9.
«Quindi, Barcellona anche voi, eh?» mi domanda Paolo con aria distratta. Rispondo con un'alzata di spalle.
«Ci è sembrata l'alternativa meno peggiore tra tutte. Certo, vogliono farci fare il viaggio in pullman, il che è una bella menata, però...»
«Stiamo cercando di convincerli ad andare in aereo» mi interrompe Paolo. «Ormai i tempi in cui i viaggi aerei costano quanto uno stipendio sono finiti, alla fine non penso che spenderemo tanto più del previsto. Rodari ha detto che lui ci starebbe. A voi, chi vi accompagna?»
«La Orsi.»
Ridacchia: «Come volevasi dimostrare.»
Mi insospettisco: «Come mai?»
"Ti prego, non dire che ha una cotta per Andrea, dimmi tutto ma non che..."
«A parte che quando si tratta di gite è sempre in mezzo...»
"Oh, meno male."
«Ma poi se la sono data tutti che muore dietro a Rodari. Che, avessi da dirti, fossi donna e avessi la sua età, pure io ci farei un mezzo pensiero impuro, in tutta onestà» conclude il discorso con un sorriso complice, che si trasforma in uno sguardo interrogativo: «Stai bene?»
«Benissimo!»
La voce mi esce più alta di un numero indefinito, ma di sicuro alto, di ottave: promemoria a me, devo imparare a dissimulare in maniera decente.
«E se una come la Orsi ci provasse con te?» azzardo, sperando che questa volta la voce non tradisca nulla di compromettente. Paolo mi scocca un'occhiata in tralice.
«Per l'amor del cielo, amica mia.»
«Perché?» proseguo, forse troppo inquisitoria.
«La Orsi è insopportabile» minimizza. «Poi ce lo vedi uno rilassato come Rodari con un gomitolo di ansia come quella? Eh, guarda, parli del diavolo e spunta la coda.»
Con la testa, punta verso l'entrata del liceo, da cui Andrea (il mio Andrea!) sta uscendo seguito da una Orsi fedele come un cagnolino.
«Guardalo» continua, divertito, «preferirebbe fare quattro ore consecutive di lezione su Lucrezio piuttosto che sentirla parlare.»
Si gira verso di me con aria complice.
«Vieni con me.»
Senza darmi il tempo di ribattere mi arpiona un braccio e mi trascina davanti ai miei docenti, sfoderando un sorriso sornione appena gli si para davanti: Andrea lo guarda perplesso, la Orsi sembra indispettita, anche se tenta di mascherarlo.
«Oh, ciao ragazzi» ci saluta Andrea, seguito da un borbottio da parte della Orsi. Paolo amplia il suo sorriso.
«Possiamo rubarvi un minuto, per favore?»
La Orsi fa spallucce: «Ci mancherebbe, dite pure.»
«Ecco, in particolare avrei piacere di parlare con lei: io e Melissa stavamo parlando della gita, visto che anche la sua classe va a Barcellona...»
«Sì, ne abbiamo parlato qualche giorno fa.»
«Volevo chiederle se sarebbe d'accordo sullo scegliere il viaggio in aereo piuttosto che optare per quello in pullman.»
Andrea sorride, beato: «Ah, Paolo, quel "piuttosto che" usato in maniera corretta mi ha mandato in estasi.»
Rido.
Andrea mi guarda e mi fa l'occhiolino.
Ok, posso morire felice.
«Professoressa, mi perdoni la sfacciataggine, ma diciamoci le cose come stanno: i prezzi degli aerei ormai sono irrisori, i documenti ci serviranno comunque,quindi...»
«Senti, capisco il tuo discorso» lo zittisce con prepotenza, «ci penserò, va bene?»
Andrea, nel frattempo, getta un'occhiata al suo orologio da taschino: «Ce ne fumiamo una?»
Rido: «E come no!»
«Andrea!» loredarguisce la Orsi con voce acuta. «Ma ti pare?»
Andrea alza gli occhi al cielo prima di voltarsi verso la collega: «Tanto fumerebbe comunque, almeno queste so che sono sigarette e non canne.»
