, ma preferisco non fare domande.
Β«Sei proprio sicura di non voler condividere il letto? In fondo ci siamo giΓ passatiΒ» la provoco, per distrarla dal groviglio dei pensieri che di sicuro la affliggono.
Odio vederle quell'espressione sul viso, e la cosa migliore che posso fare per lei, Γ¨ offrirle qualcos'altro su cui spostare la sua attenzione.
Maisie mi rivolge il suo solito sorrisetto sfrontato, prima di rivolgermi il dito medio. Β«Scordatelo, superstar. Dovrai consolarti solo con l'aiuto della tua manoΒ».
Mi avvicino di piΓΉ a lei, arrivando alle sue spalle, e la sento rabbrividire quando il mio fiato le sfiora il collo, come se sentisse il mio stesso richiamo.
Β«O potrei mettere le mie mani su di te, sappiamo entrambi quanto ti sia piaciuto in passatoΒ».
Le si blocca il respiro, e se soltanto mi permetto di ricordare il suo corpo nudo contro il mio, quando eravamo solo adolescenti, mi viene duro all'istante.
Mi è difficile controllarmi quando è così vicina a me, bella come non mai.
Β«Smettila, idiotaΒ».
Maisie mette fine a tutte le mie fantasie, e prima che io possa dire altro, corre nella stanza che le indico, sbattendomi la porta in faccia.
Messaggio ricevuto. Non Γ¨ il momento adatto.
Ritorno nella mia stanza per togliere la giacca e la maglia, e mi infilo velocemente il pigiama, con una semplice maglia in cotone bianca, e dei pantaloni morbidi grigi.
Certe volte mi sembra incredibile avere di nuovo Maisie nella mia vita, nonostante niente sia rimasto come lo era un tempo. Siamo entrambi cambiati, eppure in qualche modo c'è sempre stato un filo che ci univa, come se fossimo destinati a rincontrarci prima o poi. Per quanto ci abbia provato, lei è rimasta sempre lì, a tormentare i miei ricordi e le mie emozioni più belle.
Come farΓ² a lasciarla andare, quando tutto sarΓ finito?
Non voglio pensarci.
Torno in cucina mentre controllo i messaggi, e trovo un biglietto sul frigo da parte di Asher, in cui mi avvisa che passerΓ la notte dalla famiglia, in modo da non far sentire Maisie troppo a disagio.
Siamo soltanto io e lei, merda.
Maisie compare dopo poco nel salone, con addosso un abbigliamento piΓΉ comodo, con dei pantaloni cargo e una maglia bianca che le arriva fino al bacino.
Qualsiasi cosa indossi, riesce in ogni caso a lasciarmi a bocca aperta senza il minimo sforzo.
Neanche mi sono accorto che sono rimasto col coltello a mezz'aria dietro al bancone della cucina, fissandola con un'espressione da deficiente.
Β«Bel completinoΒ» ridacchio, tornando a cucinare.
Β«Ti aspettavi qualcosa di piΓΉ succinto, superstar?Β» sogghigna, con un sorrisetto spavaldo.
Β«Soltanto se avevi intenzione di uccidermiΒ» replico con un tono roco che non riesco a controllare.
Maisie cerca di nascondere il rossore delle sue guance con le mani, e si volta dall'altra parte, brontolando qualcosa che non riesco a capire. Io intanto finisco di tagliare i filetti di pollo, e li metto alla griglia dopo aver condito l'insalata.
Se conosco Maisie, avrΓ fame, ma al tempo stesso, so che non me lo direbbe mai.
Β«Ti va un po' di pollo alla griglia e insalata?Β» le propongo con un sorriso innocente.
Lei pare rifletterci, dando un'occhiata veloce a quello che sto cucinando, e poi annuisce.
Β«In effetti, ho fameΒ».
Β«Non avevo dubbiΒ» le dico, tornando ai fornelli.
Anche senza voltarmi, sono sicuro di averle fatto spuntare una piccola ruga corrucciata sulla fronte, e probabilmente adesso sta studiando la mia schiena, nel tentativo di capire quali siano le mie intenzioni.
