NATSU*

* Raiting giallo *



" Natsu "

" Preferisco amare piuttosto che essere amata, perché è questo che mi rende felice " ( Juvina-sama 100 year quest )

OAK-TOWN Hospital – Quindici giorni dopo l'accaduto...

POV'S JUVIA

- Molto bene signorina Loksar, le comunico che lei si può tranquillamente definire guarita al cento per cento e pronta per tornare a casa - Sorrise bonario l'anziano primario dell'ospedale pattandomi un braccio con fare paterno - Le annuncio con piacere che domani mattina la dimetteremo, scommetto che dopo tutto quello che ha passato non veda l'ora? - Si! - Ricambiai mestamente il suo sorriso – Juvia è stanca di stare a letto! - Vorrei ben vedere, siamo spiacenti di tutte le torture a cui l'abbiamo sottoposta ma capirà che è stato per il suo bene - Grazie di tutto dottore... ma... senta... - Lo guardai un po' titubante a fargli quella domanda - Juvia vorrebbe avere notizie dell'infermiera ferita alla gamba e... della sua guardia del corpo se è possibile? - La sua guardia del corpo? Oh si... parla del signor Fullbuster – Si illuminò dopo un attimo di esitazione – La signora Porliusica è già tornata a casa e per quanto riguarda la sua guardia del corpo invece, se l'è cavata senz'altro meglio di lei signorina Loksar, il proiettile che lo ha colpito alla spalla è fuoriuscito dall'altro lato risparmiandoci così di intervenire chirurgicamente - Anche Gray era stato ferito dunque - Il decorso della ferita è stato ottimale, tanto e vero che lo abbiamo dimesso quasi subito. Si figuri che nelle prime quarantotto ore quando lei era ancora totalmente priva di sensi non si è mai spostato dal suo fianco ma ora sinceramente non ho la minima idea di dove si sia cacciato da quando una settimana fa ha lasciato la struttura! - Si Juvia lo ricordava vagamente ora.

Per i primi giorni le era parso di lievitare in una specie di limbo, ma era più che sicura di aver sentito più volte la voce di Gray che la rassicurava, così come ricordava delle leggere carezze sulla guancia e la voce dell'infermiere che lo rimproverava per la mancanza di riguardo verso la sua ferita... " Signor Fullbuster le ho già spiegato che non può stare qui, questo è un reparto d'urgenza, stiamo trattando la signorina Loksar con tutti i riguardi, non c'è alcun bisogno che lei stia piazzato qui! Dovrebbe tornare nella sua stanza e riposare piuttosto! - TSK! - Aveva sbuffato in risposta - Sto benissimo... me ne andrò solo quando sarò sicuro che stia bene! " E io che pensavo di averlo sognato.

Poi una mattina mi ero svegliata e avevo trovato i miei genitori entrambi con gli occhi lucidi che mi chiedevano preoccupati come mi sentissi, ma di Gray nessuna traccia. Mia madre da quel giorno non era più andata via e mio padre aveva fatto per tutta la settimana successiva la spola tra l'ospedale e casa nostra. Ora si erano assentati entrambi per andare a prendere dei vestiti di ricambio per la mia imminente uscita - Juvia la ringrazia per la premura dottore! - Ribadii nuovamente - Si figuri è il mio lavoro dopotutto, ora se permette la lascio per continuare il mio giro di visite e le faccio i miei migliori auguri!

Pochi minuti dopo l'uscita del primario, un lieve bussare alla porta mi annunciò l'arrivo di altri visitatori - Avanti! - Dissi sollevandomi a sedere e alzando di qualche decimo il mio tono di voce ancora un tantino roco a causa del tubo usato per la lavanda gastrica.

