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"La fiducia Γ¨ la cosa al mondo piΓΉ facile da perdere e piΓΉ difficile da recuperare."
-R. M Williams
Soundtrack: Just Give Me a Reason β P!nk, Nate Ruess
Mi sento sul punto di vomitare.
La tensione che provo mi blocca il respiro in gola, mi paralizza completamente, al punto che non riesco nemmeno a reagire. Vorrei fare mille cose, eppure non muovo un muscolo.
Il polso brucia per la forza bruta con cui lui lo stringe, e rivedere la sua faccia qui a Londra Γ¨ uno shock.
Pensavo che le nostre strade si fossero divise a New York, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Non Γ¨ bastato un oceano a tenere il suo mondo lontano il piΓΉ possibile dal mio.
Β«Tyler, mollami. Non dovresti neanche essere quiΒ» ringhio, cercando di liberarmi dalla sua presa.
Lui sogghigna, e i suoi occhi neri come la pece mi fanno rabbrividire. Non promettono niente di buono.
Β«Dovresti essere felice di vedermi, tesoroΒ».
Certo, come no.
L'ultima volta che ci siamo visti, avrei tanto voluto tirargli un pugno in faccia, e la situazione non Γ¨ cambiata. Nella lista dei miei errori, aver sottovalutato un tipo come lui Γ¨ in cima alla lista.
La porta si spalanca all'improvviso, e quando noto la prima figura che si catapulta all'interno come una furia, sono sul punto di piangere dalla gioia. Credo di non essere mai stata piΓΉ felice di vedere Davian in vita mia, e parte del peso che sento sul petto scompare.
Ha l'espressione di chi vorrebbe incenerire il mondo, o meglio, la persona su cui ha puntato lo sguardo.
Β«Lasciala andare. OraΒ».
La sua voce Γ¨ cupa, talmente minacciosa da far rabbrividire anche me. Conosco Davian abbastanza da sapere che non ha intenzione di fermarsi, e per quanto io sia grata del suo arrivo, non posso tirarlo nei miei casini.
Tyler aumenta la presa, tirandomi a lui come se fossi una sua proprietΓ , e il gesto fa uscire di senno Davian. Lo vedo chiaramente dal modo in cui spalanca le narici e fa scrocchiare le nocche, come se fosse pronto a ucciderlo.
Dio mio.
Β«Stanne fuori, bello. Stiamo avendo una conservazione privataΒ».
Succede il delirio.
La scena si svolge veloce davanti ai miei occhi. Sento la presa allentarsi sul mio polso, perchΓ© Davian ha afferrato il braccio di Tyler, tenendolo per il collo mentre gli torce il braccio con cui mi ha toccata.
Β«Se tocchi di nuovo la mia fidanzata, giuro che te ne farΓ² pentireΒ».
Il suo tono si Γ¨ abbassato fino a diventare un ringhio, un avvertimento minaccioso che mi scuote le viscere. Persino io ne percepisco la potenza, e ho paura di come possa peggiorare la situazione.
Tento inutilmente di calmarlo, ma lui non sente nessuno. So come diventa quando perde il controllo, e non posso permettere che i paparazzi riprendano una scena del genere, non ne verrebbe fuori niente di buono.
Nel frattempo anche Mason e Asher si precipitano nel negozio, e con poche falcate veloci fiancheggiano Davian, diventando tre figure incombenti.
Tyler indietreggia quando Davian lo lascia andare, per poi afferrare me e tenermi vicina a lui, facendomi scudo col suo corpo. Sentire il suo profumo rassicurante Γ¨ come un toccasana, e mi convince di essere al sicuro.
Β«Non so chi cazzo sei, ma ti conviene portare il tuo culo fuori di qui. Ti do cinque secondiΒ» lo ammonisce Mason, avanzando di un passo.
Neanche lui Γ¨ uno che parla a vuoto.
Asher lo fiancheggia, e automaticamente ho un muro di persone a mia difesa. Β«Tre secondiΒ».