Fa strano riaverla a pochi passi da me, a piedi nudi che cammina nella mia casa, lasciando tracce di lei in ogni angolo. C'è già la giacca vicino all'appendiabiti, il suo profumo in giro, e la borsa poggiata sul bancone del tavolo. Ed è così confortante che credo che non vorrei mai che finisse.
Notti come queste, vorrei che non finissero mai.
Β«Serve aiuto?Β» mi domanda, avvicinandosi a me nello stesso esatto momento in cui io mi volto a prendere delle spezie.
Bastano pochi istanti, e io mi ritrovo i suoi due occhi azzurri puntati nei miei, e il suo corpo minuto che sfiora il mio. C'Γ¨ tensione in ogni nostro movimento, entrambi ne siamo consapevoli.
Neanche ci tocchiamo, restiamo a pochi millimetri di distanza, eppure riesco a percepire comunque il calore del suo corpo, che mi attira a lei come un magnete.
Come quando l'ho trascinata via dal karaoke, prima che potesse fare altri danni. Se mi fossi lasciato andare all'istinto, l'avrei fatta tacere a suon di baci, fino a quando sarebbe rimasta senza fiato, e non avrei smesso.
Le avrei fatto di tutto.
Β«Ci penso io. Vai a rilassarti sul divano, ne hai bisognoΒ» uso un tono piΓΉ dolce, sinceramente preoccupato per lei.
Lei pare esitare qualche istante, ma alla fine si convince, afferrando una coperta poco lontana prima di rannicchiarsi nell'angolo, abbracciata al bracciolo.
Ho un tuffo al cuore nel vederla così indifesa, e non so neanche perché.
Vorrei soltanto farle capire che non Γ¨ sola. Non finchΓ© ci sono io.
Non ci metto molto a finire la cena, e una volta pronta, la metto su un vassoio di legno, che poggio vicino al tavolino di fronte al divano, accomodandomi poco lontano da lei.
Maisie guarda il telecomando con uno sguardo da furfante, e prima che io possa dire qualsiasi cosa, lo ha giΓ agguantato, tenendoselo stretto al petto.
Β«Scelgo io il filmΒ» proclama, piΓΉ decisa che mai.
Come se potessi mai dirle di no.
Β«Quanto scommetti che indovino?Β» sogghigno, guardandola scorrere tra le piattaforme streaming sulla smart TV.
Β«O magari metterΓ² Le pagine della nostra vita, solo per farti un dispettoΒ» ridacchia, esitando prima di dare il primo boccone all'insalata.
Β«Non oserestiΒ» sbuffo, coprendomi gli occhi con le mani.
La sento ridere, e tutto sommato, se questo Γ¨ il risultato, mi andrebbe bene qualsiasi cosa la aiuti a stare meglio.
Essere qui con lei mi riporta indietro nel tempo, quando queste erano le nostre serate preferite, e le trascorrevamo stretti uno all'altra.
A quanto pare, le notti cambiano, ma alcune emozioni restano per sempre.
Dopo qualche minuto di indecisione β come giΓ prevedevo β Maisie fa partire Avengers, e io la guardo divertito, mettendomi piΓΉ comodo sul divano.
Β«Ero indeciso se avresti messo questo, oppure Iron ManΒ» scherzo, facendole l'occhiolino.
Lei sbuffa divertita, afferrando la sua ciotola di insalata prima di mettersi in una posizione comoda per poter vedere il film.
Β«Solo perchΓ© non posso resistere al fascino di Tony StarkΒ» replica con un sorrisetto.
Non ci mettiamo molto a finire la nostra cena, e verso la metà del film, Maisie ha appoggiato la schiena contro il mio petto, in un movimento così familiare che quasi mi fa male al cuore, mentre un brivido mi percorre il corpo. Io le metto un braccio attorno al collo, e le sistemo la coperta in modo che non prenda freddo, e riesca a smaltire la tensione accumulata.
