π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ πŸπŸ–: 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 π’”π’Š 𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒂 π’…π’Š π’π’–π’Š, π’Šπ’ 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒆𝒏𝒕𝒆 π’“π’‚π’ˆπ’Šπ’π’π’Š.

"Sapeva come ci si sentiva a tremare così prima di toccare qualcuno. Un desiderio così acuto che è diventato disperazione."
-Holly Black

Soundtrack: Heartburn – Wafia

Β«Col cazzoΒ».

L'ultima cosa che voglio Γ¨ dividere il letto con Davian.

La pioggia perΓ² continua a battere incessante sul parabrezza della macchina, mandando in frantumi ogni mia vana speranza di poter trovare un'altra soluzione.

Β«Dimmi, stilista, quale alternativa proponi?Β» mi domanda Davian con un velato tono ironico che mi fa venire voglia di prenderlo a pugni.

Β«Potremmo dormire nella tua stupida auto sportivaΒ» sbuffo, incrociando le braccia al petto.

«Ti credevo più intelligente di così».

Fino a due minuti fa, ero pronta a festeggiare per la possibilitΓ  di poter finalmente organizzare una mia sfilata e avere un piccolo spazio su Vogue, mentre adesso vorrei solo sprofondare, perchΓ© l'idea di dover passare un'intera notte con il ragazzo accanto a me mi manda in panico.

Non voglio rivivere la sensazione del suo corpo stretto al mio, e dovermi poi abituare di nuovo alla sua assenza e a un letto vuoto.

SarΓ  soltanto una notte, Maisie. Rassegnati.

Un lampo squarcia il cielo, e mi dΓ  la possibilitΓ  di poter ammirare il profilo di Davian, senza essere scoperta. Mi piace guardarlo quando nessuno puΓ² giudicarmi, o quando lui non puΓ² notare quanto sia difficile per me ignorarlo e fingere che mi sia indifferente. Sarebbe piΓΉ semplice se non fossi attratta da ogni suo singolo dettaglio, a partire dalla mascella squadrata con l'accenno di barba, le spalle larghe e rigide, per finire alle mani grosse che stringono il volante... e che hanno accarezzato me per tutta la notte.

Se lascio libera la mente di vagare, torna sul modo in cui i suoi palmi mi hanno stretta a sΓ© quando Γ¨ arrivato alle mie spalle per proteggermi, al suo tono di voce minaccioso, o a come i nostri corpi non hanno fatto altro che sfiorarsi continuamente, mentre la musica rendeva i pensieri offuscati e confusi, dandomi la possibilitΓ  di vivermi il momento senza pensare alle conseguenze. Lui rappresenta la tentazione peggiore a cui cedere, e quando cerco un minimo di rimorso dentro di me, non lo trovo. Volevo quello che Γ¨ successo tra di noi, ogni parola, ogni tocco e ogni sguardo.

Cosa farai quando il contratto finirΓ ?

Quella consapevolezza mi riporta alla realtΓ , ricordandomi quanto sia pericoloso lasciarsi trasportare verso il baratro, perchΓ© non ci sarΓ  nessuno ad attutire la mia caduta, e io tornerΓ² a sanguinare per lui.

Β«Sei sicuro che ci sia qualcosa nelle vicinanze? Non voglio diventare la protagonista di un film horrorΒ» brontolo, tentando di scorgere qualcosa fuori dal finestrino, ma la pioggia Γ¨ talmente densa che non riesco a capire neanche dove mi trovo.

Β«Il navigatore mi segnala un hotel a pochi minuti di stradaΒ» mi dice, indicandomi l'indirizzo che compare sul computer di bordo della sua auto, segnalandoci il percorso piΓΉ breve.

Β«FantasticoΒ» roteo gli occhi al cielo, innervosita dalla sua risata sommessa.

Non ci trovo nulla di divertente.

Β«Non fare i salti di gioia, leonessaΒ» sogghigna, aumentando la mia voglia di prenderlo a pugni.

Maledetto.

Β«Potresti sempre fare il gentiluomo e dormire per terraΒ» propongo, ricambiando il sorrisetto compiaciuto.

Β«Non oserestiΒ» mugugna, mettendo la freccia per svoltare verso il viale che ci conduce in una via secondaria, da cui emerge un cartello che ci indica dove proseguire per arrivare all'hotel.

Β«Non ti conviene sfidarmiΒ» scherzo, soffocando una risata.

