21
C'era un ragazzo, ricoverato ad Eichen, aveva gli stessi occhi di Stiles.
La stessa forma e lo stesso colore.
Lydia ci si perdeva. In quelle rare volte in cui decideva di usare le sue ore di tempo per stare in giardino. Lo fissava da lontano, lui se ne stava sempre in disparte, seduto su un muretto mentre si mangiava le unghie.
Quando incontrava lo sguardo di Lydia, si girava immediatamente.
Lei non voleva essere maleducata, ma forse sentiva il bisogno di osservare quegli occhioni color nocciola, per sentire Stiles più vicino a lei.
Ancora non era riuscita a capire cosa aveva letto in quel fascicolo. Aveva soltanto capito una cosa, lei non aveva ucciso nessuno, ma qualcuno aveva fatto del male a lei. Ma chi? Stiles? Era vivo? Per quanto le risultava impossibile crederci, forse la sanità mentale del suo fidanzato in quel momento, gli avrebbe fatto compiere anche un gesto così estremo.
Scosse la testa, inebriata dai pensieri, aprì gli occhi rivolti al pavimento.
Vide due ciabatte.
Alzò lo sguardo ed incontrò due occhi color nocciola.
«Lydia, giusto?» chiese il ragazzo imbarazzato.
«sì.» rispose lei imbambolata.
«io son Max.»
Lydia gli strinse la mano senza mai smettere di fissargli il volto.
«ascolta.» proseguì lui mettendosi seduto accanto a lei.
«è venuto un certo Scott questa mattina.»
«Scott era qui?» disse Lydia incredula.
«mi ha osservato molto, e credo di averne capito il motivo, insomma...» bofonchiò.
«il motivo per cui tu mi fissi.»
«io non ti fisso.» disse lei ridendo sotto ai baffi.
«Stiles.» disse lui.
Lydia tornò seria, sentì le pulsazioni del suo cuore aumentare velocemente.
«assomiglio a questo Stiles, giusto?»
«gli occhi.» sottolineò lei.
«hai gli stessi occhi.» disse senza fiato.
«Scott mi ha detto che io posso aiutarti a ricordare.»
Lydia spalancò gli occhi.
«a ricordare che?»
«tutto quello che ti rifiuti di accettare, Lydia.»
- - -
«buon compleanno Stiles!» dissero tutti quanti in coro.
Il ragazzo molleggiò sulle ginocchia e imbarazzato spense le ventuno candeline davanti a lui.
Rise quando rimase senza fiato.
«sto diventando vecchio.» affermò.
Lydia corse a dargli un bacio, mentre Liam e Mason iniziarono a servire da bere.
Dopo qualche ora, erano tutti sfiniti, c'era chi ballava sbronzo, chi faceva un pisolino sul divano, chi continuava a bere.
Stiles stranamente era felice.
«era una vita che non mi divertivo così tanto, da sobrio addirittura!» urlò.
Lydia gli sorrise con gli occhi limpidi, quello era lo Stiles che conosceva.
Lui sospirò, mentre con le dita delineava il contorno del viso di lei, ancora era incredulo, ancora non si capacitava di come una ragazza così perfetta, potesse amare uno come lui.
«grazie, per la festa.» sussurrò.
Lei non disse nulla, si limitò a baciarlo.
Lo prese per una mano e si fece seguire fin sopra le scale.
Stiles la baciò, mentre lei rideva come non faceva da tempo. Una volta sdraiati sul letto, Stiles tornò serio. Senza mai smettere di guardarla.
«non voglio perdermi più nulla della nostra vita insieme.» sussurrò.
«non lo farai.»
«se dovessi farti del male?» continuò lui.
Lydia sbarrò gli occhi.
«non lo farai.» continuò con tono più deciso.
Lui accennò un sorriso. Prese il viso della ragazza tra le mani e le diede un bacio sulla fronte.
Lydia prese a baciarlo con foga, fin quando non lo sentì esitare.
«io non...» sussurrò.
«shhh.» lo interruppe lei.
«per questa notte, ci siamo solo tu ed io.» disse dandogli un flebile bacio.
«concentrati solo su di me e non ascoltare niente di ciò che ti dice il tuo cervello.» continuò mentre vedeva il suo sguardo intenerirsi.
«ci siamo solamente noi due, Stiles.»
- - -
«perché sei qui dentro?»
«beh...» esitò Max.
«non so quanto ti piacerebbe saperlo.»
«dimmelo.» lo incitò Lydia.
«ho commesso un omicidio.»
Lei rimase a bocca aperta e sentì i brividi passarle lungo la schiena.
«per legittima difesa, anche se alla fine mi hanno giudicato colpevole con insanità mentale.» aggiunse lui.
Lydia alzò il sopracciglio.
«ci sarà un motivo.» disse sarcastica.
«te lo spiegherò più avanti, ma credimi, non sono io la persona di cui devi aver paura.»
Lei lo guardò negli occhi e decise di credergli, ma forse, era soltanto il colore di quegli occhi che glielo fece fare.
«rispondi a una domanda.» gli domandò.
«Scott ti ha raccontato ciò che io non ricordo?»
Lui annuì.
«allora ti prego, dimmi..»
«Stiles...» sussurrò.
«Stiles è vivo?»
BANSHEE
ciao ragazzi, come state? Io sono felice, perché nevica! Ahaha
Come vi sembra la storia fino ad ora? Avete teorie?
Illuminatemi! Ahah
Se volete lasciatemi un commentino.
A domani
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