La porta della stanza si aprì e il mio Manager fece il suo ingresso seguito poco più indietro dal cugino - Ciao Ju-Ju come ti senti? - Mi chiese gentilmente l'albino chinandosi per lasciarmi un veloce bacio sulla guancia - Juvia sta molto meglio grazie – Risposi con in cuore in gola - Domani lei tornerà a casa! - Cercai di sorridere mentre imbarazzata gettavo un'occhiata dietro di lui irrigidendomi subito dopo. Gray si era fermato in mezzo alla stanza con le mani infilate in tasca e in evidente stato di disagio, mentre palesemente cercava di evitare il mio sguardo - Ah! Che bella notizia. Scusa se non sono più venuto, ma io e Gray in questi giorni abbiamo avuto parecchie cose da fare, pensa che i familiari di Aria e Totomaru sono stati così gentili da ospitarci per tutto il tempo, non hanno voluto assolutamente che andassimo in albergo. A proposito sono qui anche loro manca solo Gajeel, anche se continua a subissarmi di telefonate. Levy purtroppo ha partorito prima del tempo... la notizia del tuo rapimento l'ha sconvolta più del dovuto, gli sono venute le contrazioni e il bambino è nato quasi due mesi prima – Mio Dio Lyon, Juvia è così dispiaciuta! - Mi agitai portandomi una mano sulla bocca - Tranquilla stanno bene! - Mi rassicurò subito - Il piccolo è stato messo nell'incubatrice ma i medici dicono che gode di ottima salute! - Mi vennero le lacrime agli occhi a pensare al casino che era successo per colpa mia - Juvia è davvero mortificata per tutti i guai che ha procurato alla band! - Mi uscì di getto - Non dire assurdità, ora è tutto finito e al più presto torneremo a Magnolia per ricominciare a provare! - E Meredy? - Gli domandai di punto in bianco, erano giorni che chiedevo sue notizie, ma nessuno aveva voluto dirmi niente - Che ne è stato di lei, l'hanno arrestata?... Juvia non ricorda assolutamente nulla di quello che è successo! - Lyon abbassò la testa si massaggiò a disagio il collo poi attese qualche secondo prima di rialzarla e ora che lo osservavo meglio mi accorsi che il suo viso sembrava stanco e provato - Lyon! - Lo pregai, ma l'albino fece una smorfia prima di alzarsi e rivolgersi a me con voce incerta - Forse e meglio che te lo spieghi Gray... vi lascio soli! - E se ne andò senza darmi il tempo di dire altro.

Appena il cugino lasciò la stanza, Gray si avvicinò a me quasi svogliatamente prendendo posto sulla sedia vicino al letto ma continuando a non guardarmi. Perché faceva così! Allungando la mano gliela posai sulla guancia e con una lieve pressione lo costrinsi a guardarmi in faccia. Il mio stomaco ebbe un sussulto quando incrociai il suo sguardo. La sua espressione era distaccata e i suoi occhi sembravano sfuggenti come se si stesse sforzando di rimandare qualcosa di inevitabile - E' morta vero! - Il mio tono di voce suonò più come un'affermazione piuttosto che una domanda, ma qualcosa mi diceva che quell'inevitabile verità non c'entrava nulla con il suo strano comportamento.