La Orsi sembra sul punto di ribattere, ma borbotta una scusa e si allontana: a quel punto, Andrea tira un sospiro di sollievo.
«Ve lo dico io perché non vuole andare in aereo» spiega, «ma voi non lo dovete dire a nessuno, va bene? Va be', mi fido: non ha il cazzo di fare il check in per tutti.»
Paolo scrolla le spalle: «Ma prof, non potreste smezzarveli? Lei fa i nostri e la prof fa i loro» spiega semplice, indicandomi. «Sono venti, venti e rotti check in, va bene, però è più ragionevole di una quarantina.»
Il suono della campanella ci interrompe: Andrea alza di nuovo gli occhi al cielo.
«Comunque vi devo un favore» ci confessa con un sussurro, prima di sparire dietro la porta principale della scuola. Non riesco a negare uno sguardo ammirato a Paolo, che gongola.
«Sei un genio!» ammetto. «Io ti adoro, davvero!»
Solo in quel momento mi accorgo che Ester e Clarissa stanno passando giusto dietro a Paolo, mi hanno sentita e stanno ridacchiando e facendo gesti di intesa.
"Va bene, Mel. È pur sempre un alibi di ferro."
«Comunque te l'avevo detto» minimizza Paolo, divertito. «Non è il suo tipo.»
«Chi può essere un tipo da Rodari?» indago, iniziando a salire le scale per dirigermi in classe. Lui si sfila gli occhiali e li pulisce con una manica, più per prendere tempo che per necessità.
«Rodari è un lupo solitario» spiega, «uno di quelli che passa le vacanze a cercare offerte su Piratinviaggio e parte senza rendere conto a nessuno. Dev'essere una vita abbastanza figa.»
Vorrei continuare a subissarlo di domande, ma evito per non fargli capire quali siano imiei effettivi desideri: arrivo al mio piano, lo saluto e becco Rodari davanti alla macchinetta delle merendine.
Scartabello in breve la mia serie di scuse per attaccare bottone, ma lui mi precede: mi sorride complice, divertito, quasi intenerito e, ovviamente, bellissimo.
«Posso fare una constatazione abbastanza personale?»
Sorrido di rimando: «Come no!»
Amplia il suo sorriso, e io sento che potrei sciogliermi in quel preciso istante: «Tu ePaolo siete una coppia bellissima.»
Oddio, che incubo.
«Io e Paolo siamo solo amici, professore.»
«Ah, lo dici ora» commenta con l'aria di chi la sa lunga, selezionando una Fiesta dalla macchinetta, «ma lo vedo come vi guardate, come siete complici durante l'intervallo. Io vedo tutto, Melissa. Big teacher is watching you.»
E, a rendere la situazione ancora più assurda, si uniscono Ester e Clarissa, arrivate da chissà dove.
«Mel» tuba Ester, prendendomi sottobraccio e ignorando del tutto Andrea, «ti sei proprio dichiarata oggi, eh?»
«Come l'ha presa?» incalza Clarissa, saltellando come un pulcino.
Mi volto un'ultima volta verso Andrea, che non ne vuole sapere di togliersi il sorrisetto beffardo dalla faccia. Ma glielo perdono.
BOOM,BABIES!
Comeho scritto ieri sulla mia bacheca, ho finalmente concluso la secondaparte di 'sta dannata storia e, se Dio vuole, riprenderò gliaggiornamenti regolari. Non sono proprio soddisfatta di come l'homessa giù, ma tant'è... Quindi, mi raccomando, dateci dentro con le critiche!
Comunquesia, parlando di baggianate: qualcuno di voi segue quella splendidatrashata di Rai Due chiamata Il Collegio? In caso non lofaceste, vi consiglio di googlare "Andrea Maggi": trovoche, nonostante sia severissimo, con il nostro Andrea condivida,oltre che nome e impiego, anche un discreto fascino. Voi cosa nepensate?
E... Secondo voi Melissa sta davvero dimenticando Andrea per Paolo, o è tutto fumo negli occhi degli altri?
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