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"Le ossa si rompono, gli organi cedono, la pelle si lacera. Possiamo ricucire la pelle e riparare il danno, alleviare il dolore. Ma quando la vita va in pezzi, quando noi andiamo in pezzi, non c'Γ¨ una scienza, non ci sono regole scritte, possiamo solo camminare a tentoni."
- dalla serie TV "Grey's Anatomy
Soundtrack: Coraline β Maneskin
Iniziare questa conversazione Γ¨ difficile.
"Fallo" mi urla il cuore. "Liberati di questo dolore."
Come faccio a parlargli degli anni peggiori della mia vita? Come spiego le sensazioni che ho provato, dei ricordi avvilenti, le lacrime versate e la sofferenza che ho patito?
Le volte in cui mi sono spezzata, e ho dovuto rimettermi in piedi da sola.
Quando mi sono sentita sola persino tra la folla, o talmente stanca da temere di svenire, e alla fine ce l'ho fatta.
Quei momenti mi ritornano indietro, li visualizzo nella mia mente, e forse la cosa migliore che posso fare Γ¨ lasciarli scorrere per poterli finalmente affrontare e accettare.
Γ stato il periodo peggiore della mia vita, quello che mi ha segnata piΓΉ di quanto voglia ammettere.
Questa Γ¨ stata la mia battaglia, quella che non ho ancora vinto.
Ma la vincerΓ², un passo alla volta.
Ora che lui è qui, forse ho trovato la persona giusta con cui condividere questa parte di me. Per la Maisie che cinque anni fa credeva di essere rimasta sola, e oggi sa che non è più così.
Così inizio a dare voce ai miei ricordi e li riporto al presente.
Persino quelli piΓΉ dolorosi.
Quattro anni e sei mesi fa.
Dovrei odiarlo, perΓ² mi manca, Γ¨ impossibile non pensarci.
L'umiliazione subita a quel ballo mi brucia ancora sulla pelle, nonostante siano passati quasi sei mesi.
Sei mesi dall'ultima volta che l'ho visto. Sei mesi dal suo ultimo messaggio, dal suo ultimo bacio, che mi sarei goduta di piΓΉ se avessi saputo.
Sei mesi che il mio cuore si Γ¨ spezzato e non Γ¨ ancora guarito.
Forse non lo farΓ .
Come puΓ² farlo se continua a sanguinare per lui?
Odio il posto in cui mi trovo, non riesco a sentirmi a casa qui. L'appartamento Γ¨ stretto, le persone mi escludono da qualsiasi cosa, per loro non sono altro che una straniera che non sa integrarsi. La mia coinquilina mi parla a stento, vive una vita parallela alla mia, e non ha interesse a conoscere chi la circonda.
L'accademia di moda Γ¨ un incubo, un posto in cui mi sono sentita in competizione fin dalla prima volta che ci ho messo piede. Nonostante il volantino del campus parlasse di un luogo di condivisione e lavoro di squadra, Γ¨ come trovarsi in un campo di battaglia, in cui chiunque vuole scavalcare l'altro.
Non mi fido di nessuno, non mi sento a mio agio con questa gente che finge sorrisi e alle spalle ti pugnala, mettendo in giro le voci piΓΉ infide possibili.
"Hai visto quella ragazza? Non la sopporto, Γ¨ una snob" l'ho sentito dire a una con cui ho delle lezioni in comune. Parlava di una sua compagna, la stessa con cui stava ridendo fino a qualche ora prima.
Imbarazzante.
Oggi piΓΉ che mai, la solitudine mi divora.
Vorrei qualcuno con cui parlare, vorrei aprire il mio cellulare e trovare la notifica di una persona che vuole parlare con me, che mi chiede come sto, se sto vivendo la vita che immaginavo, o ancora piΓΉ semplicemente, se sono felice.
Apro il telefono. Nessuna notifica.
Nessuno mi cerca.
Probabilmente mi hanno dimenticata.
Distante un oceano dalla mia vecchia vita, non posso riavere indietro quello che ho lasciato.
Le lacrime scorrono sul mio viso, e quel senso di vuoto non scompare, si fa sempre piΓΉ grande.
Magari se provassi a chiamarlo, lui risponderebbe...
Voglio provare.
Non so cosa io stia facendo, o perchΓ©.
Sento il bisogno di sentire di nuovo la sua voce, come se potessi illudermi di averlo vicino a me. Mi basterebbe un secondo, un attimo prima di ricordarmi che lo odio per avermi spezzato il cuore.
