πͺπππππππ ππ: πΉππππππππ πππππ πππ πππ
"E se mi toccasse scegliere, sceglierei te per tutta la vita."
-Anonimo
Soundtrack: When It Breaks β Inhaler
Vedere Maisie soffrire fa male come una pugnalata al petto.
Sapere che il responsabile è ancora lì fuori, illeso e libero, invece mi fa ribollire il sangue nelle vene. Se mi ritrovassi davanti quella testa di cazzo, gli farei rimpiangere persino di essere nato.
Maisie non si meritava tutto questo, nessun essere umano lo meriterebbe. Se avessi saputo prima dell'esistenza di queste foto, sarei andato a cercare Tyler personalmente, e non sarebbe stata una conversazione civile.
Non mi interessano i trascorsi che hanno avuto, perchΓ© sono l'ultimo che puΓ² giudicarla.
Lui non aveva il fottuto diritto di abusare di lei e del suo corpo, di prendersi un consenso che lei non aveva dato, privandola della facoltΓ di scegliere.
Cazzo, se ci penso, la voglia di correre a cercarlo per prenderlo a pugni sale alle stelle.
Mi frena solo un motivo: Maisie.
Non ho intenzione di lasciarla sola, soprattutto in queste condizioni. Mi spezza il cuore vedere la sua espressione afflitta, gli occhi doloranti e rossi e il viso a chiazze. Mi devasta non scorgere la sua solita luce, il sorriso sulle sue labbra e la spensieratezza che aveva a Parigi.
Farei qualsiasi cosa per aiutarla a stare meglio, e mi fa rabbia sapere di essere impotente di fronte al suo dolore, posso solo sdraiarmi accanto a lei e darle il mio supporto, custodire la sua storia come se fosse la mia.
PerchΓ© la mia leonessa Γ¨ forte, lo so.
Sentirla parlare degli anni in cui siamo stati lontani mi ha aperto una voragine nel petto, assieme a una buona dose di senso di colpa. Non volevo questo per lei, speravo che potesse avere l'occasione di viversi il suo sogno, non di ritrovarsi in un incubo. E mi dispiace esserne stato in parte responsabile.
Abbiamo passato ore così, l'ho tenuta stretta contro il mio petto, l'ho ascoltata piangere e sfogarsi e ho resistito per lei. Perché so che in questo momento un abbraccio può fare la differenza.
Mi sono allontanato il tempo necessario per prepararle una tisana, in un flebile tentativo di farla stare piΓΉ tranquilla. Lo vedo come continua a lanciare occhiate al telefono, incerta se prenderlo oppure no.
Β«Isie, lascia perdere. Qualsiasi cosa stiano dicendo su di te, sai che non Γ¨ veraΒ» le dico, immaginando i suoi pensieri.
So quanto sia difficile ignorare il parere della gente, ma ora come ora, non Γ¨ quello a cui dovrebbe pensare.
Maisie si asciuga le lacrime, cercando di trovare il coraggio di guardarmi negli occhi. Lo ha fatto a malapena qualche volta da quando sono qui, e non la biasimo. Non posso neanche immaginare come debba sentirsi, e non sarΓ² io a invadere il suo spazio. Ha giΓ perso troppo.
Β«Le mie foto stanno girando ovunque, Davian. Io... io non riesco a non pensarci. I modi in cui mi stanno chiamando sono ingiusti, non me li meritoΒ» soffoca un singhiozzo mentre parla, e in poche falcate la raggiungo.
Le accarezzo il viso, stringendola in un caldo abbraccio.
Β«Fanculo la gente. Chiunque abbia un minimo di buon senso sa che non sei tu quella da colpevolizzare. E ti giuro che farΓ² il possibile per eliminarle. Ci stiamo lavorando, piccolaΒ» le sussurro, sperando che Mason abbia presto buone notizie.
Mi fido di lui, e se vuole ottenere una cosa, non si arrende.
Maisie annuisce flebilmente, senza scostarsi dalla mia presa. Β«Ormai il danno Γ¨ fatto, Γ¨ una macchia che mi resterΓ sempre impressa addosso. Non puoi evitare che la gente le abbia salvate, o che ci stia facendo Dio solo sa cosa, non ho la forza per pensarciΒ» un'espressione nauseata le compare sul volto, e io mi sento impotente come non mai.
