chapter 21
<<Oh ma guarda, un raro esemplare di Bethney Brooks allo stato selvatico>> Mi si affianca Travis con la sua solita voce irritante.
Cerca di circondarmi le spalle con il suo braccio ma qualcun altro lo precede.
Con la coda dell'occhio riesco a intravedere il viso di Yerodin sorridente.
Espiro di colpo ringraziandolo mentalmente per essere arrivato in tempo.
Non so se sarei riuscita a sopportare le continue chiacchiere di Travis.
<<Bethney, mi stai tradendo?>> Posa una sua mano sul pettorale sinistro assumendo un'espressione addolorata.
Oh caro Travis, quanto sei insopportabile.
Fra poco gli chiudo le dita nell'armadietto.
<<Beth, un altro ammiratore? Stai proprio facendo strage di cuori>> Yerodin mi dà un colpo di fianchi ridendo insieme a Brayan che è appena uscito dall'aula di storia unendosi a noi.
<<Non cominciare anche te>> Sbuffo aumentando il passo liberandomi dalla presa del mio amico.
Arrivo davanti al mio armadietto e prima di aprirlo noto già dei bigliettini sporgere dalle fessure.
È da due mesi che sono in questa maledettissima scuola e già non ne posso più, mi ritrovo foglietti, letterine, numeri di telefono ovunque.
Un'altra ragazza al mio posto sarebbe eccitata dall'idea di essere elogiata dai ragazzi, ma io no.
Pur non leggendoli tutti, so che la maggior parte non contengono frasi gentili.
Quasi tutti scritti da ragazze, naturalmente.
Io provo a convincermi che non mi devono assolutamente interessare le opinioni altrui, ma non riesco.
Non ci riesco.
Ho paura che tutti comincino a giudicarmi sentendo le false voci su di me.
A volte mi chiedo se le persone che scrivono tali cattiverie siano coscienti di ciò che proverà chi le riceverà.
Non danno minimamente importanza al destinatario, ai suoi sentimenti, non capiscono il dolore che possono causare con una sola parola.
L'unico loro interesse è scatenare una reazione, così da poter continuare vedendo l'effetto che provocano.
Ma da me non arriverà.
Per ora.
Espiro e apro l'armadietto sperando che arrivi Wenda, la mia bidella di fiducia, ad aiutarmi a buttare via tutto.
Avvicino a me il bidone della spazzatura e comincio ad accartocciare più pezzi di carta possibili, ma uno attira la mia attenzione.
"Stai attenta a quello che fai orfanella"
No, aspetta cosa?
Non è possibile che qualcuno lo sappia.
Siamo stati attenti a non farci scappare nessuna informazione riguardante l'orfanotrofio.
Richiudo con forza l'armadietto.
Rigiro tra le mani il foglietto e mi accorgo che il mittente ha scritto la sua iniziale.
K.
Oh andiamo, ci saranno trenta ragazzi e ragazze che iniziano con la lettera K.
Karen, Kyle, Katherine, Ketty, Kris, Klaus, Kevin, Kim, Kristin... Kate.
Kate, Kate Farker.
Ellie mi ha detto che, prima del mio arrivo, era una tra le ragazze più contese dei ragazzi di Monterey, oltre al fatto che ha dato di matto quando il suo ex, Travis, ha cominciato ha parlami, diventando mio amico.
Sì, diciamo che ha tutti motivi per essere un po' contro di me.
Okay, è probabile che mi voglia morta.
Metto in tasca il pezzetto di carta e comincio a chiedere agli studenti sparsi in giro per i corridoi se l'hanno vista.
Alcuni mi dicono che non ne hanno idea, altri che l'hanno addocchiata davanti a scuola o che è andata a baciarsi con qualche ragazzo in giardino.
Bene, dovrò passare la mia pausa pranzo alla ricerca della mia presunta minacciatrice.
