Capitolo 14

Peter e Alex erano seduti in sala d'aspetto, stavolta ad attendere notizie su una loro amica stretta. Non che Marcus non lo fosse, era un tipo a posto, ma il loro legame con Dorothy era certamente più profondo. Fuori, sentivano che un incontro si era concluso in pochi secondi, con Lux Brighstar come vincitore. A quanto pareva, il suo avversario aveva optato per la resa poco dopo l'inizio del combattimento. Il prossimo sarebbe stato il turno di Somber, che infatti era fuori a prepararsi per lo scontro con Lily.

"Speriamo si riprenda presto." esordì Peter, pensando all'amica.

"Lei ce la farà, hai visto anche tu quanta forza ha. Quell'attacco era stupefacente." rispose Alex.

"Infatti. C'era da aspettarselo da Dorothy."

I due non avevano molta voglia di parlare. Dopo l'incontro, Alex, che si trovava lì vicino, aveva provato istintivamente ad aiutare Dorothy, priva di sensi, ma era stato fermato per permettere alla squadra medica di soccorrerla per bene e trasportarla in infermeria. Il dottore li aveva rassicurati, comunicando loro che le ferite non erano gravi, ma la vista della loro amica priva di sensi aveva turbato non poco i ragazzi.

Somber era scomparso subito dopo il combattimento di Dorothy. Probabilmente, per scaricare le tensione e la rabbia allenandosi in solitaria prima del suo combattimento. Non c'era traccia di Connor nei dintorni, ma era il loro ultimo pensiero al momento.

"Non voglio più vederla così, né lei, né nessun altro mio amico." disse Alex, in un soffio.

"Neanch'io. D'ora in poi dovremo proteggere i nostri cari con tutte le nostre forze, a ogni costo." affermò Peter, con sguardo determinato.

"Sì." concordò Alex con la stessa sicurezza negli occhi.

Connor era seduto a gambe incrociate sull'erba del cortile fuori dall'arena, a pochi metri dall'edificio. Osservava le nuvole muoversi pigramente nel limpido cielo pomeridiano.

"Che giornata gradevole." pensò. I pomeriggi calmi e soleggiati come quello lo facevano sentire sicuro, in pace. Sapeva che di lì a poco avrebbe dovuto combattere, e più avanti probabilmente avrebbe dovuto farlo per la sua vita a causa di Lux, ma aveva imparato a godersi i momenti tranquilli, dato che la sua esistenza ormai non lo era più già da un po'.

"Ti trovi a tuo agio sull'erba, vero, Connor Gray?"

Il mercenario volse il suo sguardo verso la persona che aveva parlato, alle sue spalle. Era Saito, accompagnato da Takeshi.

"Ma salve. Cosa ci fanno qui due poderosi cani Guardians come voi? Volete proteggermi? Proteggere qualcuno da me? O volete solo abbaiare un po'?"

"Devi stare attento, due cani bastardi sono abbastanza per far fuori un lupo solitario." provocò Takeshi. "Anzi, direi che anche uno basta e avanza."

"Capisco. Dunque volevate abbaiare contro qualcuno... lasciate che vi rassicuri. Se ho indovinato, volete dirmi qualcosa come se tocchi i ragazzi ti ammazziamo, o roba del genere, giusto? Dovete sapere che non ho alcun interesse nel far loro del male. Ora, se non vi dispiace, vorrei godermi questo bel tempo, dunque andatevene." Connor aveva chiuso la frase con tono minaccioso, visibilmente infastidito dai due.

"Non era questo in realtà che volevamo domandarti, fenomeno." rispose Takeshi.

"Allora cosa volete?"

Saito si avvicinò leggermente a Connor. "Ciò che ti chiediamo è di tenere d'occhio un altro individuo pericoloso infiltratosi in questo torneo, avrai sicuramente notato la sua presenza. Non sto parlando di Brighstar."

"Potrei averlo fatto." bofonchiò Connor. "Perché volete che tenga d'occhio questa persona?"

"Sei un lurido mercenario che fa di tutto per i soldi, no? A cosa ti serve sapere il perché?" intervenne Takeshi, gettandogli bruscamente una borsa piena di monete ai piedi. "Ti basti sapere che per noi è una persona molto pericolosa. I Vulture sono l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in una manifestazione come questa."

"Cercherò di fare quello che posso per arrivare a farci due chiacchiere." concluse Connor.

"Un'ultima cosa." aggiunse Saito. "Non mi fido di te. Se in futuro dovesse succedere qualsiasi cosa a quei quattro e c'entrassi tu, te la dovrai vedere con noi, sappilo." detto questo, i due lasciarono lì Connor e tornarono all'interno dell'arena.

"Com'è andata?" Chiese loro Taiyo, appoggiato al muro all'ingresso dell'edificio.

"Ha accettato." rispose Takeshi. "Credo che il motivo della presenza dei Vulture in questo torneo sia un dilemma anche per lui, non ne ha niente a che fare."

"Ma quali saranno le loro intenzioni?" domandò Saito.

Il maestro Fujiwara si fece scuro in volto. "Non so, ma la cosa non mi piace. Dobbiamo proteggere gli altri."

"E adesso è arrivato il momento del quinto incontro di questo sfavillante primo turno! Somber contro Lily!" proclamò l'arbitro, al centro del ring.

Somber era in piedi sull'arena di fronte alla sua rivale. Si era sfilato la veste nera, rimanendo solo con una maglietta viola a giromaniche.

Lily, invece, con i suoi capelli azzurri al vento, lo fissava con sguardo determinato. Indossava una maglia stretta a maniche lunghe color argento, intonata ai suoi occhi, e dei pantaloni sportivi azzurri.