Ha ragione, so che toglierle dalla rete sarΓ difficile e non estinguerΓ il problema, ma non ho intenzione di lasciar correre.
Β«Col tempo la gente dimenticherΓ , e tu non hai niente per cui vergognarti. Non Γ¨ stata colpa tua, e seppure avessi pubblicato volontariamente quelle foto, le persone non dovrebbero giudicare lo stesso. Γ il tuo corpo, sei tu che decidiΒ» le dico, baciandole delicato la fronte.
Ritorno in cucina per prenderle la sua tisana ormai pronta che avevo lasciato sul bancone, e mi assicuro che la beva a piccoli sorsi. Prendermi cura di lei Γ¨ diventata la mia prioritΓ , il resto lo ignoro. Il mio telefono Γ¨ abbandonato da qualche parte, e lo recupero soltanto per vedere se ci sono notifiche o chiamate da parte di Mason.
Nulla. Che cazzo.
Vorrei poter cancellare l'espressione di dolore che vedo dipinta sul viso di Maisie, perΓ² non posso, la cosa migliore Γ¨ lasciare che si sfoghi e che passi attraverso questa fase.
Β«Non dimenticheranno, Davian. VerrΓ² etichettata a vita come una poco di buono, rovinerΓ² persino la tua reputazione. Forse faresti bene a starmi lontanoΒ».
Col cazzo.
Niente al mondo potrebbe tenermi lontano da lei, me ne frego dell'opinione degli altri. Le prendo il volto tra le mani, chinandomi per lasciarle un bacio delicato alla base del collo. Β«Me ne fotto di cosa penserΓ la gente. L'unica mia prioritΓ al momento sei tu. Se la gente mi giudicherΓ per questo, allora saremo in due a condividere una pessima reputazioneΒ» le dico con un piccolo sorriso, sedendomi accanto a lei.
Β«Hai una carriera a cui pensare, AviΒ».
Scuoto la testa. Β«E ho una donna da amare e proteggere. Sono importanti allo stesso modoΒ» la rassicuro, baciandole la fronte.
Maisie non replica, si limita a finire la sua tisana e poggiarsi contro di me, probabilmente esausta. In questi casi non servono parole, nΓ© discorsi infiniti su come vadano affrontati i periodi difficili. Mi limito a starle accanto, e tenerle la mano fino a quando la mia leonessa non sarΓ pronta a rialzarsi.
Β«Grazie, AviΒ» mi sussurra, sforzandosi di trattenere le lacrime, lo sento dalla sua voce rotta.
Le accarezzo i capelli, sperando che riesca per lo meno a riposare. Β«Per cosa?Β»
Β«Per essere tornato da meΒ» mormora con gli occhi socchiusi.
Come potevo non farlo? Ogni strada alla fine mi ha sempre condotto nella stessa direzione.
Β«Sei la mia casa, Isie. TornerΓ² sempre da teΒ» le prometto, facendole poggiare la testa sulle mie gambe.
Dopo poco, sento il suo respiro farsi piΓΉ rilassato, e a giudicare dal modo in cui si Γ¨ completamente appoggiata a me, credo che sia riuscita finalmente ad addormentarsi. Quando ne sono sicuro, la prendo delicatamente in braccio, trattandola come se fosse fatta di cristallo, e la metto nel suo letto. Mi soffermo su ogni suo dettaglio, ogni centimetro di perfezione che vedo, ogni sua sfumatura. Mi rattrista vedere gli occhi ancora gonfi e lo sguardo afflitto persino nel sonno, vorrei che ci fosse una soluzione.
Affrontare il mondo che ci attende all'esterno non sarΓ semplice, ma io non ho intenzione di lasciarle la mano, nΓ© adesso nΓ© mai.
Il giorno dopo, la prima cosa che faccio quando apro gli occhi Γ¨ controllare come sta Maisie. AvrΓ² dormito al massimo qualche ora, perchΓ© scattavo a ogni minima mossa che sentivo al mio fianco. Tiro un sospiro di sollievo quando vedo che dorme ancora al mio fianco, con la testa affondata nel cuscino e la mano allungata verso di me, come se stesse cercando la mia presenza anche nel sonno. Le accarezzo i capelli e mi allungo per posarle un bacio sulla fronte prima di alzarmi per prepararle la colazione. Per fortuna porto sempre con me le mie medicine, quindi non ho problemi a prendere ciΓ² che devo per evitare incidenti o gravi ricadute.
