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"Negli alti e nei bassi, comunque insieme. Tu sarai la mia famiglia, e io sarΓ² la tua casa."
-Felicia Kingsley

Soundtrack: Another Love – Tom Odell

Quando cala la notte, sono ormai andati via tutti, persino i nostri genitori. Siamo rimasti solo io e Davian.
Non so precisamente che ora sia, eppure la giornata sembra sia volata troppo in fretta. Se devo essere onesta, non mi dispiace stare rinchiusa in questo chalet, mi preoccupa invece l'idea di tornare alla realtΓ .

Mi incanto a guardare il paesaggio notturno fuori dalla finestra, con la neve che cade libera, rendendo il terreno una distesa bianca. Mi aiuta a dare voce ai miei pensieri, quelli che di solito tengo per me, senza condividerli con nessuno. Qui i problemi appaiono lontani, le persone non mi minacciano, Tyler non mi tormenta e non prova a sabotare la mia vita. Ho Davian al mio fianco, ci svegliamo insieme, ci comportiamo come se cinque anni di distanza non ci abbiano cambiati.

Ma cosa ne sarΓ  quando saremo travolti dagli impegni?
Come possiamo andare avanti, se non sappiamo neanche cosa siamo, o cosa vorremmo essere?

Due mani mi si posano sulle spalle, e delle labbra mi sfiorano il collo, lasciandoci un bacio.

Β«Non farti ingoiare dai pensieri, IsieΒ» mi sussurra Davian, abbracciandomi.

Mi arrendo contro di lui, e sospiro, annuendo. Β«Ci provoΒ» ammetto, sforzandomi sul serio.

Lui mi fa girare, e soltanto adesso mi rendo conto che ha messo i miei regali sul divano, pronti per essere scartati. Sono così curiosa di sapere cosa ha combinato, e spaventata all'idea che quello che gli ho preso io sia una cazzata.
Vado a recuperare il mio scatolo, sedendomi vicino a lui, di fronte al camino. Non abbiamo lasciato molte luci accese oltre all'albero di Natale, c'Γ¨ solo il fuoco a illuminarci il viso, rendendo l'ambiente piΓΉ intimo e soffuso.

Β«Non c'era bisogno di prendermi cinque regaliΒ» ridacchio, prendendo la prima scatola.

Lui alza le spalle. Β«Te ne meriteresti molti di piΓΉ. I soldi non sono un problema, non mi interessa. Vuoi il mio conto corrente? Svuotalo pureΒ» mi dice, avvicinandosi di piΓΉ a me.

Β«Se mi farai arrabbiare, ci penserΓ²Β» scherzo, scartando la prima scatola.

Mi si mozza giΓ  il fiato.

È una teca di vetro, con all'interno il cuore rotondo e metallico di Iron Man, la replica esatta del film, con la scritta illuminata "La prova che Tony Stark ha un cuore".

Non riesco a trovare nulla da dire, la fisso con un'aria sconvolta e il sorriso di una bambina a cui Γ¨ stato fatto il regalo piΓΉ bello del mondo. Β«Davian... Γ¨... bellissimaΒ».

Lui mi sorride. Β«L'ho fatta arrivare direttamente dai Marvel Studios, ne esistono pochissime in commercio. Il resto sono repliche piΓΉ dozzinaliΒ» ammette, e io quasi ho paura anche a sfiorarla.

Β«Finalmente ho il cuore di Iron ManΒ» scherzo, guardando la teca con gli occhi accesi e brillanti.

Β«Non soltanto il suoΒ» sento sussurrare a Davian, ma quando alzo gli occhi verso di lui, ha giΓ  in mano il prossimo regalo. Β«Apri il prossimoΒ».

È un pacchetto rettangolare, non ci metto troppo ad aprirlo, e se possibile, sono più sorpresa di prima. Non è possibile, cazzo!

Β«Sono i... i biglietti di Taylor Swift per tre date del suo tour! Davian, sei pazzo!Β» vorrei urlare per la gioia, perchΓ© si tratta dei biglietti VIP, con entrata anticipata e un milione di gadget.

Per anni ho sognato di andarci, e quando poi vedevo i prezzi... capivo di non potermelo permettere.

Β«Era uno dei tuoi sogni, giusto?Β» fa un sorrisetto, e io non resisto.

Gli prendo il volto tra le mani per baciarlo, sentendo il cuore a mille. Β«Questo sarebbe bastatoΒ» ammetto, emozionata.

Lui scuote la testa, testardo. Β«Apri gli altri, leonessaΒ» sorride.