Entrambi capivano dai loro sguardi che nessuno dei due ci sarebbe andato leggero. La situazione era molto diversa dalla loro breve disputa al concorso per Guardians, poiché adesso erano in grado di utilizzare dei poteri imprevedibili e letali.

"Che la battaglia abbia inizio!" gridò l'arbitro.

"Waterfall" Lily partì in quarta, scagliando subito verso Somber un grande getto d'acqua a cascata con la mano destra. Questo si infranse nel punto in cui sii trovava Somber, inondando un quarto di arena. Lily scrutò con la coda dell'occhio qualcosa provare a colpirla da dietro e riuscì a schivare il pugno di Somber con una capriola in avanti.

Il ragazzo aveva schivato lateralmente e l'aveva raggiunta in poche frazioni di secondo, non era nemmeno riuscita a seguirlo del tutto.

"Sei veloce, eh?" sbuffò.

"Non hai visto niente." ribatté Somber, scattando fuori dal suo campo visivo improvvisamente, verso destra. Lily intercettò un altro colpo al fianco con un flusso d'acqua, che Somber riuscì a schivare balzando all'indietro.

"Non è solo velocità." analizzò Lily. "É talmente bravo a occultare i propri movimenti con la furtività, sfruttando l'azzeramento del Vision Kaika, che sembra più veloce del normale. Devo concentrarmi..." si calmò e respirò a fondo.

Percepì con il suo Vision kaika all'ultimo momento l'attacco di Somber dall'alto, e riuscì a fermare il suo gancio volante con la mano, per poi contrattaccare tramite una sfera d'acqua che esplose a distanza ravvicinata.

Somber fu colpito al petto e scivolò per alcuni metri verso il confine del ring, prima di fermarsi, digrignando i denti per il dolore.

"Ha la stesso elemento di Alex, ma la sua specialità è il Release Kaika, non l'Alteration. Inoltre non può usare il ghiaccio, non essendo in grado di manipolare l'acqua." pensò il ragazzo. "E va bene. Ti mostrerò il mio vero potere Kaika." fece, poi.

Lily sorrise. "Non vedevo l'ora!"

Somber si concentrò. Aprì la mano destra, concentrando il Kaika nello spazio sopra di essa. Dal nulla, prese forma una spada dalla lama completamente nera, che emanava un'aura molto cupa e oscura.

"La mia specialità è il Creation Kaika, il mio elemento è l'oscurità.

Mugenyoru: questo è il nome della lama oscura a cui ho dato forma." affermò Somber con solennità.

Lily osservò la scena, scossa. "Chi si immaginava che avessi un potere così spaventoso, Somber. Creare dal nulla oggetti colmi d'oscurità..." La ragazza aprì le mani e le posizionò dietro di lei, con le braccia distese. "Ma io non ho paura! Devo vincere per Marcus!" gridò, dandosi la spinta aerea verso Somber con i getti d'acqua emessi dalle mani.

Lo spadaccino si mosse rapidissimo: sparì in un attimo dalla vista di Lily mentre lei era a mezz'aria, ritrovandosi di spalle e in ginocchio dietro di lei, una mano appoggiata sul terreno e la spada sguainata nell'altra. Lungo il corpo di Lily si aprì una ferita superficiale da cui sgorgò del sangue. La ragazza si spaventò, e mentre era ancora in aria, si girò in un lampo e scaricò tutta la sua energia in un unico colpo a due mani indirizzato verso Somber.

"Swollen River!" esclamò.

Somber agitò la spada verso l'alto e l'enorme flusso d'acqua venne tagliato in due come se niente fosse, inondando l'arena intorno a lui.

"C-cosa?!" gridò Lily.

Il ragazzo tenne la spada con due mani, concentrandosi.

"Yoru no Kusari." mormorò. Delle catene nere presero forma direttamente dalla lama e incatenarono rapidamente i polsi di Lily, sgusciando in avanti veloci.

"Dannazione!" sbottò lei, coprendo del tutto il suo corpo d'acqua e sprigionando la sua energia tutta in una volta come in un'esplosione. Non servì a niente: le catene erano ancora al suo polso e Somber si preparava ormai all'attacco finale.

"Nessun rancore." disse, tirando Lily, zuppa d'acqua, verso di sé con le catene, e colpendola al volo con un calcio allo stomaco che la fece stramazzare e volare fuori dal ring.

Il pubblico esultò e lo acclamò, mentre l'arbitro annunciava la sua vittoria. Lo scontro era durato appena pochi minuti. Un gruppetto di spettatori però lo insultò, urlando di vergognarsi per aver colpito così forte una ragazza.

"Ma che volete, è una competizione!" sbraitò loro contro Somber, prima di avviarsi verso il punto in cui era finita la compagna, per aiutarla a rialzarsi.

"E poi..." aggiunse, nella sua mente. "quella lì è una furia, altro che ragazza delicata." rivolse un mezzo sorrisetto a Lily, che mise il broncio.

"Uffa! Potevi colpirmi più piano!" si lamentò lei.

"Pff..."

"E non sbuffare, Somber!"

"Adesso le cose si faranno serie." rifletté il ragazzo. "Siamo tutti e quattro ai quarti di finale, e con noi ci sono anche Connor e Lux, più altri sconosciuti di sicuro formidabili. Dobbiamo fare molta attenzione." Con questi pensieri ad appesantire il suo animo, si diresse all'interno dell'arena insieme a Lily, diretto verso la camera dove Dorothy si stava ristabilendo.

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