Medicine del cazzo, perΓ² necessarie.
Butto giΓΉ le pillole con un'aria disgustata, e ne approfitto per controllare le notifiche del mio cellulare, che come prevedevo trabocca di messaggi. Non perdo tempo a guardare i commenti che stanno spopolando sui social, eppure uno in particolare attira la mia attenzione.
Quando apro Twitter, noto che piΓΉ persone hanno preso a cuore ciΓ² che Γ¨ successo a Maisie, prendendo le sue parti. Hanno persino creato un hashtag con la scritta #HerBodyHerChoice proprio per sensibilizzare la gente su ciΓ² che ha subito. Mi fa sorridere vedere che almeno qualcuno ha capito la gravitΓ della situazione, mentre vorrei prendere a calci in culo chi continua ad accusarla e insultarla. Come se fosse un loro diritto o un passatempo per persone infelici della loro vita.
Fanculo.
Mi sposto sui miei messaggi, e rispondo alla chiamata del mio agente dopo che ieri ho deciso di ignorarlo.
Β«Cosa vuoi? Non ho tempo da perdereΒ» gli dico, evitando i convenevoli.
Β«Buongiorno anche a te. Ho bisogno di vederti, sia per discutere del tuo album, che per parlare di tutta questa situazione del cazzo in cui ti sei trovato coinvolto. Ti aspetto tra un'ora nel mio studio, niente scuse, o ti mando a fanculo il contrattoΒ».
Se dessero un premio per le persone che riescono a innervosirmi piΓΉ facilmente, lui vincerebbe il primo posto.
Dannazione a me e che ho accettato di affidarmi a lui, me ne pento ogni fottuto giorno.
Β«Non lascio sola la mia fidanzata, non adesso. Quindi prendi le tue minacce e ficcatele su per il culoΒ» rispondo senza mezzi termini.
Sono stufo di mandare giΓΉ ogni cosa che mi dice come se fossi un burattino nelle sue mani.
Β«La tua fidanzata puΓ² sopravvivere qualche minuto senza di te. Pensa invece alla tua carriera, potrebbe crollare a picco da un momento all'altro se continui a sentirti il re del mondoΒ».
Attacca senza darmi tempo di ribattere, e forse Γ¨ meglio, perchΓ© avrei finito per dare di matto.
Questi giorni stanno mettendo a dura prova i miei nervi, così come il mio tentativo di restare calmo.
Mi prendo la testa tra le mani e mi appoggio al bancone della cucina, esausto. Chi dice che la vita di un cantante sia semplice, non conosce i retroscena. Quello che si nasconde dietro al lusso e allo sfarzo, aldilΓ dei sorrisi per le telecamere e ai discorsi fatti.
Ci sono giornate come questa in cui mi capita di chiedermi come sto, e soprattutto, se a qualcuno importa. Sento la gravitΓ dei problemi posarsi sulle mie spalle, e reggerne il peso senza crollare Γ¨ difficile. Vorrei essere un buon fidanzato, un buon cantante e un buon amico, qualcuno su cui le persone a cui tengo possono contare. Vorrei realizzare i miei sogni senza mettere chi amo in secondo piano, e scalare quella vetta di cui aspiro vedere la cima. Mi chiedo a quanto dovrΓ² rinunciare per riuscirci.
Sento una mano posarsi sulla mia schiena, e prima che me ne accorga, due braccia esili mi fanno girare nella sua direzione, imponendosi in un abbraccio che non ho chiesto, ma di cui ho bisogno.
Riconosco il profumo di Maisie in un secondo, la delicatezza del suo tocco. Mi sciolgo contro di lei e la stringo a mia volta, passandole una mano tra i capelli.
Β«Vai a parlare col tuo agente, Davian. Ho sentito strascichi del discorso, io me la caverΓ². Non puoi sacrificare tutto quello che hai fatto fino ad adessoΒ» mi dice, alzando lo sguardo per incontrare il mio.
I suoi occhi azzurri non hanno la solita luce di sempre, eppure restano uno spettacolo senza precedenti.
Β«Quello che avrΓ da dire non mi piacerΓ , giΓ lo soΒ».
«Ragione in più per andare lì e far valere il tuo pensiero. Possono minacciarti quanto vogliono, ma senza di te ci perdono loro, perché sono sicura che con la tua fama e il tuo talento, ci metteresti poco meno di un secondo a trovare un'altra casa discografica e un agente disposto a sostenerti. Loro non potrebbero mai trovare un altro Davian Harthley».