Il terzo Γ¨ un peluche di una leonessa che mi fa ridere di cuore, e uno di un pirata con un occhio bendato, e a loro modo, dicono tanto di noi. Apro il quarto fremendo dalla curiositΓ , e mi ritrovo di nuovo a bocca aperta.

Β«Un viaggio a... a... Disneyland e al Marvel Campus!Β»

Credo di aver finito le parole, perchΓ© quest'uomo ha preso ogni mio sogno e lo ha reso reale, e non so neanche come potrei mai ricambiare tutto questo.
La cosa che piΓΉ mi sconvolge, Γ¨ che si ricorda ogni mio sogno, ogni cosa che ho sempre voluto fare, tutti i posti in cui sarei voluta andare... e neanche mi sono resa conto che ho iniziato a piangere, perchΓ© nessuno potrebbe mai sostituirlo. Nessuno potrebbe mai essere lui. E se andasse via di nuovo, impazzirei.

Davian si preoccupa e mi prende tra le braccia, asciugandomi le lacrime. Β«PerchΓ© piangi, leonessa?Β» mormora, baciandomi la spalla.

Scuoto la testa e lo abbraccio, passando la mano tra i suoi capelli. Β«PerchΓ© sei un dannato idiota che mi conosce piΓΉ di chiunque altroΒ» sbuffo, cercando di ricompormi.

Lui abbozza un sorrisetto, baciandomi la guancia. «Il viaggio è per due. Puoi portarci chi vuoi, non volevo essere così presuntuoso da credere che avresti invitato me» sogghigna.

Alzo un sopracciglio. Β«Quindi posso portarci un altro uomo?Β» lo provoco.

Lui aumenta la presa sui miei fianchi, indurendo la sua espressione. Β«No, quello no. Non esageriamo. Potrei dare di matto all'idea di un altro uomo che condivide il letto con te, cazzoΒ» brontola.

Io rido, e prendo l'ultimo regalo, sperando di non avere un infarto. Lo scarto, e resto a fissare la custodia di un CD, e nel leggere la scritta fatta col pennarello inizio a tremare.

Harder to Forget.
Difficile da dimenticare.

Β«Questo Γ¨ il nome che darΓ² al mio nuovo album. Ci sono tutte le canzoni che ho composto fino ad adesso, e altre inedite che voglio tenere per me. Sono strofe e pezzi che ho improvvisato negli anni... quando pensavo a te. Quando mi mancavi da morire, quando pensavo di scriverti e non lo facevo perchΓ© credevo che saresti stata meglio senza di me. Quando mi sentivo soffocare, e quando... la tua assenza si sentiva piΓΉ che mai, e l'unico a cui dare la colpa ero io. Non sei mai uscita dai miei pensieri, Isie, neanche un fottuto giorno, era impossibile dimenticarti. Era un dannato tormento vivere i giorni senza di teΒ».

Mi emoziono e piango per ogni singola parola, e il cuore stride nel sentirlo, come se stesse sanguinando piΓΉ del solito.

Non Γ¨ un semplice album, o delle banali canzoni. C'Γ¨ il suo cuore qui dentro, i suoi sentimenti, la sua vita durante gli anni che non ci sono stata, e io non ho piΓΉ parole da poter usare. C'Γ¨ sempre stato un legame a unirci, un filo invisibile che Γ¨ resistito alla distanza, alle ferite, al dolore e all'odio.

Β«Voglio sentirle dalla prima all'ultima. Le imparerΓ² a memoriaΒ» mormoro con la voce che trema, e mi stringo l'album al petto.

Β«Sei la prima a cui l'ho fatto vedere. Questo Γ¨ solo per teΒ» ammette, abbassando lo sguardo come se fosse imbarazzato.

Β«Lo custodirΓ² gelosamente, ci tengo tantissimoΒ» sussurro, guardando la scatola del CD con gli occhi lucidi e il cuore in gola.

Mi viene in mente una parola in giapponese di cui ho letto tempo fa, a cui riesco a dare un senso soltanto adesso. Assume significato quando penso a lui e alla nostra storia, a quello che mi ha sempre fatto provare.

Koi no yokan.

Incontrare qualcuno e sapere di essere destinati a innamorarsi. Non importa se quell'amore finirà, se ci ritroveremo anni dopo, o forse mai più. È quando incroci i suoi occhi, e sai che nessun altro potrà mai farti sentire così. Non esiste spiegazione logica, non è un colpo di fulmine, ma una promessa fatta al cuore, che sa di aver trovato la propria metà. La consapevolezza di essere fottuti, perché non ci sarà spazio per un altro amore, per altre lacrime da versare e per un'altra persona, perché niente potrebbe competere.

