π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ πŸπŸ–: 𝑺𝒐𝒍𝒐 𝒕𝒓𝒆 π’”π’†π’„π’π’π’…π’Š 𝒑𝒆𝒓 π’“π’‚π’ˆπ’ˆπ’Šπ’–π’π’ˆπ’†π’“π’π’.

"E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore."

-Che Guevara

Soundtrack: Don't Blame Me – Taylor Swift

Convivere con l'ansia Γ¨ una battaglia incessante, e io continuo a uscirne sconfitta.
Mi sveglio nel bel mezzo della notte in affanno, col battito a mille e il fiato mozzato, assieme a quella sensazione che ti stringe lo stomaco, e mi accompagna poi per tutta la giornata. Quando il groppo in gola diventa insostenibile, quando mi ritrovo a piangere senza che nessuno mi veda, senza che nessuno sappia quanto fa male sentirsi mancare l'aria e stridere il cuore.

Vorrei poterlo controllare, vorrei essere migliore... ma fallisco ogni volta.
Vince lei, mi tiene in gabbia.

Come adesso che cerco di regolarizzare il respiro, di far entrare aria nei polmoni e smetterla di fissare il vuoto, perfettamente inerme. Vorrei poter dire al mio corpo di muoversi, perΓ² non succede niente. Vorrei avere la mente fredda per reagire e tornare a vedere nitido davanti ai miei occhi, invece che soffocare dentro questo turbinio di emozioni che non controllo.

Ho bisogno di tornare in me.
Non posso perderlo.
Devo reagire.

Non so se sia la scelta giusta, ma Γ¨ l'unica possibile.
Ho solo tre secondi per raggiungerlo.
Inizio a correre.

Qualche ora prima, la mattina.

Quando le giornate sono una merda, te lo senti fin dal momento in cui riapri gli occhi, e così è stato.
Mentre facevo colazione, mi si è rovesciato addosso il caffè bollente sulla mia maglia preferita, eppure ho cercato di fare finta di niente. Arrivata in atelier, mi sono resa conto che uno degli abiti della mia nuova collezione non vestiva bene e c'era un errore di confezione, quindi è completamente da rifare. Una cliente mi ha dato buca dieci minuti prima del suo appuntamento... e porca puttana, ho dimenticato di portarmi il pranzo.

Direi che non potrebbe andare peggio, almeno fino a quando non apro Instagram, e vedo che quella gatta morta di Karol ha pensato bene di repostare una foto sua e di Davian, continuando a pubblicizzare la loro canzone.

La odio.

Sbuffo, e getto il telefono sul bancone prima di legarmi i capelli in una coda alta. Devo soltanto cercare di arrivare alla fine di questa giornata infernale senza avere un esaurimento nervoso, non dovrebbe essere difficile.
A volte ci sono delle giornate che sembrano infinite, e altre che invece ho l'impressione che finiscano troppo in fretta. Oggi Γ¨ decisamente la prima.

La cosa positiva Γ¨ che l'affluenza al mio negozio inizia a vedersi, tanto che ho dovuto assumere una ragazza che mi aiuti a stare dietro alle vendite e a tenere in ordine l'atelier mentre io sono a lavoro nel mio ufficio nel retro. Non Γ¨ stato semplice trovarne una davvero interessata al posto, dato che la maggior parte dei curriculum arrivavano da persone che volevano essere qui solo per sperare di vedere Davian, o spillarmi informazioni. Sono stati giorni di colloqui davvero snervanti, ma sono contenta della scelta che ho fatto.

Β«Ehi, Γ¨ questo il negozio della stilista piΓΉ figa di Londra?Β»

Una voce familiare mi fa alzare lo sguardo dal bancone, e sorrido quando mi trovo davanti Eris, piΓΉ in forma che mai. In qualsiasi situazione, ha una classe che non passa mai di moda, e riesce a farsi notare senza il minimo sforzo. Ammetto che anni fa ero gelosa del suo portamento, mentre adesso lo apprezzo, e sono contenta di vedere che nel profondo non Γ¨ cambiata molto.