Non so come faccia questa donna ad avere la capacitΓ di dirmi la cosa giusta al momento giusto, persino quando Γ¨ lei a essere a pezzi. Non ho bisogno di dirmi come mi sento, lei lo sa giΓ , e sa come toccare i punti giusti. Le prendo la mano, portandola alla bocca per lasciarci un bacio.
Β«Posso chiedere a Candice di venire qui. Non voglio che resti sola, non adessoΒ» le dico, apprensivo.
Lei ci riflette qualche secondo, perchΓ© so che Γ¨ testarda, e chiedere aiuto non Γ¨ da lei. Β«Va bene, glielo chiederΓ²Β».
Β«La chiamo io. Tu rinunceresti, perchΓ© non vuoi essere un peso per nessunoΒ» la ammonisco, alzando un sopracciglio. Β«Siamo qui per te, Isie. Non sei una scocciatura, siamo preoccupati per teΒ» le dico, componendo il numero di Candice e passandolo a Maisie.
Inutile dire che la sua migliore amica risponde subito.
«Dimmi, Davian. Isie ha bisogno di qualcosa? Vuoi che venga lì?» domanda a raffica.
Maisie curva le labbra in un piccolo sorrisetto, allontanandosi per parlarle.
Β«Sono io, Ice. Se non Γ¨ un problema per te... mi farebbe piacere averti qui. Davian deve uscire e ioΒ» si blocca, probabilmente in difficoltΓ . Β«non me la sento di restare sola. So che avrei dovuto rispondere alle tue chiamate e ai messaggi, ma non ho il coraggio di prendere il telefonoΒ» ammette sottovoce, sentendo la risposta di Candice.
Mi allontano per finire di prepararle la colazione, e poi vado a vestirmi dato che devo uscire di casa a breve. Lancio occhiate a Maisie per tutto il tempo, e sono felice di vederla mangiare qualcosa quando torno in cucina, e mi chino su di lei per lasciarle un bacio sul collo.
«Candice ti ha detto di sì? Altrimenti posso chiedere a Mason o Eris di passare» le dico premuroso, abbracciandola da dietro.
Maisie si rilassa contro il mio corpo, sospirando. «Sì, stava già venendo qui a casa. Ha anticipato gli allenamenti per raggiungermi» mi avvisa, girandosi verso di me per baciarmi la guancia.
«Me lo aspettavo, e sono più tranquillo così».
Maisie mi rivolge un piccolo sorriso, e la prendo come una vittoria in giornate come questa. Sono dipendente persino dai suoi gesti piΓΉ semplici, e approfitto di ogni secondo per tenerla stretta, godendomi il suo profumo. Le lascio delle carezze sui fianchi, e mi allontano contro voglia quando sento il campanello.
Candice piomba dentro come un fulmine, e corre ad abbracciare Maisie senza darle il tempo di realizzare. Lei non se lo fa ripetere, e stringe l'amica con la stessa enfasi, abbandonandosi contro di lei.
Γ in buone mani, lo so.
Il legame tra tutte e due Γ¨ qualcosa di palpabile, e sono felice che Maisie abbia una persona come Candice su cui contare. La ragazza mi lancia un'occhiata decisa, facendomi segno con la mano.
Β«Vai pure a gestire i tuoi affari da superstar, alla mia migliore amica ci penso ioΒ».
Messaggio ricevuto, devo sloggiare.
Β«Per qualsiasi cosa, chiamatemiΒ» dico a entrambe, salutandole.
Β«Nel dubbio, chiamerΓ² il tuo bodyguardΒ» scherza Candice, provocando una leggera risata anche a Maisie.
Se riesce a farla ridere, mi faccio volentieri da parte.
Β«Potevi dirmelo prima, Candice. Avrei organizzato un appuntamento a sorpresaΒ» ridacchio, facendole l'occhiolino prima di uscire.
Ammetto di essere preoccupato per l'umore di Maisie, perΓ² sono certo che in compagnia di Candice saprΓ cavarsela, quelle due sono fatte per completarsi e sostenersi l'una con l'altra fin da quando le conosco.
Per spostarmi fino allo studio del mio agente prendo l'auto, dato che il tempo uggioso e freddo di oggi non Γ¨ l'ideale per la moto. Preferisco vivere per un altro paio d'anni, almeno.