Per quanto detesti ammetterlo, non sono spregevole al punto da far dormire Davian su un pavimento freddo e scomodo. Sono abbastanza matura da affrontare una notte condivisa nello stesso letto, o almeno, Γ¨ quello che continuo a ripetermi.

Dopo un altro paio di minuti, Davian parcheggia proprio di fronte all'entrata dell'albergo, che a primo impatto sembra alquanto accogliente. Almeno non mi dΓ  l'impressione di uno di quei motel tipici di un horror, ed Γ¨ un buon inizio. Una volta che scendiamo nel parcheggio interno, apre il cofano per tirare fuori un borsone nero e mi prende la mano per condurmi all'entrata della hall.

Β«Sorridi, leonessa. Sei la fidanzata che non vede l'ora di passare la notte con meΒ» mi sussurra all'orecchio, avvicinandosi a me abbastanza da non essere sentito.

La sua voce profonda e leggermente graffiata mi arriva fin dentro le viscere, spingendo a chiedermi come sia possibile che basti così poco ad accendermi. Quando le sue labbra mi sfiorano il lobo dell'orecchio, un brivido mi percorre la schiena, e sono costretta a reggermi su di lui per non perdere l'equilibrio.

Β«Potrei prendere in considerazione l'idea di soffocarti nel sonnoΒ» mormoro a bassa voce, pizzicandogli il fianco.

Β«Stai cercando di dirmi che non vedi l'ora di starmi sopra?Β»

Odio l'effetto che ha su di me.

Odio non riuscire a combatterlo.

Odio che mi piaccia al punto da volerne di piΓΉ.

Gli rifilo un'occhiataccia veloce, prima di stamparmi sul viso il sorriso più falso del mondo una volta che entriamo dentro l'hotel. È chiaro che chiunque posi lo sguardo su Davian lo riconosca, e io mi limito a impegnarmi per non mandare all'aria i nostri sforzi. Cammino disinvolta fino al banco per il check-in, dove una ragazza ci fissa come se fossimo un miraggio.

Mi correggo, non guarda me. Guarda Davian.

Β«C-come posso aiutarvi?Β» domanda, facendo del suo meglio per non balbettare.

Io ne approfitto per stringere il braccio di quello che dovrebbe essere il mio ragazzo, poggiando anche il mento sulla sua spalla.

Β«So che non abbiamo una prenotazione, ma io e la mia fidanzata avremmo bisogno di una camera per la notteΒ».

La ragazza al desk batte le ciglia un paio di volte, per poi spostare lo sguardo sul computer, digitando qualche tasto.

Β«Se per voi va bene, abbiamo l'ultima Suite Superior all'ultimo pianoΒ».

Davian si volta a guardarmi, avvolgendo il braccio attorno al mio collo.

Β«Perfetto, non potevo chiedere di meglioΒ» risponde, cacciando poi la carta di credito per saldare il pernottamento.

Una parte di me si sente in colpa, perchΓ© l'ultima cosa che voglio Γ¨ approfittare di lui, o passare come un'arrivista che vuole prosciugarlo. Abbasso lo sguardo per tutto il resto del tempo, in lotta con me stessa e con le mie paranoie.

Β«Se mi dai i dati del tuo conto corrente, posso restituirti la mia parteΒ» gli dico, mordendomi l'interno della guancia.

Lui mi guarda come se avessi appena detto un'assurditΓ . Β«FarΓ² finta di non averti sentitoΒ».

Β«Non voglio passare come quella interessata soltanto ai tuoi soldiΒ» dico di getto, pentendomene subito dopo.

Odio mostrarmi fragile davanti agli altri, soprattutto dopo aver passato anni a costruirmi un'armatura impenetrabile, in modo che nessuno possa notare cosa si nasconde sotto la superfice.

Davian si volta verso di me, e mi guarda apprensivo, sistemando una delle mie ciocche ribelli dietro ai capelli.

Β«Sappiamo entrambi che non lo sei, leonessaΒ» mormora, guardandomi come se volesse leggere e scovare ogni mio segreto.

Come se fossi qualcosa di piΓΉ di un accordo.

«Ma è così che appaio agli occhi degli altri».

Β«Fanculo la gente. La loro opinione non rispecchierΓ  mai la realtΓ , e non puoi passare la vita nel tentativo di accontentarliΒ».

