Capitolo 2
"L'ho capito qualche anno fa, mentre passavo i pomeriggi da Deaton per delle ricerche."
Stiles è seduto sul divano, tutti gli altri che lo ascoltano.
"Lui stesso mi ha detto di aver da sempre visto la scintilla in me e, sinceramente, ne avevo il sentore anche io. Il legame col Nemeton, il periodo in cui sono stato...posseduto, il fatto che solo con la forza di volontà ho praticamente moltiplicato dell'aconito. Solo che non avevo mai avuto delle manifestazioni concrete. Un pomeriggio, mentre Deaton mi insegnava come fare una sorta di incantesimo di localizzazione, i miei occhi sono momentaneamente diventati viola."
"E perché poi non è successo più?" chiede Scott.
Stiles sorride.
"Ero convinto fossi tu il mio Alpha e che da quel momento i miei poteri si sarebbero manifestati, ma non è successo più, anche se ci ho provato. Quindi Deaton mi ha detto che non eri stato tu a farmi accendere la scintilla, ma la nostra città."
"Perché questa città è strettamente legata alla nostra famiglia, anche senza Alpha e branco" conclude Cora, Stiles annuisce.
"Esatto. Quindi o eri tu, o Derek o Peter."
"Beh, ti è andata di culo, immagina se fossi stato il druido di Peter" cerca di smorzare la tensione Isaac, Scott gli dà uno schiaffo dietro la nuca.
"come mai non ce l'hai detto?" gli chiede Scott.
"Perché lui è mancato per tanto tempo e non era un alpha" risponde, guardando Derek. "E quindi il mio potere era dormiente, diciamo così. E non pensavo sarebbe diventato un Alpha all'improvviso, senza darmi modo di dirvelo."
"quindi ora cosa si fa?" taglia corto Cora. "Bello che tu sia l'emissario del nostro branco, ma c'è ancora un guaio da risolvere."
Stiles si alza, prendendo le chiavi della Jeep.
"Io ora vado da Deaton, perché ho bisogno di capire come usare al meglio i miei poteri, sapere cosa posso fare e come posso aiutarci a liberare il mondo da Kate una volta per tutte."
"Vengo con te" Derek si alza e lo segue, senza ammettere repliche. Stiles nemmeno ci prova a dirgli di starsene lì al sicuro, sa che sarebbe inutile e, almeno in quel modo sa che non andrà a ficcarsi in missioni suicide.
Rimasti soli al loft, Isaac pone la domanda che tutti si stanno ponendo.
"Perché è il suo Druido e non il tuo?" chiede a Scott. "cioè vuoi mettere il legame che ha con Derek con quello fraterno che ha con te? Okay la storia della città, ma è sicuramente più legato a te."
Scott fa spallucce, ma ha lo sguardo preoccupato.
"Non lo so e, anche se fosse stato il mio, starei comunque morendo di paura per lui. Cioè è il mio amico, mio fratello e non ho mai voluto immischiarlo nelle faccende sovrannaturali. E ora lui ha una scintilla che lo lega a un lupo alpha."
"Un lupo Alpha costantemente minacciato di morte" conclude Cora. "So che sei preoccupato, ma Derek farebbe di tutto per proteggere Stiles, anche se non lo ammetterebbe mai. Come Stiles sente il legame con il suo alpha da proteggere, anche Derek lo sente. Funziona così."
"Lo sento anche io" lo rassicura anche Isaac. "Sono un tuo beta, ma anche il suo e sento il legame con Stiles. E un membro del branco sappiamo che si difende a costo della propria vita."
"Vorrei che non ci fosse il bisogno di difendere nessuno con la vita di altri" sbuffa Scott, sedendosi di fianco al suo ragazzo. Isaac gli bacia una tempia, dolcemente.
"Dai, true alpha, andiamo a casa, che ci aspettando brutte giornate. Tanto non credo che quei due si ammazzino davanti a Deaton, non glielo permetterebbe. Cora, vuoi venire con noi?"
"Nah, li aspetto qui, riposo anche un po'."
"Non dovresti andartene a casa tua?" gli ringhia Derek, mentre escono dallo studio di Deaton e Stiles gli ha appena detto che lo accompagna al loft.
"Non ho nulla da fare a casa, possiamo cominciare le ricerche."
"Stiles, vai a casa. Deaton ti ha detto che devi riposare, sei stato male."
Stiles apre l'auto, facendogli segno di entrare e sedersi.
"Sì, ma mi ha anche detto che sono particolarmente potente e che sono interessante. Non è bello?"
Derek ringhia ancora, ma nemmeno gli risponde, mentre si siede in auto.
Quando arrivano al loft, tutte le luci sono spente, segno che cora stia riposando e che Isaac e Scott siano andati via. Stiles manda un messaggi proprio al suo amico, dicendogli che sta bene e che Derek non l'ha ancora ucciso, poi va in cucina.
"Derek, ho fame, tu vuoi qualcosa?" chiede, anche se Derek è nell'altra stanza, ma sa di essere ascoltato. Il mannaro infatti arriva poco dopo.
"Non credo di avere cibo vero in frigo" dice.
"Beh, possiamo prendere queste che, per inciso, non fanno per nulla bene" dice, mostrandogli due pizze surgelate.