- Si... è inutile cercare di addolcirti la pillola - A quelle parole mi morsi il labbro inferiore cercando di trattenere le lacrime che già mi punzecchiavano le palpebre – Come? - Chiesi con voce tremolante ma lui ignorò la mia domanda - Meredy mi a chiesto di dirti una cosa prima di morire - Alzai di scatto il viso - Gray le ha parlato, lui sa perché ha fatto tutto quello? - No, non lo so!... Ma mi ha detto che voleva scusarsi con te per come ha agito e che... era dispiaciuta di non essere riuscita a diventare l'amica che tu volevi – A quel punto le lacrime trattenute a stento bagnarono le mie guance - Juvia ha sbagliato tutto... quando eravamo al liceo, lei sospettava che ci fosse qualcosa che turbava l'animo di Meredy - Sussurrai con la voce rotta dal pianto – E adesso l'unico rimpianto che ha e quello di non essere mai riuscita a farla parlare, se solo lei avesse insistito di più, se solo non l'avesse lasciata da sola forse... - La sua mano a quel punto si appoggiò sulla mia facendomi rabbrividire e intrecciò le sue dita con le mie per darmi conforto. Lo apprezzai, anche se in verità avrei preferito che mi stringesse tra le sue braccia – Non devi fartene una colpa, non potevi immaginarlo, nessuno lo ha fatto – Sussurrò a voce bassa – E forse hai ragione nel dire che a suo tempo si sarebbe potuto fare qualcosa. Ma sarebbe stato possibile solo se lei si fosse decisa a farsi aiutare, in seguito penso che fosse già troppo tardi per evitare quello che è successo – Ma se Juvia invece se ne fosse accorta quando si sono riviste? Forse avrebbe potuto evitarlo – Scosse leggermente la testa e un lieve sorriso forzato gli sfiorò le labbra - Quello che sto per dirti adesso ti sembrerà brutto ma... probabilmente è stato meglio così! - Disse con voce bassa e roca guardandomi per la prima volta in faccia - A volte è impossibile guarire dalle ferite che la vita ti infligge... e non parlo di ferite come questa - Disse indicandosi la spalla dove dallo scollo della t-shirt si intravedeva la benda candida in netto contrasto con il nero della maglietta - Parlo di quelle che ci portiamo dentro e che non cicatrizzano mai... io e Lyon abbiamo avuto modo di parlare con Frank, lui era il dipendente più anziano della famiglia Gaebolg. Era molto devoto a Meredy e ci ha spiegato che prima dell'incidente dove sua madre e il suo patrigno sono morti, lei era sempre molto schiva e triste, e che più di una volta si era ritrovato a notare dei lividi e delle escoriazioni sul suo viso e sulle altre parti del corpo a lui visibili, ma non aveva mai avuto il coraggio di indagare oltre, anche perché Meredy lo liquidava sempre dicendogli che se li era fatti in palestra o durante gli allenamenti. Come vedi anche Frank aveva dei sospetti e forse più concreti dei tuoi, ma comunque non ha fatto niente, Meredy non gli e ne ha dato la possibilità. Poi successivamente ha notato un cambiamento in lei che l'ha completamente trasformata in un'altra persona – Sbuffò sonoramente – E a quel punto era già troppo tardi per intervenire. Frank dopo ci ha pregati di aiutarlo per il funerale di Meredy. La sua tomba ora, anche se vuota, si trova nel cimitero di un paesino qui vicino affianco a quella del suo vero padre, il vecchio inserviente ci ha tenuto che il posto fosse proprio quello, poiché secondo lui è la che si trovava la sua vera famiglia! - Perché la sua tomba è vuota? - Chiesi confusa a quel punto – Beh vedi... - Esitò - Si è fatta saltare in aria con tutta la villa dei Gaebolg... assieme al corpo del suo patrigno e questo potrebbe già di per se essere un indizio – Gray pensa che quell'uomo le abbia fatto del male – Può darsi che sia così, ma non lo scopriremo mai. Meredy nascondeva qualcosa di brutto, qualcosa che non ha mai voluto condividere con nessuno, scegliendo piuttosto di portarsi il suo segreto nella tomba, Lyon alla fine ha voluto pagare tutte le spese del funerale e anche se non lo ammetterà mai... penso che ci tenesse davvero a lei e non deve essere stato affatto facile per lui perderla in quel modo - Affermò sovrappensiero – Però so che questa storia lo ha turbato più di quanto dimostri - Anche Gray sembra turbato per qualcosa – Ne approfittai a quel punto per estorcere più informazioni sul suo strano atteggiamento. Al ché lui staccò la sua mano dalla mia e si irrigidì - Forse lui ha voglia di parlarne con Juvia? - Insistetti e lui sospirò - In verità non ho niente da dirti che non ti abbia già detto, se non che – Fece una pausa e l'angolo dalla sua bocca a quel punto si piegò in un sorriso amaro – Se non che? - Lo spronai a continuare – Beh! Se non che dal momento esatto in cui mi sono fatto travolgere dai miei sentimenti per te non ho fatto altro che commettere una stronzata dopo l'altra. Ma in questi giorni ho avuto modo di riflettere sui miei errori e... su cosa è giusto e cosa è sbagliato - Disse poi in modo del tutto freddo e distaccato.