Β«Non so, forse sei nel posto sbagliatoΒ» ridacchio, alzandomi per salutarla con un abbraccio. Β«Cosa ci fai qui?Β»

Eris tentenna qualche secondo, quasi fosse indecisa, e poi sospira. Β«Mi servirebbe un abito per stasera. I miei vanno a mangiare in uno di quei ristoranti di lusso del cazzo, e vogliono che vada con loro. A quanto pare ci saranno anche dei loro colleghi, o Dio solo sa cosa. Ho smesso di ascoltarli a metΓ  discorsoΒ» mi spiega in breve, guardandosi attorno.

Non so molto di Eris, ma da quel che ricordo non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori, e a quanto pare le cose non sono cambiate.
Le rivolgo un sorriso rassicurante, poggiandole una mano sulla spalla. Β«Lascia fare a me, troverΓ² qualcosa che ti piaccia, e che vada bene anche per staseraΒ» le prometto, andando verso gli stand esposti.

Eris mi segue con uno sguardo piΓΉ incuriosito che altro, mentre io cerco quello che le si potrebbe adattare meglio.

Β«Come vanno le cose con Davian? Sai... credo che gli sei mancata in questi anni. Lo trovo meglio da quando ci seiΒ».

La domanda mi coglie alla sprovvista, anche perchΓ© non so bene come rispondere. Nemmeno io so come vanno le cose con Davian, mi pare di essere sulle montagne russe quando si tratta di lui. Un minuto prima in salita, e l'attimo dopo inizia la discesa in picchiata.

Β«Non saprei come risponderti, in realtΓ . Noi... ci stiamo provando, suppongoΒ» le dico, non volevo rivelare troppo qui.

Β«Messaggio ricevuto: non sono cazzi mieiΒ» sospira divertita, sedendosi su una poltrona vicino ai camerini.

Β«Non Γ¨ questo, Γ¨ che... Γ¨ difficile dimenticare quello che mi ha fatto, ma Γ¨ altrettanto complicato ignorare quello che sento per luiΒ».

Non c'Γ¨ niente di piΓΉ vero in quello che le ho detto. C'Γ¨ una lotta incessante nella mia testa, e in questo momento Γ¨ complicato darle un senso. Mi limito a seguirne il flusso, sperando di non farmi troppo male nel tragitto.

Β«Lo capisco. Legami come il vostro sono difficili da spezzareΒ» ammette con un sorrisetto, indicando poi l'abito che le ho preso. Β«Quello mi piace. Mi sa molto di Taylor Swift nella sua Reputation EraΒ» scherza.

In effetti, con il bustino nero ricoperto di brillantini e paillettes nere e rosse, e una gonna a tubino con uno spacco vertiginoso all'altezza della coscia, le vibes proprio quelle.

Β«Che posso dirti, sono una sua fan. Provalo, credo che ti starΓ  benissimoΒ» le dico, mostrandole poi il camerino dopo averle dato dei tacchi di prova.

Eris non se lo fa ripetere, e quando esce per farsi vedere, ho la conferma di avere ragione. I suoi capelli rossi si abbinano alla perfezione con i toni dell'abito, e l'abito le fascia al punto giusto ogni sua forma, senza perΓ² renderla volgare.

Β«Ti sta alla perfezioneΒ» le dico sinceramente, soddisfatta di aver scelto bene.

PotrΓ  sembrare stupido, ma Γ¨ appagante vedere le persone sentirsi a proprio agio con abiti che sono creati da me. Mi fa sentire utile, come se non stessi sprecando il mio tempo.

«Avevi ragione, lo adoro. È una meraviglia» mormora felice, girando su se stessa davanti allo specchio per guardarsi meglio.

Mentre torno in cassa, vedo sullo schermo del mio cellulare due notifiche da parte di Davian, perΓ² decido di rimandarle a dopo. Ultimamente le cose tra di noi si sono fatte... strane. Non saprei come altro spiegarlo.
Mi ritrovo a pensare a lui piΓΉ spesso di quanto dovrei, e quando non riesco a dormire, ci scriviamo per ore, al punto da aver iniziato ad avere il desiderio di averlo vicino anche quando non c'Γ¨. Ripenso a quella notte tra di noi, a quel bacio sul palco... e il cuore non regge mai. Mi si contorce lo stomaco, e il petto mi diventa improvvisamente piΓΉ leggero, come se sognassi a occhi aperti.

