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''Affido il cuore a un giubbotto in pelle, i pensieri vanno un po' a casaccio, se ti avvicini piano ti faccio salire in moto a vedere l'orizzonte.''
-Fabrizio Caramagna

Soundtrack: Party Monster – The Weeknd

Quando Maisie fugge via, riesco comunque a percepire il suo profumo nella stanza, Γ¨ una tortura e una benedizione al tempo stesso.
Se fossi meno egoista, la lascerei andare, eppure non ci riesco, anche se ne avrei tutti i motivi.

Qualsiasi cosa io faccia, il pensiero torna sempre su di lei. Come se fosse una maledetta calamita da cui non riesco a staccarmi, un chiodo fisso irremovibile che mi tormenta costantemente.Β 
Ho passato cinque anni tentando di andare avanti, ed Γ¨ l'unica cosa in cui ho fallito miseramente.

Maisie era in ogni canzone, in ogni nota, ogni volta che salivo sul palco e speravo di poterla scorgere tra la folla. In tutti i miei successi, che in parte sono anche suoi.
Come un veleno che mi consuma lentamente, ma da cui sono dipendente.

Β«Per la prima volta dopo anni, una donna Γ¨ riuscita finalmente a zittirti. GiΓ  mi piace.Β»

La voce di Asher mi fa sussultare dai miei pensieri, e soltanto adesso mi rendo conto di essere rimasto a guardare il giubbotto di pelle appoggiato sullo sgabello, lo stesso punto in cui poco fa c'era lei.
Porca puttana, devo darmi una regolata.
L'unica cosa che posso offrire a Maisie Γ¨ un accordo vantaggioso per entrambi, niente di piΓΉ.

«Stavo soltanto riflettendo» brontolo, passandogli il caffè.

Asher accenna un sorrisetto, addentando silenziosamente la sua colazione. Β«Se lo dici tuΒ».

Β«Non puoi contraddire il tuo datore di lavoroΒ» lo punzecchio, ridendo sotto i baffi.

Lui perΓ² non si scomoda, e fa spallucce. Β«Io non lavoro per te. Lavoro per l'agenzia a cui ti sei rivolto. Quindi, tecnicamente, non sei il mio titolare. Ergo, posso mandarti a fanculo quando voglioΒ».

Io alzo un sopracciglio, incrociando le braccia al petto. Β«Ma potrei comunque lamentarmi del servizioΒ».

Asher continua a non scomporsi, come se la cosa non lo toccasse minimamente. Sa che sono ironico, ma seppure fossi serio, so che non si intimiderebbe comunque.

Β«Fin quando continuo a tenere il tuo culo da rockstar fuori dai guai, hai poco da lamentartiΒ».

Purtroppo, non ha torto. È il migliore, e ne sono consapevole.
Non è soltanto il mio bodyguard, è un mio amico, l'unica persona oltre Mason di cui mi fidi ciecamente. È un tipo taciturno, che non si espone mai troppo, ma c'è sempre quando ne ho bisogno, non soltanto perché è suo dovere. In questi anni ha fatto molto di più di quello che dovrebbe.
Dopo un paio di mesi, gli ho proposto di dividere con me la casa, in modo da non costringerlo a fare orari folli, ed evitargli di pagare affitti improponibili in questo quartiere di Londra.

«Touché» replico, continuando a scrollare le notizie.

Le foto mie e di Maisie stanno facendo il giro del web, e fatico a stare dietro a tutte le supposizioni e le teorie dei vari siti di gossip. Alla gente piace inventare storie, distogliere la veritΓ  soltanto per creare storie che possano stuzzicare l'interesse del pubblico, quasi avessi l'obbligo di spifferare in giro ogni dettaglio della mia vita privata.