Testa... o... cuore? Quello era il dilemma. Sapevo perfettamente a cosa stava pensando, lo avevo capito fin da quando aveva messo piede nella stanza. Ma lo stesso il senso di nausea si fece strada pian piano nel mio stomaco togliendomi il respiro, lui aveva già preso una decisione e qualcosa mi diceva che non era quella che io speravo, lo si intuiva facilmente da come stava cercando di mantenere le distanze tra noi - E G-Gray ha trovato una risposta a questo quesito? - Mi trovai a chiedergli quasi con timore - Penso di si – Sospirò di nuovo – Il fatto e che non posso lavorare così Juvia... non c'è la faccio. Per poco grazie alla mia stupida condotta no ti facevo ammazzare – Strinse la mano a pugno e se la portò alle labbra sbuffando frustrato - Mi dispiace, non sono fatto per certe cose, non sopporto lo stato di tensione che ciò comporta, non me la sento – Mi guardò dispiaciuto scuotendo nuovamente la testa - Gray non ha nulla di cui scusarsi, lei non gliene fa una colpa, anzi lui le ha salvato la vita e Juvia gliene sarà sempre grata – Ti sbagli non è merito mio! - Sbottò aggressivo - Se non fosse stato per Meredy a quest'ora non saresti qui. Io ho solo fatto ciò per cui sono stato pagato e male anche... ma ora che il caso è stato risolto il mio lavoro può definirsi definitivamente concluso – Sospirò nuovamente esitante - Sono venuto per salutarti. Lyon ha già prelevato le mie cose da casa tua e me le ha portate insieme al S.U.V! - Scattò in piedi, esternando finalmente quello che si teneva dentro fin dall'inizio guardandomi dall'alto con quei suoi bellissimi occhi che ora sembravano due schegge di zaffiro.

Ecco finalmente l'aveva detto. Automaticamente strinsi il lenzuolo tra le dita talmente forte quasi da lacerarne il tessuto e molto probabilmente se non fossi stata sdraiata in quel letto le gambe mi avrebbero ceduto per quanto mi stavano tremando. Ma cosa mi aspettavo, cosa mi ero aspettata. Infondo Gray era stato chiaro fin dall'inizio con me. Nessuna relazione stabile solo sesso... e io avevo accettato.

- Che cosa farà adesso Gray? - Gli domandai rimanendo sorpresa dal mio stesso tono di voce così apparentemente calmo e pacato, mentre invece all'interno del mio animo una furiosa tempesta di sentimenti minacciava di travolgermi - L'agenzia mi ha contattato per un nuovo incarico, si tratta di un ambasciatore che deve stabilirsi all'estero... per il momento il suo mandato è di sei mesi... poi si vedrà! - Si infilò le mani in tasca dondolando qualche attimo sul posto come impaziente di andarsene – Beh! Allora ciao – Disse poi evitando di guardarmi - Si... ciao, Juvia ti fa i suoi più cari auguri! - Sussurrai abbozzando un sorriso mentre mi sentivo morire dentro - Grazie! - Rispose secco ma per un istante sembrò esitare – Addio! - Disse invece poi voltandosi di scatto - ASPETTA!!! - Sorpresi me stessa e lui mentre mi allungavo di slancio e con una mano lo afferravo per la manica del bomber scuro - Aspetta – Ripetei in un sussurro – J-Juvia prima vorrebbe salutare Gray come si deve – Ero patetica lo sapevo, ma non mi importava di sembrare una disperata, non volevo lasciarlo andare via così – Ma non è obbligato a farlo se non gli va sia chiaro – Mi morsi il labbro improvvisamente assalita dal dubbio che lui mi respingesse – In ogni caso l-lei non vuole forzarlo a fare nulla che non voglia, tutto quello che Juvia chiede è solo un bacio d'addio - In un battito di ciglia il gelo nei suoi occhi si ammorbidì addolcendo quelle magnifiche pozze dove sarebbe stato facile perdermi per sempre. Poi lentamente si chinò fermandosi a qualche centimetro dalle mie labbra - Non serve che tu mi costringa principessa – Alitò con il fiato corto - Quando non ho voglia di fare una cosa non la faccio e basta! - Poi non ci furono più parole e la sua bocca calò sulla mia con dolcezza inaspettata.