Restare sola con i miei pensieri mi sta facendo impazzire, ma questo appartamento Γ¨ vuoto, e io non so che altro fare, o chi altro cercare se non lui.
Digito il numero a memoria, e il suo nome mi compare all'istante sullo schermo, non l'ho eliminato dalla mia rubrica. E neanche dal mio cuore.
"Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato, Γ¨ al momento inesistente."
Inesistente. Come la sua presenza nella mia vita.
Il parallelismo mi fa soffocare una risata amara tra le lacrime, mentre una triste veritΓ si fa largo dentro di me.
Ha cambiato numero e non saprΓ² mai qual Γ¨.
Non risponderΓ alla mia chiamata, non saprΓ che l'ho cercato, nonostante tutto.
Allora apro l'applicazione delle registrazioni vocali, e riproduco la sua canzone.
Quella che giurava di aver scritto grazie a me.
"Magari un giorno diventerΓ famosa" gli dicevo, col cuore traboccante di speranza.
Gli auguro che sia così, e nel frattempo, io mi crogiolo di avere qualcosa che per il momento appartiene soltanto a me.
La sua voce è bella come sempre, solo che fa male sentirla così lontana.
Chiudo gli occhi, sperando per me stessa che un giorno il cuore smetterΓ di far male, e io riuscirΓ² a stare meglio.
Prima perΓ² cancello il suo vecchio numero, quello che ormai non esiste piΓΉ, proprio come noi due.
Quattro anni fa.
Ho la nausea. Non voglio mangiare.
O meglio, mi rifiuto.
So che non dovrei dare importanza ai commenti delle persone, eppure ignorarli mi Γ¨ difficile. Mi fanno sentire in difetto, come se avessi qualcosa di cui vergognarmi.
Non credevo che il mio corpo fosse così brutto.
Non pensavo di essere talmente imperfetta al punto da essere esclusa per il mio aspetto.
Mai avrei immaginato che mangiare un panino in pubblico potesse farmi sentire tanto a disagio.
Respiro a fatica mentre lo stomaco brontola, implorandomi di accontentarlo, eppure lo ignoro.
"Aspiri a realizzare una collezione per ragazze curvy? Potresti farti da modella" ha scherzato Ilary, squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Se ti mangi quella merda, ci credo che hai le gambe così grosse" ha aggiunto Tom.
"Fossi in te, non mi azzarderei a mettere maglie aderenti, ti si vedono i rotoli sui fianchi, e fanno schifo" mi ha detto Jennifer, guardandomi come se fossi un reietto.
"Non sei desiderabile, tesoro. Non ti guarderei mai conciata così, hai le occhiaie e una perenne aria scocciata, come se non ti importasse di nulla. Non sai integrarti"
Li detesto. Li odio dal primo all'ultimo. Le loro parole sono frustate sulla schiena, quelle che ti restano addosso e lasciano cicatrici evidenti che bruciano persino dopo anni.
Vorrei urlare e far sentire la mia voce, perΓ² non ci riesco. Cado vittima di quei meccanismi mentali, di quelle manipolazioni che mi fanno sentire sbagliata, e commetto l'errore di crederci.
SarΓ² piΓΉ magra, mi ripeto.
I rotoli dai miei fianchi scompariranno, mi prometto.
AvrΓ² un corpo perfetto, gambe toniche e pancia perfettamente piatta, mi dico guardandomi allo specchio.
SarΓ² piΓΉ socievole, mi farΓ² accettare.
Il mio riflesso mi disgusta, Γ¨ il mio piΓΉ grande nemico.
Piango per l'immagine di me, ci vedo una donna distrutta, che non sa come rimettere in piedi la sua vita.
Ci vedo una ragazza che avrebbe bisogno di un abbraccio.
Ci vedo fin troppe imperfezioni.
Quelli che probabilmente non sono piaciuti neanche a Davian, altrimenti non sarebbe andato via.
Il mostro dentro di me mi sussurra che devo migliorare, e lo ascolto.
La stanza diventa improvvisamente troppo piccola, e respirare Γ¨ un compito arduo, perchΓ© l'aria si rifiuta di entrare nei miei polmoni. Le mani tremano e il mio viso sbianca, riesco a vederlo allo specchio. La mia vista si offusca, sento i muscoli atrofizzati, come se fossi improvvisamente immobile, bloccata da paranoie che esistono solo nella mia testa, ma hanno il completo controllo.