È la sensazione più pericolosa di tutte, l'ho già provata sulla pelle una volta, e adesso mi sembra più intensa di prima, come se niente di tutto ciò che è successo tra di noi in questi mesi fosse finto.

Β«Maisie, sei ancora tra di noi?Β»

Eris mi richiama all'attenzione, e io sbatto due volte le palpebre prima di sorriderle. «Sì, certo. Vai pure da Sarah in cassa, le ho detto di farti un'attenzione sul vestito» dico in automatico, senza rendermi conto che Eris ha già in mano la busta, e mi fissa divertita.

Β«Qualcuno qui ha bisogno di una bella bevuta e del meritato relaxΒ» sogghigna.

Β«Magari nella prossima vitaΒ» sbuffo, accompagnandola all'uscita. Β«Mi ha fatto piacere vederti. Passa quando vuoiΒ».

«Qualche sera ti rapisco e ce ne andiamo a fare baldoria soltanto io, te e Candice. È una promessa» ridacchia, prima di salutarmi e avviarsi verso la sua macchina.

Quando va via, mi prendo soltanto un secondo per guardare il telefono e leggere i messaggi di Davian, sperando che non siano brutte notizie.

Irritante Superstar:
"Come va la giornata, stilista? Hai il pranzo o devo portartelo? Conoscendoti, te lo porterΓ² lo stesso."

Non so se mi faccia irritare o sorridere il fatto che mi conosca così bene.

Irritante Superstar:
"Ho ricevuto un messaggio per una corsa stasera. Ne riparliamo da vicino, è meglio. Così ho anche una scusa per vederti 😘"

Un'altra corsa? In così poco tempo? La cosa mi sembra parecchio strana, ma non sconvolgente. Sapevo fin dal momento in cui ho visto arrivare quegli stronzi che le cose sarebbero precipitate, perché conosco il loro modo di agire. Credono di poter arrivare qui e prendere il controllo, senza contare che io e loro abbiamo un conto aperto, e non lasceranno correre.
Pensavo che allontanarmi e mettere un oceano di distanza tra me e loro sarebbe bastato, perΓ² a quanto pare mi sbagliavo.

I ricordi mi assalgono, e con essi il senso di colpa e l'ansia tornano a prendere il dominio su di me, trascinandomi in un abisso di pensieri che avrei preferito dimenticare.
Devo allontanarmi un secondo, sta cominciando a mancarmi l'aria, e so che di solito quando mi sento così voglio restare sola.

*

Β«Stasera si corre o no?Β» domando, sorridendo spavalda al gruppo di fronte a me.

Non sono minimamente paragonabili alle persone che ho lasciato a Londra, ma pur di sentirmi libera e viva per qualche miglio, sono disposta a correre il rischio.
Ho bisogno di dimenticare e di guarire.
Ho bisogno di una distrazione, qualsiasi essa sia.
Le mani di Tyler mi stringono i fianchi in modo possessivo, e la sua presa non mi piace granchΓ©, perΓ² sto zitta.

Β«Certo, bambolina. Tu sei dei nostri?Β» mormora, lasciandomi un morso sul collo.

Maiale.

«Ti avevo già risposto di sì, Tyler. Lo devo ripetere ancora?» sbuffo, voltandomi verso di lui.

Odio essere messa in dubbio solo perchΓ© sono una donna che tiene il manubrio di una moto. Riuscirei a battere la maggior parte di loro senza il minimo sforzo.
Ci riuscirebbe anche Davian... solo che elimino il pensiero prima che mi sfiori.

Uno schiaffo mi colpisce la natica, e ho a malapena il tempo di insultare Tyler per i suoi modi, perchΓ© mi trovo la sua lingua ficcata in bocca... e non mi oppongo.
Mi servirΓ  a dimenticare.
Mi aiuterΓ  a tenere lontani i ricordi.
Lascio che mi baci senza obiettare, anche se i suoi baci mi danno la nausea, e non riesco a provare la ben che minima eccitazione. Come se fossi un automa che recita un copione.

Β«Ottimo, bambolina. Ma sappi che se corri per noi, vogliamo anche la tua lealtΓ . Sei parte del gruppo adessoΒ».

