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"L'amore non conosce barriere. Salta gli ostacoli, oltrepassa le recinzioni, penetra i muri per arrivare a destinazione piena di speranza."
-Maya Angelou
Soundtrack: You and I β PVRIS
Β«Mason, apri, sono MaisieΒ» dico al citofono, aspettando di poter entrare.
Gli attimi che passano prima che la porta faccia uno scatto mi sembrano eterni, ma non appena si apre, mi fiondo dentro senza esitare.
I miei occhi cercano subito quelli di Davian, Γ¨ un riflesso automatico, un bisogno piΓΉ forte di me.
Ho avuto il cuore in gola per tutto il tragitto, volevo assicurarmi che non fosse ferito... o peggio.
Ed eccolo.
Il mio bellissimo pirata, che ha infranto ogni legge pur di aiutarmi. L'uomo che ha preso un aereo solo per raggiungermi, e non ha esitato a difendermi contro chiunque.
I suoi occhi incontrano i miei, e l'attimo dopo sto giΓ correndo verso di lui, gettandogli le braccia attorno al collo per stringerlo a me.
Β«DavianΒ» sussurro il suo nome con disperazione, sentendo il bisogno di assicurarmi che Γ¨ reale, che Γ¨ qui con me e sta bene.
Β«Isie, sono quiΒ» mormora, senza aggiungere altro.
Ha mantenuto la sua promessa ancora una volta. Γ tornato da me.
Le sue mani calde mi avvolgono la vita, e sentire il suo respiro sulla pelle Γ¨ la cura migliore al momento. Il suo tocco non mi provoca la nausea, non mi sento asfissiare nel sentire le sue dita ruvide che mi stringono, e la sua bocca che si posa sul mio collo.
Β«Avevamo un bacio in sospesoΒ» gli dico in fretta, e senza aspettare alzo lo sguardo per trovare la sua bocca.
Era il momento che aspettavo da quando ha chiuso la porta del mio appartamento, e nient'altro ha importanza al momento.
Quando le nostre bocche si toccano, quel tocco delicato divampa in un incendio. Le sue labbra si incastrano alla perfezione con le mie, lo stomaco si contorce in mille modi differenti, e il cuore quasi mi balza fuori dal petto. Ha un sapore metallico e amaro di sangue, eppure non mi importa, continuo a baciarlo come se fosse questione di vita o morte.
Ci cerchiamo con disperazione, ci stringiamo per paura di perderci ancora, ci divoriamo come se fossimo a digiuno da giorni. Con la certezza di condividere gli stessi sentimenti, e la promessa di non permettere piΓΉ a nessuno di mettersi tra di noi.
Assaggiare le sue labbra mi allontana dal dolore, Γ¨ la medicina migliore che potessi desiderare.
Ci baciamo fino a farci mancare il fiato, e mi allontano solo per permetterci di respirare, poggiando la fronte contro la sua. Β«Ero preoccupata per te. Non andartene piΓΉΒ» gli sussurro, tremando con la voce.
Lui mi accarezza la schiena con un gesto delicato, quasi avesse paura di azzardare di piΓΉ. Β«Se servisse a proteggerti e a farla pagare a quel bastardo, lo rifareiΒ».
Non ne ho alcun dubbio.
Quando recupero la luciditΓ , sbatto le palpebre per poterlo osservare meglio, e noto i lividi che ha sul viso, assieme a dei piccoli tagli sulle braccia. Le nocche sono sbucciate e sanguinanti, e ci sono piccole chiazze rosse persino sulla sua felpa.
Merda.
Sobbalzo nel realizzarlo, e lo fisso dispiaciuta. Non doveva ridursi così per me, non doveva arrivare fino a questo punto, nemmeno sento di meritarlo.
Β«Mi avevi detto di stare beneΒ» sospiro, alzandomi per poter recuperare del ghiaccio e qualsiasi cosa possa servire a curare le sue ferite. Β«Hai un kit di pronto soccorso?Β» domando a Mason, volendo affrettarmi per aiutare Davian.
Β«Stavo per andare a prenderlo qualche attimo prima che bussassiΒ» mi dice, alzandosi dal divano.
Si avvicina per indicarmi dove prendere ciΓ² che mi occorre, e trattengo il respiro per un secondo prima di rendermi conto che mi sento a mio agio in sua presenza. Il modo in cui mi guarda Mason Γ¨ rispettoso ai limiti dell'incredibile, non tiene gli occhi fissi su di me, fa attenzione a non avvicinarsi, mi Γ¨ vicino quanto basta per parlarmi, senza mai andare oltre. Non ha avuto neanche bisogno che lo specificassi.