Β«Neanche mezzoΒ» sibila Davian, guardandolo come se volesse ucciderlo.
Gli stringo automaticamente il braccio, sia per tenerlo vicino a me, che per evitargli di fare qualcosa che lo rovinerebbe.
Sento Tyler scoppiare in una risata amara, dato che non riesco a vederlo. Β«E se non volessi andarmene? Non stavo facendo niente di male. Salutavo una mia vecchia amicaΒ» sogghigna.
Vaffanculo.
Β«Vai fuori di qui, Tyler. Non te lo ripeterΓ² ancoraΒ».
Davian sposta per un secondo lo sguardo su di me, e non mi serve molto per sapere che si sta domandando chi diamine sia, e come io faccia a conoscerlo.
Β«L'hai sentita? Non mi pare che ti voglia qui, quindi fuori dai coglioniΒ» mormora Mason, scrutando ogni sua mossa.
Tyler non Γ¨ uno stupido, sa perfettamente di non avere altra scelta. Lo sento borbottare un'imprecazione tra i denti, e si allontana a grandi passi, nonostante senta il suo sguardo sulla pelle come un marchio a fuoco.
Β«Io e te non abbiamo ancora finito, Maisie. Non puoi nasconderti per sempre dietro questo scudo umanoΒ».
Poi se ne va, e io finalmente torno a respirare.
Davian mi stringe in un abbraccio, e questa volta non lo respingo. Ne ho dannatamente bisogno. Mi sciolgo tra le sue braccia, e lascio che mi avvolga la vita, facendomi affondare la testa nel suo petto, mentre io ispiro il suo profumo, ricordando a me stessa di essere al sicuro.
Niente piΓΉ minacce. Niente piΓΉ visite inaspettate.
Sento Davian prendermi il polso arrossato, e lo accarezza piΓΉ dolcemente, come se volesse cancellare ogni traccia di violenza.
E giuro che in questi momenti... io dimentico quale sia la vera situazione tra di noi.
Sembra piΓΉ reale che mai.
Β«MaisieΒ» mi fa alzare lo sguardo, puntando gli occhi nei miei. Solo che nella sua voce non c'Γ¨ nulla di gentile. Β«Chi cazzo era quello stronzo?Β»
Come faccio a spiegarglielo?
Γ una storia troppo complicata, e a dirla tutta, non ho voglia di parlarne.
Mi riporta alla mente ricordi che preferirei cancellare. Il peso di ogni mia scelta sbagliata.
Β«Come posso esserti utile, bambolina?Β»
La sua voce Γ¨ maliziosa, e non mi serve molto per capire che sia carica di cattive intenzioni, solo che non mi importa. Sono consapevole dei rischi che corro, ma scelgo di ignorarli.
Fanculo tutto.
Β«Aiutandomi a dimenticareΒ».
Sento il mio nome essere chiamato piΓΉ volte, e dopo pochi secondi, riemergo dal mio stato di trance. Probabilmente sono scioccata.
Devo ancora rispondere a Davian, che mi guarda come se non aspettasse altro.
Β«Una persona che ho conosciuto a New YorkΒ» butto sul vago, beccandomi le occhiate di tutti.
Β«Sii piΓΉ specifica, Maisie. Non mi sembrava esattamente qualcuno che eri felice di vedereΒ» insiste Davian, sempre piΓΉ irritato.
Indurisco la mia espressione, ripetendomi che Γ¨ meglio per lui che ne sappia il meno possibile. Non che io debba spiegargli ogni dettaglio della mia vita.
Β«Non mi va di parlarne adesso, Davian. Devo raccontarti ogni cazzo di dettaglio della mia vita?Β» sbotto, piΓΉ suscettibile del solito.
«Se qualcuno cerca di farti del male, sì» sbotta, senza mollare la presa.
Discutere con lui Γ¨ una guerra persa, mi consuma ogni briciolo di energia rimasta, perchΓ© so che non lascerΓ perdere.
