Capitolo 1: Avanti presentati
Finalmente Hiroto chiuse gli occhi dopo una lunga giornata di lavoro. Le persone come lui non avrebbero dovuto avvertire la stanchezza, ma i tempi erano combinati oramai, anche per la sua razza. Forse poteva resistere un altro po', ma quel materasso era così morbido, quel cuscino soffice lo stava chiamando come una sirena dell'odissea. Si sentiva stanco! Stanco come uno stupido umano.
Ironico il fatto che, gli sarebbe bastata una goccia di sangue, di un qualsiasi stupido umano, per non sentirsi come loro.
Per non parlare di tutti quei ragazzini casinisti. Non avrebbe saputo dire, se erano più rumorose le loro irritanti voci, o il suono ritmico del cuore che pompa il sangue nelle vene. Forse entrambi. Ancora oggi si chiedeva, perché la sua vita aveva preso quella piega. Perché era stato così entusiasta di studiare, per diventare insegnante? Ma soprattutto perché la legge aveva vietato la caccia? Il cerchio della vita, era sempre stato quello: i vampiri cacciano, gli umani muoiono. I gemelli spesso gli ricordavano: <Prova a invertire la situazione, se fossi tu quello che muore? Come ti sentiresti?>>
All'inizio riuscirono a farlo sentire in colpa, poi Hiroto ci pensò su e capii cosa li spingeva a comportarsi così.
<<Sarebbe tutto più semplice, se avessi anche io un partner fisso, di cui nutrirmi. Sono due ipocriti! Vorrei poterli vedere, nella mia situazione, se la penserebbero ancora come il buon samaritano>>sussurrò al soffitto bianco. Pensare a quei due, gli aveva raddoppiato il mal di testa. Un punto ciascuno. Forse perché era da un po' che non li vedeva, e non sapeva che scusa trovare per incontrarli.
"Non dovresti trovarne Hiroto, sono i tuoi fratelli" pensò, ma allo stesso tempo, si disse che in realtà non gliene fregava molto. Da una parte perché col passar del tempo, era diventato un grande egoista, si preoccupava solo del suo bene. Dall'altra, non aveva dimenticato il dolore che aveva causato loro.
<< Mi si è asciugata l'acqua addosso... meglio che mi vesta, se non voglio sperimentare anche i virus umani. Manca solo la febbre alla lista>>. Una volta indossato il pigiama e dopo aver azionato la lavatrice, avrebbe steso i panni l'indomani, si stese, e cedette una volta per tutte, al richiamo di quel fantastico cuscino.
Ovviamente non fu un sonno sereno. Quando Hiroto poggiava la testa su un qualsiasi tipo di superficie, gli incubi erano pronti a fargli visita. Delle volte erano sogni ricorrenti, altre spezzoni della sua infanzia, oppure momenti terribili che cercava invano di dimenticare, o ancora i peggiori di tutti: quelli in cui viveva delle vicende, ma non era lui il protagonista. Come se qualcun'altro prendeva il suo posto. Come se avesse dei buchi nella memoria. Gli sembrava che il suo cervello, trovasse degli stratagemmi, per fargli ricordare eventi importanti. Possibile?
<<Solo supposizioni>>sbadigliò, strofinandosi gli occhi. Non aveva tempo per riflettere. Doveva muoversi: un altro giorno di scuola lo stava aspettando. Ma, nonostante persuadesse la sua mente a non ritornare su vecchi episodi onirici, quella volta un sogno in particolare, uno molto strano, lo avrebbe accompagnato per tutta la giornata e per i giorni a venire. Non avrebbe dimenticato, quelle orecchie e quella coda da lupo, verdi, insieme a quegli occhi profondi e neri come gli abissi del mare.
Dopo una doccia, una colazione a base di sangue di cervo, e dopo aver afferrato la borsa con i compiti che aveva corretto il giorno prima, si diresse all'ingresso. Lí prese le chiavi dell'auto e ne approfittò per darsi un'occhiata nello specchio, che adornava il muro vicino la porta. Ebbene si, quella dello specchiarsi, era un'altra abilità acquisita nel tempo; un centinaio di anni fa nessun vampiro poteva. Il loro corpo, i loro geni erano cambiati. Come se il DNA, avesse copiato una parte di quello umano. Con questa nuova possibilità, molti erano stati capaci di vedere la loro immagine, e di notare la bellezza innata che li contraddistingueva. Pertanto, è accaduto che molti vampiri, abbiano appreso che per diventare ricchi e potenti, bastava vendere la propria immagine.