Mi passa una piccola cassetta bianca in cui trovo il necessario per disinfettare e bendare i graffi che ho visto sul corpo di Davian, assieme a del ghiaccio secco e una pomata per i lividi.
Sto per aprire bocca per chiedergli perché sia così attrezzato, però lui scuote la testa. «Meglio che tu non sappia, bellezza».
La sua espressione si incupisce per qualche secondo, e so bene che non Γ¨ questo il momento di indagare. Mi limito ad annuire, e torno in salone per raggiungere Davian. Mason mi passa un asciugamano da mettere sul divano, in modo da non lasciare macchie.
Faccio segno a Davian di sedersi, e rabbrividisco quando lo sento emettere un verso di dolore quando gli sfilo la maglia. Vedo i suoi muscoli contrarsi in piccoli spasmi, e i miei occhi si riempiono all'istante di lacrime.
Nella sua condizione, non avrebbe mai dovuto rischiare così tanto. Mi si blocca il respiro nel pensare a quanto abbia rischiato solo per riscattarmi, quanto sia stato disposto a mettere in gioco.
La sua intera carriera e persino la sua salute, cazzo.
Se non mi controllassi, probabilmente scoppierei a piangere per l'amore che provo per lui.
Le mani mi tremano, al punto che rischio di rovesciare sul pavimento il disinfettante. Mi fa male vederlo soffrire e non poter fare nulla per aiutarlo. Sono momenti in cui nessuno dei due dice niente, sono consapevole che non porterebbe a nulla.
Lascio che a parlare siano i gesti. Infatti, mi inginocchio davanti a lui, quanto basta per poter applicare il disinfettante sui tagli piΓΉ evidenti, pulendolo dal sangue secco. Gli prendo le mani e passo il panno impregnato di alcool su ogni nocca, cercando di essere quanto piΓΉ delicata possibile.
Lui sibila, serrando le labbra, e io abbasso il viso per baciargli il dorso insanguinato, nonostante il sapore acre del sangue mi rimanga sulle labbra. Β«Senti tanto dolore?Β»
Davian sospira, e mi passa il pollice sulla guancia, come se trovasse conforto nei miei occhi. Β«Sono stato peggio, leonessa. Non preoccupartiΒ» mi rassicura, nonostante non sia convinta che sia del tutto sincero. Β«Tyler Γ¨ messo molto molto peggioΒ» sogghigna.
Β«Mi dispiace non aver potuto contribuireΒ» dico con un sorrisetto, parlando per distrarlo dal dolore.
Comunque vada, ho promesso di restargli accanto, non mi importa se arriveranno giorni piΓΉ difficili o periodi bui. La sua malattia non mi spaventa, non mi terrΓ lontana da lui un solo giorno di piΓΉ.
Β«Abbiamo fatto il possibile per le foto, Isie. Non posso garantirti che siano scomparse, ma ti assicuro che bloccherΓ² ogni traccia fino a quando non resterΓ piΓΉ nullaΒ» aggiunge Mason, avvicinandosi per passarmi il necessario.
Apprezzo queste piccole attenzioni, mi fanno sentire immensamente fortunata, nonostante tutto. Β«Avete fatto piΓΉ che abbastanza. Purtroppo... ormai Γ¨ fatta. Non possiamo cambiare le coseΒ» ammetto, tornando a guardare le mani di Davian.
Γ la scappatoia migliore.
Detesto sentire quel continuo senso di disagio che si annida nello stomaco, la sensazione che non appena metterΓ² piede fuori dalle mura di casa, il mondo punterΓ il dito contro di me. Odio pensare che mi guarderanno e ripenseranno a foto di me che non avevano il diritto di vedere, e penseranno il peggio.
Mi sento nuda sotto gli occhi di chiunque, ed Γ¨ avvilente.
Β«Potresti denunciarlo, Isie. Non Γ¨ troppo tardiΒ» mi consiglia Mason, tagliando una benda in modo che possa avvolgerla sulla mano di Davian.
Β«E cosa cambierebbe? Seppure fosse, Γ¨ un reato successo in America. Non ha valore quiΒ» ammetto, ingoiando il groppo che sento in gola.