Sono grato della fama che ho ottenuto, e che i miei sforzi siano valsi finalmente a qualcosa, ma a volte il peso della notorietΓ  non Γ¨ facile da gestire. Certi giorni vorrei tornare indietro nel tempo, in cui contava soltanto la musica.
Quella che adesso fatica a venire fuori, nonostante ci lavori da mesi.
Non riesco piΓΉ a scrivere niente, nΓ© a comporre nulla. Mi sento perso in un buco nero, senza alcuna speranza di risalire. Ci sono soltanto i fan da soddisfare, il disco da rilasciare, il tour da sponsorizzare e gli sponsor da selezionare.
Soltanto apparenza, senza nulla che mi sembri vero.

Mi scuoto dai miei pensieri, e finisco la mia colazione, evitando le continue chiamate del mio agente, che continua a martellarmi per sapere se Maisie ha accettato l'accordo.

Una parte di me, vorrebbe che accettasse.
L'altra, mi ammonisce di tenerla lontana.
C'Γ¨ una guerra incessante nella mia testa, in bilico tra ciΓ² che voglio e ciΓ² che sarebbe giusto.
Devo riprendere il controllo.

«I tuoi pensieri fanno davvero troppo rumore» mugugna Asher, mentre sorseggia il suo caffè.

Io sbuffo, alzando le spalle. Β«Sei in vena di chiacchiere e confidenze?Β»

Il viso del mio bodyguard rimane imperturbabile, e mi chiedo se ci sia qualcosa che possa scuoterlo per davvero. Β«In realtΓ , non molto. Ma hai la faccia di uno che sta decisamente pensando troppo.Β»

Ha ragione.
Fin dal momento in cui l'ho rivista, Maisie occupa la maggior parte dei miei pensieri, e mi spaventa la semplicitΓ  con cui Γ¨ riuscita a farsi spazio, senza neanche sforzarsi. Come se fosse destinata a non andarsene mai.

Β«Credi che accetterΓ ?Β»

Non so perché la frase mi sia uscita in modo così spontaneo. Maisie avrebbe ogni ragione per rifiutare, e non potrei biasimarla. Però è anche vero che potremmo sfruttare la situazione a nostro favore, se il rischio di finire entrambi bruciati non fosse così alto.
Avrei soltanto bisogno di spegnere la testa per un po'.

Β«Non la conosco, quindi non posso darti una risposta precisa. Non so cosa ci sia stato tra voi due, ma lei mi sembra parecchio intenzionata a odiarti, amico.Β»

Come se non lo sapessi. Sono stato io ad assicurarmi il suo odio eterno, anni fa.

Β«Ne avrebbe tutte le ragioni.Β»

Asher mi fissa senza aggiungere altro, e il discorso cade dopo poco, poichΓ© entrambi abbiamo i nostri impegni, e continuare a discutere sarebbe inutile.

Apro Instagram per vedere quanto Γ¨ degenerata la situazione, e lo sguardo finisce su una delle storie pubblicate da Maisie, un selfie che ha pubblicato poco fa dal suo atelier.
Sorrido, cedendo alla tentazione.

Davian: "È un peccato che tu abbia cambiato maglietta. Il color caffΓ¨ ti donava. πŸ˜‰''

Passa qualche minuto, e lei replica dopo poco.

Maisie: ''Ah ah, simpatico. Se speri che tormentarmi mi porterΓ  a cedere, sei fuori strada.''

Davian: "Ammettilo, sei tentata. I tuoi occhi non sanno mentire.''

Maisie: ''Non pretendere di conoscermi. Non hai la minima idea di quello che penso.''

Davian: "Certe cose non cambiano mai. Permettimi di rimediare ai miei errori.''

Non so perché sia così importante per me che lei accetti. Forse perché voglio rimediare a ciò che ho fatto, pur consapevole che non posso cambiare il passato, né offrirle alcun ritorno di fiamma. Soltanto la possibilità di raggiungere i suoi sogni, e darle la spinta necessaria affinché tutti conoscano il suo brand. Ma in una parte recondita della mia anima, spero che accetti per il solo desiderio di poterla tenere vicina, pur sapendo che non potrà mai essere mia. È fottutamente masochista da parte mia, eppure non posso farci nulla.
La sua risposta arriva poco piΓΉ tardi.