Β«Niente di importante, solo una persona con cui non sono rimasta in buoni rapporti, e non avevo intenzione di rivedere. Meglio?Β» sbuffo, incrociando le braccia al petto.
Β«In pratica, Γ¨ uno scopa amico fastidioso? Tesoro, siamo grandi, puoi dirlo. Evviva il sesso senza impegno, se poi non causa rogneΒ» aggiunge Mason, con un leggero ghigno sul volto.
Il solito.
Davian si strozza con la sua saliva, mentre il mio viso diventa paonazzo. Non ho problemi con la mia sessualitΓ , e concordo col fatto che non ci sia niente di male in una relazione senza impegno, non per questo voglio parlarne davanti a tutti, che diamine.
Β«Lasciatela respirare, dannazione. Siete dei cavernicoliΒ» sbuffa Asher, facendogli segno di lasciarmi spazio. Β«Sono cazzi suoi, in ogni casoΒ».
Dio lo benedica.
Davian si allontana di qualche passo, facendo dei profondi respiri per ritrovare la calma. Per quanto sia estroverso, so che in momenti come questo, gli costa tanto mantenere il controllo. L'ho visto nella sua versione peggiore, quella che non conosce freni... e un tempo ho amato anche quella parte.
Β«Se prova a toccarti di nuovo, non mi limiterΓ² alle minacce verbali. Io gli spacco quella faccia di cazzo. Hai il polso rosso, Maisie. Che cosa sarebbe successo se non mi fossi trovato ad arrivare, mh?Β» insiste, e io mi sento scoppiare la testa, perchΓ© so che ha ragione. Β«Non pretendo di sapere tutto degli anni in cui non ci sono stato, ma almeno permettimi di tenerti al sicuroΒ».
Non dovrei sciogliermi, ma più lui fa così, più i pezzi della mia corazza si sgretolano come cenere. Ho passato anni a tenerlo lontano, a ripetermi che era una storia chiusa per convincermi ad andare avanti, e adesso mi sembra di dover mettere in dubbio tutto.
Si prende spazio nel mio cuore, lo stesso che ancora sta guarendo dalle cicatrici che lui ha contribuito a lasciare.
Β«StarΓ² bene, DavianΒ» sospiro, esausta e preoccupata.
Mason mi dΓ una leggera pacca sulle spalle, guardandomi preoccupato. Β«Basta che tu mi dia un nome, e ci metto meno di un giorno a trovarlo e impartirgli una bella lezione. Le donne non si toccanoΒ» brontola, provocandomi un'altra morsa al cuore.
Mi era mancato sentirmi protetta.
Β«Non ce ne sarΓ bisogno, dico sul serio. Non voglio trattenervi oltreΒ» gli dico, cercando di riprendere il controllo.
In effetti, la giornata stava trascorrendo fin troppo tranquilla.
Davian annuisce a Mason e Asher, facendogli segno di andare. Β«La riaccompagno io a casaΒ».
Il pensiero non dovrebbe farmi venire le farfalle allo stomaco, perΓ² non riesco a evitarlo. Ripenso ancora al modo in cui mi ha bloccato alla parete questa mattina, e quanto sia stato forte il desiderio di mandare tutto al diavolo e godermi il sapore delle sue labbra. Riuscivo a leggere il desiderio nei suoi occhi, e non era finzione.
Era palpabile, profondo e tremendamente vero. Talmente tanto da tormentare i miei pensieri per tutto il giorno.
Β«Non ho bisogno di una scortaΒ» mugugno, nascondendo il lieve sorriso sul viso.
Davian curva le labbra in un sorrisetto. Β«No, infatti. Hai bisogno di un pirata pronto a tutto pur di difendertiΒ».
Γ impossibile non sorridere.
Dannazione a lui, mi ero impegnata così tanto per odiarlo.
Asher e Mason mi salutano dopo essersi accertati che Tyler sia davvero andato via, e quando resto sola con il mio finto ragazzo, il silenzio tra di noi Γ¨ carico di una tensione che conosco bene, si insinua sotto pelle, facendomi sentire elettrica.