Mentre mi incammino verso i tavoli fuori nella mia mente mi creo una discussione piena di botte e risposte che nemmeno i registi più famosi possono immaginare.
So per certo, che quando lei tirerà fuori qualche cattiveria io non saprò minimamente cosa rispondere.
E tutto il discorso che sto inventando adesso non sarà servito a nulla.
Spingo il portone che mi conduce all'esterno e la individuo con il suo gruppetto mentre ride e scherza.
Rimango sull'uscio della porta cinque minuti buoni cercando di trovare un po' di coraggio.
Ha la mia stessa età, è alta come me, ha la mia stessa struttura corporea...
Chi vincerebbe in una rissa se siamo praticamente identiche?
Scuoto la testa tornando a concentrarmi su quello che devo dirle.
Vuoto totale.
Che diamine sto facendo?! Non sono nemmeno sicura che sia lei la K. del bigliettino.
<<Oh, guardate! Bethney Brooks ci sta onorando della sua presenza>>
Sento urlare da una sua amica.
Alzo lo sguardo e noto che tutti i suoi amici mi stanno guardando.
Con disprezzo aggiungerei.
<<Unisciti a noi, sua maestà>>
Scoppiano a ridere muovendo le mani incitandomi ad avvicinarmi.
Prendo un respiro profondo e li raggiungo.
<<Devo parlarti>> Guardo dritto negli occhi Kate, che al contrario mi squadra da capo a piedi.
Dalla sua espressione sono più che sicura che stia pensando: "come diavolo ha fatto a rimpiazzarmi una come questa"
<<Non vedi che sto mangiando? Sei per caso cieca?>> Appoggia i gomiti sul tavolo serrando le labbra.
<<Non mi sembra di vedere il tuo vassoio... a meno che tu non stia mangiando il tavolo>> Chinando la testa le indico il legno del tavolino un po' rovinato.
Le sue amiche emettono un rosolino ma si zittiscono subuto sotto il suo sguardo infuriato.
Senza dire una parola si alza e si dirige verso un albero, lontano da occhi e orecchie indesiderate.
<<Che cosa vuoi?>> Assume una postura annoiata mentre non smette di battere il piede per terra.
Tiro fuori dalla tasca il bigliettino.
<<È opera tua?>>
Non so se sarei più sollevata se ammettesse di averlo scritto lei o che fosse stato qualcun altro.
Lo guarda e subito un sorriso le spunta sul viso.
Perfetto, addio seconda opzione.
Scrolla le spalle facendo finta di niente.
Mio dio, mi devo calmare o le spacco il setto nasale in questo istante.
<<Solo una domanda, perché?>>
<<Perché da quando sei arrivata hanno spostato tutta l'attenzione su di te, nessun ragazzo mi chiede più di uscire!>>
Cambia immediatamente bumore sbraitando mentre scuote la testa.
Qualche ciocca mora le finisce davanti agli occhi facendole assumere un'aria da pazza.
Più che pazza, sembra una vera psicopatica.
Ignoro il suo stupido ragionamento e provo ad andare dritta al punto.
<<Come hai fatto a saperlo?>>
<<Oh cara Bethney, devi capire che i miei genitori hanno tanti, tanti amici, così gli ho raccontato un po' di te>>
Si guarda le unghie laccate.
<<Ed è venuto fuori che ti sei trasferita qui dalla Georgia, non so il motivo e sinceramente non mi interessa, sai perché?>>
Mi fulmina con lo sguardo.
<<Perché io farò in modo di rimandarti là>>
Si gira, ma dopo nemmeno tre passi ricomincia a parlare.
<<Ah un'ultima cosa...>>
Si volta in modo teatrale facendo svolazzare i capelli.
Mi guarda vittoriosa, ma appena sposta lo sguardo dietro di me la sua espressione cambia radicalmente.
Sembra quasi impaurita.
Cosa abbastanza strana, dato che tutti mi dicono che quando provo a fare la mia faccia da cattiva ricevo l'effetto opposto.