Maisie: ''Troppo tardi, Davian. Sei in ritardo di cinque anni.''

E con questo, la nostra conversazione si conclude, e non mi resta altro che accettare che ha vinto lei questa battaglia, ma non la guerra.
Quando punto un obiettivo, non mi arrendo alla prima difficoltΓ .

Il resto della giornata scorre in modo abbastanza tranquillo, se non fosse per le incessanti chiamate del mio agente, che ho dovuto liquidare con un semplice ''Ci sto lavorando.'', e il telefono che trabocca di notifiche, come se tutti non aspettassero altro che una mia dichiarazione per fomentare i loro dubbi.

Nonostante tutto, non voglio coinvolgere Maisie in questa merda se non Γ¨ lei a volerlo, per questo scelgo di non dire nulla.

Il mio medico continua a raccomandarmi di non sforzare la voce e tenere sotto controllo lo stress, come se fosse semplice. Ho così tanti pensieri per la testa che non saprei da dove cominciare a mettere ordine.
La sera arriva prima che io possa accorgermene, e assieme a essa, un richiamo per me impossibile da ignorare.

Ho bisogno di adrenalina, di fuoco nelle vene, e la sensazione di poter dimenticare per un attimo ogni mio problema. Per un paio d'ore, ho bisogno di staccare e assaporare la libertΓ .
Il pirata urla per farsi sentire, ed Γ¨ mio dovere dargli voce.
Ho bisogno di correre per ricordare a me stesso che sono ancora vivo. E so benissimo dov'Γ¨ che devo andare.

Indosso le lenti a contatto che mi cambiano il colore degli occhi in un marrone scuro, camuffo il colore dei miei capelli con il solito spray, e quando recupero il mio casco, sento lo sguardo di Asher posato sulle mie spalle.

Β«Non vuoi proprio arrenderti, eh?Β»

Io impunto un sorrisetto, scuotendo la testa.

Β«Soltanto quando sarΓ² mortoΒ» gli faccio l'occhiolino, recuperando anche la mia giacca di pelle.

Lui sbuffa, alzandosi contro voglia dal divano, eppure non controbatte.

Β«Allora credo proprio che dovrΓ² pararti il culo anche stasera.Β»

Β«Non sei tenuto a venire, teoricamente non rientra nel contrattoΒ» preciso, recuperando le chiavi della mia moto.

Asher mi ammonisce con lo sguardo, e recupera il suo giubbino senza proferire parola.

Β«Vengo comunque, non si sa mai.Β»

Il suo tacito modo per dirmi che nel caso ce ne fosse bisogno, mi copre le spalle. Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro, quindi gli faccio un rapido cenno con la testa, e gli lancio le chiavi della sua macchina.
Non l'ho mai visto mettere piede su una moto, nonostante sappia che le sa guidare, ma ho preferito tenere per me le domande. Se c'Γ¨ una cosa che ho imparato di Asher, Γ¨ che di sΓ© non dice mai nulla, a meno che non voglia.

Ci dirigiamo in silenzio verso il garage, e mentre lui esce dall'ingresso principale per distrarre i paparazzi, io esco dall'uscita sul retro, in modo da non dare nell'occhio. Non appena mi siedo sul sedile in pelle della mia moto, e accendo il motore, il rombo assordante che produce mi rilassa all'istante, come fosse una sorta di calmante.

PiΓΉ corro, piΓΉ l'adrenalina mi rende vivo.
PiΓΉ il vento mi taglia la faccia, piΓΉ io sorrido.

In questi giorni, Davian Harthley, la rockstar internazionale, lascia posto al pirata.

Sfreccio tra le vie notturne di Londra, diretto verso la periferia, in uno spiazzale che ormai tutti quelli che frequentano il posto conoscono bene. È una zona poco controllata, ma con un ampio spazio verde che ci ha permesso a poco a poco di costruire il nostro rifugio, ed evadere dalla realtà. Ancor prima della fama, era questa la mia vita, e non so rinunciarci.

