I. INCONTRI

"Ooh, they keep saying you're the best
You ask and they say, "Yeah"
Ooh, when you add up all that's left
That high five is all you got"
«High five», Sigrid

<<Spiegami per l'ultima volta perché mi hai portata qui>> dice la ragazza, con voce parecchio stizzita.

<<Dopo ti devo far conoscere una persona, ma prima ho una partita di pallavolo e so che a te piace vedermi giocare>> le fa Komori, mettendole un braccio dietro la schiena e spingendola verso l'entrata.

<<Non mi servono amici, lo sai>> brontola Chiyo, sistemandosi i lunghi capelli castani e guardandosi intorno. Era da un bel po' che non presenziava ad una partita del suo vicino di casa, nonché unico amico.

Fin da piccola non le è mai interessato rapportarsi con tante persone. Urla, grida, chiacchiere e falsità a catinelle. Ma si è sempre fidata ciecamente di Motoya. Lui non ha mai fatto nulla di male nei suoi confronti, nonostante le tante buone ragioni che gli suggerivano di arrabbiarsi con la giovane.

<<Tu e lui andrete d'accordo, siete identici>> ride il libero della Itachiyama, salutandola e correndo verso la zona degli spogliatoi per riunirsi con la squadra.

Chiyo sbuffa, guardandosi intorno per capire quale direzione deve prendere per andare a vedere il match. Da circa un anno aveva un po' perso la voglia di seguire Komori alle partite, probabilmente per via di tutti gli impegni che il club di arte le causava.

Lei adora l'arte in qualsiasi forma, fin da quando era bambina. Non si è mai sentita brava a comunicare con la voce, quindi ha preferito optare per il rimanere in apparente silenzio. I suoi disegni, le sue foto, i suoi testi, tutto ciò che crea parla per lei. E le va bene così.

La ragazza ci mette meno tempo del previsto a trovare un posticino libero, si siede e aspetta l'inizio dell'amichevole tra la Itachiyama e la Fukurodani.

Il suo amico le ha parlato molto di un certo Bokuto, il capitano e schiacciatore più forte della squadra avversaria, nonché uno dei migliori cinque assi del Giappone a livello liceale. Tuttavia, la loro scuola non è da meno, in quanto può vantare la presenza del secondo giocatore di quella classifica.

Motoya è sempre il più facile da vedere in campo, essendo il libero, porta la divisa con i colori invertiti rispetto agli altri. La castana assottiglia gli occhi per provare a scorgere il numero dieci, quello che, da come le ha detto l'amico, dovrebbe essere il più forte della squadra.

Trovarlo non è nemmeno così difficile: è alto, ha i capelli ricci e sta parlando con Komori, momentaneamente separato dal resto della squadra.

La ragazza si mette comoda appena vede che le squadre si stanno mettendo in riga ai margini del campo. Stende un po' le gambe, stando attenta a non colpire nessuno con i suoi stivali neri muniti di un plateau di cinque centimetri.
Spera nella vittoria del suo amico e in una bella partita, giusto per passare un'oretta a rilassarsi.

<<No>> sbuffa seccato Sakusa. Suo cugino gli ha appena proposto di fare amicizia con una ragazza, cosa che non è interessato a fare. Intanto Komori gli basta e avanza, poi, perché entrare in confidenza con una ragazza? Per avere voci su di lui e di una probabile relazione? No, grazie.

<<È da anni che la conosco, fidati per una volta>> insiste il libero, conscio che prima o poi il corvino cederà con qualche lamentela e bisbiglio contrariato.

<<Come si chiama?>> chiede freddo Kiyoomi, volendo almeno identificare la persona di cui suo cugino continua a parlare.

<<Takahaki Chiyo, viene nella nostra scuola ed è del secondo anno>> fa Komori, sperando che i dettagli siano sufficienti per convincere l'amico.

<<Ho capito, quella bassina con i capelli lunghi castani>> risponde il riccio, continuando il breve riscaldamento prima dell'inizio della partita. <<Perché mi vuoi far fare amicizia con una che sta sempre da sola?>> domanda poi, mantenendo il suo classico tono di voce serio ma tranquillo.

<<Penso che voi due possiate andare d'accordo. Lei è sveglia, non sopporta le persone stupide e odia perdere tempo in cose inutili. La tua copia in pratica>> ride il castano, evidenziando le varie somiglianze tra i due.

<<Non sono così>> mugugna Sakusa, quasi sentendosi offeso dalla piccola provocazione subita.

<<Però detesti quando qualcuno lascia le cose a metà e non fa il minimo sforzo per raggiungere un obiettivo>> sorride di nuovo il cugino, rimarcando tutte le caratteristiche del più alto, che risponde con un ulteriore sbuffo.

<<Ora muoviti che dobbiamo giocare>> fa poi il corvino, sbrigandosi per andare in linea ai margini del campo.