Il lato negativo Γ¨ che per fare circa venti chilometri ci metto quasi un'ora a causa del traffico, cosa che non sarebbe successa se avessi preso il mio bellissimo bolide, e di conseguenza sarei tornato prima da Maisie.
Quando parcheggio, controllo se ci sono messaggi da parte di Mason, e sono sollevato di vederne uno.
Mason:
Una cattiva e una buona notizia. Le foto non possono essere cancellate del tutto dal web, non potremo mai sapere chi le ha salvate e come. La buona, conosco un amico che puΓ² bloccarne la condivisione se troviamo la fonte da cui sono state caricate, e trovare l'URL originale delle foto, in modo da bloccarle in qualsiasi sito siano state passate. Un'ottima ragione per andare a trovare Tyler e rompergli la faccia.
Merda.
Sapevo che togliere le tracce di quelle foto sarebbe stata un'impresa difficile, perΓ² nutrivo un briciolo di speranza da poter riportare a Maisie. Mi serviva solo una ragione abbastanza valida per andare a trovare quel figlio di puttana, e l'ho appena avuta.
Io:
Hai fatto il possibile, Γ¨ giΓ tanto. Scrivo a Kaiden, saprΓ dove trovare quello stronzo.
Passo alla chat con mio cugino, dove i messaggi sono sempre stretti e coincisi.
Io:
Trovami Tyler. Vado a farci una chiacchierata da vicino.
La sua risposta arriva dopo poco, e qualcosa mi dice che aspettava solo il mio consenso.
Kaiden:
Per chi mi hai preso? Ci sto giΓ lavorando, tra mezz'ora al massimo ti saprΓ² dire tutto.
Per questo mi fido della mia famiglia piΓΉ di chiunque altro, perchΓ© qualsiasi cosa accada, so che mi copriranno le spalle, ed Γ¨ la rassicurazione migliore che io possa avere, quel tipo di legami che non hanno prezzo e non si possono comprare. Ed Γ¨ questa la mia ricchezza piΓΉ grande.
Scrollo le spalle e busso al citofono di Robert, il mio agente, e aspetto che mi apra. Spero che la conversazione sia quanto piΓΉ breve possibile, perchΓ© non ho intenzione di tollerarlo piΓΉ del tempo necessario.
Due anni fa, quando mi ha proposto un contratto per lanciare la mia carriera, lo vedevo come un idolo, la persona che mi aveva permesso di avere accesso a un mondo che avevo soltanto sognato prima di quel momento. Con le parole aveva costruito castelli, mi aveva dipinto un futuro floreo in cui la mia musica sarebbe stata sempre la prioritΓ , e l'avrebbe tutelata nel miglior modo possibile. Adesso, dopo anni di esperienza, so che Robert non Γ¨ altro che un farabutto con un buon fiuto per gli affari, meschino e senza scrupoli.
E non ho piΓΉ intenzione di affidare a lui la mia carriera, lo scoprirΓ presto.
Supero la hall dove mi attende la sua segretaria, la stessa che mi sono scopato nello sgabuzzino poco dopo il mio arrivo qui. Dal modo in cui mi guarda, Γ¨ evidente che ha bene a mente i dettagli di quella giornata, mentre io a stento ricordo di essere venuto.
Β«Ciao, Davi. Robert ti aspetta nel suo ufficioΒ» mi dice con una voce fin troppo mielosa, e mi accarezza il braccio mentre mi accompagna.
Roteo gli occhi al cielo, scostandomi dal suo tocco. Β«Grazie, Katrina, conosco la stradaΒ» la liquido, proseguendo oltre la porta che porta all'ufficio personale di Robert.
Lo trovo lì ad attendermi, con le gambe accavallate, lo sguardo rivolto al computer e un sigaro tra i denti. Sobbalza non appena mi vede, e abbozza un sorriso, rimettendosi composto. L'aria puzza di tabacco, e c'è una densa nuvola di fumo data dal sigaro che mi fa tossire, è insopportabile. Altro motivo per uscire da qui il prima possibile.
«Non credevo di vederti così in fretta nel mio ufficio. Vedo che con le maniere forti ottengo la tua attenzione» sogghigna, sporgendosi un po' troppo in fretta a chiudere una finestra del suo pc.
Il dettaglio non mi sfugge.