Quando non c'era nessuno, avevo la mia famiglia a pararmi le spalle, che non Γ¨ fatta per forza di legami di sangue, ma di persone pronte a rischiare la vita l'uno per l'altro.

Al mio arrivo, c'Γ¨ giΓ  folla, e la musica pompa dalle casse di due macchine che hanno le portiere aperte, e la gente ne segue il ritmo, ballando e bevendo birra proveniente da chissΓ  dove. L'odore di benzina mischiato all'alcool riempie l'aria, e il fumo prodotto dalle marmitte rende il posto piΓΉ oscuro, immerso in una leggera nebbia. In questi casi, c'Γ¨ sempre qualcuno che procura alcool a sufficienza per tutta la serata, e nessuno fa domande. Le luci sono soffuse, e derivano per lo piΓΉ dalle moto e dalle macchine parcheggiate lungo tutto il perimetro, lasciando spazio alla pista.

Non appena mi scorgono, la gente acclama il mio nome, mentre io cammino verso il centro della festa, togliendomi il casco dopo poco. Mi godo a pieno quell'istante, come quando salgo sul palco per cantare. Solo che in questo momento sono qui per correre, e vincere.

Β«Pirata! Pirata! Pirata!Β»

Sono in pochi a conoscere il mio nome e la mia identità, e preferisco che sia così. È stato necessario per proteggere questo posto, la sua gente, e anche me stesso. Per quanto mi dispiaccia, non possono collegarmi a delle gare non esattamente legali, si scatenerebbe una polemica senza fine. Per questo ho preferito farmi ricordare col mio soprannome, lo stesso fin dal primo momento che ho iniziato a correre.

Β«Sapevo che saresti venuto. Non Γ¨ festa senza il mio pirata preferito, e sarei venuta a cercarti se non portavi qui il culo.Β»

Riconoscerei quella voce tra mille, e non posso fare a meno di sorridere.

Eris Belcour, la mia nemesi e anche una delle mie migliori amiche.

Non appena mi vede, mi rivolge il suo solito sorrisetto, gettandomi un braccio attorno al collo per stringermi a sΓ©.

Β«Dove c'Γ¨ una gara, ci sono io. Dovresti saperloΒ» sogghigno, scompigliandole la chioma rossa, gesto che mi costa una delle sue occhiate glaciali.

Β«Da quello che so, sei stato parecchio impegnato a fare la rockstarΒ» scherza, scrutandomi con quelle sue iridi color caramello.

Io e Eris ci conosciamo ormai dagli anni del liceo, sa perfettamente chi sono, e quando la mia vita Γ¨ improvvisamente cambiata, non c'Γ¨ stato neanche bisogno di chiederle di mantenere il silenzio. Fa parte della mia famiglia, e non nutro alcun dubbio sul fatto che mi coprirebbe le spalle in qualsiasi situazione. La gente del posto Γ¨ convinta che sia la mia ragazza, e a noi diverte lasciar fomentare le voci, perchΓ© siamo entrambi consapevoli che le persone parleranno e giudicheranno comunque.

Β«Ma questa Γ¨ la mia famiglia, e quando chiama, non la posso ignorareΒ» replico, facendole l'occhiolino.

Lei mi sorride, e mi dΓ  una pacca sulla spalla, facendo poi segno ad Asher dietro di me.

Β«Oh, oggi Asher ci degna della sua presenza, che lussoΒ» sogghigna, passandosi la lingua sul labbro inferiore.

Lui le rifila un'occhiata scocciata, alzando le spalle mentre si guarda attorno, come se studiasse l'ambiente.

Poco dopo, si avvicina un'altra voce familiare, che mi fa sorridere di piΓΉ.

Sono tra la mia gente. Quella che mi apprezza per ciΓ² che sono davvero, non per come devo apparire.