«Allora vai lì e denuncialo. Ne hai il diritto, Isie. Quello che ti ha fatto è uno schifo, non dovresti fargliela passare liscia» mi ammonisce, lanciandomi una lunga occhiata.
Oh, questo Γ¨ certo. Non sarΓ Tyler ad avere l'ultima parola.
Lo guardo per una manciata di secondi, e incurvo le labbra in un piccolo sorrisetto. Β«Di questo non devi avere alcun dubbio. Ho tutte le intenzioni di farla pagare a quel bastardoΒ».
Davian mi fissa con un sorrisetto, e i suoi occhi sembrano brillare d'orgoglio. Β«Questa Γ¨ la mia leonessaΒ» dice fiero, accarezzandomi il viso.
Mason ci fissa con un leggero sorriso sul viso, e prende le chiavi della sua auto. Β«Vado a prendere da mangiare, mi sento il terzo incomodo nella mia stessa casa, maledizioneΒ» scuote la testa divertito, e lo sento ridacchiare mentre chiude la porta per uscire.
Β«Grazie per essere venuta, so che non Γ¨ stato sempliceΒ» mormora Davian, posandomi un bacio sulla fronte.
Β«Per te affronterei qualsiasi cosa, AviΒ» gli rispondo, accennandogli un piccolo sorriso.
Non so se potrΓ² mai tornare a essere la persona di prima, perΓ² una cosa Γ¨ certa: la mia fortuna piΓΉ grande risiede nelle persone che sono al mio fianco anche in momenti come questo.
Mi siedo tra le gambe di Davian, attenta a non pesare su di lui, e tampono le ferite sul viso e sul petto, arrossendo leggermente. Non importa quanto la situazione sia strana, per me rimane attraente in ogni momento, e il mio ventre che si contrae lo conferma.
Β«Grazie, leonessaΒ» mormora, alzando gli occhi per incontrare i miei.
C'Γ¨ una certa dolcezza nella sua voce, e mi scioglie come neve al sole. ChissΓ quante volte ha sofferto in silenzio senza dire nulla, senza avere una persona che potesse prendersi cura di lui.
Se ci penso, mi si stringe il cuore.
Β«Per cosa? Non sto facendo nullaΒ» gli dico, applicando delicata la pomata sui lividi per concludere.
Β«Invece stai facendo tutto, piccola. PiΓΉ di quanto io meriti dopo quello che ti ho fatto passare in questi anniΒ» dice senza fiato, sfiorandomi i capelli con le dita.
Sento il peso del suo senso di colpa, lo leggo nei suoi occhi, nei suoi gesti, dal modo in cui esita nei miei confronti, come se fosse tormentato dall'angoscia. Gli prendo le mani tra le mie, intrecciandole in modo che diventino un'unica cosa. Perché è così che io ci vedo.
Β«Siamo umani, Avi. Commettiamo i nostri errori, perΓ² impariamo da essi. Forse non abbiamo sempre preso le decisioni migliori, eppure eccoci qui, piΓΉ uniti che mai. PerchΓ© non importa se ogni tanto sanguiniamo, l'amore non dimentica, resta per sempre dentro di noi, in attesa di tornare a bruciare piΓΉ forte di prima. Supera le incomprensioni, i momenti in cui vorrei prenderti a schiaffi e i periodi difficili. Potrebbero passare anche altri dieci anni, e sono sicura che nessuno mi farebbe mai provare le stesse cose. Che nessuno rischierebbe per me come hai fatto tu. Che nessuno mi tirerebbe fuori dal baratro quando temo di sprofondare. Nessuno aspetterebbe di vedermi raggiungere la cima, pronto a godersi lo spettacoloΒ» gli dico, cercando di non farmi frenare dal pianto.
Amo quest'uomo alla follia, e so di non aver mai smesso.
Davian mi fissa incredulo ed emozionato, e posso giurare di aver visto i suoi occhi farsi piΓΉ lucidi. Mi abbraccia senza aggiungere altro, e so che non serve. Mi tiene stretta contro il suo petto, respira il mio profumo e sono sicura di averlo sentito sospirare, mentre i suoi palmi aperti mi proteggono e mi accarezzano.
Casa. Lui per me Γ¨ casa.
Io e lui ci completiamo, parliamo attraverso gli sguardi, comunichiamo con il corpo e con i baci, non abbiamo bisogno di altro.
Β«Ti amo, Isie. Non ti ho mai dimenticata, e mai lo farΓ²Β» mormora, sfiorandomi le labbra in un bacio delicato.