Non avevo mai sperimentato cosa fosse un attacco di panico.
E devo trovare il modo per affrontarlo da sola.
Vorrei sparire dal mio corpo, Γ¨ come se fosse diventato la mia gabbia.
Pochi giorni dopo, dalla mia vita scompare il pane, mi rifiuto di mangiarlo.
Il mio amato cappuccino viene sostituito da un caffè amaro.
Davanti agli altri non mangio piΓΉ.
Passo pomeriggi interi senza toccare cibo, e se lo faccio, mi alleno fino a quando il mio orologio non mi dice che ho smaltito ogni caloria.
I vestiti li indosso di una taglia più piccola, li stringo più che posso, così saprò qual è il mio obiettivo.
Mi manca il respiro, perΓ² resisto. E poco alla volta, quei difetti scompaiono, ma continuano ad ossessionarmi.
Il mio corpo cambia, solo che io mi sento esausta.
Sto toccando il fondo, perΓ² la gente ha smesso di parlare.
Non Γ¨ una vittoria, in fondo?
Peccato che io ne sia uscita a pezzi.
Presente
Riportare alla mente quei ricordi Γ¨ catartico, mi aiuta a dargli voce senza piΓΉ reprimerli.
Sono le veritΓ che non ho mai confessato a nessuno, se non alla mia psicologa quando ho capito di aver bisogno di aiuto. Sono pensieri che ho sempre tenuto per me, come fosse qualcosa di cui non parlare.
Ma adesso basta, sono stufa di tenere per me il dolore.
Per tutto il tempo Davian ha tenuto la sua mano stretta alla mia, e con le sue braccia a stringermi mi sento protetta.
La sua espressione si indurisce nel sentirmi, e conoscendolo, so che si sente in parte responsabile.
Β«Se avessi visto quella chiamata, ti avrei risposto, IsieΒ» mi dice mentre lascia una carezza sul mio viso.
Saperlo in qualche modo mi rincuora, nonostante non sia possibile cambiare gli eventi passati.
Β«Non potevi farci niente. La solitudine di quel periodo Γ¨ stato qualcosa che non augurerei a nessuno. Non sai quante volte avrei desiderato poter uscire con qualcuno per il solo gusto di stare in compagnia, come facevamo qui a Londra. Non sai quante volte ho desiderato un'amica con cui parlare, ma l'unica che avevo era oltre oceano, impegnata a vivere la sua vita, con orari opposti ai miei. O quando scoprivo che al college i miei compagni avevano organizzato una festa alla quale io non ero stata invitata, come se non ne fossi degna. Oppure quando parlavano di qualcosa che avevano fatto insieme, ma senza che io fossi presente. Ero ignorata da chiunque, come se fossi un puntino invisibile, la straniera che non faceva parte del loro gruppoΒ» gli racconto, cercando di trattenere le lacrime. Mi serve raccontare questa parte di me, per fargli comprendere il motivo delle mie prossime scelte. Serve a me stessa per ricordarmi cosa non voglio piΓΉ essere.
Β«Quegli stronzi non sapevano che persona meravigliosa si stavano perdendo, Isie. Tu sei per pochi, per chi ti apprezza sul serioΒ» mi dice, chiedendomi il permesso per posarmi un bacio sulla fronte.
à così bello poter sentire il calore della sua pelle, sapere che nonostante gli ultimi avvenimenti, lui è qui per me. Fino a poco prima, mi era difficile persino respirare, mentre adesso il dolore che provo al petto è più sopportabile, perché ci sono le sue mani che mi accarezzano a portare via la sofferenza e la vergogna.
Β«Adesso lo so, ma anni fa, l'unica cosa che volevo era sentirmi parte di qualcosa. Volevo farmi accettare dagli altri a qualsiasi costo. Le parole che mi rivolgevano sul mio fisico... erano difficili da mandare giΓΉ. Ho combattuto per cambiare, per essere quello che la societΓ descrive come una donna perfetta, senza rendermi conto che stavo perdendo pezzi di me. Mi allenavo senza sosta, il cibo era diventato il mio peggior nemico, qualcosa contro cui combattevo costantemente. Era sfiancante seguire quell'ideale di perfezione irraggiungibile, e a poco a poco, si stava portando via la mia salute mentaleΒ» ammetto a malincuore, senza piΓΉ nasconderlo.
Non Γ¨ imbarazzante ammettere di avere avuto bisogno di aiuto, di una persona disposta a tenderti una mano e capace di consigliarti come affrontare al meglio i tuoi problemi.