Gli prendo la mano, diminuendo la distanza tra di noi, anche se non dovrei.
Β«Davian?Β»
«Sì?»
Non riesco a trovare le parole giuste per esprimere quello che sento, eppure voglio provarci.
Forse tutto quello che mi serve, Γ¨ una ragione abbastanza forte per poter ricominciare.
Β«GrazieΒ» sussurro, come se fosse un segreto, qualcosa di inconfessabile.
La sua espressione si addolcisce, e quando mi prende il volto tra le mani, parte della sua durezza Γ¨ scomparsa dal suo sguardo, sostituita da qualcosa di piΓΉ profondo, che mi fa contorcere le viscere.
Β«Ogni volta che vorrai, sarΓ² quiΒ» mormora, lasciando una carezza delicata tra i miei capelli.
Sarebbe facile credergli, se non fosse che giΓ una volta ha fatto la stessa promessa, per poi infrangerla.
Come puΓ² essere diverso questa volta?
Per il resto della settimana, ho a malapena il tempo di pensare alla visita di Tyler, o ai continui e insistenti messaggi da parte di quell'anonimo assillante. Mi preoccupano, ma preferisco impiegare le mie energie in qualcosa di produttivo, piuttosto che permettere a una persona senza volto, nΓ© nome di rovinarmi la vita.
Ho qualcosa di decisamente piΓΉ importante tra le mani, e non sprecherΓ² l'occasione.
La mia prima sfilata. Mi sembra incredibile anche solo pensarlo.
In un primo momento, scettica come al solito, pensavo che le parole di quella giornalista fossero puramente vane, un magro modo di avvicinarsi a Davian, ma mi sbagliato. Pochi giorni dopo la festa di Halloween, ha inserito le foto dei miei capi in una pagina di Vogue, e mi ha contattato per organizzare l'evento di presentazione del mio brand.
I preparativi mi hanno tenuto sveglia notte e giorno, in cui mi rendo conto di aver punito abbastanza il mio corpo, nonostante mi fossi promessa il contrario. Pasti saltati, calorie ridotte, cioccolata eliminata... tutto pur di essere all'altezza della situazione. Inseguo un ideale di perfezione che non esiste, ne sono consapevole, ma mostrarmi al meglio Γ¨ il mio modo di proteggermi da chiunque in passato mi abbia giudicata inadatta solo per la mia corporatura.
Un crampo violento allo stomaco mi ricorda che dovrei mangiare, eppure il pensiero mi affligge, e odio che sia così. Credevo di averlo superato, dannazione.
Mi impegno a ignorare la sensazione, e mi getto a capofitto nel lavoro, perfezionando uno degli abiti che ho selezionato per la sfilata. Sono gli stessi che vorrei presentare anche per il contest, e non sono ancora usciti ufficialmente nel mio atelier, dato che appartengono alla collezione della prossima stagione.
Il suono della porta mi riporta al presente, e ci metto poco a riconoscere la figura di Davian all'entrata, che mi scruta intensamente, come se stesse studiando ogni dettaglio. Sento lo sguardo su ogni centimetro del corpo, e per un attimo ho l'istinto di coprirmi o correre a nascondermi.
Odio che mi faccia sentire così... esposta.
Dopo l'incontro con Tyler, a parte qualche veloce uscita pubblica, non ci siamo visti così spesso, e un po' ho accusato il colpo. à stato impegnato anche lui col suo disco, e la sua lista infinita di eventi a cui partecipare.
«Ehi, stilista. Dovevo immaginarlo che ti saresti rintanata nel tuo atelier anche di venerdì sera» mormora, indicando l'orario.
Merda, Γ¨ giΓ sera?
Mi rendo conto soltanto adesso che il sole Γ¨ calato da un pezzo, ma rinchiusa nel mio ufficio non ci avevo neanche fatto caso. Ero troppo affossata da tessuti e vestiti per rendermene conto.