So che Davian ha ragione, ma Γ¨ comunque complicato combattere col giudizio della gente, soprattutto adesso che qualsiasi cosa dica o faccia finisce sotto ai riflettori, come se non potessi concedermi il lusso di sbagliare.

Cerco di tenere a bada le mie paranoie almeno per questa notte, e la prima cosa che faccio una volta che Davian apre la porta della nostra suite, Γ¨ di togliermi questi tacchi infernali dai piedi. Emetto un verso soddisfatto non appena i miei talloni toccano la moquette, e lancio le scarpe poco lontano da me prima di togliermi anche il cappotto.

Non ho bisogno di girarmi verso Davian per sapere che ha gli occhi puntati su di me, ne percepisco l'intensitΓ  come un marchio a fuoco sulla pelle, ed Γ¨ impossibile ignorare l'effetto che ha su di me. Si insinua sottopelle, mettendo radici talmente profonde che non andranno via facilmente, continueranno a tormentarmi a lungo.

La camera Γ¨ grande almeno il doppio della mia stanza da letto, con una carta da parati elegante color crema e una scrivania nell'angolo da cui intravedo anche uno specchio, e un letto a baldacchino che si trova al centro della stanza. Sulla destra c'Γ¨ la porta scorrevole che conduce al bagno, e una finestra sulla sinistra che affaccia su un piccolo balconcino. Ci sono delle luci al neon che filtrano dal bordo del soffitto, e due piccoli abat-jour su ciascun comodino ai lati del letto.

Preferisco soffermarmi su ogni dettaglio che mi circonda, piuttosto che rischiare di incrociare lo sguardo di Davian.

Β«Puoi prendere una felpa dal mio borsone, se hai bisogno di cambiartiΒ».

La sua voce spezza il silenzio tra di noi, e io annuisco meccanicamente, stanca per qualsiasi altro tipo di battaglia.

«Di certo non posso restare così» brontolo, avvicinandomi alla sua borsa per cercare qualcosa di adatto.

Β«Potresti, ma non credo che riuscirei a controllarmiΒ» mormora, e la sua voce roca mi arriva dritto al ventre, provocandomi una stretta che mi fa venire l'impulso di stringere le cosce.

Dovrei resistere all'impulso di cedere alla tentazione, solo che lui me lo rende impossibile.

Mi volto verso di lui, colmando la distanza tra di noi fino a quando sono di fronte a lui, abbastanza vicina da poterlo sfiorare.

Β«E cosa faresti, pirata?Β» gli sussurro, tenendo lo sguardo incollato al suo.

Lui non si tira indietro, e mi punta l'indice sotto al mento, costringendomi ad alzare il viso.

Β«Ti mostrerei in quanti modi potresti essere miaΒ».

Santo cielo.

La mente torna al pomeriggio nel camerino, quando le sue dita dentro di me sono state in grado di portarmi in paradiso senza il minimo sforzo, come se fosse l'unica cosa in grado di rendermi viva dopo anni passati nel torpore. Il tocco della sua pelle sulla mia, il suo modo di divorarmi con lo sguardo, senza perdersi neanche un centimetro della sua pelle.

È una sensazione spaventosa, a cui non posso abituarmi.

Β«Conserva le energie per quella che sarΓ  la tua vera ragazzaΒ».

Odio auto infliggermi questo tipo di tortura, perΓ² mi Γ¨ necessario per rendere reale quello che c'Γ¨ tra di noi, che non ha futuro, e si limita a un contratto tra due persone che hanno un fine in comune. Ammetto che c'Γ¨ stato un tempo in cui ho creduto che avremmo potuto vivere insieme quello che il futuro avrebbe avuto in serbo per noi, fino a quando non Γ¨ andato in pezzi. Non voglio rivivere la stessa speranza e poi vederla andare in fumo per la seconda volta.

Davian mi guarda confuso, cercando un contatto con le mie mani, che gli nego.

È la cosa migliore per entrambi.

Β«Di cosa stai parlando?Β»

Β«Espongo la realtΓ  dei fatti. Presto o tardi questo accordo tra di noi finirΓ , e arriverΓ  qualcuno con cui condividere una camera d'hotel non sarΓ  un obbligo, ma qualcosa di realeΒ».

Dannazione, pensavo che dirlo ad alta voce avrebbe fatto mano male, eppure mi sbagliavo.