Probabilmente Γ¨ stata la mia unica decisione giusta di quel periodo.
Davian mi guarda dispiaciuto, senza mai abbandonare il contatto con il mio corpo. «So che le mie parole possono sembrarti vane, ma tu sei perfetta così come sei, Maisie. E devi esserlo prima di tutto per te stessa prima di chiunque altro» mi dice, baciandomi la spalla.
Mi emoziona sentirlo, perchΓ© riconosco il valore di quello che mi ha detto, la sua principale importanza. Non sono ancora arrivata ad accettarmi del tutto, Γ¨ un processo lento, ma non voglio arrendermi. So che ce la farΓ².
Β«Un giorno ci riuscirΓ²Β» prometto, piΓΉ a me stessa che a lui, e prendo un respiro prima di proseguire. Β«Ma la storia non Γ¨ ancora finitaΒ».
Davian serra le labbra, credo lo immaginasse, e annuisce, facendomi capire che quando voglio, posso portare a galla altri ricordi.
Le mie veritΓ non sono ancora terminate.
Tre anni fa
Ho sempre saputo che Davian sarebbe riuscito a realizzare i suoi sogni.
Ormai tutti parlano di lui persino qui in America.
"Il ragazzo di Londra che ha conquistato i cuori di tutti."
"La nuova scoperta dell'industria musicale."
"La nuova icona maschile di Londra, che ha dominato le piattaforme streaming per oltre cinque mesi."
Una parte di me Γ¨ fiera di lui, ed emozionata che tra poco avrΓ il suo primo vero concerto, si merita di essere acclamato per la sua musica.
Però fa male non essere lì con lui.
Insieme alla fama, cominciano a uscire notizie su di lui.
Lo ritraggono in compagnia di una donna, all'apparenza molto piΓΉ bella di me.
Γ tutto quello che io non sono.
Non credevo che vedere una foto del genere avrebbe fatto così male, ma è così.
Sono lì, mano nella mano, mentre lui abbozza una risata e lei ha un'espressione felice e sognante.
Non avrei dovuto aprire Instagram.
Finisco la mia serie di esercizi e corro nello spogliatoio, cercando di regolarizzare il respiro.
Pensavo che allenarmi mi avrebbe fatto bene e che avrebbe tenuto la mente lontana dal dolore.
PiΓΉ calorie brucio, piΓΉ mi sentirΓ² leggera.
Invece sono qui, rannicchiata su una panchina e col cuore a pezzi.
Soffoco un singhiozzo, e vorrei chiedergli come ha fatto a dimenticare tutto così in fretta, come sia riuscito a lasciarsi andare a un'altra donna, ad altre braccia e altre labbra.
Vorrei chiedergli se lei sa che lui adora il gelato a vaniglia e caramello.
Vorrei chiedergli se sa che ama correre, e che niente lo rende piΓΉ vivo di quando Γ¨ in sella alla sua moto.
Vorrei chiedergli se lei conosce i suoi sogni, se conosce le cose che ama e che odia.
Se l'ha portata nel luogo che una volta era il nostro.
Vorrei chiedergli se ha dato a lei quello che ha dato a me.
Vorrei chiedergli tante cose, ma non posso.
Mi resta solo un ricordo, sprazzi di momenti in cui credevo che avrei potuto essere felice a lungo. In cui credevo nell'amore.
Ora Γ¨ tutto vuoto.
Non provo piΓΉ niente, se non l'ansia perenne che mi spezza il fiato, intrappolandomi in una gabbia da cui non riesco a evadere.
Sento la porta dello spogliatoio aprirsi, una ragazza mi guarda come se fossi un alieno, quasi fosse assurdo piangere e crollare. Sono stanca persino di vergognarmene.
Β«Hai bisogno di qualcosa?Β»
Quasi mi viene da ridere nel sentirla, Γ¨ la cosa piΓΉ assurda che mi abbiano mai detto.
Β«Di un cuore nuovo, uno che non sia spezzatoΒ» rispondo fredda, tirando su col naso.
Sono stufa di sentirmi così, oggi dico basta.
Afferro il mio borsone e corro fuori dalla palestra, fregandomene se mi ritengono pazza.
Ho bisogno d'aria.
Salgo sulla moto che ho noleggiato qualche mese fa, infilo le protezioni e il casco, e poi metto in moto.
Devo riuscire a provare qualcosa che non sia sofferenza e apatia.