Questo Γ¨ Davian per me.
Il mio destino.

Β«Cosa vuol dire?Β» mi domanda Davian, e mi rendo conto di averla ripetuta ad alta voce.

Arrossisco, preferendo lasciare la confessione a un altro giorno. Β«Un giorno te lo dirΓ². Ora tocca a te aprire il tuo regaloΒ».

Rispetto a quelli che mi ha fatto lui Γ¨ misero, forse insignificante, perΓ² glielo passo lo stesso, sperando che apprezzi.

Davian guarda la carta in un misto di emozione e curiositΓ , e la scarta velocemente, restando senza parole quando scopre l'interno. Non ho scelto un album troppo raffinato, ha la copertina di ecopelle beige, e ci ho stampato le immagini di una leonessa e di un pirata, con sticker di note musicali, una moto e qualche fiore. Quando lo apre per girare la prima pagina, c'Γ¨ una dedica.

"Per non dimenticarci piΓΉ cosa siamo stati, e cosa spero che saremo ancora. Una foto per ogni ricordo di noi. Una foto per ogni volta che ci sentiremo soli."

Frugando tra le mie cose, ho ritrovato una nostra vecchia foto al liceo, e nonostante fosse ingiallita, Γ¨ tutto quello che mi era rimasto. Ci sono io abbracciata a lui, con un grande sorriso sulle labbra, mentre lui mi stringe i fianchi e ha il volto vicino al mio. L'ha scattata Candice la sera in cui le ho presentato Davian, ed Γ¨ la prima foto che ho attaccato sull'album.

Β«Candice diceva sempre che avevo un bel sorriso qui. Uno sinceroΒ» ammetto, indicandogli la foto.

Davian non riesce a parlare, credo di averlo ammutolirlo. Fissa l'album e la polaroid come se fossero dei tesori preziosi, e inizio a preoccuparmi quando caccia una foto dal suo portafoglio, sgualcita e vecchia.

La nostra. Quella che ha scattato lui.

Β«L'ho tenuta con me per tutti questi anni, era il mio portafortuna. Avevi lo stesso sorriso sul volto, e non sono mai riuscito a trovare niente che potesse competereΒ».

Ho ricominciato a piangere, e non riesco a fermarmi. C'Γ¨ troppo tra di noi, sono sensazioni che non controllo, a cui non so dare un freno, e lascio che mi investano in pieno.

Mi chiedo cosa ci abbia tenuto così distanti se entrambi ne abbiamo sofferto, se quello che abbiamo provato non è mai passato, e mi fa rabbia aver sprecato così tanto tempo. Così tanti momenti che avremmo potuto vivere insieme.

Β«Credevo che non mi pensassi piΓΉ. Pensavo di essere qualcosa di passeggero per teΒ» ammetto, sentendo la rabbia scorrermi nelle vene.

Anni a sentirmi inadatta, rifiutata e non amata... per scoprire l'esatto opposto. Sono indecisa se voglio baciarlo o prenderlo a schiaffi.

Β«Ti ho pensata ogni fottuto secondo, Isie. Solo che... Γ¨ complicatoΒ» sospira, prendendosi la testa tra le mani.

La veritΓ  Γ¨ che piΓΉ rimandiamo il momento in cui scopriremo le carte, piΓΉ male ci faremo, ma nessuno dei due ha il coraggio di compiere quel passo e rovinare l'atmosfera.

Β«Ho cercato in ogni modo di non pensarti piΓΉ, perchΓ© ricordarsi di noi faceva male. PerΓ² c'erano giorni in cui quegli stessi momenti erano gli unici in grado di salvarmi. Un tormento e una salvezza al tempo stessoΒ» ammetto, sentendo una fitta al petto nel ricordare gli anni passati.

Prendo la sua mano per intrecciarla alla mia, e lo porto piΓΉ vicino a me, guardandolo come si guarda un qualcosa di prezioso, un tesoro perduto o la cosa piΓΉ cara al mondo.

Β«Scatteremo una foto ogni giorno da adesso in poi. Riempiremo l'album fino a farlo scoppiare, che ne dici?Β» mi sorride, e mi avvolge un braccio attorno alle spalle mentre allunga l'altro per scattare la foto con la polaroid, mentre io sorrido e gli bacio la guancia.

Recuperiamo la stampa non appena è pronta, e il respiro si blocca per un secondo, perché non credevo che una semplice foto riuscisse a rendermi così felice, senza il minimo accenno di panico o disagio. La attacchiamo insieme sull'album, mettendoci la data e una piccola descrizione.

"Il miglior Natale di sempre."

