Fight

Pov Ciak

Un leggero venticello entrava dalla piccola finestra, agitando le lenzuola ai piedi del letto.

Nonostante fossi sveglio da più di un'ora, non volevo alzarmi.

I miei pensieri erano ancora fermi alla sera precedente. Non riuscivo a dimenticare le labbra di Chandler sul mio collo, il suo respiro caldo che mi solleticava, il suo profumo.
Ero disteso a pancia in su a fissare il soffitto.
La sveglia iniziò a rimbombare per la stanza.

Erano le cinque di mattina.

Dovevo raggiungere il campo per l'allenamento.
Sentii la porta bussare.
Rabbrividii quando i miei piedi toccarono il pavimento ghiacciato.
Aprii la porta.

-"Ehy appena alzato?"-
-"Non ho dormito molto"-
-"Com'è andata la serata?"-
Feci una smorfia.
-"Che è quella faccia!"-
-"Diciamo solo che è andata."-
-"Che è successo?"-
-"Mhh Branden ti racconto dopo, ora lasciami vestire"-
-"Sisi signore"- rise
-"Tu piuttosto come stai?"-
-"A parte uno strano dolore al petto, che scorre nelle vene e brucia così tanto, bene direi"-
-"Vieni qui, sto per lasciarmi andare ad un raro secondo di sensibilità. Fatti abbracciare. Aspetta, posso? Riesci?"-
-"Ci provo"-
Trattenne il respiro e si accoccolò iniziando a singhiozzare.
-"Shh, si sistemerà tutto"- sussurrai accarezzandogli i capelli.

Dopo essermi preparato scesi le scale assieme a Branden fino a raggiungere il campo.
Indossavo la tuta da militare con maglietta a maniche corte, un giacchetto e dei jeans morbidi.

-"Allineatevi"- ci dissero
-"Abbiamo una comunicazione importante da riferire.
Domani alcuni di voi partiranno per una breve missione. Verrete seguiti da Chandler"-
Ed ecco come l'ansia iniziò a crearsi dentro il mio corpo.
Un senso di nausea accecante, le mie paure tornarono più vive che mai. Sono intrappolato nei sentimenti. Sono bloccato.
-"Non dovrete preoccuparvi. Abbiamo formato un gruppo in base alle vostra potenzialità. Il gruppo è composto da Landon, Mark, Phillips e Ciak"-
Le mie gambe si fecero talmente leggere da permettere al mio corpo di reggersi per poco tempo.

Non voglio. Non succedere di nuovo, vero?

-"Per ora continuiamo. L'allenamento di oggi prevede un combattimento. Due a uno. Vi divideremo in coppia e ognuno di voi affronterà uno dei soldati maggiori, intesi?"-

Ci guardammo tutti straniti.

Branden poggiò una mano sulla mia schiena per rassicurarmi.
È così forte lui. Anche se è in preda all'ansia, per via della malattia cerca sempre di aiutare chi ne ha bisogno.

Lo guardai e lui sorrise.

-"Branden e Call affronteranno il capitano Aaron.
Philips e Mark il soldato Adrian.
Landon e Jack il soldato Alec.
Matthew e Lucas il vice-soldato Damian.
Samuel e Joseph il soldato Henry.
Ciak e Owen il soldato Chandler.
Potrete utilizzare i coltelli solamente per spezzare corde, ma non per ferirvi.
Iniziamo subito con i primi due."-

Branden era agitato. Lo vedevo dai suoi movimenti lenti e senza un senso di logica.
Infatti perse.
Non accettò nemmeno l'aiuto da parte di Aaron per alzarsi.
-"Tutto bene?"-
-"Si tranquillo"- aveva il respiro affannato, grondava di sudore.
Quella lotta era durata si e no dieci minuti, così anche le altre a seguire.

Andai alla ricerca del mio compagno Owen, per studiare una strategia migliore per poter battere Chandler.
-"Owen!"-  mi feci vedere alzando il braccio.
-"Che vuoi?"- dal primo momento che lo vidi non mi diede una bella impressione. Era sempre scontroso e violento, ma per ora decisi di non badare a queste cose.
-" Dovremmo escogitare una strategia per- "-
-"Fermo, fermo, fermo. Io combatto per me stesso. Tu penserai a salvarti il culo da solo."-
-"Ma se ci alleiamo- "-
-"Chiudi quella bocca, te lo devo ripetere. Sei ritardato?"-
Se ne stava andando quando lo afferrai per il polso, si girò di scatto tenendo un coltello in mano e mi tagliò il labbro inferiore.
-"Merda.. sei pazzo?"- urlai.
-"Te l'ho detto. Lasciami stare. Fatti i cazzi tuoi"-
Il labbro continuava a sanguinare. Il sapore metallico si diffondeva sulla mia lingua.
Faceva male cazzo.

Tornai all'area di combattimento.
Era molto estesa, composta da alcuni ostacoli, un terreno cementato, molti alberi e zone vietate.
Sarà un combattimento difficile.

-"Ciak, Owen tocca a voi"-

Come in ogni combattimento, come nella vita decisi di non abbassare la guardai. Sarei fottuto altrimenti.

Ci posizionammo all'interno della zona verde.
Qui prevedo di andare incontro al dolore.
-"Pronti?"-
Annuiamo.