All'inizio era un bacio come tanti, un semplice sfregamento di labbra... poi però qualcosa cambiò e le sua bocca divenne più irruenta. La sua mano si immerse nei mie capelli trattenendomi la testa ben salda contro la sua, mentre con la lingua si infilava deciso e bramoso nella mia bocca esigendo una risposta che non tardai a dargli. Le nostre lingue si intrecciarono, battagliarono, duellarono una attorno all'altra con disperazione quasi. L'altra mano scivolò sulla mia vita schiacciandomi contro al suo petto duro in cerca di maggior contatto e io non mi lasciai pregare, lo afferrai per le spalle e lo strattonai con decisione invitandolo a sdraiarsi su di me e malgrado stessimo superando il confine della decenza dato il posto in cui ci trovavamo lui non si fermò e neanche io lo feci, andava benissimo così. Se proprio dovevo perdere anche l'ultimo brandello del mio cuore tanto valeva fosse in quel modo, avrei custodito per sempre quel momento. Perciò intensificai il nostro bacio mentre il mio cuore scandiva un ritmo scoordinato e il respiro si trasformava in affanno. Le mie dita impazienti si intrufolarono sotto la t-shirt scura risalendo ad accarezzare la sua schiena muscolosa e le spalle possenti, marchiandolo con le unghie e attirandolo ancora di più verso di me. Le sua bocca si staccò dalla mia e i suoi denti affondarono nel mio labbro inferiore tirandolo brevemente prima di lasciarlo per scivolare con la lingua a delineare prima la mia mascella e poi più giù lungo la colonna del mio collo dove depositò una moltitudine di umidi e disordinati baci a bocca aperta che mi fecero rabbrividire dall'eccitazione mentre la sua mano destra risaliva lungo la coscia trascinando con se l'orlo della camicia da notte fino alla vita fermandosi a giocherellare qualche secondo con l'elastico dello slip prima di risalire fino al seno nudo che strizzò leggermente assaltando subito dopo il capezzolo dell'altro  con i denti attraverso il tessuto di cotone bianco guadagnandosi così un rauco suono approvazione da parte mia. A quel punto sentivo chiaramente la sua prorompente erezione premere contro la mia coscia e quando la sua mano lasciò il mio petto per scendere e infilarsi nelle mie mutandine bagnate mi sembrò di impazzire dalla voglia di fare l'amore con lui, li e subito – Grahyyy! - Alitai a malapena prima che la sua bocca si schiantasse con rinnovato impeto sulla mia a zittire i miei rumorosi gemiti e allo stesso tempo i suoni gutturali che risalivano dalla sua gola. Ma tutto aveva una fine e il bussare improvviso alla porta della camera ci ricordò fin troppo presto dove ci trovavamo e la stronzata che stavamo per fare.

Gray interruppe bruscamente il contatto tra i nostri corpi scostandosi e balzando all'indietro turbato dall'accaduto, mentre con gli occhi bassi si passava il pollice sul labbro inferiore quasi a cancellare le tracce di quella sua debolezza e a darsi un contegno giusto in tempo per accogliere i nuovi arrivati.

Mentre io velocemente mi riassettavo gli indumenti, la stanza prima silenziosa si riempì di persone, c'erano i miei genitori Aria, Totomaru e infine Lyon. Con la coda dell'occhio lo vidi sistemarsi il cavallo dei Jeans e coprirlo con la maglietta scura prima che un uragano dai capelli azzurri si tuffasse su di lui lasciandolo totalmente di stucco – Oh cielo! Ma lei è il signor Fullbuster! Che piacere conoscerla sono la mamma di Juvia! - Mia madre si era precipitata come una furia ad abbracciare Gray, mentre lui colto alla sprovvista da quell'assalto inaspettato con una mano artigliava lo schienale della sedia per non essere sbattuto a terra dall'eccessivo slancio di riconoscenza della signora Lokser - Le sono debitrice per la vita della mia bambina - Continuò con la voce incrinata dal pianto stringendolo sempre più forte - N-non c'è di che! - Riuscì a farfugliare Gray mentre la sua faccia assumeva il colore dei pomodori maturi.

- Avanti tesoro scollati! - Intervenne a quel punto mio padre - Non vedi che lo stai mettendo in imbarazzo! - Disse afferrandola gentilmente per un braccio per scostarla da li - La scusi signor Fullbuster ma vede mia moglie a volte è fin troppo espansiva! - Poi una volta accertato che mia madre si fosse calmata si rivolse nuovamente a Gray per dargli una poderosa pacca sulla schiena, talmente energica che se si fosse trattato di qualcuno un po' più smilzo lo avrebbe spostato di mezzo metro in avanti - Sono abbastanza soddisfatto di come lei e il capitano Dreyar avete condotto la faccenda – Commentò in tono burbero - Il signor Vastia è stato così gentile da raccontarmi tutto, mi ha detto anche che è stato lui ad assumerla e che lei ha vissuto per più di un mese in casa con mia figlia per tenerla d'occhio... - A quel punto mio padre strinse gli occhi analizzando per la prima volta Gray dalla testa ai piedi con fare inquisitorio come se solo in quel momento si fosse reso conto di un dettaglio - Certo potevate evitare di farla finire in ospedale - Disse poi in tono di secco rimprovero spostando lo sguardo su di me - Ma alla fine tutto e bene quel che finisce bene non è così figlia mia? - Chissà perché ma adesso sentivo lo sguardo insistente di entrambi i miei genitori puntato addosso e il mio viso a quel punto divenne di mille colori. Mia madre gli era praticamente saltata addosso, mentre mio padre lo aveva velatamente accusato di non aver fatto bene il suo lavoro e di chissà cos'altro ancora... per non parlare poi di quello che era accaduto pochi istanti prima... letto ti prego ingoiami adesso. Pensai al massimo dell'imbarazzo.