Β«Ehi, stronzetto! Sapevo che non ci avresti abbandonatiΒ» ridacchia Mason, dandomi una pacca sulla spalla.

I suoi occhi azzurri brillano in quell'oscuritΓ , e non mi sfugge come le conigliette attorno a noi cercano di attirare la sua attenzione, rifilandogli sguardi adoranti. In effetti, mi stupisce non vederlo giΓ  in compagnia.

Β«Pensavi giΓ  di poterti intascare la vittoria, Mason?Β»

Β«Ci ho sperato, ma mai dire maiΒ» ribatte, ricambiando l'occhiolino di una mora dietro di me, che lo spoglia con gli occhi.

Io scuoto la testa, ignorando le avances delle altre, lasciando a Mason le luci della ribalta. Non sono qui per rimorchiare, e al momento, ho la testa altrove.

Ho bisogno soltanto di correre, sono qui per questo.

Altre persone mi salutano mentre mi dirigo verso la linea di partenza, e tutti si fanno da parte per permettermi di passare con la mia belva, che sarΓ  con me anche stanotte. Rispetto al solito, stasera c'Γ¨ piΓΉ movimento, e anche piΓΉ partecipanti che tentano la fortuna.

In pochi minuti, la folla non fa altro che aumentare, e le prime scommesse iniziano. Paul, il ragazzo che di solito si occupa di organizzare questi incontri, raccoglie tutte le puntate, indicandomi con un sorrisetto sfacciato sul volto.

Β«Stasera corre il pirata! Sapete su chi puntare!Β» grida attraverso il megafono che stringe tra le mani, e le persone attorno a lui rispondono esaltate, come se non aspettassero altro.

Io alzo la mano per salutarlo, e ridacchio mentre mi posiziono sulla linea di partenza, e assieme a me, anche Eris e Mason.

La moto argentata di Eris si posiziona proprio al mio fianco sinistro, e quella rossa di Mason alla mia destra, come se fossero le mie spalle. E in un certo senso lo sono.

Β«Stasera ci sono un sacco di facce nuove, fossi in te, starei attento. Magari qualcuno potrΓ  tenerti testaΒ» sogghigna Eris, calandosi la visiera sul viso.

Io sbuffo, accennando una piccola risata. Β«Ho i miei dubbi.Β»

Β«La tua sicurezza prima o poi ti si rivolterΓ  contro, mio caro pirata.Β»

Non so se il suo sia un avvertimento velato, e in un certo senso mi inquieta. Mi guardo attorno per cercare di studiare i miei avversari, ed effettivamente ci sono un paio di persone nuove, ma sembrano innocui. Uno di loro guarda fisso verso di me, ma col casco calato non riesco a capire chi sia. Inoltre, la nebbia non favorisce la situazione.

Io scuoto la testa, e torno a guardare fisso davanti a me.

Voglio correre.

Pochi secondi dopo, il mio desiderio viene accontentato, perchΓ© una ragazza cammina dritto davanti a noi, sventolando in alto una bandiera. Quando la abbasserΓ , Γ¨ il segno che bisogna partire.

Ovviamente, ha in mostra piΓΉ pelle che vestiti, e il suo trucco Γ¨ talmente marcato da non sapere neanche cosa abbia di vero. Ma poco mi importa.

Β«Ragazzi, ragazze, tenetevi pronti. Correte per vincereΒ» sogghigna, sventolando la bandiera. Β«Tre, due, uno...Β»

Via.
Non aspetto neanche un secondo.

Muovo il polso per dare gas alla mia moto, e parto sfrecciando, ignorando tutto il resto. Non esistono problemi, nΓ© accordi, nΓ© pensieri a tormentarmi, soltanto il percorso davanti ai miei occhi, e io che mi poso davanti a tutti.

Il vento mi taglia la faccia, e nonostante il casco, riesco comunque a percepirlo. Mi entra nelle vene, e mi restituisce la scarica di adrenalina di cui ho tremendamente bisogno.
Io sono vivo. E vincerΓ².