Assottiglio lo sguardo, accomodandomi sulla sedia di fronte a lui. Β«Non darti troppe arie. Ho altri impegni, quindi preferivo cominciare da quiΒ» gli dico, alzando un sopracciglio. Β«Quindi, cosa volevi dirmi?Β»
Lui si fa piΓΉ serio, e mi porge davanti un foglio. Ci sono scritti un mucchio di appuntamenti e discorsi, assieme a un paio di nomi di testate giornalistiche.
Β«Ho pensato a un modo pulito di tirarti fuori dallo scandalo di quella ragazza, e al tempo stesso di pubblicizzare il tuo album. Tra un paio di giorni, metterai una storia in cui ovviamente ti mostrerai dispiaciuto per l'accaduto, ma senza commentare oltre. Aggrediremo il mercato con la pubblicitΓ del tuo album, parteciperai da solo alle interviste e promuoverai un paio di appuntamenti per incontrare direttamente i fan all'uscita dell'album. Ti ho mandato un'email con le canzoni approvate, e un paio di testi che mi sono preso la briga di far scrivere per te. Devi solo metterti la tua voce, ed Γ¨ fattaΒ».
Odio ogni singola parola di questo discorso del cazzo.
Non sorvolerΓ² su ciΓ² che Γ¨ accaduto a Maisie.
Non svenderΓ² la mia musica.
Non scenderΓ² a compromessi. Non piΓΉ.
Il mio sguardo si gela mentre accartoccio in un pugno il foglio che mi ha messo davanti.
Β«Puoi scordarteloΒ».
Lui pare sorpreso dal mio atto di ribellione, e si rizza con la schiena. Β«Senti, Davian, lasciarti coinvolgere nello scandalo di quella ragazzina Γ¨ la cosa peggiore che puoi fare. Tiratene fuori, Γ¨ stato divertente giocare a fare i fidanzatini, e onestamente, non posso biasimarti per esserti scopato quel bel culoΒ» sogghigna, solo che la mia espressione Γ¨ puro fuoco. Β«Ma ti ricordo che il tuo contratto esiste grazie a me, grazie ai miei contatti. Sono io che ti permetto di cantare e di essere ciΓ² che sei, non quella puttanella che ti porti a lettoΒ».
Che si fotta la calma.
Stava guardando le foto di Maisie, ha invaso la sua privacy e l'ha insultata, e io non ci sto.
Non parlo, non gli concedo neanche il tempo di fargli capire le mie intenzioni. Ci metto un secondo a spostare lo sguardo sulla finestra che ha solo abbassato, senza chiudere, e vedere che ha sbirciato le foto di Maisie Γ¨ ciΓ² che mi serviva per mandare a fanculo il mio autocontrollo.
Lo colpisco così forte alla mascella che il suono del suo osso che scricchiola risuona per l'intera stanza, e gli fa girare il viso dall'altro lato. Un rivolo di sangue gli esce dal naso, e io lo afferro per il colletto, portandolo oltre la sua scrivania.
«La prossima volta che ti sento parlare di lei così, ti lascio agonizzante al pavimento. Sei tu a non essere niente senza la mia musica e le mie canzoni. Sei tu che ti beccherai una denuncia per molestie e minacce se non ti attieni alle mie condizioni e mi lasci campo libero per gestire la mia musica e la mia vita. Pulisciti la bocca quando parli della donna che amo, e rispetta la mia musica alle mie condizioni, o me ne vado. Non ho paura di rimandare l'album e il tour, perché so che sarà gestito da persone che credono in quello che faccio».
Il mio tono di voce trasuda rabbia da ogni poro, ho smesso di essere docile e sorridere per il pubblico. Ho smesso di chiedere permessi e accettare compromessi.
Lui trema, tossendo a causa del sangue che gli finisce in bocca.
Β«Non andresti da nessuna parte senza di meΒ».
Scoppio in una risata amara, afferrandolo piΓΉ forte. Β«Tu dici? Io invece penso che otterrei il doppio dei consensi se raccontassi cosa Γ¨ successo qui tra queste quattro mura, e ci metterei poco meno di un secondo a trovare un altro agente, con una casa discografica che mi lascia campo libero. Sono il re delle classifiche, ho milioni di fan che sosterrebbero me, non chi Γ¨ alle mie spalle. Io posso sostituirti, tu non puoi. Quindi inizia a mostrare il dovuto rispettoΒ».
