πͺπππππππ ππ: π΄π ππππππ, πππππππππ
"Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non Γ¨ mai iniziato. Se soffrono entrambi, non Γ¨ mai finito."
-Marilyn Monroe
Soundtrack: Hurts So Good β Astrid S
Generalmente, si dice che sia la veritΓ a renderci liberi.
Beh, chiunque sia stato a dirlo, si sbaglia di grosso. La veritΓ fa male.
La veritΓ Γ¨ quella cosa che cerci disperatamente, e quando ti si presenta davanti non sei pronto, o peggio, non lo accetti. Proprio come sto facendo io.
Credo di aver riletto le mie ricerche su Google almeno quattro volte, ho visitato ogni sito possibile, e sono scoppiata a piangere almeno tre volte, angosciata per ogni singola riga che ho letto.
Davian ha la sclerosi multipla.
Mi ha mentito per sei anni.
Mi ha lasciato solo per non essere un peso.
Non esiste cura per la sua malattia.
Tutte questi pensieri girano nella mia testa in una lotta continua, e non so come metterli in ordine.
Per anni ho fatto dell'odio per Davian il mio scudo, credere che lui mi avesse lasciato perchΓ© non era innamorato di me era una certezza, qualcosa su cui avevo messo delle radici ed eretto convinzioni.
Oggi, scopro che era l'esatto opposto.
Cosa me ne faccio adesso di quello che ho provato durante questo tempo?
Come recupero gli anni che abbiamo perso?
Come accetto che l'uomo che amo ha una malattia che potrebbe peggiorare da un momento all'altro, e per cui non esistono cure?
Soffre quasi ogni fottuto giorno.
L'ennesimo singhiozzo mi esce dalla gola prepotente, e tocco il culmine quando accendo la mia terza sigaretta della giornata. Non ho mai fumato così tanto, come se potesse aiutarmi a restare più calma.
In questi giorni, andare all'atelier Γ¨ rimasto il mio unico scopo, la sola cosa in grado di concedermi tregua dal dolore che sento. Mi sono chiusa nel mio ufficio personale, e con la scusa di lavorare al concorso per essere selezionata come emergente alla Paris Fashion Week, ho cercato di isolarmi da chiunque nella speranza di mettere ordine dentro di me.
Sono arrabbiata con Davian, e al tempo stesso mi manca.
Detesto che mi abbia mentito, eppure senza di lui le giornate non sono le stesse.
Non ho mai smesso di amarlo neanche per un secondo, eppure il casino che sento dentro mi sembra impossibile da gestire, mi Γ¨ piombato addosso senza preavviso.
Ogni tanto sbircio quello che i social dicono su me e Davian, e come se non aspettassero altro, giΓ si vocifera di un'ipotetica crisi tra di noi. A quanto pare, la mia assenza ai BRIT Γ¨ stata notata, e a giudicare dall'espressione di Davian, io sono la cattiva della storia. Questo ha scatenato una marea di commenti che non ho la forza di reggere, quindi mi limito ad evitarli.
Almeno questo terrΓ buono Tyler.
Β«Sai, iniziavo a credere che dovessi scrivere al telegiornale per sapere che fine hai fattoΒ».
La voce squillante di Candice mi fa alzare lo sguardo dai fogli poggiati sulla mia scrivania, di cui non ho letto neanche una riga.
Β«Ti ho risposto ai messaggiΒ» brontolo, sforzando di concentrarmi. Β«Sono piena di lavoro, lo sai. Poi so che ti stai allenando per la prossima gara, quindi non volevo stressartiΒ» le dico, mordicchiandomi la guancia.
Se c'Γ¨ qualcuno a cui non posso mentire, Γ¨ lei. Riesce a capire il mio stato d'animo senza che io dica una parola, quindi dubito che crederΓ alle mie banali scuse. Infatti, la sua espressione scettica me lo conferma.
Β«Tu non mi stressi mai, Isie. Come devo dirtelo? Ci sono sempre per teΒ» corre ad abbracciarmi, probabilmente sa che ne ho bisogno anche se non ho detto una parola. Β«E butta questa dannate sigarette!Β»
Unica.