La sua espressione muta all'istante, e prima che io abbia il tempo di mettere distanza tra di noi, Davian mi afferra per i fianchi, portando a scontrare i nostri corpi. Un brivido mi trapassa il corpo nell'avvertire il calore della sua pelle che incontra la mia, mentre il suo respiro mi solletica il collo, riportando a galla emozioni che tento di sopprimere in ogni modo.

Β«Cosa ti fa credere che questo non sia reale, leonessa? Non c'Γ¨ motivo di fingere quando siamo soliΒ» mi sussurra all'orecchio, facendo scorrere la mano lungo tutta la mia schiena.

Β«Il fatto che prima o poi dovremo frequentare altre persone, e non per via di un accordoΒ» ripeto, nonostante mi causi una stretta allo stomaco.

L'idea di vederlo toccare un'altra mi dΓ  la nausea, quindi preferisco allontanare il pensiero prima che mandi in frantumi quel poco di sanitΓ  mentale che mi Γ¨ rimasta.

La sua postura si irrigidisce, e la sua mano preme piΓΉ forte sulla mia schiena, tenendomi incollata a lui senza via di fuga.

Β«Non ho intenzione di sentire un'altra parola a riguardoΒ» sibila tra i denti, la voce quasi simile a un ringhio.

Β«A proposito di cosa?Β» mi incornicio un sorrisetto sul volto, solo per nascondere il mio turbamento.

Β«Di immaginare mani sul tuo corpo che non sono le mieΒ».

Devo allontanarmi. Adesso.

Rabbrividisco al suono delle sue parole, l'effetto che hanno su di me Γ¨ devastante. Come una tempesta improvvisa che si scatena dentro di me e non lascia spazio a superstiti. Il tono roco e profondo della sua voce

mi elettrizza, portandomi lontana dalla realtΓ , in un luogo dove la fantasia di noi due insieme mi rende meno rotta del normale. Dove ho l'illusione che sia giusto lasciarsi andare.

Per quanto il desiderio di ascoltare quella voce dentro di me sia invitante, devo preservare me stessa da un'ennesima delusione, e proteggere ciΓ² che rimane del mio cuore pieno di cicatrici.

«È meglio che vada a cambiarmi, si sta facendo tardi» gli dico, indietreggiando di qualche passo.

Afferro la prima felpa che trovo nel borsone prima che Davian provi a fermarmi, e fuggo in bagno, assicurandomi di chiudere a chiave, nonostante sappia che per quanto gli piaccia provocarmi, non farebbe nulla che io non voglia.

Non è per tenere lontano lui che lo faccio. È per impedirmi di tornare di là e mandare tutto all'aria.

Ci metto poco a struccarmi e togliermi di dosso quel corsetto infernale, e ammetto che indossare la felpa di Davian Γ¨ un toccasana per le mie costole martoriate. Adesso che nessuno puΓ² vedermi, inspiro a pieni polmoni il profumo che emana la sua maglia, affondandoci dentro come se volessi godermi ogni istante. Mi arriva a metΓ  coscia, e mi copre piΓΉ di quanto non facesse il vestito da angelo che indossavo.

Quando esco, Davian Γ¨ steso a petto nudo sul letto, con le braccia piegate dietro la testa e l'aria assorta nei suoi pensieri.

Oddio mio.

Non riesco a distogliere lo sguardo, mi ritrovo a far scorrere gli occhi sul suo petto scolpito fino agli addominali scolpiti, che terminano con una pericolosa linea a V sul basso ventre, accentuando una zona da cui dovrei tenermi a distanza. Soltanto adesso scorgo che c'Γ¨ un piccolo tatuaggio all'altezza dello sterno, poco sotto il cuore. Non riesco a capire esattamente cosa sia, perchΓ© il cuscino che si trova dal suo lato mi copre la visuale, rendendomi piΓΉ difficile avere il quadro completo.

Non c'Γ¨ speranza che io possa dormire accanto a questo ragazzo e uscirne indenne.

Β«Hai intenzione di dire qualcosa prima o poi, o ti limiterai a fissarmi per il resto della notte?Β»

La sua voce roca mi fa trasalire dai miei pensieri, dato che ero rimasta imbambolata a guardarlo come un'idiota, facendomi anche beccare.

Β«Stavo solo... riflettendoΒ» mugugno, abbozzando una scusa.

Β«A giudicare dal modo in cui mi guardavi, dovevano essere pensieri molto profondiΒ» sogghigna, curvando le labbra in quel suo solito sorrisetto saccente.