Β«La sfilata Γ¨ domani, Γ¨ giΓ tanto che io abbia avuto una sola crisi nervosa oggiΒ» sbuffo, poggiando le mani sui fianchi.
Β«Ho portato qualcosa che ti farΓ stare meglioΒ» dice soddisfatto, prima di tirare fuori un sacchetto di cartone, con all'interno un'insalata di salmone, pomodori e mais.
Lo stomaco brontola di nuovo, questa volta piΓΉ forte.
Β«Non serviva, sono a postoΒ» mento spudoratamente, e purtroppo, in maniera abbastanza evidente.
L'espressione di Davian diventa piΓΉ seria mentre mi costringe a sedermi, e mi mette davanti la piccola ciotola d'asporto.
Β«Devi mangiare, MaisieΒ» sospira, avvicinandosi quanto basta per accarezzarmi la guancia. Β«Sei dimagrita dall'ultima volta che ti ho vistaΒ».
Il tono con cui lo dice mi fa rabbrividire, e quando alzo lo sguardo per incrociare i suoi occhi, Γ¨ anche peggio. Mi sento come se non ci fossero segreti che io sia in grado di nascondergli.
Β«Beh, Γ¨ positivo, no?Β» tento di dissimulare, inutilmente.
Lui mi prende il volto tra le mani, e mi stringe a sΓ©, provocandomi un colpo al cuore.
Forse non siamo poi così rotti, se riusciamo ancora a incastrarci così bene.
Β«Non lo Γ¨, sai perchΓ©?Β» sussurra, portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
Β«Scommetto che me lo dirai in ogni casoΒ» sbuffo, accennando un sorriso.
Β«PerchΓ© non c'Γ¨ neanche un centimetro di te che cambierei. PerchΓ© preferisco vederti piena di vita, che intenta a combattere i morsi della fame. Sei giΓ perfetta ai miei occhi, MaisieΒ».
Le sue parole mi fanno mancare l'aria, al punto che non ricordo neanche come fossero le mie giornate prima che lui tornasse a riempirle. Sento il cuore battere come un treno nel petto, ed Γ¨ impossibile arrestarlo. Mi riporta a un tempo dove non esisteva alcun contratto, eravamo solo io e lui.
Β«Ehi, Maisie. PerchΓ© non eri in mensa oggi?Β»
La voce di Davian mi coglie di sorpresa, e io faccio in fretta ad asciugarmi le lacrime prima che lui le veda. L'ultima cosa che voglio, Γ¨ che mi veda piangere. Non conosco Davian da molto, ma Γ¨ il ragazzo piΓΉ popolare della scuola, e a quanto pare... anche un ottimo motociclista.
Ho giurato di mantenere il segreto.
Non mi volto subito, fingo di essere impegnata a cercare qualcosa nella borsa, pur di non guardarlo.
Β«Mh, non avevo fame. Ho fatto una colazione abbondanteΒ» mento, tentando di mantenere una voce pacata.
La veritΓ , Γ¨ che stamattina i jeans che ho messo mi calzavano piΓΉ stretti del solito, e sentire la gente ridere alle mie spalle quando ho afferrato il dolce, Γ¨ stata il colpo di grazia.
"Di questo passo, dovrΓ rifarsi l'armadio."
"Dio, ma guardala. Quella gatta morta spera di conquistare Davian con il fascino del suo doppio mento."
Ho davvero la faccia così gonfia?
Che cosa c'Γ¨ di male nel mio fisico? Cosa dovrei migliorare?
Forse dovrei decidermi a iniziare l'attivitΓ fisica.
Prima che io possa inventare qualsiasi altra scusa, due mani mi afferrano il viso, facendomi scontrare con due iridi verde foresta, che sembra vogliano scoprire ogni mio segreto.