Mi abbandono contro la sua stretta, mordendomi le labbra per non scoppiare a piangere. Ho giΓ gli occhi abbastanza gonfi.
Β«Grazie per essere venutaΒ» le sussurro.
Β«Ora chiudiamo a chiave il tuo bellissimo studio rosa, e mi racconti ogni cosa per filo e per segnoΒ».
E così faccio.
Se si trattasse di un'altra persona, non mi fiderei mai a rivelarle certi dettagli, ma a Candice affiderei la mia stessa vita, sono certa che non ne farΓ parola con nessuno.
Le racconto di Tyler, delle minacce che mi ha fatto, dei BRIT e di tutto quello che Γ¨ successo, fino ad arrivare all'ultima discussione con Davian. Mi vengono gli occhi lucidi se ripenso a quello che gli ho detto, al fatto che abbia ammesso di amarlo nel modo peggiore possibile. Non le dico della sua malattia, Γ¨ una cosa personale di Davian, quindi mi limito a raccontarle che Γ¨ venuto fuori il motivo per cui mi ha lasciato, e riguarda la sua salute.
Candice resta ad ascoltare tutto il mio monologo, e nel sapere di Davian, la sua espressione si trasforma. Si porta una mano alla bocca, sconvolta, e posso notare persino i suoi occhi farsi piΓΉ lucidi.
Β«Cazzo...Β» mormora, probabilmente a corto di parole.
Β«GiΓ , assurdo Γ¨ dire poco. A volte vorrei solo svegliarmi una mattina e rendermi conto che Γ¨ stato tutto un incubo. Sembra che tutto si sia coalizzato contro di me, mi sento impazzireΒ» sussurro, prendendomi la testa tra le mani, ingioiando il groppo che sento in gola.
Candice si avvicina, poggiandomi la testa sulla spalla. Β«Non so sa dove iniziare a dirti quello che penso, sono tante coseΒ» sospira, guardandomi dispiaciuta. Β«Prima tra tutte: dovresti denunciare quel pezzo di merda. Minacciarti con quelle foto Γ¨ illegale, IsieΒ».
Vorrei che fosse così semplice, ma la realtà è ben più complicata.
«E secondo te crederebbero alla mia versione? Quando andranno a fare le indagini, scopriranno che io e lui avevamo una... relazione... chiamiamola così, e la mia parola diventerà inutile. Non ci sono prove a sostegno che io quella notte sia stata drogata, non ci sarà mai una confessione, e io diventerò una puttana bugiarda che prima si è fatta scopare, e poi ha voluto fare la vittima».
La legge va così. Se una donna denuncia un abuso, poche volte viene realmente creduta, soprattutto nella mia situazione. Non importa quanto mi faccia schifo l'idea, se quelle foto uscissero fuori, io ne uscirei distrutta.
Se fossi stata un uomo, probabilmente non avrebbe fatto scalpore, anzi, sarei stata persino acclamata.
Candice sbuffa, storcendo le labbra Β«Se ti servisse, mio padre conosce degli ottimi avvocati. Ti aiuterebberoΒ».
Β«In ogni caso vincerebbe lui, Ice. Ti immagini se quelle foto andassero online? Dio... non voglio neanche pensarciΒ» biascico, sentendomi stringere la gola.
Tra i miei incubi piΓΉ frequenti, questo Γ¨ in cima alla lista.
Β«Gliela faremo pagare, Isie. Troveremo quelle foto e le bruceremo da qualsiasi sistema. Non avrΓ piΓΉ niente per minacciarti. Quelle foto non dovrebbero far vergognare te, ma lui per essere un viscido stronzoΒ» mi promette, baciandomi la guancia.
Avere lei al mio fianco fa la differenza nelle mie giornate.
Β«Non ti ho detto un'altra cosaΒ» le dico, guardandola negli occhi.
Β«Ho pauraΒ».
Mi prendo un secondo di pausa, cercando di non piangere. Β«Davian mi ha detto che mi ama, e gli ho detto che lo amo anche io, mentre entrambi eravamo furiosi. Ce lo siamo praticamente urlatoΒ».
