Hammond Catwood

Hammond Catwood era un bambino molto cattivo.

Quando ancora gattonava, già giocava con gli insetti facendoli a pezzi, vivi. Il suo bel visino paffutello era tutto concentrato mentre osservava le zampette che si muovevano, mentre piano piano le strappava via dal corpo.
Quando fecero notare la cosa alla madre, lei disse: «È un bambino molto curioso, cerca di capire come gira il mondo» e accarezzava orgogliosa la testa tonda del suo figliolo.

Quando Hammond imparò a correre cominciò a catturare le lucertole. Sorrideva allegro e soddisfatto mentre staccava loro la coda e la osservava danzare sul terreno. Stringeva i suoi begli occhietti neri mentre strappava le zampette, ma loro non si muovevano come la coda, invece il corpo si agitava eccome.
Quando fecero notare la cosa alla madre, lei disse: «Cresce ed è sempre più curioso e questo è un bene.» Accarezzava ancora la testa tonda del suo bambino, orgogliosa come sempre, ma la sua mano tremava un pochino mentre notava il luccichio negli occhi del suo figliolo, intento a giocare con le sue lucertoline.

Presto Hammond imparò a catturare i topi. Cominciò prima con quelli rinchiusi nelle trappole del maniero, poi divenne sempre più bravo a prenderli da solo.
I topi squittivano quando venivano fatti a pezzi e le rosee labbra di Hammond si incurvavano verso l'alto.
Quando lo fecero notare alla madre, lei disse: «Presto diverrà un uomo, capirà il modo giusto di comportarsi» e quando alzò la mano per accarezzare la tonda testa del figliolo vide che le tremava troppo, così Hammond Catwood non fu più accarezzato dalla madre e da nessun altro.

Quando il padre portò a caccia Hammond, ormai quasi uomo, lui abbatté il suo primo cervo. Gli occhi di Hammond si allargarono mentre rivoli di sangue colavano dai buchi lasciati dalle frecce, la sua bocca si spalancò mentre il sangue tingeva di nero erba e terreno sottostante, la sua mano toccò e accarezzò il ventre del cervo che stava cessando di respirare.
Il padre gli insegnò a scuoiare un animale, a pulirlo, a farlo a pezzi.
E il padre osservò orgoglioso il suo figliolo uccidere e ripulire il suo primo cervo, tutto da solo. Ma nessuno accarezzò Hammond.

Durante la sua seconda battuta di caccia, Hammond ferì il cervo che inseguiva. Fu un caso che non morì sul colpo. Gli aizzò i cani contro. Piegò la testa da un lato mentre i segugi sbranavano la preda, viva. I piccoli occhi di Hammond rimasero fissi sul cervo morto, per molto tempo, mentre Hammond muoveva le mani come stesse disegnando. Quando il padre lo vide non disse nulla, ma non lo portò più a caccia con sé.

Nessuno abbracciava Hammond da molto tempo.

L'inverno arrivò.

Hammond sorrideva sempre alla servetta che puliva la sua camera. Era carina, la servetta. Era minuta e molto educata.
Hammond la salutava con la mano quando la vedeva e lei faceva una riverenza.
Hammond cominciò a seguirla mentre lei andava a prendere la legna. Non l'aiutava a portarla. Lui la salutava con la mano da lontano.

La prima neve imbiancò la terra e la servetta fu trovata dentro la legnaia. La poveretta era scivolata su una lastra di ghiaccio e si era rotta la testa. Probabilmente nella caduta aveva urtato diverse volte contro lo stipite della porta della legnaia, la cameriera dovette ripulirlo bene.
Lo fecero notare alla madre e lei non disse niente.

Hammond cominciò a salutare con la mano anche la cameriera. Lei era maleducata, non faceva la riverenza e scappava quando lo vedeva sbucare da dietro un angolo.
Una mattina il maniero fu scosso da un terribile urlo.
La cameriera era scivolata dalla cima delle scale e si era rotta l'osso del collo, insieme ad altre ossa.
Nessuno fece notare alla madre che la cameriera aveva un piccolo coltello piantato nell'occhio.

L'inverno gelido arrivò. Lo stalliere fu trovato a faccia in giù nella neve, con un coltello da cucina piantato nella schiena e la gola tagliata.
Hammond non lo aveva mai salutato con la mano, ma ormai nessuno salutava più Hammond.

La neve ricoprì le strade, il maniero rimase isolato per diverso tempo.

La neve si sciolse, ma in paese nessuno della famiglia Catwood venne a far provviste.

Quando i concittadini andarono al maniero non vi trovarono nessuno, ma capirono che dei banditi avevano fatto irruzione.
La cucina sembrava un mattatoio, c'erano schizzi di sangue sulle pareti, sul soffitto, sul pavimento.
La stanza del signor Catwood aveva il letto sfatto e intriso di sangue, sulle lenzuola furono trovati gli attrezzi usati per ripulire la cacciagione.
La stanza della signora Catwood era in condizioni simili a quelle del marito, ma sul letto sfatto erano presenti forbici da cucito e diversi aghi e rocchetti di filo.
La stanza del giovane Hammond era in ordine. Solo le due statue che raffiguravano due angioletti, avevano la testa sporca di sangue.






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