Per fortuna in mio aiuto vennero Aria e Totomaru che mi omaggiarono con un enorme mazzo di? - Lilium... sul serio!!! - Ti piacciono Jiu! belli vero! - Certo per un funerale idiota ETCIU!!! - Intervenne Aria starnutendo per il polline – Te l'avevo detto che non erano adatti! - Cosa vuoi che ne sappia io di fiori, faccio il musicista mica il giardiniere, mi sembravano belli e li ho presi – Li osservò con sguardo critico a quel punto - Come darti torto, infondo l'unico vegetale che riconosci è quello che ti fumi - Sta zitto noioso guastafeste!- Sghignazzò sbattendo il grosso fascio di fiori funebri sulla faccia dell'amico che subito ricominciò a starnutire incessantemente - A proposito guarda Jiu! Ho ripreso Gajeel che piangeva come una fontana quando è nato suo figlio – Mi mostrò tutto fiero lo schermo del suo cellulare - Sai ho una mezza idea di postarlo sui Social – Ridacchiò divertito - Bravo ETCIU!!! Così è la volta buona che il buzzurro ti ammazza! - Un nostalgico sorriso si formò spontaneamente sulle mie labbra, in un modo e nell'altro quei due scemi riuscivano sempre a farmi sorridere.

- Signor Fullbuster domani quando Juvia tornerà a casa ho intenzione di organizzare una magnifica festa d'accoglienza e voglio sperare che lei sarà dei nostri... ci terrei tantissimo - Ritornò all'attacco mia madre più agguerrita che mai sbattendo le ciglia mentre si rivolgeva nuovamente a Gray - Ah! Lei è molto gentile signora Locksar – Si grattò dietro al collo in evidente stato di disagio - Ma purtroppo non penso che ci sarò, domani mattina ho un'importante colloquio di lavoro con un nuovo cliente - AHHH! Che peccato!!! - Si ammosciò sconsolata a quel punto mia madre che conoscendola bene e osservando come continuava a scannerizzare Gray da cima a fondo chissà quali stupidi filmini mentali si era già sparata nel cervello, fantasie che anche io mio malgrado mi ero già fatta prima di lei - Per favore signori, datevi un contegno, siamo in un ospedale e l'orario di visita e terminato da un pezzo, quindi vi pregherei gentilmente di lasciare la struttura - Un'enorme donnone vestito da infermiera era entrata nella stanza e ora stava facendo sloggiare tutti mettendo così fine a quella stramba reunion - Ciao Jiu! ci vediamo domani! - Mi salutarono Aria e Toto spintonandosi a vicenda - Si a domattina tesoro! - Dissero i miei - A domani Ju! - Terminò il mio manager avviandosi verso la porta. E così mentre tutti mi lasciavano il loro saluto la stanza mano a mano si svuotò. Ma io non avevo occhi che per Gray che si defilò dietro al cugino voltandosi un'ultima volta a salutarmi con un cenno della testa prima di sparire nel corridoio.

