6. Un venerdì sera
Mi guardo intorno con aria circospetta: «Dove ci hai portate, Ross?»
È il suo compleanno e ha invitato più o meno tutta la classe: ci ha subito premesso che si trattava di un luogo abbastanza inusuale per noi, ma che le sarebbe piaciuto condividere quello che le piaceva. I più sono andati via dopo la serata in pizzeria, ma io, Ester e Clarissa abbiamo deciso di restare, incuriosite.
Lei sorride: «In pizzeria.»
«Prima» le fa notare Ester «Questo sembra uno di quei posti adatti al tuo amico, Clary, quello capellone.»
Clarissa ride: «In effetti è proprio da lui, considerato che era in un posto simile qualche settimana fa.»
Siamo in un locale che non conoscevo, molto anonimo: all'entrata ci accoglie un bancone in legno scuro, gli sgabelli alti e qualche tavolino sparso; alcune bandiere che raffigurano loghi o disegni a me sconosciuti pendono dalla parete, mentre una porticina dà su uno stanzone anonimo, in fondo a cui c'è un palco dove troneggiano una batteria e un paio di grosse casse. Alcuni uomini stanno trafficando vicino al palco, portando su un paio di chitarre e una tastiera.
«Cos'hai detto che c'è?» le domando, sfilandomi la giacca e guardandomi intorno per vedere dove sistemarla.
«Una jam session. Chi vuole sale sul palco e improvvisa. Ma ragazze, se non vi piace potete andare, mi fa già piacere il fatto che siate venute a cena, tranquille.»
«Io ormai sono curiosa» ammette Clarissa «Gu si diverte un sacco in questi posti, vorrei scoprire perché.»
«Sì, magari fanno anche qualcosa che conosciamo, va' a sapere» ne convengo «O scopriamo canzoni belle, non so. A che ora inizia?»
«Tra un'oretta, se tutto va liscio» spiega Rossella «Ma mi sembrano ben organizzati.»
Si volta verso di me con aria colpevole, senza che io ne capisca la ragione.
«Mi dispiace non averti detto per tempo che potevi invitare Valerio, scusa. Non ci ho proprio pensato.»
Scrollo le spalle: «Ha un esame lunedì, quindi stasera comunque la impiega a studiare.»
«Lunedì?» Ester è incredula. «Ma non ha dato un esame quando, ieri?»
«Sì, ieri!» esclamo, mentre un sorriso spontaneo mi dipinge le labbra «Ha preso ventisei, siamo andati a cena fuori a festeggiare.»
«Ecco perché stavi crollando sul banco stamattina» commenta Clarissa con divertito sarcasmo.
Continuiamo a chiacchierare a ruota libera, mentre lo stanzone si riempie a ritmo sempre più serrato e, quasi senza che ce ne accorgiamo, il primo gruppo è già salito sul palco e sta suonando una canzone dall'aria vagamente nota.
Non è il mio genere di serata, me ne rendo presto conto: la gente non si muove molto, al massimo si limita a muovere su e giù la testa e a canticchiare le canzoni che conosce, senza mai lasciarsi andare del tutto.
Scrivo un messaggio a Valerio sapendo già che resterò ignorata, uno a mia madre giusto per rassicurarla e inizio una partita a Candy Crush, mentre la band finisce il brano e si allontana dal palco.
«Ma...» sento una voce dal microfono «È Andy quello? Andy!»
Alzo lo sguardo: un uomo con lunghi ricci grigi e un bicchiere di birra in mano sta gesticolando in maniera plateale verso qualcuno che, all'apparenza, è in fondo alla sala e sta esitando.
«Dai, vieni!» continua ad insistere «Improvvisiamo qualcosa, col tuo vocino da usignolo, dai!»
Insiste per un po', fino a che "Andy" si decide a cedere e a me arriva un'inaspettata risposta da Valerio.
"È tanto tragica? Io ho quasi finito, se vuoi ti vengo a prendere e finiamo la serata insieme."
Rifletto: l'idea di andarmene, in effetti, mi alletta un bel po'.
«Oh cazzo!»
Alzo lo sguardo: Rossella ha la stessa espressione di chi potrebbe appena aver visto una celebrità.
«Che c'è, Ross?» mi informo, notando che anche le mie amiche sembrano sbalordite.
«Chi, semmai! Guarda il palco!»
Do una rapida scorsa avanti, ma non riesco a inquadrare nessuno che possa essere oggetto di tante mire.
«"Chi" cosa?»
«Cazzo, Melissa!» stavolta è Ester a prendere parola «È Rodari quello!»
In effetti, ora che è al centro del palco, lo inquadro anch'io.
Nonostante a scuola non indossi chissà che abiti formali, è diverso dal solito: indossa dei jeans sdruciti scuri, aderenti, una canottiera con su una stampa caotica e una cintura borchiata. I capelli sono tenuti indietro da una bandana rossa e ai piedi indossa degli anfibi dello stesso colore.
«Hai capito il professore!» constata Rossella «Potremmo andare molto d'accordo!»
«Questo non voglio proprio perdermelo» annuncia Clarissa, estraendo il cellulare dalla tasca e iniziando a filmare.
«Cosa volete farmi fare?» si informa lui: l'uomo coi capelli grigi gli porge un bicchiere per improvvisare un brindisi, poi dice qualcosa che non riusciamo a sentire; Rodari ride, fa l'occhiolino, beve un sorso abbondante di birra e si piazza davanti al microfono ad occhi chiusi; il batterista inizia a suonare leggero, senza pestare come chi l'ha preceduto, mentre la tastiera si accoda in una melodia suadente, quasi di classe. Dopo una manciata di secondi si unisce anche una chitarra dal suono pulito, senza distorsioni.
«Eh be'!» commenta Rossella «Niente male come scelta, niente affatto!»
«Come mai?» indaga Ester, mentre Clarissa regola lo zoom della fotocamera per inquadrare meglio il professore.
«È una canzone di Bruce Springsteen» spiega Rossella «E non venirmi a dire che non sai chi sia Bruce Springsteen, perché non ci posso e non ci voglio credere.»
Poi accade tutto in fretta.
Rodari, prima di iniziare a cantare, si sfila la bandana, la getta a terra, si scompiglia i capelli con una mano, beve un ultimo sorso di birra, si lecca il labbro superiore, apre gli occhi e sospira.
E, senza che io ne capisca la ragione, a me si mozza il fiato in gola.
Dah dah dah DAAAAAAAAAN!
Ebbene sì, sembra proprio che inizi a muoversi qualcosa di sospetto: forse Melissa avrebbe fatto bene ad andarsene prima, o forse sarebbe solo stata questione di tempo e il nostro bel professorino l'avrebbe ammaliata in ogni caso.
Fun fact: c'è un piccolo collegamento con "Forever" all'interno di questo capitolo :3
Non so che altro dire, se non di commentare aspramente e stare pronti per il prossimo capitolo, che se ne vedranno delle belle.
Baci e caramelline, as usual ❤
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