Commentiamo il film, scherziamo insieme, concordiamo su quale sia l'Avengers migliore, o quale sia la nostra scena preferita.
Β«Cosa stai facendo?Β» mi sussurra lei, quando le sfioro i capelli con le dita, con delle carezze quasi impercettibili.
Β«Ti aiuto a stare meglioΒ» le sussurro con appena un filo di voce, come fosse un segreto tra di noi.
Non ci sono telecamere adesso, nΓ© motivi che ci spingono a restare vicini. Siamo semplicemente noi, in quelle che sono abitudini a cui non sappiamo rinunciare.
Lei stretta contro di me, i nostri film preferiti in televisione, senza bisogno di avere altro.
Β«Grazie, per staseraΒ» mormora, mordendosi leggermente il labbro inferiore, quasi fosse combattuta.
Β«Per cosa?Β»
Lei alza lo sguardo verso di me, e giuro che rischierei di perdermi in quelle sue pozze azzurre, e sarei piΓΉ che felice di non risalire piΓΉ.
Β«Per non avermi lasciato solaΒ».
Non avrei mai potuto farlo, neanche se mi avesse urlato e sbraitato contro. ContinuerΓ² a esserci per lei, nonostante io sia lo stesso stronzo che l'ha allontanata anni fa, consapevole di averle spezzato il cuore.
Quello che perΓ² non sa, Γ¨ che si Γ¨ rotto anche parte del mio.
Erano anni che non mi sentivo così in pace, e adesso che è qui tra le mie braccia, mi sembra che tutto sia al posto giusto, e la mia mente si libera di quelle pressioni insopportabili.
Non esistono scadenze da rispettare, nΓ© eventi da programmare o fan da soddisfare.
Io le rivolgo un sorriso piΓΉ dolce, continuando a giocare con i suoi capelli.
Β«Mi odi ancora? O sono riuscito a guadagnare punti?Β» ridacchio, sperando in una sua risposta positiva.
Lei pare rifletterci, mentre segue ancora il film, usandolo come scappatoia per prendere tempo.
Β«Adesso non correre troppo, superstar. Hai parecchia strada da fareΒ» mormora, celando perΓ² un sorrisetto.
Forse ho qualche speranza.
Β«Sai che amo le sfide, e non ho paura di superare i limitiΒ» le sussurro, sfiorandole la pelle esposta della clavicola e del collo, cedendo alla tentazione.
Vorrei posare lì anche le labbra, e scoprire se il suo sapore è lo stesso che ricordo, oppure migliore. Vorrei così tante cose che non mi basterebbe una notte per realizzarle. Vorrei che mi regalasse i suoi sorrisi più belli, quelli che una volta erano miei, e che adesso non vedo da troppo. Come un dannato egoista, vorrei tutto quello che può darmi, e custodirlo avidamente.
Β«Tutto dipende da quanto sei disposto a impegnartiΒ».
Β«PiΓΉ di quanto immaginiΒ» le confesso, ignorando il cuore che continua a premere contro la cassa toracica, come se cercasse di ammonirmi di stare attento.
Maisie si rilassa quanto basta per ammorbidire la sua postura, e si poggia completamente contro di me con gli occhi socchiusi e l'aria esausta.
Β«Ho paura, Davian. Qualcuno Γ¨ entrato in casa mia, e non so neanche come dovrei affrontarlo, o cosa dovrei fareΒ».
Lo sussurra con un tono sofferto, quasi non riuscisse piΓΉ a tenerlo per sΓ©, e io la stringo piΓΉ forte, avvertendo una fitta al petto per il modo in cui trema tra le mie braccia. Che io sia dannato se permetterΓ² che le facciano del male, o provino a minacciarla ancora.
Le accarezzo la schiena con dei movimenti lenti, nel tentativo di aiutarla a calmarsi, e le permetto di essere il rifugio di cui ha bisogno, mentre lei si prende parti di me che non mi torneranno piΓΉ indietro.
