Capitolo 3 - Lo scopo della vita

Oggi è sabato e Alton ha gli allenamenti di calcio con la sua squadra. Dopo una lunga giornata torna a casa, ormai tutti dormono e proprio quando aprì la porta di casa sua cominciò ad avere un flashback.


Flashback

Zelda: Dove sei?

Alton: Sono appena arrivato a casa. <<Sussurrando>>

Zelda: Mi hai pensato?

Alton: Zelda io ti penso 24 su 7.

Zelda: quindi mi pensi poco!

Alton: No vuol dire che ti penso 24 ore su 24 ogni giorno della settimana ovvero 7.

Zelda: <<sorrise>> Davvero?

Alton: Certo. Su devo andare, va a dormire e non stare su Twitter o Facebook.

Zelda: va bene , ti amo Tomoo. (Nickname di Alton)

Alton: Ti amo notte Zee, pensami.

Alton era sotto la doccia, mentre Zelda era nel salotto in silenzio. La sua mente vagava e vagava, era confusa. Qualche settimana dopo dalla sua morte aveva scoperto che Alton pensava a lei molto piu' di quanto lei si aspettava. Questa le lasciava tanta confusione. Si alzò e si dirisse verso la porta che portava in giardino, lì c'erano delle immagini di deì,li guardò attentamente.

Zelda: Che strano. Questa sensazione, come fa un essere umano a baciare 100 mila persone senza provare niente e poi dire che una su 100 mila è quella che gli fa provare tutto l'amore che ha sempre voluto? Se non provi niente per una persona, perché baciarla, perché farci l'amore?

Sai cosa penso? Nella vita possiamo avere un solo padre, una sola madre e una sola persona da poter amare. Se una persona si sposa con una persona senza avere sentimenti che senso ha starci insieme? Perché stare con qualcuno per poi dare il proprio amore ad una persona con cui non si ha sentimenti, quando invece lo si può fare con la persona che si ama?

Amare è una parola molto grande, amare è quando vuoi il calore della sua pelle sulla tua e sentirla ogni volta che lo vuoi, amare è desiderio, passione fino a consumarti il cuore. Amare è quando lo guardi negl'occhi e sai che non potrai mai volere nessuno a parte lui. Amare è quando sai che . <<guardò in alto e vide l'immagine enorme della luna piena>> che non potresti vivere senza di lui e anche se lo amo e lui non si merita una persona egoista come me, lui è l'unico uomo della mia vita che potrò mai amare e se questo non ti basta come giustificazione, lasciami dire che io starò con lui anche se sono morta.

Lo amo, lo amo abbastanza da aver lasciato questo mondo,la mia famiglia, i miei amici e il mio futuro. Sai perché l'ho fatto? Tu mi hai maledetto, ci hai maledetti, proprio quando ci hai fatti incontrare, hai messo un grosso ostacolo.

Ti imploro mio Dio, non sono riuscita a fare niente di sensato quando ero viva, ma almeno adesso fammi trovare uno scopo.


Alton finì la doccia, guardò dalla finestra, osservò la luna e nello stesso momento Zelda la stava guardando.

Zee: Alton.

Alton: Zelda.

Proprio nello stesso momento entrambi pronunciarono i loro nomi.


La mattina seguente

Anne: Alton..

Alton :... <<non rispose di striscio>>

Anne: Alton!!

Alton:.. <<stringendo i pugni>>

Anne: Hey guardami.


Zelda li stava osservando,Alton stava piangendo come un bambino ferito e Anne sembrava come se fosse la mamma pronto a consolarlo.


Anne: Che hai?

Alton: Non lo so, sento di aver sbagliato, sento che il mio scopo nella mia vita è stato tutto sbagliato. Era questo che volevo?

Anne: Di che stai parlando?

Alton: Ho sbagliato tutto Anne, sono una persona cattiva, il mio scopo nella vita è sbagliata. Non è questo che volevo.

Zelda: Ma di che stai parlando?<<confusa>>

Anne: Amore ma di cosa parli? Sei un bravo marito che ama la sua famiglia, mi hai fatto donna e madre, io sono fiera di averti al mio fianco..e..

Hazel: Mammaaaa

Anne: Arrivooo, ascoltami ci sono io qui,capito..

Alton:*annuì*

Zelda:<<Anne scese e la porta si chiuse.>>Non era questo che volevi intendere vero?

Alton:Non era questo che intendevo Anne. <<parlando tra sè ad alta voce>> io ho sbagliato a sposarmi con te, non dovevo dare alla luce due bambini, non che mi dispiace essere padre, ma forse dovevo aspettare, forse non eri tu a dovermi dare alla luce loro, dovevo lottare per Zelda e io non mi pento di averti sverginato, perché io volevo fossi mia,per il resto della mia vita. L'unico problema è che ero cosi' cieco da non vedere l'amore che provavi per me. E mi pento, mi pento terribilmente che in quel momento non ero lì quando ti sentivi sola.

Zelda: <<le lacrime cominciarono a scendere>>

Alton: Ho sbagliato Zelda, Mi manchi e mi manchi terribilmente e ora capisco quanto sola ti devi essere sentita. Mi sento un idiota, ti ho lasciato sola. Chissà quante cose ho detto mentre ero arrabbiato e cosa hai pensato per buttarti sotto quel ponte, sono un idiota. Sono un idiota.<<si sdraiò e incominciò a piangere>>

Zelda: <<si inginocchiò di fronte a lui e continuò a piangere>>


Dopo qualche mese

Anne: Pronti?

Natalie/Hazel: Siii.

Alton: Eccoci qui, allacciate le cinture.

Zelda: Io che faccio? Dove mi siedo? <<L'aereo cominciò a decollare>> Cazzoo<<cadendo>>

Alton: California!!

Mamma di Alton: Alton <<sorrise>> ben tornato figliolo

Zelda: Ma guarda la strega numero 1 incontra strega numero 4 <<sorrise>>


Improvvisamente nel cielo si aprì un varco, Zelda osservò attentamente e un ragazzo di fronte a lei lo guardò.


Ragazzo: Che succede ? Dove sono?

Zelda:...

Ragazzo: tu?

Zelda: <<cominciò a guardare altrove>>

Ragazzo: Tu mi vedi. Che succede? Nessuno mi risponde.

Zelda: Ehm.. Come posso essere delicata?

Ragazzo: <<sguardo confuso>>

Zelda: sei morto e sono morta anche io e ora nessuno può vederci.

Ragazzo: Cosa?

Autista: avanti andiamo.

Alton: Si vieni Anne.

Zelda: Eh senti vorrei tanto aiutarti, ma devo andare..

Ragazzo: No aspetta << le afferrò la mano>>

Zelda: <<si voltò>>

Ragazzo: Mi chiamo Max

Zelda: mi chiamo Zelda

Ragazzo: mi sento confuso. Posso venire con te,per favore. Non so con chi parlare.

Zelda: <<Guardò verso Alton mentre entrava in macchina e guardò Max>> Eh.. Va bene, però farai quello che dico.

Max: Tutto quello che vuoi, ma non voglio stare solo..

Zelda: OK andiamo.


_Fine terzo capitolo_

Spero Vi sia piaciuto, commentate e fatemi sapere.


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