Candice spalanca la bocca, del tutto scioccata. Credo che stia per uccidermi.
Β«E me lo dici soltanto adesso!Β» sbraita, strabuzzando gli occhi. Β«In effetti hai sempre avuto un debole per le angry love confessionsΒ» brontola, alzando le spalle.
Soltanto lei puΓ² fare ironia in un momento del genere, ma dopotutto, le voglio bene anche per questo.
Β«Non so che fare. Una parte di me Γ¨ arrabbiata da morire con lui, l'altra sente la sua mancanza. Mi ha mentito per sei anni, Ice. Tu sai... lo sai quanto mi ha fatto maleΒ» sussurro con una nota di dolore nell'ultima frase.
Certo che lo sa.
La notte del ballo sono corsa da lei in lacrime.
Per settimane ho avuto attacchi d'ansia, incubi e continui crolli.
Ho aspettato una chiamata che non Γ¨ mai arrivata.
Un segno che mi facesse capire cosa fosse successo.
L'ho odiato e mi sono odiata per avergli dato un totale potere su di me.
Candice non parla, si prende il suo tempo per riflettere, tamburellando le dita sul tavolo.
Β«Ha sbagliato a mentirti, su questo non ci sono dubbi. Sai che odio le bugie, perΓ² in questo caso... un po' lo capisco. Avevate entrambi diciotto anni, Isie, non voleva privarti di viverti i tuoi sogni. Non voglio sapere che tipo di problema abbia, ma forse Γ¨ vero, conoscendoti non saresti partita per l'America, non avresti avuto il coraggio di lasciarlo qui. A suo modo, ha cercato di proteggertiΒ» ammette, a malincuore.
Β«Avrei voluto sapere la veritΓ , Candice. Avrei voluto prendere la mia decisione consapevole di tutto, e magari avrei potuto trovare un compromesso. La mia esperienza in America non Γ¨ stata affatto da sogno, Γ¨ stata un fottuto incuboΒ».
Mi torna tutto in mente velocemente, non c'Γ¨ modo di fermarlo.
Le prese in giro per il mio accento. Per il mio fisico.
Il senso di solitudine. La competizione continua al college, il perenne senso di inadeguatezza.
La sensazione di essere sola al mondo. La tristezza che mi impediva persino di alzarmi dal letto certi giorni.
Sono stati gli anni peggiori della mia vita.
«Però state entrambi soffrendo di questa situazione, quindi che senso ha continuare a nascondersi qui? Stai solo perdendo tempo prezioso, quando dovresti andare da lui e dimostrargli quanto si è sbagliato anni fa. Ti ha detto tutto, Isie, e tu hai reagito correndo via. Ha bisogno di te, e tu di lui. Se davvero lo ami, e so che è così, stargli lontana peggiorerà il tuo stato d'animo».
Nel profondo, so che ha ragione.
Restare lontano da Davian mi sta logorando dall'interno, e svegliarmi senza vedere i suoi occhi Γ¨ una tortura. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, solo che ci soffro il doppio.
Senza di lui, non riesco a sorridere.
Senza le sue battute maliziosi, non riesco a ridere.
Senza la sua presenza, io sono a metΓ .
Una lacrima mi solca la guancia, e mi permetto di far vedere le mie fragilitΓ a qualcun altro oltre me stessa. Accetto il fatto che Γ¨ giusto sentirsi a pezzi, invece che rincorrere una perfezione impossibile.
Sono stufa di fingere di stare bene, a improvvisare sorrisi e scuse, quando tutto quello che vorrei Γ¨ un abbraccio e una parola di conforto.
La realtΓ che devo affrontare fa schifo, e la sua assenza nella mia vita la rende peggiore.
«Ho paura, Ice... ho così tanta paura per lui» sussurro con la voce spezzata dal pianto, e non mi oppongo quando la mia migliore amica torna ad abbracciarmi.
Β«Sono certa che riuscirete ad affrontarlo, Isie. Vi amate troppo per restare separatiΒ» ammette, baciandomi la guancia. Β«Sai che ti dico? Oggi ti meriti una giornata tra donne di totale riposo, e domani se necessario trascinerΓ² il tuo culo fin sotto casa di DavianΒ» dice con un'espressione risoluta, quella che non ammette repliche.
