Siccome una partecipante, _onlygiulia_ , non ha mai risposto ai messaggi lasciati in bacheca e nemmeno a quelli in privato da Reby, l'intervista, eccezionalmente parlando, è stata realizzata a ilgelodelle_strade1 che è arrivata seconda nella lista "horror/soprannaturale" ("Tom Parker") del nostro contest "Wonder of You".
* Elvis e Reby si trovano a Graceland ad aspettare la loro ospite quando sentono suonare al cancello. Elvis si alza, va ad aprire la porta e la vede. La invita a entrare *
Elvis: Benvenuta a Graceland. Prego, si metta pure comoda sul sofà.
Camilla: Grazie per l'ospitalità!
Elvis: Intanto presentati. Dicci tutto quello che vuoi.
Camilla: Allora, mi chiamo Camilla, in arte "Gelo", sono una studentessa di ventidue anni che coltiva fin dal giovane età la passione per la scrittura, ed anche per la lettura. Ho sempre creduto che la scrittura possa essere una valvola di sfogo, di fatto è una passione che mi ha accompagnata durante tutta l'adolescenza, in un periodo molto delicato della mia crescita, ed è stato proprio il periodo nel quale è nato il mio alter ego "Gelo" e nel quale ho familiarizzato con questa passione, fino a portarmela in età adulta.
Elvis: Perché hai scelto proprio "Gelo"? C'è un motivo particolare?
Camilla: Ci sono diversi motivi, più o meno intimi: il "Gelo" è quello che sentivo dentro in un periodo molto delicato della mia crescita, toccato da molti cambiamenti delicati, e notavo che quando sfogavo nella scrittura di poesie o racconti brevi il mio stile era tetro, simile a quello degli scrittori maledetti, molte figure allegoriche che riportavo nei testi erano il ghiaccio, la pioggia, il buio... come un riflesso di quello che provavo emotivamente, il gelo come luogo poco accogliente. Poi da lì è sorto anche il nome della pagina "ilGelodellestrade", nato più o meno sulla stessa lunghezza d'onda, in quanto difficilmente uscivo di casa e quando lo facevo ero spesso distaccata dagli altri, mi rapportavo bene ma mi sembrava sempre qualcosa stonasse.. insomma il Gelo come "distacco" da Camilla, ma adesso, da adulta, "Gelo" è una personalità che custodirò sempre in me: ci ho fatto pace, è stata colei che con il suo dolore mi ha fatto conoscere questa bellissima arte ed è stata colei che con i suoi modi di fare violenti mi ha mostrato che era possibile guarire, e adesso eccomi qui, contenta e con tanti ricordi legati a questo nome e siccome questa pagina è nata in quel periodo, per restare fedele ad una parte di me ho lasciato intatto il suo nome.
Reby: È bellissimo. Ci vuoi invece raccontare com'è nata "Senza ispirazione"?
Camilla: Certo! Allora, premetto di sentirmi principalmente una poetessa, ma mi piace anche molto sperimentare con i racconti brevi, e "Senza Ispirazione" è nata proprio così, come un esperimento. Infatti, non mi era mai capitato prima di scrivere racconti horror, e sono davvero soddisfatta dell'esito. Avevo questa storia in testa da tanto, speravo di scriverci un romanzo in futuro, ma in un momento di noia durante una gita in montagna mi sono detta "perché no" e ho iniziato a buttare giù le prime bozze.. fino a che da soli hanno preso forma i personaggi di questa storia. Ci sono molto affezionata, in quanto è il primo racconto al quale lavoro con più maturità, e soprattutto ho scoperto di tenere molto alla tematica che il racconto tratta, la passione che diventa esasperazione e dolore, lo trovo un argomento che potrebbe in realtà toccare chiunque, più facilmente di quanto possiamo pensare. Certo, non ai livelli di follia che toccano Paul... ma anche la follia fa parte degli umani, e questo fenomeno psicologico mi intriga e spaventa al tempo stesso, trovo che scriverci su sia stato un ottimo modo per familiarizzare con questo fenomeno e anche per mettermi alla prova come autrice per uscire dalla mia solita comfort zone. Dopotutto sono cresciuta a pane e libri thriller, mi hanno accompagnato per tutto il periodo dell'adolescenza, anche se nella vita reale sono una grande fifona.
Reby: Quando scrivi ascolti qualche canzone specifica?