Sospiro, annuendo distrattamente. Conosco le regole di questi giri. «Sarà così».

Β«Brava, piccola. Non ti conviene farci arrabbiareΒ».
*
Se ripenso a quei momenti, l'unica cosa che riesco a provare Γ¨ vergogna. Mi sono dipinta addosso un'immagine di me che non mi rappresenta, mi sono adattata a qualcosa che mi stava stretto solo per fuggire dalle mie vere emozioni e da un dolore che non ho mai affrontato. Non sul serio.
La nausea mi assale, e devo impegnarmi per non correre a rigettare la colazione nel water, so che neanche quello mi farebbe bene. Ho promesso a Davian che mi sarei presa cura di me.

Provo a prendere un profondo respiro, mi impongo di restare calma e di focalizzarmi sulle cose che posso controllare e che sono reali per me, o su ciò che mi circonda. È un trucco che mi ha insegnato la mia psicologa in America, e pare funzionare.
A poco a poco il battito rallenta, e il senso di oppressione all'altezza del petto si affievolisce, permettendomi di respirare meglio.
Quando torno nella sala principale del mio atelier, trovo Sarah con in mano il mio telefono e uno sguardo preoccupato sul volto.

Β«Cosa succede?Β» le domando, apprensiva.

Β«Scusami se ho risposto al tuo cellulare, credevo fosse un cliente. Al telefono c'Γ¨ un ragazzo, e ha... chiesto di parlare con teΒ».

Cazzo.

Cerco di mostrarmi sicura mentre afferro il mio cellulare, e mi avvio verso l'esterno per rispondere. Qualcosa mi dice che so esattamente di chi si tratta.

Β«Pronto?Β»

Sento una flebile risata dall'altra parte, e basta quella a mettermi i brividi. Β«Ciao, bambolina. Non mi Γ¨ piaciuto come ci hanno interrotti l'ultima volta, quindi ho pensato di chiamartiΒ».

Figlio di puttana.

Β«Cosa vuoi, Tyler? Non ho tempo per i tuoi giochetti del cazzoΒ».

Β«Se fossi in te, ci penserei due volte prima di provocarmi, non ti piacerebbe sapere quello che ho su di teΒ» ridacchia, mentre un senso di panico mi assale. Β«SarΓ² molto breve: d'ora in poi farai quello che ti dico, starai zitta e buona al tuo posto, o sarΓ  peggio per te. Hai un bel ragazzo pieno di soldi, adesso, non credo che apprezzerebbe sapere che razza di puttana si scopa, o sbaglio?Β»

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, eppure mi rifiuto di cedere. Non puΓ² avere ancora tutto questo controllo su di me.

Di che diamine parla? Cosa ha su di me?

Β«Puoi ficcarti i tuoi ordini su per il culo, Tyler. Io e te non abbiamo niente da dirci, e stai lontano da me. Se muovi un singolo passo, ti distruggono, e lo sai. Anzi, la prima a distruggerti sarΓ² ioΒ».

Lo sento sospirare dall'altra parte, e so di aver toccato un tasto dolente. Non so se provocarlo sia la scelta giusta, ma mi rifiuto di farmi spaventare da lui.

Β«Lo vedremo, bambolina. Se fossi in te, aspetterei prima di cantare vittoriaΒ».

Prima che io possa replicare, ha giΓ  agganciato.
Se me lo trovassi davanti, metterei in pratica tutti gli allenamenti fatti con Mason e gli spaccherei quella faccia di cazzo che si ritrova. La cosa che odio di piΓΉ, Γ¨ che l'unica persona che posso incolpare sono io.

Torno dentro piΓΉ turbata di prima, incapace di mettere a tacere i miei pensieri qualsiasi cosa io faccia. Per il resto del tempo cerco di dedicarmi al lavoro, ai clienti e alla marea di impegni che mi ero ripromessa di portare a termine... perΓ² la preoccupazione non passa, come un groppo che sento fisso in gola e diventa piΓΉ grande di secondo in secondo.