Β«Ti amo, Avi. Non ti ho mai odiato, e mai lo farΓ²Β» gli prometto a mia volta, sorridendo contro la sua bocca.
Un sorriso sincero spunta dalle sue labbra, ed Γ¨ abbastanza per farmi sentire meglio.
Β«Sono ufficialmente perdonato, allora?Β»
La sua frase è spontanea, così buffa da farmi ridere nel momento meno indicato possibile. So che non c'è bisogno di specificarlo, ma credo di averlo perdonato già da parecchio tempo, e lui lo sa.
Gli sorrido, riprendendo le bende. Β«Solo se fai il bravo e ti lasci medicareΒ».
E me lo lascia fare sul serio, senza piΓΉ lamentarsi.
-
Dopo aver cenato con Mason, ho ricordi confusi di cosa sia accaduto dopo. La stanchezza accumulata nei giorni deve aver avuto la meglio, perchΓ© ricordo soltanto di essermi poggiata sul divano di Mason, dopodichΓ© c'Γ¨ il vuoto davanti a me.
Mi risveglio in un letto che non Γ¨ il mio, con un braccio stretto al mio fianco e un respiro calmo che mi solletica il collo. Potrei riconoscere il profumo di Davian anche a occhi chiusi. Provo a muovermi, ma la presa si rafforza, attirandomi contro il suo petto. E non solo.
Mi sento andare a fuoco, e tento di rigirarmi in modo delicato in quello che credo sia il letto nella stanza degli ospiti, perchΓ© sentire l'erezione mattutina di Davian che mi preme sul culo Γ¨ una distrazione enorme.
Β«Leonessa, perchΓ© ti agiti? Hai fretta di fuggire?Β» mugugna Davian con la voce impastata e roca di chi si sta appena svegliando.
Quando riesco a girarmi su un fianco, mi ritrovo davanti i suoi occhi verde foresta riflessi nei miei, e un sorrisetto accennato a pochi centimetri dalla faccia.
Γ una visione divina.
Ha i capelli spettinati a causa del cuscino, e qualche ciuffo gli Γ¨ finito davanti al volto. Gli occhi sono a malapena aperti, abbastanza da vederne il colore brillante e dal collo spuntano le sue tipiche collane. Ha l'aria assonnata, eppure Γ¨ tremendamente sexy.
Non Γ¨ normale avere pensieri del genere.
L'istinto mi porta a passare le mani tra i suoi capelli, e lui approfitta della mia esitazione per attirarmi piΓΉ vicina, intrecciando le gambe alle mie. Abbassando lo sguardo, noto che Γ¨ a petto nudo, mentre io sono quasi certa di indossare una sua maglia che mi copre a malapena il bacino, soprattutto se resto stesa.
Β«PerchΓ© indosso la tua maglia? E come siamo arrivati a letto?Β» gli domando, piΓΉ confusa che altro.
Davian mi accarezza i capelli, sporgendosi in avanti per lasciarmi dei baci sul collo, capaci di risvegliare in poco meno di un secondo ogni mio senso. Sento i capezzoli indurirsi al contatto con la sua pelle, e spero vivamente che non lo noti. L'effetto che mi fa Γ¨ incontrollabile.
Β«Ieri sera sei crollata esausta sul divano. Mason ci ha detto che potevamo restare nella camera degli ospiti. Avevo qui delle mie vecchie magliette, quindi te ne ho messa una per farti stare piΓΉ comodaΒ» si blocca, come se avesse paura di aver detto qualcosa di sbagliato o inappropriato. Β«Ti ho lasciato il reggiseno, e ho guardato a malapena. Il necessario per assicurarmi che stessi comodaΒ».
Il fatto che si preoccupi di specificarlo mi scioglie, specie dopo quello che Γ¨ accaduto. Il cuore fa una capriola, e i miei occhi diventano piΓΉ lucidi, perchΓ© ancora una volta lui mi dimostra che essere meraviglioso Γ¨.
Gli accarezzo il volto, evitando perΓ² di baciarlo. A nessuno piace l'alito di prima mattina. Β«Mi fido di te, Avi. Anzi, grazieΒ» gli sussurro, cercando un suo abbraccio.
Non esiste persona al mondo con cui io mi senta a mio agio, e non potrebbe mai cambiare. Lui mi accarezza la pelle da sopra la maglia con reverenza, e io mi abbandono a quella sensazione, lasciandolo libero di esplorare.