"Io non mi ammalo, per fortuna."
Mentre aspettano che la pizza si scaldi nel forno, Stiles si appoggia al bancone della cucina e se ne stanno in silenzio, Derek al suo fianco. Proprio lui rompe il silenzio.
"Mi dispiace che ti sia successo con me" dice. Stiles vorrebbe prenderlo a pugni, ma mantiene la calma.
"A me no" dice. "Sei un buon Alpha, anche se pensi di no, e sei una brava persona. E non è colpa tua se è successo. Doveva andare così e basta."
"Non avresti preferito Scott?"
Stiles fa di no con la testa. "No. Cioè non mi sarebbe dispiaciuto e sinceramente mi aspettavo fosse così, ma in fondo è come se fossimo tutti un unico branco e so che posso comunque aiutare anche Scott, perché i guai cadono sempre sulla testa di tutti."
Derek sbuffa una mezza risata, poi si avvicina al forno e tira fuori le pizze. Stiles lo segue fino al tavolo sotto la vetrata.
"Hai lasciato i segni" dice, indicando i segni delle dita di Derek incisi nel legno massiccio.
"Mi fai veramente incazzare quando ti impunti" dice Derek.
"Ah, io? Sei tu quello con la testa più dura, Hale."
Derke lascia cadere il discorso, mangiano in silenzio, poi Stiles rimette tutto in ordine. Tornando dalla cucina, trova Derek sul divano, un libro tra le mani.
"Cos'è?" chiede, dondolandosi sui talloni, in piedi di fronte a lui.
"Parla solo di giaguari mannari, sto cercando di trovare tutti i suoi punti deboli."
Stiles capisce che Derek è dell'umore più nero del solito e lo capisce perfettamente. Va in camera di Cora, affacciandosi giusto per controllare che stia dormendo serena, le manda un bacio anche se sta dormendo, poi torna in salotto e prende le chiavi dell'auto.
"Allora ci vediamo domani per capire come farle il culo con i miei nuovi poteri?" chiede.
"Cercheremo di coinvolgerti il meno possibile, i tuoi poteri al massimo ci aiuteranno a trovarla. E non ammetto obiezioni."
Stiles sorride, inutile discutere a quell'ora.
"E va bene, per stasera mi arrendo, mio Alpha" dice, sorridendogli anche se Derek non lo sta guardando. Solo che il mannaro alza di scatto la testa dal libro. Ha gli occhi rossi.
Stiles ne rimane incatenato e sente anche i propri occhi cambiare colore. Cosa sta succedendo?
"E' per come mi hai chiamato" spiega Derek, alzandosi.
"Non lo sapevo" sussurra Stiles, facendosi più vicino. Quegli occhi sono come una calamita, si sente elettrizzato. Sospira, non sa nemmeno perché, ma sente il respiro faticare e il cuore impazzito.
Alza titubante una mano, avvicinandola al viso di Derek, sfiorandogli una guancia, leggero, quasi impercettibile.
"Che cosa..." sussurra ancora, ma Derek non gli dà modo di finire la frase. Gli avvolge un braccio intorno ai fianchi e lo solleva. Stiles gli aggancia le gambe intorno alla vita e le loro labbra sono già in contatto. Le lingue stanno già lottando, Derek gli sta già mordendo il labbro inferiore e lo sta facendo gemere in maniera incontrollata. Con un movimento fluido, Derek lo fa stendere sul divano, gli si mette sopra, tra le cosce, senza mai smettere di baciarlo.
Un gemito lascia le labbra di Stiles, quando i loro bacini entrano in contatto. Non riesce a pensare e nemmeno vuole farlo, è una situazione così totalizzante che sente solo Derek, le sue labbra, la sua barba che lo graffia e il suo respiro dentro.
Ovviamente è Derek a mettere fine al bacio, separandosi solo di qualche centimetro. Stiles sta già per capire come usare le gambe per alzarsi, ma Derek lo spiazza.
"Vuoi?" chiede, portando una mano all'apertura dei suoi jeans. E il cervello di Stiles si sconnette nell'esatto momento in cui risponde di sì.
Derek è delicato e allo stesso tempo forte. Derek è passione, è ringhi, sudore, artigli che graffiano e denti che mordono il collo pallido di Stiles.
Stiles che si sente come creta nelle sue mani, si lascia preparare piano e lascia che Derek si spinga in lui lento ed inesorabile. Cerca di non gridare ad ogni spinta, anche se sa che Derek ha i sento allerta per Cora, ma non si sa mai e soprattutto non vuole interrompere per colpa sua.
I baci non si interrompono mai, così come gli occhi di Derek rimangono rossi per tutto il tempo. Quando Stiles viene tra i loro stomaci e Derek lo segue poco dopo, dentro di lui, Stiles sente le mani fremere di scintille.
Riprendere fiato sembra quasi impossibile e avere Derek addosso col respiro corto, con le pelli sudate a contatto rende tutto ancora più complicato.
"stai bene?" chiede il mannaro. Stiles gli stringe le braccia intorno, baciandogli una spalla nuda.
"Sto benissimo. Tu?"
Derek lo guarda serio e gli bacia la fronte, gli occhi di nuovo verdi.
"Sto bene anch'io. Rivestiti che fa freddo."
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