Come risposta gli lancio contro una delle sue felpe, colpendolo dritto al viso mentre Γ¨ distratto. Β«IdiotaΒ».

Davian si alza in fretta dal letto, e mi raggiunge con poche falcate, mozzandomi il fiato prima che abbia la possibilitΓ  di articolare un pensiero coerente.

«È comoda la mia felpa?» ridacchia, passando lo sguardo su tutta la mia figura.

Io sbuffo, avvicinandomi al borsone per metterci dentro il mio vestito.

Β«AccettabileΒ» scherzo, abbozzando un sorrisetto. Β«Domani la lavo e te la riportoΒ».

Β«Non serve, tienilaΒ» mi dice deciso, con un tono di voce piΓΉ baritonale e profondo che mi fa fremere.

Io aggrotto le sopracciglia. Β«PerchΓ©?Β»

Lui si attorciglia una ciocca dei miei capelli attorno alle dita, e li sistema poi dietro al mio orecchio, sfiorandomi la pelle con le nocche. Β«Mi piace di piΓΉ come sta su di teΒ».

Β«Scommetto che lo dici a tutte quelle che indossano le tue coseΒ» sbuffo, innervosita all'idea.

Lui scuote la testa, puntando gli occhi nei miei. Β«A nessuno a parte te ho permesso di metterleΒ».

Mi si blocca il respiro per un secondo, quello in cui mi concedo di immaginare che le sue parole siano sincere.

Non riesco nemmeno a replicare, perchΓ© immaginare di essere l'unica ad aver posseduto qualcosa di esclusivamente suo mi manda in corto circuito, e ogni parola resta bloccata in gola.

Maledizione a lui.

Β«Vedere quell'espressione sul tuo viso potrebbe diventare il mio passatempo preferitoΒ».

Gli alzo il dito medio, e mi si blocca il respiro quando lui lo morde, facendomi provare lo stesso brivido di eccitazione che ho sentito quel pomeriggio nel camerino. Quella lussuria che divampa come una fiamma sempre piΓΉ alta dentro di noi, facendomi desiderare cose che non posso avere.

«E mi piaci ancora di più quando diventi così agguerrita. Più ti arrabbi, più io immagino i modi in cui potrei metterti a tacere» mi sussurra all'orecchio, mandando in tilt ogni mio senso.

Β«Ammesso che tu ci riesca, pirata. Non mi piego tanto facilmenteΒ» mormoro, a pochi palmi dal suo viso.

Β«Mi implorerai di piegarti per me, leonessa. E sarai pronta a prendere piΓΉ piacere di quanto nessuno sia riuscito a darti primaΒ».

Cazzo.

Detesto che sia così facile cedere a lui, come se le cose tra di noi fossero sempre state giuste, e i sentimenti fossero rimasti lì in un angolo nascosto del cuore, in attesa di tornare a bruciarmi l'anima.

PerchΓ© quando si tratta di lui, il cuore non sente ragioni?

Ci sono voluti cinque anni per abituarmi alla sua assenza, e un mese per mandare tutto in frantumi.

È una tortura logorante resistere all'impulso di prendermi tutto quello che Davian mi offre, ogni cellula del mio corpo reagisce al suo tocco, alle sue parole e a ogni sua minima attenzione. Sa esattamente quali punti toccare, ed è una sensazione che mi lacera, perché vorrei più di questo.

Vorrei che non fosse soltanto un contratto a tenerci uniti.

Ha scelto lui di lasciarmi andare anni fa, e non posso essere tanto ottimista da sperare in un finale differente. La prima volta non ero preparata, adesso ho una consapevolezza diversa, che mi porta a procedere col freno a mano, in modo da evitare uno schianto mortale.

Β«AccadrΓ  soltanto nelle tue fantasie, pirata. Ti conviene tenerti stretto il pensieroΒ» gli sussurro, per poi indietreggiare verso il letto.

Mi ci butto sopra con un balzo, e sospiro soddisfatta nel sentire quanto Γ¨ morbido. Sul cuscino si sente lievemente il profumo dello shampoo di Davian, qualcosa che rimanda al muschio bianco e una sensazione di freschezza, e non mi aiuta affatto a ricompormi.

Davian resta con lo sguardo incollato su di me soltanto per qualche secondo, mentre vedo il suo pomo d'Adamo salire e scendere quando gli occhi si posano sulle mie cosce scoperte.