-
Credo che un'intera giornata con la mia migliore amica sia il primo passo per sentirmi meglio.
La giornata passa in fretta, e per la prima volta dopo settimane, posso dire di sentirmi piΓΉ leggera.
Stare con Candice Γ¨ stato un toccasana, un bagliore di luce dopo il temporale.
Abbiamo inaugurato la giornata con un rigoroso giro in libreria, dove la maggior parte delle volte i nostri acquisti sono diversi, a parte qualche eccezione. Per esempio, entrambe amiamo l'hockey.
Io ho preso un libro dove i protagonisti si odiano e sono rivali, lei ne ha scelto uno dove sono amici d'infanzia.
Poi ci siamo concesse una SPA in un centro estetico a Londra, con una tisana calda e l'acqua tiepida della piscina a tenerci al caldo. Poi abbiamo fatto un giro al centro commerciale per del sano shopping, anche se Candice non esagera mai con i vestiti quanto me.
Β«Sei tu la mia stilista, che senso ha comprare da altri negoziΒ» mi ha risposto, dopo il suo ennesimo rifiuto davanti a una felpa che le ho fatto vedere.
Abbiamo concluso la serata ordinando cibo d'asporto, sdraiate sul divano nel salone di Candice, con una coperta a coprire entrambe mentre guardiamo un cartone Disney.
Β«Ti senti meglio?Β» mi domanda Candice, alzando lo sguardo verso di me.
Io annuisco, sincera. Β«Sicuramente meglio di stamattina. Grazie, ne avevo bisognoΒ».
Vorrei dire di non aver pensato a Davian, ma mentirei. La tentazione di scrivergli mi ha assillato per l'intera giornata, e alla fine ho ceduto. Sento la sua mancanza, e rifugiarmi nell'orgoglio non mi aiuterΓ .
Io:
Mi manchi, superstar.
Forse non risponderà , in fondo, me lo merito. Sono io che sono scappata via, sono io ad averlo lasciato lì mentre lui mi implorava di restare. Ed ecco che il senso di colpa torna a divorarmi.
Lui si connette, e il mio cuore perde un battito quando inizia a digitare.
Oddio mio.
La mia superstar:
Anche tu, da morire. Ogni fottuto secondo.
I miei occhi diventano lucidi, correrei da lui in questo preciso istante.
Io:
Inizio a pensare che siamo entrambi nel posto sbagliato.
La mia superstar:
Lo credo anch'io, ma capisco che tu abbia voluto del tempo per te. Mi dispiace, leonessa. Per qualsiasi cosa, io ci sono.
Quando alzo lo sguardo dal telefono, noto lo sguardo indagatore di Candice su di me.
Β«Hai l'espressione da criceto innamoratoΒ» sbuffa divertita Β«Fammi indovinare, hai scritto a DavianΒ».
Mi conosce troppo bene. Sbuffo, arresa. Β«ColpevoleΒ».
Β«Non ci voleva molto a capirloΒ» ridacchia, tornando a guardare il cartone.
Β«E comunque, non sembro un cricetoΒ» brontolo, tornando a scrivere sul mio cellulare.
Β«PerchΓ© non ti vedi dall'esternoΒ» sogghigna lei.
Io:
Sei libero domani? Vorrei parlarti...
La mia superstar:
Sono fuori Londra per alcuni incontri con degli sponsor, torno domani sera. Per te ci sono sempre, se hai bisogno chiamami.
Il cuore perde un battito, ed Γ¨ inutile negare l'effetto che ha su di me, mi basta una sua parola per sorridere.
Questa distanza Γ¨ durata anche troppo. Non ho bisogno di tempo, ma di riaverlo nella mia vita.
Β«Grazie per oggi, Ice. Senza di te sarebbe stato molto piΓΉ difficile rialzarsiΒ» le dico, abbracciandola in modo affettuoso.
Tra le certezze della mia vita, c'Γ¨ il fatto che io e lei resteremo unite per sempre, Γ¨ uno dei pilastri della mia vita. Non mi interessa di avere tante amicizie, Candice ne vale mille.