Prendo stretta una delle prime curve, rispetto agli altri che puntano sul sicuro, sfruttano il mio ginocchio per non perdere l'equilibrio, e tornare poi sul rettilineo. So benissimo quanto possa essere pericoloso, ma Γ¨ proprio quello ad accendermi di piΓΉ.

Il rischio. La corsa. La gente che mi acclama.
La mia testa finalmente si spegne.
Almeno fino a quando non vedo una motocicletta passare accanto a me, sfrecciando veloce.

Ma che cazzo.

Il mio sguardo diventa ancora piΓΉ determinato, con gli occhi ridotti a due fessure strette, focalizzate sul percorso. Non c'Γ¨ molta distanza tra di noi, quasi mi equipara, anche se questo maledetto stronzo Γ¨ piΓΉ avanti di qualche centimetro.

Arriva l'ennesima curva, e sgrano gli occhi quando gli vedo usare la mia stessa tattica, anche se in maniera piΓΉ grezza. Come cazzo Γ¨ possibile?

Io accelero di piΓΉ, e punto di bruciarmelo sull'ultimo rettilineo. Abbandono ogni controllo, e me ne assumo ogni rischio. Corro piΓΉ veloce di quanto abbia mai fatto, focalizzato su un solo obiettivo: la vittoria.

Il mio avversario Γ¨ scaltro, ma non piΓΉ di me.

Aspetto che creda di avere in tasca il primo posto, e quando arriviamo a pochi metri dal traguardo, attivo con un pulsante vicino al manubrio destro il nos che mi sono fatto installare, che mi garantisce l'ultimo sprint.
E anche il primo posto.
Taglio il traguardo per primo, e la folla esplode in un boato.
La musica risuona forte dalle casse, ma non sovrasta le urla della gente.

Acclamano me.
Chiamano il mio nome.
Festeggiano il vincitore.
Il loro pirata.

Io mi sfilo il casco, e lo alzo in aria, unendomi ai festeggiamenti. Non posso assumere alcolici, ma posso comunque divertirmi e lasciarmi andare. Mi getto tra le persone, mi godo la musica e quei momenti che mi fanno sentire una persona normale, e non un performer costretto ad apparire.

Sono soltanto Davian, piΓΉ autentico che mai.

Eris e Mason arrivano poco dopo, mentre lo sconosciuto resta ancora seduto sulla sua moto, fissando dritto verso di me. Non ha ancora tolto il casco, e adesso che riesco a scorgerlo meglio, Γ¨ abbastanza snello.

Dovrei comunque complimentarmi, ha reso la corsa piΓΉ interessante.

Β«Hai avuto un degno avversario, staseraΒ» ridacchia Eris, fissandomi con uno sguardo che non me la racconta giusta.
Lei sa chi Γ¨, ovviamente.

Ho appena il tempo di avvicinarmi, che lo sconosciuto si sfila il casco, rivelando una chioma di capelli che conosco bene, e un paio di occhi che mi tormentano anche nel sonno.

Porca puttana.
Ditemi che sto sognando.

Non Γ¨ possibile, cazzo.

Maisie Γ¨ qui.
Ha corso lei con me.
Mi ha quasi battuto.

Credo di avere un'espressione sconvolta sul volto, e lo sono ancora di piΓΉ quando Mason corre ad abbracciarla, facendola girare tra le sue braccia. Sono fermo immobile, quasi stentassi a credere che lei sia tornata qui.

Dove tutto Γ¨ iniziato.
Dove l'ho vista per la prima volta.

Β«PerchΓ© Γ¨ qui?Β»

La domanda mi esce in tono forse troppo rude, ma Eris non pare spaventarsi, perchΓ© mi risponde con un sorrisetto soddisfatto, dandomi qualche colpetto sulla spalla.