Β«Maisie, sei qui?Β»

Nel sentire il mio nome alzo di scatto gli occhi, e vedere Davian di fronte a me sulla soglia del mio ufficio mette a tacere tutte quelle voci per qualche secondo. Come al solito, ha un aspetto impeccabile: indossa un maglione bianco che gli aderisce al petto, e un cappotto grigio che si abbina alla perfezione con i suoi jeans; i capelli perennemente spettinati, con due ciocche che gli finiscono sul viso. Non so da quando è tornato a essere la persona che porta serenità nella mia vita, eppure è così.

Stringe tra le mani quello che suppongo sia il mio pranzo, un'insalata di pollo e pomodori, come piace a me.

Oddio, potrei sciogliermi.

Β«In carne e ossa, sommersa dal lavoroΒ» sospiro, e punto di nuovo lo sguardo su di lui. Β«A te come va col disco?Β»

Non ho dimenticato l'episodio di qualche giorno fa, e da quel momento in poi, chiedo sempre se ci sono aggiornamenti sulla sua musica, anche se ancora non mi ha fatto sentire nulla. AspetterΓ² che si senta pronto, senza mettergli pressioni.

Davian mi regala uno dei suoi sorrisi piΓΉ sinceri, segno che le cose iniziano ad andargli bene. Β«I primi due pezzi sono pronti, e sono piaciuti al mio produttore. Sto lavorando agli altri, e insieme alle collaborazioni e vecchi testi che ho riadattato, pare che l'album stia iniziando a prendere forma. La settimana prossima annuncerΓ² la data e l'inizio del tourΒ» dice entusiasta.

So quanto sia importante per lui, e vederlo rincorrere e raggiungere i suoi sogni ha sempre reso felice persino me. Anche se l'inizio del suo tour segnerΓ  la nostra fine, la fine del contratto e... non voglio pensarci.

Β«Oh, ma sentilo. La superstar sta tornando, dovrΓ² fare spazio al tuo egoΒ» ridacchio, ringraziandolo per il pranzo.

«Puoi dirlo forte, stilista. Non mi arrenderò» afferma deciso, e so che è così, gli rivedo quella scintilla di ambizione negli occhi, la stessa di anni fa.

Β«Dritto verso la scalinata del successo, giusto?Β»

Lui fa un mezzo sorrisetto, e quando meno me lo aspetto, mi prende la mano, attirandomi vicino a lui. Β«Non sarebbe stato possibile senza di te, leonessa. Mi hai ricordato per cosa valeva la pena rialzarsiΒ» mi sussurra, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, guardandomi come se... come se fossi il suo centro di gravitΓ . Β«Voglio che sia tu la prima a sentire l'intero album, persino prima del mio agenteΒ».

Stanno per cedermi le gambe.

Il cuore inizia la sua corsa contro la mia gabbia toracica, e ho l'impressione che uno sciame di farfalle si sia appena liberato nel mio stomaco. Β«Mh, vedremo se la mia agenda sarΓ  liberaΒ» scherzo, abbozzando un sorrisetto.

Davian sposta la mano sui miei fianchi, accarezzando la porzione di pelle scoperta con un movimento rotatorio del pollice che mi provoca i brividi su tutto il resto del corpo. Β«Potrei essere molto convincente, in modi parecchio fantasiosiΒ» mi sussurra con un tono piΓΉ basso, che punta dritto al mio ventre.

Merda.

Β«Dovrai impegnarti parecchioΒ».

Lui sogghigna, aumentando la presa. Β«Dimmi cosa vuoi, e lo farΓ². Anche qui, su qualsiasi superfice desideriΒ».

Quello che mi viene in mente adesso, Γ¨ decisamente poco casto e puro.

Mi allontano per prendere aria, lasciandolo con un mezzo sorrisetto. Β«Ci penserΓ² e te lo dirΓ², mi piace tenerti sulle spineΒ».

Lui ridacchia, seguendomi con lo sguardo. Β«Sai come torturarmi, leonessaΒ».

Il problema Γ¨ che questo gioco piace a entrambi, e ne stiamo ignorando tutti i rischi.
Mi schiarisco la voce mentre apro il mio sacco per il pranzo, spostando la conversazione su qualcosa di piΓΉ importante del flirtare.

«Spiegami della gara di stasera, perché vogliono ripetere le corse così presto?» domando, andando dritta al punto.