Β«Ce l'avresti fatta anche da sola, Isie, ma sono comunque qui per te. Se cadi, io ti aiuto a rialzartiΒ».
E io aiuterei lei, senza ombra di dubbio.
Alla fine, il sonno ha la meglio su entrambe, e ci addormentiamo sul divano.
Questa volta, senza incubi.
-
La mattina dopo, l'unica cosa che mi spinge ad affrontare la giornata, Γ¨ l'appuntamento con Davian. Ho provato a improvvisare un discorso sensato nella mia testa, ma so che andrΓ in fumo non appena lo vedrΓ².
A lavoro riesco a concentrarmi di piΓΉ, i vestiti hanno una buona vestibilitΓ , e vedere la mia collezione che prende piega mi carica di speranza. Ho parecchia strada di fronte a me, perΓ² non voglio sconfortarmi.
Le vendite del negozio sono promettenti, i clienti aumentano giorno dopo giorno, non ci sono piΓΉ le solite visite di cortesia di chi spera di vedere Davian, e ricevere complimenti sul proprio lavoro Γ¨ soddisfacente.
Pareva essere una giornata quasi accettabile, almeno finchΓ© non ho messo piede fuori dal mio negozio.
Β«Bei vestiti, bambolina. Mi sono dimenticato di farti i miei complimentiΒ».
Mi gelo nel sentire la sua voce, speravo di non incontrarlo piΓΉ.
Mi volto nella sua direzione, ben attenta a mettere una distanza di sicurezza tra noi due.
Β«Che ci fai qui, Tyler?Β»
Lui ridacchia, mettendo le mani in tasca. Β«Mi assicuro che tu tenga fede alla tua promessa. Sai, ho saputo di una gara ieri, la gente sta iniziando a mormorare, dato che il tuo pirata non si Γ¨ presentatoΒ».
Stringo le mani in un pugno, e devo sforzarmi per non tirarlo dritto contro il suo naso.
Solo io posso chiamarlo così.
Β«Quando avrai i tuoi soldi, devi far sparire quelle cazzo di fotoΒ» sibilo tra i denti.
Lui sogghigna. Β«E perchΓ© dovrei? Non hai nulla con cui ricattarmi, bambolina. Mi domando quante cose potrei costringerti a fare, pur di evitare che il tuo sporco segreto venga a gallaΒ» ridacchia, e io indietreggio quando mi si avvicina, nauseata all'idea di essere sfiorata di nuovo da lui.
Β«Lasciami in pace, TylerΒ».
Lui mi afferra il polso, solo che ho imparato come liberarmi da una presa, e non ci metto troppo a pestargli il piede, torcendo il braccio per scostarmi. Tyler impreca, fissandomi male.
Β«Decido io quando sarΓ finita, Maisie. E se non vuoi che tutti scoprano quanto puttana puoi essere, ti conviene fare la bravaΒ».
Sento la rabbia montarmi dentro, e questa volta non mi trattengo. Β«Quelle foto provano soltanto che tu sei uno stronzo, e non avrai potere a lungo sulla mia vitaΒ».
Tyler scoppia in una risata amara, solo che quando prova ad avvicinarsi di nuovo a me, due braccia lo tirano indietro, e una figura lo sovrasta.
Un attimo... Asher?
«Ci metto poco meno di un minuto a spezzarti le gambe, se provi a muovere un altro passo verso di lei. Se ci tieni a camminare ancora, ti consiglio di andartene, perché non ti piacerà il dolore che posso farti provare» gli ringhia all'orecchio, stringendo il suo braccio così tanto che lo sento gemere di dolore.
Β«Non finisce qui, Maisie. Non avrai la scorta per sempre. Ricordati che io non scherzoΒ» sbotta, superando Asher prima di allontanarsi velocemente.
Onestamente, metterebbe paura anche a me se non fosse mio amico.
Torno a respirare soltanto quando si allontana, e mi porto una mano sul petto, cercando di riprendere fiato.