Dopo qualche secondo sento una presenza dietro di me.
Giro di poco la testa e scopro di essere circondata dai miei amici che guardano indifferenti Kate.
Non sapevo di avere delle guardie del corpo.
<<Dimmi pure>>
Le sorrido mentre il braccio di Egor mi circonda le spalle.
<<Avanti Katia, sono curioso anch'io, tu Sebastian?>> Prende parola Yerodin cominciando a dare un po' di spettacolo.
Sa benissimo di aver sbagliato il nome e quanto la faccia incazzare.
<<Oh sì, io amo i pettegolezzi!>>
Kate indietreggia di qualche passo cosciente che qualsiasi cosa dirà verrà inevitabilmente derisa da loro.
È ingiusto, loro hanno un faccino tenerissimo e riescono ad apparire duri lo stesso.
Come diavolo fanno?!
<<Non è finita qui>> Mi guarda assottigliando gli occhi e quasi corre via raggiungendo il suo gruppo che la circonda subito, probabilmente per chiederle di raccontare tutto.
Nel frattempo io vengo brutalmente presa in spalla e portata dentro la scuola da Cooper seguito dagli altri.
<<Allora? Cos'è successo?>>
<<Niente di ché, fra i vari biglietti che mi lasciano dentro l'armadietto ho ne ho trovato uno con scritto "devi stare attenta, orfana" o una roba del genere>>
Alzo le spalle cercando di fargli capire che non è niente di grave.
Tranne per il fatto che vuole spedirmi in Georgia.
Eh no, cara.
<<Come ha fatto a scoprirlo?>>
Brayan si appoggia agli armadietti schiarendosi la voce.
Sentiamo provenire dei gridolini dal fondo del corridoio.
Mi sporgo e noto che ci sono tre ragazze che si sussurrano qualcosa all'orecchio indicando Brayan.
Lui con il suo ghigno da conquista alza una mano in segno di saluto, poi riporta l'attenzione su di me.
<<Dice che i suoi genitori hanno amici e bla bla bla>>
<<Bethney Brooks, non pensavo che ti saresti fatta dei nemici così in fretta!>> Frederick mi scompiglia i capelli ridendo.
Mi lascio bullizzare, stanca di opporre resistenza.
<<È ora di andare in classe>> Ci avvisa Shunko mentre guarda l'orologio appeso alla parete.
Il suono perforante della campanella ci dà la conferma che le lezioni stanno per ricominciare.
La voglia di fare Matematica è pari a zero.
<<Abbraccio di gruppo!>> Urla Sebastian allargando le braccia.
Ci stringiamo tra di noi e dopo vari insulti scherzosi ci dirigiamo ognuno verso la propria aula.
<<Bethney!>>
Mi sento chiamare prima di entrare in classe.
Vedo Cooper correre nella mia direzione con i libri in mano.
<<Se ti causa qualsiasi tipo di problema, tu devi dirmelo subito, intesi?>>
<<Sissignore>>
Roteo gli occhi al cielo facendo la finta scocciata.
<<Ci vediamo fuori>> Mi da un rapido bacio sulla guancia per poi ricominciare a correre. [sopra]
Ed ecco il "Cooper protettore" in modalità attiva.
I più protettivi del gruppo sono Cooper e Shunko, fanno quasi da genitori a noi altri.
D'ora in poi li chiamerò papà.
No okay, potrebbe essere interpretato male.
Matematica e Chimica sembrano durare un'eternità.
Come se non bastasse sono stata pute ripresa tre volte dal Professor Dawer perché guardavo fuori dalla finestra e non la lavagna.
Insomma, già sono obbligata a frequentare sta scuola, avrò almeno il diritto di guardare dove cazzo mi pare?
Afferro il mio zaino e quando suona la campanella mi catapulto fuori da scuola come un razzo.
Il freddo di inizio Novembre si fa sentire.
Mi pizzica il naso da quanto l'aria è fresca.
