Nell'anno in cui Stiles non era più Stiles, si alternarono varie fasi.
Lydia le sentì tutte come se le stesse provando lei, fin troppo.

Un giorno rientrò a casa e non lo trovò, lo cercò ovunque, ma di lui nulla.
Diede l'allarme a tutti, ma proprio a tutti.
Persino Scott e Malia, nonostante non vivessero nella loro città, erano andati ad aiutarla.

«dimmi la verità.» Disse Malia con tono pacato.

«Stiles beve?»

«sento la puzza di alcol fin da qui, e proviene dalla tua maglietta.»

Lydia abbassò lo sguardo.

«è solo una fase, gli passerà anche questa.»

Scott scosse la testa.
Non gli ci volle molto a trovare il suo amico sdraiato in un parco poco lontano di lì, addormentato dietro un cespuglio, seguì l'odore della grappa.

Dopo averlo portato a casa, averlo fatto bere due bottigliette d'acqua e avergli fatto una doccia fredda, Stiles quasi si ricompose.

Pochi giorni dopo, ebbe uno dei giorni normali, i giorni in cui era lui.

Si ruppe una mano, a forza di dare pugni alla porta della camera.
Lydia era all'interno, in una valle di lacrime, con il mondo addosso.

Stiles era lì fuori, con una mano che reggeva l'altra, dolorante, insanguinata, ma non gli importava.
Si mise seduto con la schiena sulla porta e sospirò.

«non lo so perché lo faccio.» disse.

«ho sempre avuto autocontrollo nella mia vita, io non so cosa mi succeda, credo di aver toccato il fondo.»

Lydia si alzò dal letto e fece la stessa cosa di lui, si sedette a terra, e ascoltò.

«io non sono violento Lydia lo sai.»

«lo so..» sussurrò lei.

«cos'ho?»

«Stiles.» disse lei.

«sei stato soltanto ubriaco nelle ultime due settimane, sono solo cinque giorni che sei sobrio.»

Lui fece per ribattere ma senti un enorme respiro dall'altra parte della porta.

«promettimi che non berrai mai più, fallo per me, fallo per non farmi raccogliere ancora da terra il tuo corpo senza forze..»

«..fallo per riconoscermi ogni giorno e non per guardarmi negli occhi e non capire chi io sia perché tutto ciò mi sta uccidendo.»

Da quella notte Stiles non guardò neanche più una lattina di birra.

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«cos'è successo poi?» disse l'infermiere tenendo la pezza fredda bagnata sopra la testa di Lydia.

«è tornato in se.» disse lei.

«per due mesi, era tornato.»

«qualsiasi malattia mentale avesse, io ero decisa a scoprirla, in quel momento di miglioramento ma lui no, sosteneva di essere guarito.»

Lydia guardò il soffitto e sorrise, pensando a tutte le promesse che si erano fatti in quei mesi.

«poi un giorno ricominciò ad urlare la notte..» disse tornando seria.

«ricominciò a prendere a pugni le porte, ad avere sempre lividi addosso.»

«insomma, la pazzia, se così si può chiamare, prese il sopravvento di nuovo.»

«Lydia.» sussurrò l'infermiere Mayne.

«sei sicura che questi ricordi siano reali? che il protagonista non sia Stiles ma qualcun altro?»

«chi?»