L'espressione di Davian cambia all'istante, e si lascia sfuggire un sospiro prima di avvicinarsi a me, poggiando entrambe le mani sulla mia scrivania.

Β«Vogliono anticipare il prossimo giro di selezioni della Run War, si sono aggiunti dei nuovi partecipanti per il titolo. Prova a indovinare chiΒ» sbuffa, e mi ci vuole meno di un secondo a capire di chi sta parlando.

Porca puttana.

Β«Non Γ¨ possibile, come hanno fatto a entrare?Β» sbotto, sbalordita.

Β«Pagando qualcuno, ovviamenteΒ» sospira Davian, e mi tocca dargli ragione.

So che dovrei dirgli come stanno le cose tra me e loro, ma farlo significherebbe dovergli raccontare i dettagli di qualcosa che non ho il coraggio di ammettere nemmeno a me stessa, e non voglio che cambi la sua opinione di me. Una cosa Γ¨ certa, non gli permetterΓ² di fare del male alle persone che amo.
Davian ama correre, eppure percorrere questa strada prima o poi lo potrebbe mettere in pericolo, specie con gente alle calcagna come Tyler, e non voglio vederlo buttare all'aria i suoi sogni.

Β«Quegli stronzi vogliono provocarti, Davian. Prima o poi sai che dovrai smetterla con le corse, e decidere se vuoi dedicarti a questo o alla musicaΒ».

So che le mie parole possono sembrare dure, ma ho visto con i miei occhi quanto il mondo delle corse riesce a corrodere dall'interno, e per quanto io adori il brivido di quegli istanti, sono consapevole che non potrΓ  essere per sempre.

Il volto di Davian si scurisce mentre serra le labbra a una linea sottile, serrando i pugni. Β«Lo so, ma voglio quel titolo. Non lo lascerΓ² a loro, non mi importa dei rischi. Fin quando avrΓ² fiato in corpo, continuerΓ² a correre per vincere. Lo so che non posso continuare a lungo questa doppia vita, ma non mollerΓ² proprio adessoΒ» dice convinto, e non esiste modo in cui io riesca a fargli cambiare idea. Ha preso la sua decisione.

Β«Cerca solo di non farti male, okay? Ai tuoi fan servi intero per il tourΒ» mormoro, preoccupata per lui piΓΉ di quanto voglia ammettere.

Β«Ti preoccupi per me, o sto sognando?Β» ridacchia, rubandomi una carezza veloce sulla guancia.

Sbuffo, cercando di camuffare il rossore delle guance. Β«Hai una fervida immaginazione, superstarΒ» scherzo.

Davian mi lancia un'occhiata fugace, perΓ² ci leggo dentro un milione di parole non dette, e altrettante emozioni non confessate. Mi stringe la mano, portandomi piΓΉ vicina a lui di qualche centimetro.

Β«Tu corri con me, leonessa?Β»

Non esiste galassia in cui la risposta potrebbe essere diversa.

Β«Fino al traguardo, pirataΒ».

Se vogliono la guerra, allora sono pronta a combattere al fianco della mia famiglia.

La sera

Le ore mi sono sembrate un'eternitΓ , e ogni minuto che ci separava dall'inizio dell'evento una tortura.
Non sono mai stata così tesa prima d'ora, e neanche capisco perché. È una sensazione che sento sottopelle, e mi rende più iperattiva che mai, quasi faticassi a mantenere il controllo.
Non ho mai avuto paura di correre, né di un confronto. Ho paura però che i miei problemi possano ferire le persone a cui tengo, questo sì.

La gang di Tyler ha un conto aperto con me, e lo so.

Per fortuna il cielo non minaccia pioggia, nonostante la temperatura talmente bassa da aver costretto tutti a vestirsi piΓΉ pesanti del solito, anche se questo non ha fermato le solite conigliette da corsa nel presentarsi in shorts e top attillati, come se il loro unico scopo fosse mettersi in mostra.
C'Γ¨ qualcosa di strano stasera, che non mi convince del tutto.