Γ come se volessi correre via dai problemi, dai ricordi e dall'ansia che si annida nel petto ogni fottuto giorno. Voglio correre per tornare a sentirmi viva, per dimenticarmi di cosa si prova ad essere amati e ricambiare quel sentimento al punto da abbandonarsi completamente ad esso.
Mi lascio dietro le lacrime versate, gli urli che ho soffocato nel cuscino pur di non farli sentire. Le notti insonni passate a immaginarlo accanto a me, i ricordi di noi impressi nella memoria. Lascio andare il senso di disagio che mi perseguita, il desiderio di entrare a far parte di qualcosa. Dico addio alla mia vecchia vita, perchΓ© non mi apparterrΓ mai piΓΉ.
Lascio alle spalle la vecchia Maisie, sperando di incontrare una versione migliore.
Aumento la velocitΓ , scorro per le strade senza una meta, solo per poter buttare fuori quello che sento e di cui non parlo mai.
Non voglio piΓΉ sentirmi sola.
Non voglio piΓΉ sentirmi stanca.
Ho smesso di essere la regina dei cuori spezzati.
Qualcosa si Γ¨ incrinato dentro di me, Γ¨ irrimediabilmente cambiato, non so se in meglio o peggio.
Non credevo che sarei arrivata a tanto, come se avessi appena raggiunto il limite della sopportazione.
Mi fermo davanti a una vecchia rimessa, ed Γ¨ assurdo che il mio inconscio mi abbia condotto qui.
Avevo sentito tramite alcune voci che qui si organizzavano raduni e corse non legali, e che i membri del gruppo erano poco raccomandabili. Solo che non pensavo di aver memorizzato l'informazione.
Dovrei andarmene.
Un ragazzo mi nota, Γ¨ difficile non farlo dato che la mia moto Γ¨ l'unica sulla strada, e io sono arrivata sfrecciando.
Il suo aspetto Γ¨ spaventoso, mi guarda come se fossi appena finita in un mare di guai, perΓ² non m'importa.
Ha i capelli castani corti, leggermente brizzolati, e occhi scuri che si adattano alla notte. Γ slanciato, ma neanche troppo muscoloso, con addosso una giacca di pelle nera borchiata, e l'aria trasandata.
Β«Come posso esserti utile, bambolina?Β» mi domanda, con un sorrisetto malizioso sul volto.
Non Γ¨ difficile capire cosa voglia.
Ho una moto e so usarla.
Sono consapevole dei rischi che corri, e li ignoro.
Β«Aiutandomi a dimenticareΒ».
Ed Γ¨ stata la scelta peggiore possibile.
Presente
Se tornassi indietro, farei le cose in modo diverso. Sarei andata via da quel posto prima di commettere l'idiozia di cedere a un gioco piΓΉ grande di me, che alla fine mi ha distrutto.
Gli racconto del giorno in cui mi sono entrata a far parte del gruppo di Tyler, credendo che fosse un modo per anestetizzare il dolore.
La mascella di Davian si contrae, però mi lascia parlare, in modo che possa avere chiaro cosa è successo, e perché il mio tradimento nei loro confronti è stato giudicato così grave.
Β«Quello tra me e Tyler era... un rapporto occasionale, non mi vergogno di dirlo. Non ho mai provato niente per lui, non so neanche perchΓ© abbia accettato. Una volta entrata a far parte del loro gruppo, credevo che mi sarei sentita meglio a far parte di qualcosa, ma non mi sono mai sentita cosΓ¬ fuori postoΒ» gli dico, abbassando lo sguardo. Β«Quando poi ho scoperto cosa facevano, Γ¨ lΓ¬ che ho deciso di dire basta. A quanto pare, perΓ², una sera mi hannoβΒ» il mio respiro si blocca, e metabolizzarlo di fa venire gli occhi lucidi.
Odio ammetterlo ad alta voce, la vergogna torna a investirmi con irruenza.
Davian serra i pugni e mi abbraccia piΓΉ forte, come se avesse giΓ intuito.
Β«IsieΒ» mi sussurra, con la bocca tra i miei capelli.
Β«Loro mi hanno... mi hanno drogata e TylerβΒ» la voce mi si spezza di nuovo, ed Γ¨ imbarazzante continuare.
Quelle foto sono un marchio che mi resterΓ impresso sulla pelle a vita, qualcosa con cui dovrΓ² convivere.