Β«PerchΓ© anche se tu hai fatto lo stronzo con lei, Γ¨ ancora parte della nostra famiglia. E perchΓ© ti stava quasi per fare il culo, mio bel pirataΒ» sogghigna, prima di avvicinarsi a lei per salutarla.

Maisie sembra a suo agio, come se non fosse mancata per cinque anni, anzi, come se non fosse mai andata via.

Mason le schiocca un bacio sulla guancia, e giuro di aver sentito le ossa della mia mano schioccare, e i denti stridere per quanto sto stringendo la mascella.

Maisie incrocia il mio sguardo, e restiamo a fissarci senza dirci nulla, neanche una parola o un cenno.

Persino tra milioni di persone, lei non riuscirebbe mai a passare inosservata. Non ai miei occhi.

Una volta che si Γ¨ sfilata la tuta che ha indossato per la corsa, resta soltanto con una gonna a pieghe di ecopelle nera, e un top bianco con uno scollo generoso sul seno, assieme a una serie di collane che le ricoprono il collo.

Mason le sussurra qualcosa all'orecchio, e lei annuisce, prendendo la sua mano e sparendo tra la folla.

Dove cazzo la sta portando?
Non oserebbe arrivare a tanto.

I miei piedi si muovono prima che io possa controllarli, e mi ritrovo a seguirli, muovendomi veloce.

Spintono chiunque senza curarmi di essere delicato, fino a quando non li vedo.

Sono tra la folla a ballare, con le mani di Mason posate sulle sue spalle, e Eris dietro di lei, mentre seguono il ritmo della musica. Maisie muove i fianchi in un modo che mi rende folle e incosciente, e il mio cazzo non ci mette molto a reagire, alzandosi come un asta in un momento decisamente inopportuno.

Mi dirigo verso di loro, e il mio amico mi fissa divertito, capendo che Γ¨ il momento di arretrare. Mi piazzo di fronte a lei, e prima che possa reagire, le afferro i fianchi, attirandola a me.

Il top le mette in evidenza i fianchi e parte della pancia, e il contatto con la sua pelle mi fa rabbrividire, riportandomi alla mente fin troppe sensazioni.

Β«Ti Γ¨ piaciuta la corsa, leonessa?Β» le sussurro, sorridendo di fronte al suo sguardo infuocato.

La sua espressione muta poi in un sorrisetto sfacciato. Β«Intendi quella dove stavo per batterti, pirata?Β»

Mi prende un colpo al cuore. Non sentivo usarle questo soprannome da anni.
Le cose allora erano ben diverse.

Β«Ma non l'hai fatto.Β»

Β«PerchΓ© hai baratoΒ» digrigna tra i denti, guardandomi come se volesse uccidermi.

Io invece vorrei farle troppe cose, e nessuna di queste sarebbe casta e innocente.

Β«Soltanto perchΓ© hai dimenticato le regoleΒ» le sussurro, permettendomi di sfiorarle la schiena con la punta delle dita, e attirarla di piΓΉ a me. Β«O corri, o muori. Sono regole semplici, ma c'Γ¨ una sola certezza: io ne esco sempre vincitore.Β»

La sento rabbrividire tra le mie braccia, e la sua bocca si schiude leggermente, come se fosse rimasta senza parole. Il contatto tra i nostri corpi rischia di farmi impazzire, ma Γ¨ quel tipo di sensazione che non provavo da troppo tempo, e mi scuote le viscere.

Lei torna a guardarmi, piΓΉ determinata che mai, e svanisce ogni traccia di insicurezza. Rispetto alla ragazza che conoscevo, davanti a me vedo la stessa persona, perΓ² piΓΉ forte. PiΓΉ sicura e piΓΉ agguerrita.Β 

Β«Ne sei sicuro? Non credo che tu possa sempre vincere. Prima o poi dovrai rinunciare a qualcosa.Β»

Le sue parole fanno centro, e mi colpiscono dritto al petto. Ho giΓ  dovuto rinunciare a parecchio, e porto con me il peso di quelle scelte ogni giorno.
Eppure non voglio che lei sia una di queste.