La partita inizia. Per i primi scambi sembra esserci abbastanza equilibrio tra le due squadre, ma ovviamente Chiyo sa che i giocatori di punta non tendono ad esporsi subito; soprattutto l'asso della Itachiyama, non da l'idea di essere uno dei migliori a livello liceale.

Qualche punto dopo, Sakusa entra finalmente in azione. Ne schiaccia tante, regalando preziosi punti alla squadra, facendole guadagnare terreno. Ogni volta che la palla tocca terra, lui è l'unico che non si lascia andare a grandi celebrazioni.

Chiyo lo reputa una persona interessante. È all'apparenza più tranquillo degli altri, ma percepisce quella classica "cattiveria agonistica" presente in tutti i grandi campioni.
Inoltre, nota che le sue schiacciate sono diverse da quelle di tanti altri. Si è accorta che il giocatore è in grado di dare un effetto ad ogni sua azione. Fico.

Anche il capitano della squadra del Fukurodani emerge tra il gruppo, sia per i suoi capelli mezzi bianchi, sia per il suo modo di giocare. C'è da riconoscere merito pure al loro alzatore, che agli occhi della ragazza risulta un tipo sveglio e veloce a prendere decisioni.

È da tanto che non si mostra così appassionata e interessata a qualcosa che non sia un quadro di Klimt, frequentare Komori le ha fatto rinascere quell'amore per la pallavolo seppellito da chissà quanto.

Il match finisce con una vittoria per l'Itachiyama, accompagnata da uno scroscio di applausi proveniente dai tifosi sulle gradinate. Chiyo si unisce alla piccola esultanza, alzandosi in piedi e cercando l'uscita con gli occhi.

Scende le scale senza avere troppa fretta, di certo non vuole finire a gambe all'aria davanti a tutti, soprattutto ad alcuni compagni di classe che magari hanno visto la partita dal vivo.

<<Chichi!>> la chiama qualcuno. Lei sospira. Solo una persona al mondo è autorizzata ad usare il soprannome "Chichi", e non è niente di meno che il libero alto un metro e ottanta della squadra di pallavolo.

<<Komo—>> si blocca non appena vede che il suo amico non è solo. <<Oh, scusate, me ne vado>> dice frettolosamente, per poi quasi sparire tra la folla un'altra volta.

<<Ferma lì>> la richiama, prendendole il polso prima che possa dileguarsi.<<Lui è la persona che ti volevo presentare, Sakusa>> sorride, spostandosi a lato cosicché la ragazza possa vedere meglio il suo amico.

Chiyo squadra il ragazzo più alto, che la fissa a sua volta. Ciò da origine ad un silenzio imbarazzante, che Komori decide prontamente di interrompere. <<Chiyo, Kiyoomi. Kiyoomi, Chiyo. Non siate timidi>> li esorta il libero, pensando che nella sua testa il loro incontro non era poi tanto diverso.

Sakusa si prende il suo tempo per osservarle i capelli, il viso, i vestiti. Tutto sommato gli pare che si prenda cura di se stessa.
La guarda ancora. Porta una giacca di jeans, una maglietta a righe, dei pantaloni neri e degli stivali con suola alta. Non gli sembra nemmeno una di quelle ragazze che se la tirano eccessivamente. Già due punti a favore.

<<Piacere, Chiyo Takahaki. Tu dovresti essere Sakusa Kiyoomi, Komori mi ha parlato di te.>> dice la giovane, con un tono piatto, dovuto al non voler fare una cattiva impressione.

<<Sì, sono io. Questo idiota è da una settimana che vuole farmi diventare tuo amico.>> fa seccato il corvino. La ragazza soffoca una risata. In tutto questo nessuno dei due ha allungato la mano per presentarsi, Kiyoomi per i germi e Chiyo per la diffidenza.

Mentre i due sono ancora impegnati ad osservarsi, Motoya rimane lì impalato. Può considerarla una vittoria, in quanto suo cugino non si sia dato alla fuga e la sua amica non abbia ancora iniziato a lamentarsi. Forse ci ha azzeccato, ma è ancora presto per dirlo.

<<Spero che possiate diventare amici>> fa poi il castano, con il suo tono di voce allegro. Sakusa gli lancia un'occhiataccia, senza dire nulla. Fare amicizia non è mai stato il suo forte e sicuramente costringerlo a conoscere una ragazza non rientra nelle cose che gli fanno piacere.

L'imbarazzante scambio di sguardi tra i tre viene interrotto dalla suoneria di Chiyo.
<<Scusatemi, devo andare ad una riunione, è stato bello conoscerti Sakusa, ci vediamo ragazzi>> li saluta lei, andando verso l'uscita della palestra.

<<Riunione?>> domanda il riccio da sotto la mascherina.

<<È nel club di arte, si riuniscono una o due volte alla settimana per spartire dei lavori. Hanno fatto volantini, manifesti, mostre... sono il reparto grafico della scuola in pratica>> spiega Komori. Il cugino ascolta, senza commentare.

I due continuano a camminare verso casa del libero, in silenzio.
<<Come ti è sembrata Chiyo? Le darai una possibilità?>> gli domanda poi, curioso.

