33 - Simon


Era tarda notte, mi sentivo imprigionato in una dimensione che non era la mia. Logan era davanti a me, mi terrorizzava, avevo paura di un suo morso ed ero nella confusione più totale. Eppure non era comportamento da me. Io ero forte, io combattevo quando qualcuno mi minacciava. Perché non potevo oppormi a quella paura?

Iniziai ad agitarmi nel sonno, Logan mi si avvicinava sempre di più, mi parlava, ma non udivo cosa mi stesse dicendo. Poi all'improvviso mi si mollò addosso e un dolore terrificante mi paralizzò, urlai dalla sofferenza ma non riuscii a ribellarmi.

Mi svegliai terrorizzato, il cuore mi palpitava e il sudore mi percorreva la fronte.

Non capii se quell'incubo fosse stato frutto della mia immaginazione o si trattava di qualcosa di reale, una visione magari. Perché avevo sognato Logan? Perché voleva uccidermi?

E ad un tratto capii. Logan non voleva uccidere me, e soprattutto quello non era stato un incubo.

"Aurora!", esclamai in preda al terrore. "È stata morsa", mormorai tra me.

La risacca del mare coprì il mio sussurro e io mi gettai a pancia in giù sulla sabbia in preda all'angoscia. La rabbia e la disperazione mi divoravano. Non poteva essere morta! Non poteva... dopo quello che avevo fatto per tornare da lei.

Aurora, resisti qualche altra settimana... pensai, solo qualche altra settimana!

Eppure la verità mi era chiara e lampante, Aurora era stata morsa da Logan, e Logan non sbagliava mai i suoi colpi, perché lo avevo addestrato io alla durezza e alla freddezza necessaria. Aurora era morta, o se non lo era ancora, forse stava morendo tra atroci sofferenze.

Urlai dalla disperazione, nel tentativo di far uscire tutta la rabbia e la frustrazione che avevo dentro. Perché il destino ci era stato così avverso? Non avrei pensato che anche noi incorporei fossimo dotati di un destino che ci perseguitava. Era roba da umani!

Sì, era vero... ma in fondo io e lei cos'eravamo diventati se non più umani? Io nel bene lei nel male... ci eravamo influenzati a vicenda.

Piantai un pugno sulla sabbia e vi affondai le unghie digrignando i denti. Era stato tutto vano... tutto! E io ancora non potevo tornare in Italia. Ero troppo distante perché potessi trovare una tariffa a buon prezzo.

Sentii gli occhi bruciare ma mi trattenni dall'urlare dalla disperazione o mi sarei fatto impressione. Provai ad auto-convincere me stesso che infondo non doveva interessarmi nulla di un'Alessi. Era solo una sporca nemica, una per cui mi ero rovinato la buona reputazione.

Eppure ripetermi questo non bastava, e l'angoscia che avevo dentro diveniva un macigno sempre più pesante da sostenere.

"Aurora..." sussurrai al vento. Strinsi i pugni e le palpebre, soffrivo dentro.

Se l'avessi trovata morta, al mio ritorno, Logan avrebbe pagato con la sua vita. Di morire per quel sacrilegio non mi importava nulla, avrei accolto la pena con trionfo solo dopo che Logan sarebbe stato ridotto a pezzetti, era quello adesso il mio obbiettivo.


[Mmmm, okay, non uso mai scrivere qualcosa a fine capitolo. Come avevo detto questa storia la scrissi quando ancora andavo al liceo, quando avevo un po' più tempo per me, e per dedicarmi a scrivere.

Non chiedo eccelsi complimenti, so che magari la storia non ne è all'altezza, ma un votino per indicarmi se la lettura è piacevole o un commentino per qualsiasi cosa, non potrebbe che farmi piacere.

Sapete? Anch'io sono curiosa di sapere chi magari sta spendendo un po' del suo tempo a leggere questo piccolo libro u.u

In attesa di un qualsiasi vostro segno vi lascio! :* bacione a tutti!]


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