Β«Te lo chiedo di nuovo, come mai non eri in mensa oggi?Β»
Mi mordo il labbro, e detesto apparire stupida ai suoi occhi. Non sono un'illusa, so bene che fare colpo su uno come lui Γ¨ impossibile, ma lo Γ¨ altrettanto fingere di essere indifferente al suo aspetto. Tutto di Davian Γ¨... incredibile.
Β«Te l'ho detto, non avevo appetitoΒ» ripeto con piΓΉ fermezza.
Β«Non mentirmi, Maisie. Ti ho vista correre via dopo aver posato il dolceΒ» mi dice, alzando un sopracciglio.
Cazzo, mi stava guardando?
Β«Io... lascia perdere. A malapena ti conosco, non verrΓ² di certo a raccontarti ogni mio segretoΒ» brontolo, incrociando le braccia al petto.
La posizione mi fa apparire più dura di quanto io sia in realtà , e preferisco che sia così. Davian mi guarda divertito, avvicinandosi di qualche passo ancora, tanto che riesco a sentire il suo profumo inebriante.
Β«Allora mi impegnerΓ² a scoprirliΒ» sussurra, prima di tirare fuori dallo zaino un piccolo sacchetto di cartone.
Β«Quello cosa Γ¨?Β» domando, incuriosita.
Davian sorride, e giuro di non aver mai visto niente di piΓΉ bello. Non Γ¨ il sorriso che riserva a tutti, c'Γ¨ differenza. Questo Γ¨ piΓΉ reale, come se non fosse una forzatura. Β«Il tuo cupcake. Meritavi di averloΒ».
Non posso crederci.
Stringo tra le mani il cartone leggermente ammaccato, e sapere che un completo estraneo ha avuto una premura del genere nei miei confronti mi scalda il cuore, facendomi provare un'emozione impossibile da descrivere. Credo di non essermi mai sentita tanto leggera.
Β«PerchΓ©?Β»
«Per dimostrarti che non credo a una singola parola di quello che dicono gli altri. Tu sei bella così come sei».
Quel ricordo di noi due mi scalda il cuore, perchΓ© Γ¨ stata la prima volta in cui io mi sia sentita davvero compresa da qualcuno, e la sensazione non Γ¨ cambiata.
L'unica cosa che vorrei, Γ¨ una ragione abbastanza forte da credere che sia possibile ricominciare da dove ci eravamo interrotti, prima che tutto crollasse.
Sto ancora guardando l'insalata davanti a me, qualsiasi cosa pur di non incrociare i suoi occhi col rischio di mandare all'aria tutti i miei tentativi di stabilire un confine tra me e Davian.
Β«PerΓ² non guardarmi mentre mangioΒ» brontolo, condendo l'insalata con un minimo di sale e olio per darle sapore.
Lui sbuffa esasperato, e alza le mani in segno di resa mentre io infilzo la forchetta nell'insalata, lasciandomi sfuggire qualche verso di troppo.
Okay, sono affamata.
Davian sghignazza, senza guardarmi. Β«Che versi interessanti, leonessa. Ma quelli che fai con me sono di gran lunga miglioriΒ».
Idiota.
La sua battuta perΓ² alleggerisce l'aria tra di noi, facendomi mangiare piΓΉ tranquilla e senza paranoie che mi rovinano l'appetito.
Β«Non esserne convinto, superstar. Ti sopravvaluti come al solitoΒ».
Β«Se vuoi, posso dimostrarteloΒ» sogghigna, e riesco a vedere il suo sorrisetto malizioso anche se Γ¨ voltato di spalle.
Β«Grazie, ma passo. Per quello c'Γ¨ il mio vibratoreΒ» lo provoco, non potendo farne a meno.
Attiro la sua attenzione in meno di un secondo, e la sua espressione muta all'istante. Riconosco il desiderio nei suoi occhi, quella scintilla che scoppia ogni volta che siamo insieme, schiavi di un'attrazione che nessuno dei due riesce a controllare.
Β«Io posso svolgere un lavoro nettamente migliore, leonessa. E lo saiΒ» mormora con un tono piΓΉ basso, che mi colpisce dritta al ventre.