Camilla: Non in particolare, in realtà. Quando scrivo preferisco rimanere in luogo silenzioso o al massimo ascoltare suoni legati alla natura (come pioggia, onde del mare o vento). La musica maggior parte delle volte mi distrae, in quanto mi distoglie dall'idea che avevo in mente o diminuisce la mia attenzione su un appunto scritto. Di converso, sono solita rileggere ciò che scrivo magari con qualche canzone che reputo possa essere compatibile con la scena appena scritta, la maggior parte delle volte canzoni instrumentali. Se proprio devo individuare una canzone, ti risponderei "Feel Real" di Depford Goth, la avevo nelle orecchie per la maggior parte della scrittura di alcune poesie, inoltre è una delle mie canzoni del cuore.
Elvis: C'è un brano che assoceresti al tuo scritto?
Camilla: "One day the only batterfly left will be in your chest" dei Bring me The Horizon, la canzone inizia con dolcezza per poi terminare con forza e con un pizzico di macabro, parla di un uomo che perde l'amore, se stesso e che si sente smarrito, perdendo la ragione, ecco perché il testo lo associo molto al personaggio di "Paul" e al suo vissuto. Probabilmente non saprei trovare una canzone più adatta..
Reby: Perché Paul mi ricorda molto te, Elvis? *ridacchia *
Elvis: Perché anche io sono come lui. Ho perso l'amore e me stesso. Mia madre era tutto per me.
Reby: Vero, Gladys era una persona speciale proprio come te. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare per Paul?
Camilla: No nessuno in particolare, in realtà, è forse il primo personaggio in assoluto che creo "da 0". Certo, sono del parere che in ogni personaggio di uno scrittore x ci sia sempre un pizzico di se stessi, e probabilmente Paul, senza volerlo, l'ho reso protavoce della mia paura di perdere, un giorno, l'ispirazione, che in fondo è tutto per me. l'ho reso protavoce della mia paura di perdere, un giorno, l'ispirazione, che in fondo è tutto per me. L'amico di Paul ha molto di me e delle persone che mi stanno attorno: i miei amici più cari sono proprio come lui: mi vengono incontro, accolgono le mie paure (l'hanno fatto tante volte) e cercano di aiutarmi nel trovare soluzioni, quindi direi che l'amico di Paul sia l'emblema di quello che per me è, e dovrebbe essere, l'amicizia più pura.
Reby: Hai mai ricevuto delle critiche? Se sì, come le affronti?
Camilla: Più che sulla scrittura in sé come attività mi è capitato che mi venisse più volte sottolineato come le poesie fossero tetre sotto alcuni aspetti, che dovrei scrivere cose più allegre, ma a questo tipo di osservazioni rispondo sempre con una scrollata di spalle. Porto sempre rispetto del giudizio altrui, se mosso con educazione, ma sono consapevole che la poesia è prima di tutto personale e che lo stile che lo è. Per fortuna, ho sempre incontrato persone consapevoli di ciò. Inoltre sono molto gelosa e riservata delle cose che scrivo, quindi difficilmente mi apro con gli altri circa questa mia passione. Può sembrare un controsenso dato il fatto che ho un pagina creata proprio per la condivisione della mia poesia, ma la condivisione spesso arriva a chi ha voglia di conoscere ciò che scrivo. Eventuali critiche sarò comunque felice di accogliere in futuro, in ogni caso anche per muovere una critica bisogna leggere con attenzione un testo, quindi sarei comunque contenta di ricevere tale tipo di riscontro. Ripeto, l'educazione è tutto, chiaramente!
Reby: Hai mai avuto il blocco dello scrittore? Se sì, come lo hai superato?
Camilla: Blocco dello scrittore ancora non l'ho sperimentato completamente, da quando ho iniziato l'università però ho notato una drastica diminuzione di tempo per dedicarmi alla lettura e alla scrittura. ciò mi ha fatto molto male, dato che si tratta di due attività alle quali tengo particolarmente. nonostante sia già al mio quarto anno di studi ancora sto cercando di trovare un equilibrio a tutto, lo affronto "costringendomi" a dedicare del tempo alla scrittura e alla lettura, e sta funzionando. Per la lettura è un po' più difficile, per la scrittura, specialmente di poesia, in un modo o nell'altro riesco sempre a scrivere anche poche frasi pur di liberarmi e connettermi con me stessa. Anzi, proprio in questi momenti mi rendo conto di quanto la scrittura sia importante per me e per il mio benessere.
Elvis: Grazie mille per essere stata qui con noi. Reby, puoi andare a prendere una sciarpa in camera?
*Reby sale le scale che portano alla camera e va a prendere una sciarpa. Appena torna Elvis la mette intorno al collo della ragazza e le dà un bacio sulle labbra. *
Elvis: Spero che l'intervista ti sia piaciuta.
Camilla: Come prima esperienza sono rimasta contenta. Vi ringrazio per questa intervista e per l'accoglienza, a presto!
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