Davian avvicina la bocca al mio collo, e mi stringe per un istante, socchiudendo gli occhi.

Β«Cosa vuoi che faccia per te, Isie? Chiedimi qualsiasi cosa, e te la darei. Chiedimi il mondo, e farΓ² in modo di portartelo ai tuoi piediΒ» mormora, allontanandosi per guardarmi negli occhi.

Non ho bisogno del mondo, solo di lui. Il resto Γ¨ superfluo.
Gli accarezzo la guancia, godendomi il contatto con la sua pelle.

Β«Canta una canzone. La prima che ti viene in mente. Quella che ti tocca il cuoreΒ».

A volte basta poco per sentirsi vicini a una persona, a noi due basta la musica. Le note che ci entrano nel cuore, quelle che si insinuano sotto pelle e non vanno via. Quelle che sento mie.
La mia richiesta lo spiazza, perΓ² annuisce, e si alza per recuperare la sua chitarra, riflettendoci per un istante.

Β«Questa era la preferita di mia madre, e anche la mia. Non ho mai trovato nulla in cui mi sentissi piΓΉ rispecchiatoΒ» racconta, forse piΓΉ a lui che a me.

Io mi metto seduta, restandogli vicino.

Β«Allora canta. Per me e per leiΒ».

Riconosco di che canzone si tratta dalle prime note, non ho bisogno di pensarci. Ha una melodia inconfondibile, e Davian non sbaglia, esistono poche canzoni piΓΉ belle.

Another Love.

Quando inizia a intonare le prime strofe, il suo tono Γ¨ sofferto, profondo e al tempo stesso incisivo. Tiene gli occhi socchiusi, come se volesse entrare chiudersi nel suo mondo e al tempo stesso far entrare me.

Ho pianto anche io tutte le mie lacrime per lui.
Sono arrivata alla consapevolezza che non potrΓ  esistere un altro uomo.
Che non amerΓ² mai come amo lui.
Le sue parole mi hanno ferito, hanno lasciato cicatrici profonde, eppure questo non Γ¨ riuscito a spazzare via l'amore nei suoi confronti, il senso di calore che mi scoppia nel petto ogni volta che siamo vicini.
Le lacrime scendono veloci, ma non parlo, lascio che sia la canzone a farlo per noi, raccontando una storia che ci calza a pennello.

"And if somebody hurts you, I wanna fight
But my hand's been broken one too many times
So I'll use my voice, I'll be so fucking rude
Words, they always win, but I know I'll lose."

Mi si Γ¨ spezzato il cuore piΓΉ e piΓΉ volte nella vita, ma quando lui Γ¨ andato via, si Γ¨ frantumato.
Ho urlato, ho pianto, mi sono sentita persa e sconfitta... ma i sentimenti erano lì, che mi sussurravano di non arrendermi. Di non lasciarlo andare.

Come potevo amare un altro, se lui si era preso tutto?

Quando riapro gli occhi, noto due lacrime scorrere sul viso di Davian, e l'istinto mi spinge ad asciugargliele, a prendermi parte del suo dolore, se solo potessi. La sua mano trema quando arriva verso la fine, la voce si incrina dalla troppa emozione, e in qualche modo rendono la canzone ancora piΓΉ sua.
Non appena finisce, siamo entrambi in lacrime, troppo codardi per dire qualcosa.

Davian Γ¨ il primo a spezzare il silenzio.

«Il giorno che mia madre è morta, ho versato così tante lacrime da pensare di averle finite. Sentivo di aver toccato il fondo, perché l'unica persona che amavo se ne era andata quando avevo solo quindici anni, e non sapevo come andare avanti, come continuare la mia vita senza di lei. Vedevo mia madre ovunque voltassi lo sguardo, lei c'era in ogni cosa, in ogni canzone, in ogni angolo della casa. Per giorni è venuta a trovarci così tanta gente, stronzi che mi davano pacche sulle spalle e mi ripetevano che donna incredibile fosse mia madre, come se non lo sapessi. Vedevo mio padre a pezzi e mia sorella che non parlava più, una famiglia dilaniata dal vuoto che lei aveva lasciato. C'era solo il dolore che aveva lasciato una persona amata, e non volevo più riprovare la stessa sensazione, né farla provare ad altri. Associavo l'amore a un senso di perdita, anche se adesso so che non è così».

Sentire la sua storia mi spezza il cuore, ed Γ¨ come riuscire a vedere dentro di lui, oltre la sfrontatezza e il carattere espansivo.

Β«Nessuno dovrebbe vivere un dolore simileΒ» ammetto, sedendomi sulle sue gambe.