La veritΓ Γ¨ che mi sento bene quando le sue dita mi percorrono, quando la sua bocca Γ¨ sulla mia pelle e il mio respiro si fonde al suo. Mi sembra giusto.
Sospiro pesantemente, e struscio la gamba contro la sua, alla ricerca disperata di una maggiore frizione tra i nostri corpi. Forse sono pazza, ma il calore tra le mie gambe ha deciso che se ne frega del decoro, e brama di essere accontentato.
Ho il bisogno pressante di sentirmi padrona di me stessa e dei miei desideri, di sapere che ho il controllo delle mie azioni.
Β«Isie, sto cercando di fare il bravo ragazzo, perΓ² me lo rendi difficileΒ» borbotta contro la mia pelle, e lo sento imprecare tra i denti.
Io sogghigno, mordendogli il lobo dell'orecchio. Β«Mh, sono quasi certa di avertelo reso duro. Fino a cinque minuti fa, il tuo cazzo mi premeva contro il culoΒ» specifico, sfruttando il suo gioco di parole.
Lo sento ridacchiare, e la sua espressione maliziosa Γ¨ un colpo dritto al ventre. Β«Dovresti saperlo che certe reazioni non si possono controllare, soprattutto quando mi sei vicinaΒ» mi sussurra all'orecchio, e vado ufficialmente a fuoco.
Struscio di piΓΉ il mio bacino contro di lui, e quella frizione accennata Γ¨ abbastanza da accendermi. Non so se sia lo stordimento della mattina, il suo profumo irresistibile, i suoi baci roventi o la sensazione di calore che sprigiona il suo corpo, perΓ² sono incapace di controllarmi.
Sento le sue mani che percorrono la mia coscia nuda, e mi sfugge un piccolo gemito quando raggiungono gli slip, giocando con l'elastico. Mi preme la sua gamba contro il mio centro pulsante, e reclino d'istinto la testa indietro, dando al mio corpo ciΓ² che brama.
Piacere.
Β«Avi...Β» mugolo, lasciando che mi abbassi gli slip senza la minima vergogna.
PerchΓ© lui non mi tocca per sfruttarmi, lo fa per amarmi.
Non viola la mia volontΓ , la rispetta.
Non cerca il suo piacere, asseconda il mio.
Β«Shh, non fare troppo rumore, leonessa. Sii silenziosa mentre ti prendi ciΓ² che vuoiΒ» mi sussurra dolcemente, lasciandomi libera di prendere le mie decisioni.
Sono io che sposto la sua mano sul mio seno, e lo prego di darmi di piΓΉ. Muovo il bacino contro la sua gamba, e lui mi alza la maglia quanto basta per permettermi di goderne di piΓΉ.
Β«Forse non dovremmoΒ» mi blocco per l'imbarazzo, per la paura che i miei desideri siano sbagliati. Contorti.
Lui mi preme un dito sulle labbra, stringendo la mano attorno al seno da sopra la maglia. Β«Non c'Γ¨ nulla di sbagliato. Sei libera di fare ciΓ² che desideriΒ» mormora, sfiorandomi le labbra con un bacio.
E lo faccio sul serio. Muovo il suo bacino contro la sua gamba fino a trovare il piacere che bramo, e mi accende abbastanza da farmi dimenticare il resto. Mentre Davian mi sussurra che sono perfetta mi dimentico Tyler, il mondo e le sue critiche, esiste solo il piacere che mi regala e che mi prendo senza esitare.
«Così, piccola, fammi vedere come ti piace venire» mi incita Davian, portandomi al massimo.
Esplodo in un orgasmo senza neanche rendermene conto, e sento il corpo farsi piΓΉ leggero, come se mi fossi liberata di gran parte della pressione e il mio respiro affannato ne Γ¨ la prova.
Ho le guance accaldate, e il sorriso che mi rivolge Davian mi manda in un'altra galassia. Β«Guardarti venire Γ¨ il paradiso per i miei occhi, piccolaΒ».
Β«Non so cosa mi sia presoΒ» ammetto, mordicchiandomi il labbro.
Arrossisco di colpo, ricordandomi che non siamo nel nostro letto, e neanche nella nostra casa.
Cazzo. Ho appena detto nostra?
Sono in guai seri.
Mi rialzo in fretta col busto, infilando alla svelta gli slip che dovrΓ² cambiare una volta che sarΓ² a casa.