Fa male ammettere ciΓ² di cui sono stata vittima, e la nausea mi pizzica la gola, sento giΓ la bile risalire.
Tutti hanno visto il mio corpo, parti di me che non ho scelto di mostrare. La mia privacy è stata fatta a pezzi, così come la mia dignità , come se niente mi appartenesse più.
Davian respira a fatica, e ci mette poco a collegare.
«à stato lui a farti questo, Maisie? Era con questo che ti minacciava?» mormora con un tono che non gli ho mai sentito prima, è colmo di rabbia.
Riesco solo ad annuire, e scoppio in lacrime, nascondendomi dalla sua vista.
Lui perΓ² mi impedisce di scappare, e mi prende il volto tra le mani, in modo da incrociare il suo sguardo.
Β«Non hai niente di cui vergognarti, Isie. Assolutamente nulla. Vorrei che ci fosse un modo per scusarmi del male che ti ho causato e di come ti ho fatta sentire. So che non posso cambiare il passato, ma non c'Γ¨ mai stata nessuna donna che io desiderassi al mio fianco piΓΉ di te. Mi dispiace averti fatto credere altro, ti assicuro che passerΓ² il resto della mia vita a rimediareΒ» mormora, mentre due lacrime gli rigano il volto.
Vederlo piangere per me mi devasta, non vorrei mai essere la causa del suo dolore.
Β«Sono io che ho commesso le scelte sbagliate, non posso incolpare teΒ» ammetto, mandando giΓΉ il groppo che sento in gola.
Non so come farΓ² ad affrontare il mondo al di fuori di queste mura, o a farmi vedere di nuovo in giro. Al momento, non riesco nemmeno a pensarci.
Β«Tyler Γ¨ morto, piccola. Ti giuro che non mi arrenderΓ² finchΓ© non lo vedrΓ² annientato, e avrΓ pagato per quello che ti ha fatto, me ne occuperΓ² personalmenteΒ».
La sua ha tutta l'aria di una promessa che non ha intenzione di infrangere, glielo leggo nello sguardo.
Mi rifugio nel suo abbraccio, quello che mi Γ¨ mancato per fin troppi anni.
Β«Non voglio trascinarti nei miei casini, DavianΒ».
Β«Se qualcuno osa toccare te, ha automaticamente un problema con me. Tu sei la mia famiglia, Isie, ti proteggerei a ogni costoΒ» mi sussurra, senza mai lasciarmi andare.
Ho bisogno della sua stretta, del calore della sua pelle e del suono dei suoi baci sulla mia pelle.
Ho bisogno di un luogo dove posso ancora sentirmi al sicuro, e condividere la mia veritΓ con lui mi alleggerisce di un peso enorme, mi sento piΓΉ leggera.
Non significa che starΓ² bene, o almeno, non subito.
PerΓ² adesso ho la certezza di avere la persona che amo al mio fianco, ed Γ¨ l'unica cosa che conta.
Β«Grazie per avermi ascoltata, Avi. Grazie per non avermi giudicataΒ» gli sussurro, come se fosse un segreto.
Lui mi regala un sorriso rassicurante, e mi fa alzare il volto per poter incontrare le mie labbra, prendendosi un bacio che non gli nego. Γ un gesto dolce, per nulla possessivo, anzi, trasuda amore da ogni poro.
Γ un contatto che guarisce le ferite che mi porto nell'anima, facendomi sentire lontana da tutto il resto.
Lo bacio come se fosse aria per respirare, e mi tranquillizzo per la sua presenza, per il suo modo di confortarmi senza pretendere nulla in cambio.
Β«Grazie a te per aver condiviso con me la tua storia. AvrΓ² sempre cura di te, leonessa, da questo momento e per sempre, e non sarai mai piΓΉ solaΒ» mi promette, baciandomi la fronte.
So che sarà così.
Domani sarΓ un altro giorno, e lo affronteremo insieme.
β¨Spazio Autriceβ¨
Buonasera ragazze!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare in tempo, con uno dei capitoli che piΓΉ ho a cuore di questa storia. L'ho scritto in un periodo particolare della mia vita, e ci ho messo tutta me stessa.
Questo Γ¨ per tutte le Coraline di questo mondo, perchΓ© non esiste battaglia che non possiamo vincereπ€
Spero che vi abbia emozionato, e vi ringrazio come sempre per chiunque abbia scelto di arrivare fin qui con questa storia. Sono grata di ogni singola letturaπ€
A presto con un nuovo aggiornamento π
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: AzTruyen.Top