Β«Vado a farmi una docciaΒ» dice in fretta, sparendo oltre la porta, e mi rivolge un sorrisetto malizioso. Β«Sentiti libera di raggiungermi, leonessaΒ».

Lo odio.

Β«Continua pure a sognareΒ» mugugno, girandomi anche dal lato opposto.

Lo sento sghignazzare, e poco dopo il suono dell'acqua che scende dalla doccia mi offre qualche minuto di tregua da lui, per quanto mi costi uno sforzo impegnarmi a non immaginarlo lì dentro... e soprattutto di non correre ad accettare il suo velato invito.

La stanchezza della giornata si fa sentire tutta quando appoggio la testa sul cuscino, tanto che Γ¨ una sfida ardua restare vigile e non cedere alle tenebre.

In qualsiasi altra situazione, non sarei mai stata così tranquilla, ma qui con lui, sono certa so di non correre alcun pericolo. Nelle profondità del mio cuore, mi fido di Davian, e non mi costa il minimo sforzo.

Sei al sicuro, Maisie. Nessuno verrΓ  a farti del male, qui.

Il problema, però, non è la realtà. È la mia mente il vero pericolo, perché mi trascina in incubi di cui non capisco il senso, ma che non smettono di tormentarmi.

Attorno a me Γ¨ buio, e nonostante cerchi di mettere a fuoco l'ambiente che mi circonda, mi Γ¨ impossibile.

Ci sono figure sfocate davanti ai miei occhi, anche se ho il dubbio che si tratti della stessa persona.

Sto cercando di camminare, ci provo, ma l'impatto col pavimento mi provoca dolore alle ginocchia, ne ricordo la sensazione.

La ricordo, o la immagino?

Β«Non voglio stare qui, lasciami tornare a casa. Lasciami tornare da luiΒ» biascico, ma un braccio mi avvolge la vita, riportandomi sul materasso.

La sua mano mi accarezza il ventre, solo che non mi piace.

Non sento niente, nemmeno un brivido.

Sono spenta da ogni emozione.

Β«Smettila di fare i capricci, Maisie. So che lo vuoiΒ» mormora una voce, la stessa di ogni notte.

La sua bocca Γ¨ sulla mia pelle, le sue mani corrono, toccando punti delicati e strattonandomi in ogni modo.

Mugolo un lamento, e mi copro gli occhi con le mani quando una luce mi abbaglia, puntando dritta su di me.

Sento una risata sommessa.

Non riesco a fare nulla se non restare ferma, anche se non Γ¨ quello che voglio.

Sono intrappolata. Persa. Sola. Spaventata.

Β«Sorridi, Maisie. Ti piacerΓ Β».

Non mi piace.

Voglio andare via. Vorrei correre il piΓΉ lontano possibile, se solo potessi.

Non c'Γ¨ nessuno che riesca a sentire la mia richiesta d'aiuto.

Forse non sto nemmeno urlando. Probabilmente non ne ho le forze.

Ci sono un paio di occhi scuri come la notte sopra di me, e mi inquietano.

Mi fanno sentire nel posto sbagliato... e non sono quelli verdi di Davian.

Dove sono?

Cosa mi sta succendendo?

Perché mi sembra tutto così distorto, eppure fottutamente reale?

Se questo Γ¨ un sogno... vi prego, portatemi via.

Β«Maisie, svegliati, sono qui!Β»

La voce di Davian mi fa sobbalzare, e quando riapro gli occhi, mi rendo conto che tiene stretto il mio corpo contro il suo, proteggendomi tra le sue braccia muscolose. Il calore che emana Γ¨ un toccasana, riesce a farmi sentire meglio, come se fossi finalmente al posto giusto.

Quando metto a fuoco la sua figura nella penombra, le sue iridi verdi sembrano illuminare la stanza, offrendomi un riparo a cui aggrapparmi per non soccombere.

Β«Avi...Β» sussurro, in preda all'emozione.

Lo sento sospirare, per poi stringermi piΓΉ forte, quasi volesse fondere i nostri corpi in uno soltanto.

Il suo petto diventa il mio cuscino, mi ci incastro perfettamente, nascondendo la testa tra l'incavo della sua spalla e il collo, in modo da poter respirare a pieno il suo profumo.Β 

Β«Va tutto bene, Isie. Era soltanto un sogno, non puΓ² farti del maleΒ» mormora, accarezzandomi i capelli nel modo da farmi calmare.