Dal modo in cui la sua faccia sbianca, capisco di aver centrato il punto. Γ facile gestire un ragazzino senza esperienza e con voglia di mangiarsi il mondo, lo Γ¨ meno gestirne uno che conosce il suo valore, e non si accontenta di essere trattato come una banconota.
Β«E sai cosa? Penso che mi basterΓ dire alla casa discografica che non voglio lavorare con te, e ci metteranno poco a trovarmi un nuovo manager pur di non perdermi. Ti rovinerΓ², pezzo di merdaΒ» sbraito, lasciandolo andare di botto, tanto che deve reggersi alla scrivania per non cadere.
Β«Hai un contratto con me, non puoi farloΒ».
Sogghigno. Β«Oh, posso eccome. La mia musica al momento Γ¨ legata alla casa discografica, non a te personalmente. Non sei nient'altro che un mezzo di cui non ho bisogno, ho avuto fin troppa pazienza. Tra l'altro, non vuoi che tutti sappiano che uomo di merda sei, giusto?Β»
Il suo silenzio Γ¨ la risposta migliore che potessi ottenere, non mi serve sapere altro. Che vada a farsi fottere.
Sbatto la porta del suo ufficio ed esco fuori come una furia, perchΓ© se ripenso a ciΓ² che ha fatto, la voglia di tornare lΓ dentro e spaccargli anche l'altra mascella Γ¨ forte.
Guardo il telefono per vedere se ci sono novitΓ , e sobbalzo di fronte alla notifica di Candice.
Candice:
Per quanto io ci stia provando, credo che Maisie abbia bisogno di te. Sui social la stanno massacrando, l'ha chiamata la giuria del contest per la Paris Fashion Week. Non sono buone notizie...
No, cazzo. Non a lei.
Non si merita di vedere i suoi sogni distrutti così.
Mi affretto a tornare in macchina, guidando come un pazzo per le strade fino a quando non sono di nuovo al suo appartamento. Scosto i soliti giornalisti del cazzo che sono appostati lì, e non mi dispiace quando a uno di questi cade il microfono in una pozzanghera. Per quanto mi riguarda, può ficcarselo dove non batte il sole.
Salgo le scale a due a due pur di arrivare alla sua porta, e quando Candice mi apre, vedere Maisie rannicchiata sul divano mi provoca una stretta al cuore.
Odio vederla così, è la mia sconfitta più grande. La mano mi fa male per il pugno che ho tirato, e credo di avere le nocche arrossate, eppure non mi importa. Ho occhi solo per la sua espressione affranta, gli occhi gonfi e il viso arrossato, mentre le parole faticano a uscirle fuori.
Mi precipito verso di lei, abbracciandola senza chiederle nulla.
Β«Sono qui, piccola. SarΓ² sempre qui per teΒ» le sussurro, baciandole la fronte.
Delle lacrime silenziose cominciano a scenderle dagli occhi, e le catturo con i pollici, sentendo il cuore stridere.
Β«Ha... ha chiamato la direzione che gestisce il contest a cui dovevo partecipare. La... la mia partecipazione Γ¨ revocata, perchΓ© non vogliono essere associati allo scandalo delle fotoΒ» dice singhiozzando, e posso sentire il suo cuore spezzarsi.
Fanculo, è così ingiusto.
La stringo piΓΉ forte, e la rabbia che provo nei confronti del responsabile di tutto questo Γ¨ incontenibile. Voglio trovarlo e fargliela pagare, lo voglio vedere strisciare sul pavimento e passarci sopra con le ruote. Voglio vederlo prostrato ai piedi di Maisie.
La tengo stretta a me, e le accarezzo i capelli. Β«Sono loro a perderci, Isie. Se si fanno influenzare da questo, sono dei coglioni. Tu avrai altre possibilitΓ , altri concorsi e altre sfilate. Non Γ¨ la fine, Γ¨ solo un incidente nel percorso. Troverai la strada alternativa e ti rimetterai in pistaΒ» le dico per rassicurarla, allontanandomi per guardarla negli occhi.
Lei non sembra convinta, perché si morde il labbro, trattenendo il pianto. «Non hai idea di cosa stanno dicendo sui social, Avi. Non avrei dovuto guardare, lo so... ma le parole fanno male. Fanno così male, cazzo, e non posso fare niente per difendermi» sussurra con la voce rotta.