Β«Come affronti qualsiasi cosa, leonessa. Incassi il colpo, e poi ti rialzi piΓΉ forte di prima. Gli dimostri che per quanto continuino a provarci, non possono abbattertiΒ».
Non riesco a vedere la sua espressione, perchΓ© ha la faccia sepolta nel mio petto, e a me sta piΓΉ che bene.
«Non ne sono così sicura».
Scuoto la testa, combattendo la tentazione di lasciarle un bacio sul collo, nonostante sia a poca distanza da me.
Β«Sei forte, leonessa. Non permettere a nessuno di convincerti del contrario. Piuttosto, sii tu a distruggerliΒ».
Maisie non risponde, ma si limita a stringermi piΓΉ forte, e il mio cuore perde l'ennesimo battito.
Se potessi, resterei così per sempre. Perso in una dimensione dove il male che ci siamo fatti non esiste, e io e Maisie torniamo a essere i ragazzi di una volta.
A volte mi sembra quasi di raggiungerlo quel sogno, proprio come adesso, solo che poi mi sfugge tra le mani, e io torno al punto di partenza.
La veritΓ Γ¨ che non so neanche io cosa cazzo mi succede quando lei Γ¨ con me.
Pochi minuti piΓΉ tardi, sento Maisie riposare tra le mie braccia, dato che sarΓ crollata esausta per la giornata. Aspetto qualche minuto, e spengo la televisione prima di prenderla tra le braccia per portarla nella sua camera temporanea.
Maisie abbandona la testa sul mio petto, e il mio corpo reagisce all'istante, provando un senso di calore che mi scalda il cuore e mi riempie l'anima.
Così vicina, eppure irraggiungibile.
La poggio delicata sul letto, e le sfioro la guancia in una dolce carezza, soffermandomi un attimo sulla sua espressione rilassata, gli occhi socchiusi e i capelli biondi sparsi sul cuscino, e cerco di imprimermi quell'immagine nella memoria, in modo da non dimenticarla.
Mi chino su di lei, abbastanza da arrivare all'altezza del suo orecchio.
Β«Sei al sicuro con me, MaisieΒ» le prometto, sottovoce.
Lei si muove nel sonno, e porta la mano sulla mia, stringendola leggermente. Non so se sia un gesto spontaneo, o un effetto del dormiveglia, ma mi fa sorridere lo stesso.
Β«Non Γ¨ di questo che mi spaventaΒ» biascica, tenendo gli occhi socchiusi.
Stringo piΓΉ forte la sua mano, e le accarezzo il dorso.
Β«Di cosa si tratta?Β»
Β«Temo per il mio cuore. Non ha mai imparato a proteggersi da teΒ».
Non so se stia sognando, o sia cosciente di quello che dice, eppure le sue parole riescono ad annientarmi, lasciandomi sprofondare nel baratro. Mi colpiscono come una pugnalata al petto, al punto che ne avverto tutto il dolore, come se fossi stato lasciato lì a sanguinare.
Non vorrei ferirla mai piΓΉ.
Ma non ho scelta adesso, e non l'avevo neanche allora.
Il mio Γ¨ un destino giΓ segnato, e non posso trascinarla a fondo con me.
La mia anima Γ¨ persa, la sua puΓ² ancora salvarsi.
Β«Non merito il tuo cuore, ma ti prometto che farΓ² del mio meglio per averne curaΒ».
β¨Spazio autriceβ¨
Ebbene sΓ¬, dopo una piccola pausa, sono finalmente tornata con gli aggiornamenti. Diffidate di Wattpad che magari non vi darΓ aggiornamenti, c'Γ¨ un altro capitolo dopo questo, e credetemi, non vorrete perdervelo π
Vi ricordo che se volete sostenermi, mi farebbe un sacco piacere avere qualche stellina al capitolo, o anche dei commenti. Se vi va, mi trovate anche su Instagram come @fraanz_author.
Se vi va, vi aspetto anche lì per commentare il capitolo.
Ci vediamo presto!
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