Sakusa scrolla le spalle. <<Boh, niente di che?>> dice, non facendo trasparire alcuna emozione. A quanto pare conoscere una ragazza non gli ha fatto né caldo né freddo.

<<Ti va bene se qualche volta la invito ad uscire con noi? Dimmi se ti da fastidio>> chiede Komori, osservando l'amico.

Kiyoomi ci pensa. Non vuole fare così lo scortese e dirgli che non può invitare Chiyo quando escono. Alza le spalle di nuovo. <<Invitala se vuoi>>.

Il più basso dei due si lascia andare ad un urletto di gioia, facendo girare il riccio, confuso e allo stesso tempo infastidito dalla sua reazione.

<<Non ti ho detto che ora io e Takahaki siamo amici del cuore>> mugugna lui, continuando a camminare avanti fissando la strada. <<Non sono nemmeno il suo fidanzato, quindi calmati>>

<<Scusatemi, sono un po' in ritardo>> farfuglia Chiyo, sistemandosi i capelli e andando verso il suo posto. Gli altri membri del club la guardano, chiedendosi dove fosse finita.

<<Tranquilla Chi-chan!>> la rassicura Ayame, la presidentessa del gruppo <<Non avevamo ancora cominciato, quindi sei perfettamente in orario>> le sorride.

La ragazza si siede ad un banco tra le ultime file, come al solito, e tira fuori dalla borsa il suo taccuino. Al club vengono sempre affidati un sacco di progetti, tenerne nota è un obbligo.

<<Quindi, ora che ci siamo tutti, possiamo cominciare a parlare dei progetti per questo semestre>> Ayame si appoggia sopra la cattedra, prendendo una lista. <<Questa volta abbiamo una marea di cose, perciò servirà un impegno da parte di tutti>>

La ragazza si alza, spostandosi indietro i capelli e facendo qualche passo verso la lavagna. Inizia a scrivere i nomi dei membri, lasciando uno spazio vicino ad ognuno di essi.

<<Per primo abbiamo il nuovo murales nell'atrio della palestra femminile, quello vecchio si sta scolorendo ed è rovinato, chi si offre?>> domanda la presidentessa, voltandosi per vedere se qualcuno si è proposto. Un paio di persone alzano la mano, lei scrive.

La riunione procede così per una ventina di minuti abbondanti, e Chiyo non è ancora stata capace di trovare un incarico che le interessi.
<<Chi-chan, questo è per te>> sorride la ragazza in piedi <<È per il club di pallavolo maschile>>

La giovane quasi salta sulla sedia.
<<No>> risponde secca.

<<Perché no? Ci sono dei volantini e dei manifesti da fare, a te piace lo sport, conosci la squadra e sei la migliore al pc qui dentro>> la motiva Ayame, speranzosa di ricevere una risposta positiva.

A tutti i bei complimenti, Chiyo non può che sospirare e annuire silenziosamente. Non ha mai voluto accettare incarichi per un club dove fosse presente un suo amico o amica, principalmente perché di ricevere lodi da qualcuno solo per cortesia non ne aveva bisogno.

<<Perfetto, Takahaki Chiyo assegnata. Abbiamo finito? Abbiamo finito signori e signore!>> esulta Ayame, applaudendo. <<Potete andare, ci troviamo settimana prossima allo stesso giorno e alla stessa ora, pace!>> li saluta.

Tutti i membri pian piano escono dalla classe adibita a sala riunione, Chiyo e Ayame sono le ultime due ad uscire, come di consueto.

<<Spero che ti possa divertire>> le fa la presidente <<Pagherei oro per vedere i ragazzi giocare>> scherza.

<<Conosco qualcuno della squadra, magari te li presento. Chi scegli?>> le offre Chiyo, guardandola con un sorrisino.

<<Sakusa Kiyoomi>> risponde <<Anche se so che è abbastanza inavvicinabile>>

<<Si dia caso che proprio oggi io abbia avuto l'occasione di conoscerlo>> dice tranquillamente l'altra, mettendosi le mani dietro la testa <<Perché? Ti interessa?>>

<<Diciamo di sì>> Ayame fa la vaga.

La ragazza accanto a lei si fa sfuggire una risata un po' troppo forte. <<Capisco, appena ci entrò in confidenza te lo presenterò. È una promessa>>

<<Prometti?>>

<<Prometto>> si sorridono.






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Pensavate fossi morta, e invece sono qui, di nuovo.
Nuova storia, nuovi personaggi, nuova trama, stile di scrittura da me quasi-17enne e non più da 14enne-confusa. Ho cambiato tante cose di me in questi mesi e non vedo l'ora di farvele scoprire tutte. Intanto, niente più (T/N) e quella roba là, basta.
Ora c'è solo Chiyo "Chichi" Takahaki.

🦋 Vi è piaciuta questa sorta di introduzione? Cosa vi aspettate? Forza con i pronostici 👀

— Alice

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