La tengo ancora stretta, senza lasciarle via di fuga, mentre la musica accompagna i nostri movimenti, anche se i suoi occhi mi dichiarano guerra aperta.

Β«Accetta, Maisie. So che lo vuoi, altrimenti non saresti qui, dove eri certa che mi avresti trovato.Β»

Lei cede soltanto per un istante, come se fosse in bilico, ma le sue labbra si serrano.

Β«No.Β»

Β«Non Γ¨ quello che mi dicono i tuoi occhi, e i tuoi gestiΒ» mormoro al suo orecchio, lasciando scorrere una mano sul suo corpo, senza che lei mi fermi. Β«Potresti andare via in qualsiasi momento, eppure sei qui. Tra le mie braccia, con la stessa persona che giuri di odiareΒ».

Maisie prova a spingersi via, ma glielo impedisco, e i suoi seni finiscono schiacciati contro il mio petto, provocandomi una fitta di dolore al ventre.

Β«Infatti ti odioΒ» sibila tra i denti.

Β«Questo rende le cose piΓΉ eccitantiΒ» le dico, giocando con le ciocche bionde dei suoi capelli.

Β«No, le rende impossibiliΒ».

Riesce a divincolarsi dalla mia presa, ma io non demordo, e prima che possa sfuggire ancora, le afferro il polso, facendola voltare di nuovo. I nostri corpi si scontrano, e le labbra si fanno pericolosamente vicino, in un modo che mi rende irrequieto, ma anche acceso.

Β«Quello che per me Γ¨ impossibile, Γ¨ lasciarti andare, leonessaΒ» le confesso, senza distogliere lo sguardo dal suo.

Lei resta a guardarmi per qualche istante, e leggo nei suoi occhi un'emozione ben diversa dall'odio. La nostalgia. Il desiderio, la voglia di lasciarsi andare e il timore che ne segue.

Β«Sei un dannato bugiardoΒ».

Non posso negarlo, ma non in questo caso.

Β«Sarebbe soltanto un accordo. Ti aiuterebbe, e aiuterebbe me. La gente ne sta parlando, e presto o tardi arriveranno a te. Sfrutta quest'occasione a tuo vantaggioΒ» mi avvicino ancora, sperando che non mi ammazzi. Β«Usami.Β»

Maisie non replica, ma resta a scrutarmi per qualche istante, e riesco a sentire persino il rumore dei suoi pensieri.

Β«Ci penserΓ². Forse.Β»

È già meglio di un no netto.

Commetto perΓ² l'errore di abbassare la guardia, e quando un ragazzo mi urta la spalla, Maisie ne approfitta per andare via, sorridendomi soddisfatta.

Se crede che lascerΓ² perdere, si sbaglia di grosso.
Ho intenzione di vincere anche questa volta.

Β«Non puoi scapparmi, Maisie!Β» le urlo, cercando di raggiungerla ancora una volta.

Soltanto che lei si muove veloce, eppure con gli occhi sempre puntati nei miei.

Β«Convincimi, Davian. E forse potrei accettare.Β»

Sono le sue ultime parole, prima che si disperda tra la folla, e il fumo e le persone mi rendono impossibile ritrovarla.
Se sono le dimostrazioni che vuole, gliene darΓ² una che non potrΓ  dimenticare.

✨Spazio autrice✨

Buon pomeriggio, ragazzi, e soprattutto buon Natale. Se fossi riuscita a far coincidere le cose, magari avrei potuto fare un capitolo dedicato al Natale, ma ho dovuto rinunciare.
Tra Maisie e Davian c'Γ¨ sempre piΓΉ tensione, riuscirΓ  a convincerla?
Non vi resta che scoprirlo.

Nel caso Wattpad desse problemi, oggi ci sarΓ  un doppio aggiornamento, quindi troverete giΓ  il capitolo 6.
Fossi in voi, lo leggerei🌝

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