Tutto sembrava tornato come a prima che lei rientrasse nella mia vita, con la sola differenza che adesso mi sembrava di avere un'enorme voragine al posto del cuore ancora più enfatizzata dal fatto che nessuno si fosse preoccupato nemmeno per un istante di spendere una parola di rammarico per la scomparsa di Meredy. Forse lo avevano fatto per non rattristarmi ma era comunque orribile. Dunque era così che si era sentita? Sola e ignorata da tutti? Che cos'era infondo la mia banale sofferenza a paragone di quello che doveva aver passato Lei. L'immane tristezza per quella nuova consapevolezza esplose violentemente – Povera Meredy! - Mi portai le mani al viso mentre lacrime amare lo bagnavano. Voleva che la perdonassi per non essere stata l'amica che io desideravo, ma che amica ero stata io per lei invece? Che cosa avevo fatto per lei? L'avevo abbandonata ecco cosa. Ed era giusto che adesso anche io soffrissi, non meritavo di essere felice con Gray, non quando il suo corpo straziato giaceva solitario in mezzo alle macerie di quello che forse era stato il suo inferno personale. Il dolore a quel punto divenne insopportabile e piansi, piansi per Meredy e per quello che avrebbe potuto essere, per la pena che mi lacerava il petto e per la nostalgia di non poter più sentire la sua mano amica accarezzarmi i capelli a darmi conforto. Piansi soffocando i miei singhiozzi strazianti nel cuscino fino a che esausta non mi addormentai.

Città di Magnolia una settimana dopo...

Mi chiusi alle spalle il cancello della mia villetta per montare a bordo della macchina di Lyon che mi stava aspettando già da qualche minuto con il motore acceso - Pronta per ripartire Ju-Ju!!! - Mi chiese sondando con un pizzico di apprensione il mio umore tetro - Si Juvia è prontissima! - Rabbrividii avvicinando le mani alla ventola dell'aria calda, era la prima volta che uscivo di casa da quando ero tornata e non mi ero resa nemmeno conto che fuori avesse iniziato a nevicare. Lyon mi guardò ancora per qualche istante, poi si voltò verso la strada e inserì la marcia. L'auto partì dolcemente mentre io fissavo senza vederli realmente i fiocchi di neve che vorticavano contro il parabrezza - Sicura di stare bene?... Se vuoi possiamo rimandare... - Si informò nuovamente dopo qualche minuto di silenzio - No, Juvia ha proprio bisogno di distrarsi un po'! - Risposi sospirando - Mi dispiace... avrei dovuto avvertirti prima di come era fatto Gray - No... Lyon non ha alcuna colpa, Juvia ha fatto tutto da sola e poi anche lui deve sentirsi un po' giù! - Lo fissai con una muta domanda nello sguardo - Naaah! Non preoccuparti per me, sto bene. Infondo il mondo è pieno di belle donne che aspettano solo me! - Cercò di sdrammatizzare usando un tono falsamente leggero, ma l'esitazione che si avvertiva nella sua voce e la fronte aggrottata tradivano il suo vero stato d'animo. E mi trovai a pensare che infondo i due cugini erano molto più simili di quello che sembrava ad una prima occhiata, entrambi tendevano a nascondere i loro sentimenti dietro a delle maschere. Gray lo faceva con la freddezza, mentre Lyon usava la sbruffoneria – Lyon non deve fingere con Juvia, lei lo capisce benissimo e se avesse bisogno di parlarne sarà felice di ascoltarlo... Meredy era anche sua amica – Gli appoggiai la mano sul braccio e strinsi le dita per comunicargli tutta la mia comprensione – Grazie Ju-Ju – Staccò la mano sinistra dal volante è l'appoggiò sulla mia ricambiando la stretta - Ne terrò sicuramente conto – Fece un sorriso triste – Sai mi hanno telefonato dal distretto di Oak-tawn, sembra che scavando per ripulire la zona abbiano trovato dei resti che forse appartengono a Meredy, mi hanno chiesto di andare ad identificarli – La sua voce a quel punto si fece esitante - Verresti con me, so che per te è difficile ma se così fosse vorrei farli mettere nella sua tomba – Juvia lo farà con piacere – Annuii con voce rotta dal pianto – Ma adesso lei pensa che farà bene a entrambi rimettersi al lavoro! - Già infondo... the show must go on... non è così? Sai agli studios ci attende un nuovo candidato per il posto di batterista - Ma davvero!!! - Mi illuminai per la prima volta da giorni – Si e indovina un po? Me l'ha raccomandato Gray. E' il ragazzo di una sua amica che lavora negli uffici dell'agenzia, una certa Lucy Hartphilia... a sua detta si tratta di un tipo un tantino rumoroso ma mi ha assicurato che è davvero bravo e se quello che dice è vero sarò doppiamente in debito con lui – Sorrise più sereno lanciandomi un'occhiata veloce prima di guardare di nuovo la strada - Sai Ju, non vorrei darti false speranze ma... c'è una cosa che voglio che tu sappia. Gray non ha voluto neanche un centesimo per il suo incarico come tua guardia del corpo - Ah! - Dissi semplicemente – Mi ha detto soltanto che aveva già avuto più di quello che gli spettava! - A quel punto il mio sguardo si concentrò sul paesaggio che scorreva dal finestrino, rifiutandomi di analizzare più a fondo il significato di quelle parole già sapendo che avrei soltanto finito con il farmi del male. Infondo se avesse voluto dirmi qualcosa lo avrebbe già fatto, invece erano passati dieci giorni da quando se n'era andato durante i quali non aveva più cercato di contattarmi. Per quello che ne sapevo poteva già essere in un altro stato.