Davian mi guarda confuso, avvicinandosi al mio viso. Β«Avevi bisogno di scaricare la tensione. Non c'Γ¨ nulla di sbagliato. Andiamo, o Mason darΓ di mattoΒ» fa un sorrisetto, baciandomi la fronte.
Non so piΓΉ cosa dirgli, perchΓ© Davian riesce a mettere un freno a ogni mia paranoia con una velocitΓ incredibile.
E se ci penso, cominciare questa giornata non mi mette ansia come credevo.
Per nostra fortuna, la casa Γ¨ vuota quando usciamo nel salone, e Mason ci ha lasciato un messaggio per avvisarci. Davian recupera qualche cosa dal frigo per assicurarci la colazione, e chiede a Lottie di portarmi dei vestiti che possa mettere.
L'idea di uscire al di fuori di queste mura mi inquieta, perΓ² non posso rimandare.
Ho smesso di nascondermi e fuggire, non Γ¨ ciΓ² che sono.
ImparerΓ² ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, e lo farΓ² a testa alta.
Davian pare leggere l'incertezza nei miei occhi, perchΓ© mi avvolge in un abbraccio. Β«Non hai nulla da dimostrare a nessuno, Isie. Non ti biasimerei se non volessi uscireΒ».
Scuoto la testa, guardandolo per assicurarmi che i lividi di ieri non siano peggiorati. Β«Lo devo a me stessa, Avi. Sono stufa di nascondere la testa sotto la sabbia. La gente continuerΓ a parlare in ogni caso, e io non smetterΓ² di vivere a causa loroΒ».
Vogliono criticarmi? Che si accomodino.
Vogliono insultarmi? FingerΓ² che la cosa non mi tocchi.
Mi guarderanno? Me ne farΓ² una ragione.
In ogni caso, voglio andare avanti con la mia vita.
Davian annuisce, lasciandomi un bacio sulla fronte. Β«Io sono con te in ogni caso, piccola. Noi corriamo insieme, in pista e nella vita. Qualsiasi cosa arriverΓ , ti giuro che lo affronteremo insiemeΒ» mi dice, prima di lasciarmi per andarsi a rivestire.
Lottie non ci mette molto ad arrivare, e apprezzo che mi abbia portato piΓΉ abiti tra cui scegliere. Mi abbraccia non appena mi vede, e ammetto che il suo affetto mi scalda il cuore.
Β«Oggi ho la mattina libera. Se ti va, vengo con te in atelier e ti faccio compagniaΒ» mi propone, sorridendomi incoraggiante.
Non ho le forze per rifiutare, ho smesso di fingere che stare da sola sia la soluzione migliore. Β«Se ti va, mi farebbe piacereΒ».
Lei annuisce, entusiasta. Β«Certo, sarΓ² la tua assistenteΒ» ridacchia, aspettandomi in cucina.
Noto come il suo sguardo di soffermi sulla casa di Mason, solo che dissimula ogni traccia di interesse quando vede comparire Davian, e lo saluta.
Ne approfitto per andare a vestirmi, mi infilo alla svelta un maglione a collo alto e un paio di jeans cargo, avvolgendomi la sciarpa attorno al collo per ripararmi dal vento gelido della mattina.
Prendo un ultimo profondo respiro, e mi decido a cominciare ufficialmente la mia giornata fuori dalla mia zona di comfort.
Posso farcela.
Mentirei se dicessi di essere tranquilla, ed esito piΓΉ del previsto prima di mettere in naso fuori dall'appartamento. So che la paura Γ¨ soltanto nella mia testa, soprattutto perchΓ© all'esterno non c'Γ¨ nessuno, e arrivare in atelier non Γ¨ troppo complicato. Davian non lascia la mia mano neanche per un istante, e questa sua piccola premura nei miei confronti mi rende piΓΉ tranquilla. Lottie parla di vari argomenti per tenere la mia mente occupata, solo che il panico sopraggiunge non appena arriviamo di fronte il mio negozio.
Ci sono decine di giornalisti, altrettanti fotografi e curiosi appostati lì nella speranza di vedermi passare. Sono troppi, più di quanti me ne aspettassi. Mi immobilizzo in macchina, e già da dietro al vetro, il flash delle macchine fotografiche mi rende difficile respirare.