Fottuti idioti.
Β«La gente parlerΓ sempre, leonessa. Ci sono anche persone che sono dalla tua parte, hanno anche creato un trend per te. Non soffermarti solo su quello che c'Γ¨ di neroΒ» le dico, accarezzandole la guancia.
Lei sospira, poco convinta. Β«Non so come affrontarli, Avi. Non so come fare a tornare a mettere il naso fuori di qui e fare finta di nullaΒ» ammette, imprecando tra i denti.
Il mio telefono squilla, e mi basta vedere il nome di Kaiden sullo schermo per capire cosa ha da dirmi.
Rispondo subito, portando il telefono all'orecchio.
Β«Allora?Β»
«L'ho trovato. Lui e tutta la sua banda sono in una vecchia rimessa abbandonata, ne hanno fatto la loro base. Da come mi ha detto il mio contatto, la condivisione delle foto parte da un computer che si trova in quella stessa posizione. Sono lì».
Bene, Γ¨ quello che volevo sapere.
Β«Andiamo a prenderliΒ» dico, piΓΉ deciso che mai.
Β«Avviso Mason e ti raggiungoΒ».
Aggancia senza altri convenevoli, e io sposto lo sguardo su Maisie.
Non passerΓ² sopra quello che le ha fatto, non lo perdonerΓ² per averla distrutta e mandato all'aria i suoi sogni. Non farΓ² finta di non vedere il modo in cui l'ha oltraggiata, privandola della libertΓ sul suo corpo.
E soprattutto, non resterΓ² fermo e lasciare che resti illeso.
SanguinerΓ , e parecchio.
Al diavolo le conseguenze, sono pronto a giocarmi la reputazione e la mia immagine, sono pronto a far venire a galla tutto pur di proteggerla.
A Maisie basta uno sguardo per capire le mie intenzioni, e scatta dal divano come una molla, parandosi tra me e l'uscita.
Β«Non farlo, ti prego. Non andarci. Non metterti in pericoloΒ» mi prega, con quegli occhi profondi come l'oceano.
Le accarezzo il viso, addolcendo la mia espressione per lei.
Β«Non sono io a dovermi preoccupare. La pagherΓ , leonessa. Ti giuro, gliene farΓ² pentire, e farΓ² il possibile per evitare che quelle foto viaggino oltreΒ».
Lei scuote la testa, impaurita. Β«Potrebbero essere armati, Davian. Non sono disposta a mettere in pericolo teΒ».
Β«Ma io sono pronto a prendermi tutti i rischiΒ» le dico, sfiorando le labbra con le sue. Β«Baciami quando tornerΓ² da te, amore. PerchΓ© ti giuro che tornerΓ² a casaΒ» le dico, toccando appena la sua bocca.
Voglio baciarla quando potrΓ² darle belle notizie. Quando saprΓ² di aver fatto qualcosa di utile per lei.
Voglio godermi il suo bacio, e avere una ragione valida per correre dalla mia leonessa.
Lei mi guarda impaurita, e mi accarezza i capelli, poggiando la fronte contro la mia.
Β«Se perdo te, crollo. Torna da me, Avi. GiuraloΒ» mormora, tremando.
Β«Lo giuro, Isie. Niente riuscirebbe a tenermi lontanoΒ» le dico, credendo in ogni parola.
Maisie trema, perΓ² mi conosce, e sa che non puΓ² farmi cambiare idea. Si fa da parte a malincuore, e mi fissa esitante, mentre io recupero le chiavi per uscire.
Se mi voltassi indietro a guardare l'espressione di Maisie, probabilmente cederei e la accontenterei. Ma c'Γ¨ troppo in gioco, e mi limiterΓ² a fare da spettatore, facendo rischiare gli altri al posto mio.
Ha fatto del male alla donna che amo, non farΓ² finta di niente. Non la guarderΓ² soffrire per le azioni di un vigliacco.
Γ arrivato il momento di andare a prendere a calci in culo quel figlio di puttana.
β¨Spazio Autriceβ¨
Questa volta sono stata brava, e vi ho fatto aspettare poco per il nuovo aggiornamento.
Davian is on fire, e non avete ancora visto niente π₯
Non si lascerΓ sfuggire l'occasione di vendicare la sua leonessa, ve lo garantisco!
Come sempre, ci vediamo al prossimo capitoloπ€
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