Maledizione.
Mi va di traverso l'ultimo boccone, e il pensiero di lui mi provoca una morsa allo stomaco, facendomi sentire piΓΉ caldo del normale.
Devo assolutamente distrarmi, prima di fare qualcosa di avventato come quel giorno nel camerino.
Nelle mie fantasie piΓΉ spinte, rivivo quei momenti continuamente.
Β«Verrai alla sfilata, domani?Β» gli domando, di getto. Β«Hai ragione, non te l'ho chiesto ufficialmente, perΓ²... pensavo fosse scontato, no? In fondo, dovresti essere il mio ragazzoΒ».
In veritΓ , non m'importa nulla del contratto. Vorrei che Davian ci fosse per un bisogno personale, e perchΓ© mi farebbe sentire meglio l'idea di averlo al mio fianco in un giorno tanto importante.
Per quanto le cose tra di noi siano complicate, una parte di me si sente meglio al pensiero di averlo vicino.
A quel punto, perΓ², la sua espressione si incupisce, senza che io riesca a capirne il motivo.
Β«Ero... venuto a parlarti anche di questo, in realtΓ Β».
Il panico mi assale, assieme a un senso di delusione che dovrei essere abituata a provare, ma che non smette comunque di fare male. Ogni volta che credo di fare passi in avanti, Davian mi ricorda che non esistono ragioni per cui tra me e lui possa tornare a esserci qualcosa. E muore tutto lì.
Β«Fammi indovinare, non ci sarai, vero?Β» sbotto, camuffando l'amaro dietro un sorriso forzato.
Davian abbassa lo sguardo, senza sapere cosa dire, o come dirla.
Β«Mi ha chiamato stamattina il mio agente, e domani... c'Γ¨ il lancio del disco di Karol, dove c'Γ¨ anche il mio feat. Una delle canzoni che abbiamo registrato insieme mesi faΒ».
Una coltellata dietro le spalle avrebbe fatto meno male.
Essere gelosa non dovrebbe essere un mio diritto, eppure il petto mi fa stranamente male al pensiero di lui che preferisce essere alla festa di Karol, piuttosto che da me. So che si tratta di lavoro, e se c'Γ¨ un suo pezzo nell'album di un altro cantante, non puΓ² fare finta di niente.
Però mi ferisce lo stesso non essere così in basso nella scala delle sue priorità .
Ti sorprende, Maisie?
In questo momento, vorrei rigettare l'intera cena.
Non dico niente, mi limito a fare un cenno del capo, ripetendo a me stessa di mantenere il controllo.
Β«Certo, nessun problema. Me la caverΓ², pensa alla tua carrieraΒ».
La mia voce Γ¨ glaciale, e Davian se ne accorge. Non mi interessa di essere delicata, perchΓ© sono dannatamente stufa di vedere le persone che mi circondano andare via, o non reputarmi abbastanza.
Come mia madre, che ha preferito un lavoro a me.
Come mio padre, che continua a dirmi che questa strada non fa per me.
Come Davian, che continua a darmi false speranze, per poi cancellare tutto.
Sono stanca, cazzo.
Lui prova ad avvicinarsi, ma questa volta glielo impedisco, facendo un passo indietro.
Β«Non mi hai lasciato finireΒ».
Β«Hai giΓ detto tuttoΒ».
Davian sospira, e per un attimo, la sua mano trema leggermente, prima che lui si affretti a nasconderla.
«Sono costretto a presentarmi a quel dannato party, Maisie. Ma ti prometto che farò di tutto pur di arrivare in tempo per la tua sfilata. Non me la perderò, e sarò lì per te».
Bugie. Bugie. Bugie.
Non credo piΓΉ alle parole, specialmente alle sue.
Sono stufa di ascoltare promesse vane, ed esausta di sperare in qualcosa che non accadrΓ . Non arriverΓ in tempo, e probabilmente, neanche gli interessa.