Per il resto del tempo, il tragitto fino agli studios si svolse nel più assoluto silenzio. Io persa nei miei pensieri e Lyon nei suoi. Ma una volta dentro, appena messo piede nell'anticamera della sala prove fummo accolti da una cacofonia di voci che litigavano lanciandosi insulti, una di quelle apparteneva sicuramente a Gajeel... ma l'altra?

- Chi ti ci ha mandato qui? De-celebrato di uno stronzo rosa confetto!!! Guarda che quelle bacchette te le ficco su per il culo! -Fottiti inutile ammasso di ferraglia male-assortita se pensi di farmi paura alzando la voce ti sbagli di grosso... fatti sotto grosso bastardo borchiato! - Ma che sta succedendo qui dentro? Intervenne a quel punto Lyon, mentre io fissavo sconvolta la scena di un Gajeel incazzato nero che teneva per il collo un ragazzo dalla corporatura snella, muscolosa e dall'aspetto alquanto singolare. Aveva degli spettinatissimi capelli rosa e la sua schiena a stento coperta da un gilet blù scuro si indovinava totalmente ricoperta da fiamme tatuate nei più svariati colori del rosso, del giallo e dell'arancio. Teneva ben stretti tra le mani i lunghi capelli neri del moro fino quasi a sradicarglieli dalle radici e un piede piantato tra le sue costole, mentre cercava di liberarsi dalla presa di quest'ultimo. In tutto ciò Aria e Totomaru facevano da spettatori ridendosela alla grande.

Appena sentì la voce di Lyon, Gajeel lo lasciò andare per iniziare immediatamente ad inveire contro l'albino Dove cazzo lo hai rimediato questo impiastro? - Indicò il suddetto con la mano Si è presentato in sala prove mangiando uno schifosissimo panino gocciolante che ha poi piazzato sopra al mio amplificatore sporcandolo tutto! - Ringhiò sempre più furioso.

Il rosato senza accusare minimamente il colpo si riaggiustò i risvolti del gilet e con noncuranza tornò a riprendersi il suo pranzo che divorò in due morsi - Scusciate - Farfugliò poi ingoiando rumorosamente - Ma non riesco proprio a lavorare a stomaco vuoto... comunque piacere sono Natsu Dragneel - Si presentò alzando il pollice e sfoderando un contagioso sorriso che mise in mostra due canini incredibilmente appuntiti - Il ghiacciolo mi ha detto che vi serviva un batterista ed eccomi qui, il migliore sulla piazza modestamente!!! - Disse allargando le braccia – Perciò che ne dite adesso di iniziare a darci dentro??? Sono tutto un fuoco!!! - Inarcò un sopracciglio ghignando... FINE...

§ La tana di Lestoargento §

Piaciuto il siparietto di Natsu... ve lo aspettavate?

Ma ora veniamo al dunque, eccoci arrivati all'ultimo capitolo della storia... Si lo so, forse non è quello che vi aspettavate. La verità e che inizialmente avevo pensato di lasciare il finale aperto con il pensiero di fare in un futuro un continuo. Ma poi ho lasciato perdere. Non mi sono mai piaciuti i sequel e penso che ormai questa storia abbia già dato tutto quello che doveva dare.

Non sono triste no... SONO DISPERATA!!! che cosa farò adesso??? Ma c'è solo una domanda che vorrei farvi... lo volete l'epilogo con il lieto fine? Io in verità l'ho già scritto, ma vi confesso che volevo tenerlo per me in modo così da avere l'illusione che questa storia non finisca mai, in ogni caso lascio a voi la scelta io intanto prendo congedo nella mia tana, in attesa di nuove ispirazioni GOODBYE!!!


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