Vedo gente che non conosco, persone che ci squadrano dalla testa ai piedi, e molto piΓΉ chiasso e baccano del solito. La musica Γ¨ assordante, e l'odore di fumo ed erba talmente denso da farmi tossire. Alcune macchine da corsa sono messe in schiera davanti al circuito su cui dovremo correre, e le casse pompano canzoni a tutto volume, sovrastando persino il baccano di urla e schiamazzi. Il buio della notte non rende facile scorgere altre persone oltre me e Davian, e l'unico punto di luce Γ¨ dato dai fari della auto e da alcuni faretti montati in lontananza, per il resto, Γ¨ tutto in penombra.

Un ragazzo ci avverte che ci saranno due gironi di corsa, e a ogni ripartita, le moto di ogni concorrente devono essere piazzate giΓ  sulla linea di partenza. Ci saranno due gruppi di partecipanti, uno a seguito dell'altro, e io sarΓ² nel secondo, Davian invece nel primo.

Non mi piace.

Β«PerchΓ© questa nuova regola?Β» domando, sospettosa.

Il ragazzo alza le spalle, con l'aria di chi si è semplicemente limitato a riportare quanto gli hanno detto. «Hanno voluto così».

Davian annuisce, anche se contrariato all'idea, e mi fa segno di aspettarlo mentre va a parcheggiare la sua moto. Essendo il campione in carica, e la persona con piΓΉ rispetto nel giro insieme a Kaiden, a loro due spettano le prime posizioni. Un brivido mi percorre la schiena quando una folata di vento mi colpisce in pieno, e probabilmente avrei dovuto optare per qualcosa di piΓΉ pesante che leggings di ecopelle e una maglia a lunghe maniche, con sopra la mia immancabile giacca di pelle nera.

Davian torna dopo poco, e mi stringe i fianchi, tenendomi accanto a lui come se volesse proteggermi dalla calca... e non mi dispiace sentire il suo calore dietro di me.

Β«Stai attenta stasera, okay? Mi eccita da morire vederti correre, ma non voglio che tu ti faccia male. Non mi piacciono le persone di staseraΒ» ammette contro il mio orecchio, guidandomi per raggiungere gli altri.

Il suo tono preoccupato mi scalda il petto, come se fosse una carezza sulla pelle.

Β«Ti preoccupi per me?Β»

Β«Sempre, leonessaΒ» mormora, poggiando le labbra sulla base del mio collo. Β«Basta una sola tua parola, e corro da teΒ».

Quando dice cose come queste, il mio petto mi sembra sul punto di esplodere, e la mente viaggia verso scenari su cui non mi permetto mai di restare troppo, o sarebbe la mia fine.
Mi giro verso di lui, prendendogli il volto tra le mani, anche se lo sguardo finisce sulle sue labbra, quella stessa bocca che Γ¨ da fin troppi giorni che sogno di baciare di nuovo, come se le cose tra di noi non fossero maledettamente complicate.

Mi perdo in quei suoi occhi foresta, nell'espressione con cui mi osserva, e niente esiste oltre noi. Oltre i sentimenti che riaffiorano piΓΉ forti di prima e mi si impregnano addosso.

Β«Fai attenzione anche tu. Voglio vederti vincere, ma non a costo della tua vita. PromettimeloΒ» gli dico, poggiando la fronte sulla sua.

Lui mi stringe di piΓΉ, e la carezza che mi fa sulla schiena Γ¨ in grado di accendermi piΓΉ di un focolare. Β«Te lo prometto. TornerΓ² da teΒ».

Mi allontano per guardarlo, e la tensione tra di noi Γ¨ insostenibile, mi fa mancare il fiato. Vorrei dirgli troppe cose, solo che restano bloccate in gola, per la troppa paura di rompere l'incantesimo.

Β«Corriamo insiemeΒ».

Β«E vinciamo insiemeΒ» continuo io, ripetendo la nostra promessa di anni fa.

Lui intreccia il mignolo al mio, ignorando gli altri che lo chiamano.

Β«Curva dopo curvaΒ».

Β«Fino al traguardoΒ» concludo io, sfiorando le labbra con le sue.

Basterebbe un movimento, una spinta in avanti, un solo millimetro che ci separa.

Davian mi passa una mano sulla guancia, arrivando a sfiorarmi le labbra col pollice, senza muoversi. Β«Conservami questo bacio per quando festeggeremo la nostra vittoriaΒ» mormora, e io riesco soltanto ad annuire.