Mi sento in trappola come quel giorno. Mi ritorna in mente il modo in cui Tyler mi ha spogliato. Come mi ha immobilizzato mentre mi fotografava, come mi ha umiliato, esponendo ogni parte di me.
Il respiro si fa piΓΉ pesante, e vorrei urlare, vorrei dire a questa gente che dovrebbe trovare di meglio da fare piuttosto che torturare me.
Poi sento due braccia che mi stringono, e due occhi verdi fissi nei miei.
La mia sfumatura preferita.
Β«Io e te, leonessa. Puoi affrontarliΒ» mi dice, tenendomi contro di lui.
La sicurezza che ha nei miei confronti Γ¨ una coccola al cuore, Γ¨ la spinta che mi serve per non far vincere lo sconforto.
No, ansia. Oggi vinco io.
Ho troppo da dimostrare per arrendermi, di meglio da fare piuttosto che permettere agli altri di condurre le mie giornate. Scelgo io chi voglio essere, non delle fotografie o degli stupidi commenti.
Li supererΓ² e imparerΓ² a conviverci.
Tengo stretta la mano di Davian per tutto il tempo mentre metto il piede fuori dall'auto per affrontare i fotografi e la folla, ricordandomi per cosa vale la pena andare avanti.
Non mi copro il viso, non cerco di scappare via il prima possibile. Cammino per arrivare all'entrata, mentre Davian spinge via chiunque osi allungare una mano di troppo.
Qualcuno chiede la mia versione, altri vogliono dichiarazioni, qualcuno si diverte a insultarmi per sentirsi piΓΉ potente, solo che non ottiene nessuna reazione da parte mia.
Ho smesso di dar conto al giudizio della gente, o almeno, di quella che non conta nella mia vita.
Io sono questa, e devo cominciare ad accettarmi.
Basta nascondersi.
Mi volto verso il cumulo di persone prima di entrare, piΓΉ determinata che mai a far valere il mio pensiero, anche se in contrasto col pensiero comune.
Β«La mia versione dei fatti arriverΓ , per il momento, perΓ², voglio essere lasciata in pace, libera di vivere la mia vita e dedicarmi al mio lavoro. Se volete, potete criticare, fare supposizioni, sparlare e montare decine di storie, ciΓ² non cambia che l'unica a sapere la veritΓ sono io. ParlerΓ² quando sarΓ² pronta, fino ad allora, fatemi il cazzo di piacere di lasciarmi in paceΒ» sbotto, lasciando il pubblico visivamente spiazzato.
Ho smesso di abbassare la testa.
Qualcuno arretra di qualche passo, altri hanno la decenza di accontentarsi delle mie parole e fare marcia indietro, mentre io recupero le chiavi dalla mia borsa per aprire l'atelier.
Β«Aggiungo io l'ultima cosaΒ» specifica Davian, stringendomi a sΓ© con fare protettivo. Β«Al primo insulto che sento nei confronti della mia fidanzata, affronterete direttamente me, e vi assicuro che non sarΓ² gentile. Quindi abbiate la decenza di tenere la bocca chiusa e lontana da cazzi che non vi riguardanoΒ» parla con un tono severo, e persino io ne percepisco la gravitΓ .
Non aspetta di aggiungere altro, entra con me in negozio, e mi abbraccia quando siamo soli.
Β«Grazie, Avi. Non eri obbligato a difendermi, non farti cattiva pubblicitΓ Β» gli dico, preoccupata per il risvolto che potrebbe avere per la sua carriera.
Lui mi zittisce con un bacio, e fanculo, che lo fotografassero se ne hanno voglia.
Β«Me ne fotto della mia reputazione. Io e te siamo una squadra, leonessaΒ» mi dice, baciandomi la fronte.
L'ansia di affrontare il resto del mondo si fa meno pressante, tutto diventa piΓΉ sopportabile, e sono certa di riuscire a gestirlo.
Β«Non potevo chiedere di meglio, pirataΒ».
β¨Spazio Autriceβ¨
Come piccola sorpresa prima della fine delle vacanze, volevo regalarvi questo capitoloβ¨
Nessun dramma, nessun pericolo. Solo Maisie e Davian che si godono la loro meritata pace.
Manca ancora un tassello da completare, e vedrete presto di cosa si trattaπ
Mi fa sentire nostalgica il pensiero che la fine si avvicinaπ
Vi aspetto nei commenti, e come sempre vi ringrazio per il supporto che continuate a darmi a ogni capitoloπ€
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: AzTruyen.Top