<<Così ci sono molti di noi su,
cartelli pubblicitari, in tv, sui social. Per non parlare dei miei fratelli. Loro hanno superato ogni mia aspettativa e sono diventati modelli>>bisbigliò al suo riflesso. Quella zazzera rossa, i suoi occhi verde acqua coperti da occhiali da vista neri e quella sua aria apatica, lo rendevano molto ambito. Era alto abbastanza e quando poteva si allenava nella sua palestra personale. Tuttavia, i vampiri nascevano già con una atletica corporatura. In sintesi, il suo essere esteriore era la causa della metà dei suoi problemi, quello interiore si occupava dell'altra metà.
"Perché essere belli è così problematico? Non l'ho chiesto nemmeno!" si chiedeva il rosso, mentre attraversava il cortile, che lo separava dall'inizio della sua tortura giornaliera. "La cederei volentieri a tutti coloro che mi invidiano per questo. A me non serve! E non capisco come facciano quelli della mia specie a dipendere così tanto da essa"
Ogni mattina la stessa tiritera: donne di ogni età lo accerchiavano senza pudore. Urlanti e sempre più audaci, lo rinchiudevano in uno spazio ristretto, fatto di seni sporgenti e labbra colorate. O meglio odore invasivo e nutrimento dolce.
"Oh se solo sapessero..." si disse Hiroto sogghignando tra sé e se.
D'un tratto una voce distrasse quelle galline dal becco affamato. <<Hem...scusate. Potreste dirmi dove si trova l'entrata? >>Come se il rosso fosse finito in una stupida serie tv, apparve la persona del suo sogno. Quegli occhi... non aveva mai visto niente del genere.
"A quanto pare neanche le umane" notò, dato che lo avevano mollato subito, per correre in aiuto di quello che ad Hiroto, sembrava tutt'altro che un ragazzino innocente. Insomma anche un ceco avrebbe notato, che l'entrata era proprio di fronte a lui. Anzi aveva il sospetto, che l'altro si fosse comportato così di proposito; forse per allontanare quelle donne da lui. Ne ebbe la conferma, appena il ragazzo smise si sorridere dolcemente a tutte loro, solo per rivolgere a lui uno sguardo di puro rancore.
Come se sapesse.
Possibile?
"Solo teorie"
Lasciò perdere tutto: lo strano ragazzino, le oche e i pensieri, che insistenti gli stavano affollando la mente e si avviò dentro. Infondo non erano problemi suoi cosa ci facesse lì, il moccioso del suo sogno, proprio nella sua scuola, cosa fosse quella lieve traccia di lupo che sentiva come un campanello d'allarme. Insomma non era un suo alunno...no?
La sorte lo odiava, Hiroto ne ebbe la conferma, quando il ragazzino si presentò nella sua aula con un foglio in mano: esso era da parte del preside, il quale lo informava brevemente sulla sua identità, e che avrebbe partecipato ai suoi corsi. Il suddetto ammasso di acqua e sangue, non evitava il suo sguardo: ostinato o stupido, dipendeva dai punti di vista, lo seguiva con quelle maledette pupille nere, come ali di corvo. "Se pensi di mettermi in soggezione teppista, assaggierai presto il sapore acre del fallimento" pensò. Poi disse<<Avanti presentati>>.
Il nuovo alunno gli lanciò un'ultima lunga occhiata penetrante, come se avesse voluto urlargli "io non prendo ordini da te". Peccato che la società prevedeva questo tipo di interazioni: il maestro comanda, gli alunni obbediscono. Così con molta riluttanza il piccolo si presentò<<Buon giorno a tutti, mi chiamo Midorikawa Riuji piacere di conoscervi- disse mostrando un mezzo inchino-mi sono appena trasferito da Tokyo. Cercherò di essere un buon compagno. Spero che vi prendiate cura di me>>concluse esibendo un altro inchino, solo più lungo. Poi andò a sedersi, senza aspettare il permesso dal professore. Il rosso già mal tollerava quella piccola canaglia. Come osava mancargli di rispetto in quel modo?
"Sono curioso di vedere come si comporta con gli altri insegnanti, o se odia solo me. Molto probabilmente mi sto impressionando, ed è solo una di quelle fasi che passano tutti gli adolescenti, quando odiano il mondo intero. Ne ho visti così tanti così". Proprio per questo il vampiro non riusciva a spiegarsi quel suo rimuginare, quell'improvviso e irrefrenabile interesse. Non era da lui.