<<Ciao occhioni belli!>>
<<Eccoti Beth!>>
<<Hey gnocca>>
Sento contemporaneamente dietro di me.
Mi ritrovo davanti Ellie, Dakota e Lídia.
Dakota ed Ellie guardano confuse la povera Lídia.
Lei in risposta scrolla le spalle.
<<Beh non potete dire che non sia gnocca>>
Scoppio a ridere inevitabilmente.
A volte mi chiedo come faccia ad essere così dolce e schietta allo stesso tempo.
<<Dakota, Ellie, lei è Lídia Sanz, Lídia... loro sono Dakota Newll ed Ellie Shaw>> Le presento velocemente indicandole quando le nomino.
Si stringono la mano scrutandosi attentamente.
<<Come fai ad avere i capelli così lisci?!>> Esclama Lídia accarezzando delicatamente la testa di Ellie.
Ed ecco che parte una lunga ed estenuante conversazione su quali prodotti usiamo noi quattro per rafforzare e rendere più lucidi i nostri capelli.
Ci scambiamo marche di shampoo, di balsami e di maschere.
<<Dobbiamo assolutamente fare una serata tra donne! Ci metteremo lo smalto, le maschere di bellezza, ci faremo la ceretta, ci truccheremo, possiamo farci delle acconciature...>>
<<Qualcuno la fermi!>> Ci tappiamo scherzosamente le orecchie, anche se la voce perforante di Ellie arriva forte e chiara.
È sempre stata una persona estroversa e chiacchierona, ma un tasto per spegnerla dovrà pur averlo, no?
<<È arrivato mio padre. È stato un piacere conoscervi!>> Ci saluta con un abbraccio per poi scappare verso la macchina di suo padre.
Chissà perché viene sempre il padre a prenderla, forse la madre lavora tutto il giorno...
<<Vado pure io ragazze, ho tantissime cose da studiare>> Anche Dakota ci abbandona dopo aver dato due baci ad ognuna.
<<Beth, vai a casa da sola o con i tuoi amici?>>
Si sistema lo zaino.
<<Viene con noi>>
L'improvvisa voce di Cooper mi fa prendere un infarto.
Mio dio, ma deve sempre arrivare alle spalle come un predatore?!
Alla vista di Cooper, Ellie sembra sciogliersi completamente.
Faccio un passo di lato per osservarli meglio.
Lui la sta guardando molto, molto attentamente, anche lei non è da meno.
Si stanno mangiando con gli occhi!
Con un colpo di tosse riesco a farli accorgere della mia esistenza.
<<Oh ma che sbadata, non vi ho ancora presentato!>> Mi colpisco la fronte con una mano.
<<Beh, rimediamo subito! Cooper Alveys questa bellissima donzella si chiama Ellie Shaw>>
Prendo il polso ad entrambi e li obbligo a stringersi la mano.
Il viso di Ellie è più rosso del suo maglione, mentre il sorriso di Cooper mi fa venire voglia di abbracciarlo come un orsetto di peluche.
Lì vedo già sposati con tanti bambini in una villa enorme che affaccia su un bellissimo laghetto.
<<Ellie tu hai da fare adesso?>>
Lei un po' confusa scuote la testa.
<<Oh ma guarda te che coincidenza, nemmeno Cooper ha impegni!>> Faccio finta si sfogliare un'agenda immaginaria per poi chiuderla all'improvviso.
<<Perché non andate a bervi un bel cappuccio caldo, mh?>>
Mi guardano entrambi disorientati, poi senza aspettare una loro risposta comincio ad allontanarmi.
<<Sapevo che sareste stati d'accordo, buon appuntamento!>> Corro via dopo avergli fatto un'occhiolino.
Raggiungo gli altri che mi guardano con un'espressione confusa.
<<Allora?>> Parla Sebastian tutti mentre mi prende sottobraccio.
<<Chiamatemi Cupido!>>
Sorrido raggiante.
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