Sono così stordita dalla marea di emozioni che provo, da non essermi nemmeno resa conto che Davian si è allontanato, lasciando un vuoto dentro di me.
Si sta avviando verso la linea di partenza, e mi fa l'occhiolino prima di indossare il casco, mentre io lo guardo in lontananza. C'Γ¨ troppa gente, e arrivare tra le prime file sarΓ  un'impresa.
Manca poco all'inizio della corsa, solo che mi si gela il sangue nelle vene.
No.
Tyler Γ¨ qui.

Lo vedo dalla parte opposta alla mia, dall'altra parte della strada, con l'aria di chi sente la vittoria in tasca, e quell'espressione mi mette ansia da morire.

Mi ha visto, so che è così, e so che sta guardando me.
Mi indica il telefono, prendendo poi il suo probabilmente per chiamarmi.

Dovrei ignorarlo... eppure qualcosa mi dice che non Γ¨ la scelta migliore.
Afferro il mio cellulare, tremando nel rispondere.

Β«Cosa vuoi?Β»

Lo sento ridere, e lo vedo persino in lontananza.

Β«Spero che tu abbia salutato quella specie di fidanzato che ti ritrovi, perchΓ© dubito che finirΓ  la corsa tutto interoΒ».

Il mio mondo cade a pezzi.

Guardo Tyler tenere tra le mani un pezzo di quella che credo appartenga alla moto di Davian, e l'ambiente inizia a girare attorno a me.

Avrei dovuto capirlo.

Ero troppo focalizzata a pensare cosa avrebbe potuto fare a me, al punto da sottovalutare l'evidenza. Il mio punto debole Γ¨ sempre stato Davian, fa piΓΉ male ferire lui piuttosto che me.
Vorrei muovermi, ma sono bloccata dall'ansia, dal terrore di perdere l'unica persona che in questi anni non sono mai riuscita a dimenticare.

Non importa quanto mi abbia ferito, o quante lacrime io ci abbia versato, quanti sogni ha infranto e quante promesse ha rotto... lui Γ¨ parte di me.

E io resto innamorata di lui, quel sentimento non Γ¨ mai scomparso.

Non posso perderlo.
Devo reagire.

Forse Γ¨ vero che le follie migliori si fanno per amore, per quel sentimento che ti spinge a commettere l'impossibile, ad andare oltre ogni limite persino quando credi di non farcela.

Ho solo tre secondi per raggiungerlo.

Parte il conto alla rovescia, e io inizio a correre come se ne valesse della mia vita.

"Uno!"

Devo andare piΓΉ veloce, mi tolgo quante piΓΉ persone da davanti, non curandomi di dove finiscano. Mi manca il fiato nei polmoni, ma io non mi fermo, aumento il passo.

"Due!"

Devo correre piΓΉ veloce. Sento il rombo dei motori, ma lo ignoro.

Devo fermarlo.

Scavalco la staccionata, con soltanto lui come obiettivo.

"Tre!"

Buttarmi davanti a una scia di moto pronte a scattare Γ¨ probabilmente al primo posto tra le follie commesse fino ad adesso, eppure eccomi qui.
Mi getto verso la moto di Davian prima che la ragazza spari il colpo che conferma la partenza, fregandomene della possibilitΓ  di essere travolta.
Non ragiono, mi limito ad agire, rischiando tutto.

Forse morirΓ², e le mie ultime parole saranno per lui.
Per il ragazzo che amo, e che amerΓ² sempre.

Β«Davian!Β»

✨Spazio Autrice✨

Dopo un mese di attesa, finalmente eccomi qui.
Lo so, probabilmente in questo momento mi state odiando piΓΉ che mai per la fine del capitolo, ma posso promettervi presto il continuo.
Questo era un capitolo che aspettavo da parecchio di scrivere, e l'ultima parte entra a far parte delle mie scene preferite del libro.
Chi lo sa come andrà a finire🀭
Non odiatemi troppo, prometto che aggiornerΓ² presto... e grazie per la pazienza che avete avuto.
Grazie a chiunque stia seguendo la storia🀍

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