Si ricorda quanto mi piaceva.

Β«Scusami, non volevo svegliartiΒ» ammetto, chinando lo sguardo.

Davian si limita a stringermi piΓΉ forte, ed Γ¨ la cura migliore per il senso di inquietudine che mi affligge ogni notte, a cui lui pone rimedio con un semplice gesto, rendendolo piΓΉ sopportabile.

Β«Mi hai fatto spaventare a morte. Urlavi, e non sapevo come aiutartiΒ» mi sussurra con una voce graffiata e sofferta, mentre posa un bacio tra i miei capelli.

Il problema di quando riapro gli occhi, Γ¨ che del ricordo del mio sogno non resta niente, se non le sensazioni che provo. Senso di impotenza, paura, disagio e confusione. Non c'Γ¨ nulla a parte delle figure sfocate che mi accerchiano, a cui perΓ² non so dare un senso.

Per quanto io ci provi, non riesco a smettere di tremare, e restare protetta tra le braccia di Davian Γ¨ l'unica cosa che riesca a offrirmi conforto.

«Non dovremmo essere così vicini. Posso cavarmela» brontolo, cercando di allontanarmi con scarsi risultati.

Davian non Γ¨ intenzionato a lasciarmi.

Β«Tu resti qui, leonessa. Dove posso assicurarmi che tu stia beneΒ».

Questa volta non ci sono battutine, provocazioni o stupidi scherzi tra di noi. C'Γ¨ solo il silenzio, uno di quelli che mi offre la possibilitΓ  di riordinare i miei pensieri, offrendomi una spalla a cui poggiarmi.

Non ho bisogno di altro.

Β«Ti va di ascoltare una canzone?Β» mormora al mio orecchio, passando una mano lungo la mia spina dorsale.

Io annuisco, e lui allunga il braccio verso il suo telefono, passandomi una cuffia Bluetooth.

«Sì, ma una delle tue».

Β«Se servisse a farti calmare, te le farei sentire dalla prima all'ultimaΒ».

Non appena si collega, apre il suo Spotify, scorrendo tra le canzoni. Non ho idea di quale canzone abbia scelto, eppure sembra perfetta. Le note sono dolci, il ritmo Γ¨ lento, malinconico e sofferto, proprio come me e Davian.

Pur consapevole di dovermi allontanare e mettere spazio tra di noi, stanotte non ci riesco. Voglio solo essere la ragazza che ritrova la serenitΓ  nel suo porto sicuro, che nel mio caso sono le braccia di Davian.

Β«Puoi fidarti di me, leonessa. Ti prometto che se gli incubi torneranno, sarΓ² qui per affrontarli con teΒ» mi confessa, toccando con le labbra un punto sopra al mio collo.

Β«E quando non ci sarai?Β»

Β«Se avrai bisogno di me, correrΓ² da te anche nel bel mezzo della notteΒ».

Le sue carezze si portano via la paura e le paranoie che mi affliggono, lasciandomi libera di pensare che questa potrebbe essere la mia normalitΓ . Che nulla Γ¨ rotto resta rotto per sempre, ma Γ¨ possibile far filtrare luce anche dalle increspature, creando uno spettacolo senza precedenti.

Non so cosa mi sussurra Davian, perΓ² le sue dita che scorrono sulla mia pelle mi rilassano al punto da abbassare le mie difese, concedendomi di crollare in un sonno che si spera sia piΓΉ tranquillo.

I suoi polpastrelli continuano a tracciare segni su di me, ed Γ¨ bello immaginare di essere tornata indietro nel tempo, quando notti come queste riuscivano a proteggermi da ogni incubo.

Quando mi riaddormento, il mio cuore sta bruciando, per l'unico ragazzo che abbia mai contato qualcosa nella mia vita.

Un solo letto, e la persona giusta con cui condividerlo.

✨Spazio autrice✨

Come promesso, ecco il nuovo capitolo pronto per voi, e sono davvero curiosa di sapere le vostre opinioni.
Siete pronti a sapere come andrà avanti la loro storia, e soprattutto, come si risveglieranno il mattino dopo🌝

Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fin qui, e alle persone che si aggiungono ogni giorno. Continuo a dire che non lo do mai per scontato.

Maisie e Davian torneranno presto al prossimo capitolo🀍

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