Asher mi si avvicina, guardandomi. Β«Stai bene, Maisie?Β»
Annuisco, titubante. Β«Cosa... cosa ci facevi qui?Β»
Asher resta in silenzio, grattandosi la testa. Β«Davian mi aveva chiesto di portarti una cosa, dato che lui torna stasera. Non ti stavo seguendoΒ» ci tiene a precisare, facendomi ridere.
Β«Nessun problema, Γ¨ solo un idiotaΒ» sospiro, cercando di non pensare alle sue minacce.
Β«Davian gli spaccherΓ la faccia, lo sai, vero?Β»
Γ proprio questo che mi preoccupa.
Β«Cosa dovevi portarmi?Β» gli domando, mossa dalla curiositΓ e dal bisogno di cambiare discorso.
Β«Gli faccio solo un favore, sappiate che non mi trasformerΓ² nel vostro facchinoΒ» sbuffa, con il solito cipiglio imbronciato.
Io ridacchio, prendendo tra le mani la scatola che mi porge, dopo averla tirata fuori da una busta.
Β«Aprila a casa, e leggi prima il bigliettoΒ» mi specifica, roteando gli occhi al cielo. Β«E comunque... gli manchi sul serioΒ».
Sentirlo mi fa venire un colpo al cuore, perchΓ© mi sento esattamente allo stesso modo.
Β«Grazie, Asher. Per questo e per avermi aiutatoΒ» ammetto, grata che sia arrivato al momento giusto.
Lui alza le spalle, e mi saluta in fretta, tipico suo.
Appena posso, mi precipito a casa per poter aprire la scatola, solo che fuori la porta trovo qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Cosa diamine sta succedendo?
C'Γ¨ un mazzo enorme di rose di ogni colore, tra cui quelle blu, le mie preferite, e vicino ad essi c'Γ¨ una piccola scatola, con una collana e degli orecchini in perla. I fiori hanno un odore pazzesco, e quando mi chino a recuperare il biglietto, ho gli occhi lucidi.
"Meriteresti molto piΓΉ di questo, dammi la possibilitΓ di dimostrartelo.
Sempre tuo,
Davian."
Lo recupero dopo aver poggiato la scatola sul tavolo nel mio salone, e mi assicuro di trovare un vaso abbastanza grande per metterci dentro i fiori. Non capisco il perchΓ© dei gioielli, quindi apro l'altra busta, trovandoci un altro biglietto.
Ho le gambe molli e il cuore a mille, con un sorriso che mi va un lato all'altro della faccia.
"Leonessa, mi faresti l'immenso onore di venire con me al ballo di fine anno? Devo ancora farti ballare fino a quando non ci faranno male i piedi.
Se accetterai di venire, passerΓ una macchina a prenderti alle otto.
Basta un sì, oppure un no.
Ti aspetto, lo farΓ² per tutta la vita.
Mi raccomando, indossa gli orecchini e la collana, li immagino su di te dalla prima volta che li ho visti
Tuo, pirata."
Sono a un passo dal piangere, soprattutto quando apro la scatola, e ci trovo la replica esatta del vestito che indossavo anni fa al ballo, assieme a un corsage che riprende i colori dell'abito.
Qui, non riesco a trattenere le lacrime, perchΓ© Davian Γ¨ l'unico che riesce ad alzare le mie aspettative alle stelle, senza che io neanche glielo chieda.
Non voglio passare piΓΉ neanche un secondo lontano da lui.
Non perderΓ² l'amore della mia vita.
Non di nuovo.
Ho preso la mia decisione ancor prima di saperlo.
Prendo il mio telefono per scrivergli un singolo messaggio, poi corro a prepararmi al meglio che posso.
Io:
Questa volta cerca di tenere fede alla tua promessa. Sei folle, ma ci vediamo al ballo, pirata.
β¨Spazio Autriceβ¨
Buonasera e buon weekend, ragazzi!
Questa volta vi ho portato un capitolo tutto basato sull'amicizia, eppure era necessario per la storia.
Per il prossimo, sono certa che mi perdonerete gli infarti di questi ultimi capitoliπ
Come sempre, grazie per credere in Maisie e Davian ed essere arrivati fino a quiβ€οΈ
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: AzTruyen.Top