Ci pensò il suono della campanella a risvegliarlo da quello stato di trance in cui era caduto. Tornato in se, aiutato anche da un abbondante sorso d'acqua, assegnò due versioni di greco per la prossima lezione. Tutti stavano finalmente uscendo. Voleva restare solo. E nutrirsi. Purtroppo la prima idea, era più che fattibile, la seconda altamente improbabile. Si tirò su stiracchiandosi per bene e abbandonando gli occhiali sulla cattedra, si massaggiò gli occhi doloranti. Lo attendeva il suo pranzo, non che la cosa lo entusiasmasse, certo se fosse stato il collo di un umano, invece di una bottiglina di schifoso sangue animale, la sua giornata sarebbe potuta migliorare. Ed invece si rese miseramente conto, che purtroppo poteva solo peggiorare.
Intravide Midorikawa "ricordo il suo nome solo perché è molto irritante. Lo stesso motivo per il quale ricordo quello di Haruya. Lui è più insopportabile di Fuusuke" rivelò a se stesso. Si affaccendava con i libri e la cartella, i quali gli cadevano ostinatamente di mano. Dopo dei minuti buoni, durante i quali Hiroto lo osservò, il ragazzino alzò il viso e i loro sguardi si incrociarono ancora una volta.
<<Deve dirmi qualcosa professore?>>chiese
<<No,perché dovrei?>> ripose il più grande. Voleva vedere dove andava a parare
<<La smetta di fissarmi allora>> lo berciò, infilandosi lo zaino in spalla e camminando verso l'uscio della porta. Se ne stava andando senza salutare... un vero maleducato. Ma la voce di Hiroto lo fece fermare e voltare con riluttanza
<<Una cosa ci sarebbe>>
<<Mi dica...>>
<<Questa è la mappa della scuola. Tra una settimana passa in segreteria verso le 10.00, ti procuro i programmi di greco e latino. Capito teppista?>> lo informò il rosso porgendogli un foglio. Ebbe l'impressione inoltre che lo scolaro fosse in lotta con se stesso. Non voleva rispondergli, ancor di più dopo il nomignolo che gli aveva affibbiato <<Capisco. Cercherò da solo gli argomenti e li studierò. Non doveva disturbarsi. A domani>>recitò infatti pronto a scappare.
Ad Hiroto ricordò una preda. E lui, proprio come un predatore, allungò la mano pronto ad afferrarlo. Non ci riuscì. Il ragazzo si voltò bruscamente, facendo ondeggiare fluidamente quella coda di cavallo verde e lui fu costretto a ritirare il braccio <<Ah e non mi chiami più teppista, perché io non lo sono>>proferì minaccioso, lasciando finalmente l'aula. Lo stupore faceva da sovrano sul viso del vampiro. Cosa era appena accaduto? Aveva ceduto all'impulso di afferrare quel ragazzino. Perché? "Per dirgliene quattro. Le persone irrispettose vanno sgridate" concluse semplicemente la sua coscienza. Eppure lui era convinto che fosse stato più complesso di così.
Non si capacitava dell'ottuso coraggio che possedeva quel umano. Teneva il contatto visivo come nessun altro. Per non parlare del poco rispetto delle autorità. Gli dava l'impressione che conoscesse la sua vera identità e che la disprezzasse. Quella frase. Aveva sottolineato di non essere un teppista, ma insinuando che qualcun altro lo fosse. E chi se non lui? C'erano solo loro due nella classe.
Possibile? "Solo ipotesi" liquidò il problema ancora una volta. Frenò l'assurdo desiderio che lo spingeva verso la finestra per osservarlo ancora una volta. Aveva bisogno di ritrovare la sua apatia, doveva assolutamente distrarsi. E lui conosceva solo un modo per riuscirci: cacciare. Così abbandonò la scuola. Nell'aria, di nuovo odore di lupo.
ANGOLINO DELL'AUTRICE PICCINA PICCIÒ😂
Ecco finalmente la revisione della mia prima storia, presente sul mio vecchio sito, il quale purtroppo non mi funzionava bene (l'unica cosa è che non sono riuscita a cancellarlo😥)Ed è grazie a ciò che è nato questo nuovo sito. Spero che questo cambiamento vi piaccia, il nostro vampiro non è più un alunno alla pari del lupetto, ma un insegnate di lettere antiche...chissá perché. Curiose? Bene perché fino al settimo capitolo ho tutti gli spunti, devo solo modificarli. Poi dal settimo in poi li inventerò di sana pianta. Anche se leggendo questo, sembra anch'esso completamente nuovo. Beh ho detto tutto. Spero che vi piaccia e che possiate leggerlo con interesse😁Oyasumi🌠
RoxaS-chan💭
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top