Lui socchiude gli occhi, abbracciandomi più forte. «Ho abbandonato il canto dopo la sua morte. Sono stato rimandato al liceo, restando indietro rispetto agli altri, e mi sentivo un vero fallito, una delusione. Ho iniziato a correre per non pensarci. Non so perché la gente abbia iniziato a chiamarmi il pirata, però mi ci sono sentito rispecchiato. Un ragazzo che viaggiava senza meta, che non conosceva pericoli, che si buttava in qualsiasi sfida. L'adrenalina mi aiutava a scacciare via la sofferenza, i tormenti e l'aria insostenibile che c'era a casa. Non so neanche come abbia fatto a diventare così bravo, ma ho guadagnato il rispetto della gente, e mi faceva sentire potente. Poi una sera... ho incontrato te. Così piccola in quel mondo di giganti, con coraggio da vendere e un talento innato sulla moto. Col tempo hai sostituito quel malessere che provavo con qualcosa di più... bello. Ed è lì che è tornato quell'impulso di cui parlava mia madre, quella voglia di comporre una melodia che rendesse giustizia a quello che sentivo, il desiderio di buttare fuori le mie emozioni, senza più reprimerle. E se non ti avessi conosciuta... non sarebbe successo».

Non riesco a parlare, perchΓ© qualsiasi cosa abbia da dire uscirebbe come un singhiozzo, un verso strozzato e sofferente.

Lui mi guarda e si assicura di asciugare ogni lacrima dal mio volto prima di continuare. Β«Non sono mai stato degno di te, mi sono odiato per quello che ho fatto, e quando mi hanno detto che eri partita per l'America... Γ¨ stato il giorno in cui ho pianto di nuovo, fuori l'entrata dell'aeroporto. Ho capito quello che avevo solo quando l'ho perso, e speravo che trovassi una vita migliore senza uno come me, senza uno che...Β» blocca la frase a metΓ , e capisco quanto gli sia costato dirmi tutto questo.

Gli ho detto che lo odiavo, e ha lottato per me.
Gli ho chiesto gesti, e me ne ha fatti.
Gli ho chiesto una ragione per restare, e me ne ha date milioni.

Per oggi, mi accontento di tenermi stretto questo pezzo della storia di Davian, e lasceremo il resto per quando saremo pronti, e i demoni che si porta dentro si saranno calmati.

So che c'Γ¨ una ragione dietro le sue scelte, solo che la me diciottenne era troppo triste e umiliata per vederla. La me di adesso non scappa piΓΉ.

Gli prendo il volto tra le mani per baciarlo sulle labbra, Γ¨ il mio modo per dirgli che va bene, per dirgli che credo alle sue parole e in lui. Non esiste posto in cui io mi senta meglio, nΓ© altro che vorrei.
Un unico amore per tutta la vita, ed Γ¨ lui.

Il bacio sembra durare un'eternitΓ . Ci divoriamo, ci baciamo fino a toglierci il fiato, mischiamo le lingue e ci perdiamo nel nostro sapore, come se non ne avessimo mai abbastanza. Come se fosse la prima volta, prendendoci il nostro tempo per esplorarci.

Β«Davian?Β» sussurro, a bassa voce.

Lui poggia la fronte contro la mia, riprendendo fiato. «Sì?»

Sorrido, arrivando con la bocca a un palmo dalla sua. Β«Mi sento a casaΒ».

Casa Γ¨ dove Γ¨ lui.
Dove mi abbraccia prima di addormentarsi.
Dove mi fa sorridere con le sue battute.
Dove la vita non sembra soffocarmi.
Dove il cuore riposa.
Dove la scalinata verso il successo non sembra così impossibile.
Dove sono felice.

Β«Sei casa per me anche tu, IsieΒ».

È lui il mio posto sicuro. Il mio rifugio dal mondo.

Β«Allora sapremo dove tornare quando ci sentiremo persiΒ».

✨Spazio Autrice✨
So che la fanart non Γ¨ perfetta, ma ho cercato di crearne una quanto piΓΉ attendibile possibile.
Questo capitolo ha un pezzo del mio cuore, e spero possiate apprezzarlo anche voi.

Quando ho creato Harder to Forget, questa Γ¨ stata in assoluto la PRIMA scena che mi Γ¨ venuta in mente, e scriverla Γ¨ emozionanteπŸ₯Ή

Vi avviso inoltre che purtroppo la settimana prossima non ci saranno aggiornamenti perchΓ© sarΓ² in vacanza, ma cercherΓ² di aggiornare per la fine di agosto πŸ₯²
Intanto vi lascio con un dolce capitolo tra Maisie e Davian🀍

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