Il suono dei passi che incontravano il terreno si propagava nella pianura. La zona era abbastanza ampia. Vidi Chandler fare la prima mossa così io decisi di correre per poter raggiungere un nascondiglio.
-"Il combattimento terminerà quando uno dei due giovani soldati riuscirà ad ammanettare il soldato, oppure viceversa"-
Si come se fosse facile. Pensai.

Mi nascosi dietro ad un albero.
Owen rispose subito all'attacco. Colpii ripetutamente il vuoto.
Chandler iniziò a colpirlo violentemente.
Cosa dovrei fare? Owen è in difficoltà. Non dovrei pensare a lui dopo ciò che mi ha fatto.

Ma le mie gambe iniziarono a muoversi da sole.
Chandler era di fronte a lui. Stava per colpirlo di nuovo, ma gli assestaii un colpo alla gamba e quasi cadde a terra.
-"Sei un codardo! Non si colpisce alle spalle"- urlò.
-" A mali estremi, estremi rimedi"- dissi.
Mi accorsi qualche secondo dopo di essere nei guai.
Sferrò una ginocchiata al mio stomaco.
-"Cazz.."- mi accascia a terra, tossendo.
Afferrò i miei capelli, facendomi alzare il volto.
Ero ancora in ginocchio.
Passò un dito sul mio labbro.
-"Che hai combinato?"-
Non risposi.
Owen era ancora steso a terra.
Continuò a sfiorare le mie labbra, decisi di mordere le sue dita o avrei avuto un malore. Mi stava facendo eccitare.
Ritrasse le dita con un ghigno e mi spintonò a terra.

Mi alzai velocemente e lo colpii al petto.
Cercai di parare ogni suo attacco successivo, ponendo il pugno destro e braccio in basso per difendere il mio stomaco e il pungno sinistro e braccio sopra la testa.
Ricevetti un altro pugno allo stomaco e uno in viso.
Ad un tratto vidi Owen puntare il coltello verso Chandler per cercare di colpirlo, ma se ne accorse , mi afferrò per coprirsi facendosi così da scudo con il mio corpo. Cinse la mia vita con un braccio. Era molto più forte e grande di me. Avevo gli arti compressi contro le costole così come i fianchi.
Il coltello raggiunse il mio collo, ma non mi ferí gravemente, grazie a Chandler che l'aveva bloccato.
-"Owen, Owen, Owen, quale parte del non puoi utilizzare il coltello per ferire gli altri non ti è chiara?"-
Continuava a cingermi tenendo una mano su quella di Owen per fermare il coltello.
Tremavo.
Mi aveva leggermente ferito il collo, sanguinavo.
-"Dovreste cercare di ammanettarmi. No?"-
Con tutte le forze rimaste e senza imbarazzo, raggiunsi i testicoli di Chandler piazzando un semplice quanto efficace pizzicotto. Mollò di poco la presa, ma quando si riprese mi ingabbiò .
-"Colpo basso , piccolo"-
Colpí con un calcio Owen che perse i sensi.
-"Ora ci occupiamo di te"-
Il cuore palpitava. Eccitazione? Paura?
Mi mise le manette. Avevo perso.
-"Sei determinato, ti sacrificheresti volentieri per i tuoi compagni, anche se sei consapevole che Owen non l'avrebbe mai fatto per te. Ti sai difendere con le  unghie e con i denti. Questo è quello che cerchiamo. Mi hai colpito. Non ti facevo così."-
Il cuore gallopava, facevo fatica a reggermi in piedi.
-"Ma per ora ho vinto io"-
Sussurrò mordendomi il lobo dell'orecchio per poi colpirmi il fianco facendomi cadere a terra. Ero rimasto scosso da quelle parole.

Portarono tutti i "feriti" in infermieria.
-"Complimenti ora potete andare a riposare"- concluse Aaron.

Raggiunsi gli spogliatoi , tolsi la maglietta, rimanendo a petto nudo e passando uno straccio inzuppato d'acqua sul mio corpo per levare il sudore.
La porta poi si aprii. Entrò l'ultima persona che avrei voluto vedere.
Chandler si appoggiò sullo stipite della porta.
-"Che hai da guardare?"- domandai.
Si avvicinò con passo spedito, afferandomi il polso.
-"Cosa sono questi?"- indicò i tagli. Merda.
-"N-niente"- cercai di allontanarmi, ma mi trattenne.
-"Non dovresti fare del male a te stesso"- disse con voce seria passando il pollice su quei tagli.
-"Sono solo le cicatrici lasciate apposta per ricordare quanto ho sofferto in passato, imponendomi di non soffrire più. "-
Perché sentivo il bisogno di giustificarmi?
Annuì.
Si allontanò e mi accorsi in quell'istante di star trattenendo il respiro.

Tornò con un kit.
-"Fammi controllare quel labbro. Non mi dirai cosa è successo vero?"-
Scossi la testa.
Imbevette il cotone con del disinfettante premendo sul taglio abbastanza evidente.
-"Ahi!"- piagnucolai poggiando una mano sulla sua per poi ritrarla imbarazzato.
-"Scusa"-
Dopo qualche minuto concluse.
-"A domani"- sussurrò al mio orecchio, lasciando un bacio delicato su di esso e appoggiando una mano sul mio fianco nudo.
La sua mano era fredda, ma il mio corpo era bollente al suo tocco.
-"Non preoccuparti per la missione andrà tutto bene"-
Disse prima di uscire lasciandomi perso tra i miei pensieri. Mi accorsi solo ora di una cosa.
Chandler ha fatto scoppiare la mia bolla di protezione, raggiungendo il mio cuore.

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