L'ultima volta, Γ¨ stato la notte prima del ballo, e ricordarmi di quel giorno riporta a galla il dolore di vecchie ferite.
*
Β«Ho scelto il vestito, sono certa che ti piacerΓ ! L'ho disegnato io, e ho trovato una sarta che sia riuscita a cucirlo in tempo!Β» dico a Davian, al settimo cielo.
Sono stretta tra le sue braccia, mentre lui Γ¨ intento a suonare con la chitarra, riproducendo la melodia della nostra canzone, ormai l'ho imparata a memoria, Γ¨ la mia preferita.
Conosco ogni accordo, ogni nota e tutte le sue sfumature.
Β«Sono certo che mi lascerai senza fiato, leonessa. Come sempreΒ» accenna un sorrisetto, anche se non Γ¨ come le altre volte.
Probabilmente Γ¨ stanco, non devo preoccuparmi.
Mi giro verso di lui, e poggio la fronte sulla sua, passando una mano tra i suoi capelli.
Β«Mi raccomando, pirata. Non fare tardiΒ» ridacchio, mordendogli il labbro inferiore.
Lui non risponde subito, si limita a guardarmi, accarezzando dolcemente i miei fianchi, e il gesto mi procura i brividi come ogni volta.
«Sarò lì per te, e ti farò ballare fino a quando non ti faranno male i piedi, leonessa.»
*
Sentire di nuovo la stessa frase Γ¨ come un doloroso dΓ©jΓ -vu dal gusto amaro. Sento il petto stridere come se fosse appena stato colpito da una fitta, tanto forte da farmi mancare l'aria.
Mi sembra di essere destinata a vedere crollare i miei sogni prima ancora di poterli realizzare.
Β«Smettila di fare promesse che non puoi mantenere, DavianΒ».
Mi volto per tornare al mio lavoro, solo che lui me lo impedisce, perchΓ© mi riporta a guardare dritto verso di lui.
Β«Questa volta Γ¨ diverso, MaisieΒ» sussurra, come fosse un segreto.
Β«Dammi solo una ragione per cui crederci, Davian. Soltanto unaΒ» mormoro, impegnando ogni briciolo della mia energia per non crollare.
Lui mi prende il volto tra le mani, e in quei suoi occhi verdi, riesco a vederci un mare di emozioni, tutte quelle che lui giura di non riuscire a provare. Ma sono lì, che lottano per venire a galla.
Β«PerchΓ© non ho intenzione di deluderti ancora, leonessa. Non piΓΉΒ».
Se bastasse questo, mi sentirei soddisfatta, però purtroppo non è così. Un tempo mi sarebbe bastata la sua parola, e avrei creduto anche alla più falsa delle favole. Adesso mi è più difficile.
Β«Cosa Γ¨ cambiato dall'ultima volta?Β»
Quella domanda mi tormenta, e non avere una risposta Γ¨ come camminare su un filo sospeso in aria, sperando di non precipitare.
Davian mi sfiora la guancia, scendendo a tracciare tutta la linea del mio collo, come se non volesse perdersi neanche un centimetro.
Β«Ho capito che non posso perderti, Isie. Non di nuovoΒ».
Non cedere, Maisie.
Ricordi cosa Γ¨ successo l'ultima volta?
Conosco i rischi, sono consapevole di tutto, eppure per qualche strana ragione, il mio cuore si rifiuta di ascoltare.
Scelgo di percorrere la via piΓΉ difficile, dove il rischio di farsi male Γ¨ alto.
Β«Allora dimostralo, pirata. Sono stanca delle paroleΒ».
β¨Spazio Autriceβ¨
Buon venerdΓ¬ a tutti, e non odiatemi troppo per questo capitoloπ
So di avervi rimasto col fiato sospeso, ma vi assicuro che stanno per arrivare dei capitoli... interessanti.
Cosa farΓ adesso Davian con la sfilata?π
Non vi resta che leggere per scoprirlo.
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: AzTruyen.Top