"ICY vs DEMON"GUNS SISTERS*


" ICY vs DEMON " ( Guns sister )

POV'S JUVIA

La prima cosa che cercai di fare appena ripresi conoscenza fu aprire gli occhi per mettere a fuoco l'ambiente circostante, ritrovandomi con sconcerto a fissare uno sconosciuto soffitto bianco illuminato da faretti circolari - Dove si trova Juvia? - Bisbigliai tra me e me. Non ricordavo assolutamente nulla di quello che era accaduto e sentivo la testa pulsare dolorosamente come dopo un sbronza, c'erano delle voci due per l'esattezza una sconosciuta e l'altra nota che stavano discutendo - Ti sei svegliata finalmente? - Si informò la voce a me conosciuta appena si rese conto che ero cosciente - Meredy... ma cosa? - Perplessa lanciai uno sguardo in giro. Anche la stanza era completamente bianca e senza finestre, sembrava quasi di essere in un reparto ospedaliero. Il mobilio era costituito prevalentemente da armadietti metallici e su di una parete c'era un intero schieramento di monitor che inquadravano più punti di una villa dove solo una volta avevo messo piede... quel giardino, quelle statue... ero nella residenza di Meredy a Oak Town.

Istintivamente cercai di alzarmi, ma non ci riuscii, robuste corde mi tenevano bloccate braccia e gambe ad una specie di duro e freddo lettino in metallo, allora spaventata mi voltai verso la mia amica, accorgendomi solo in quel momento della presenza di una terza persona. Sul pavimento era adagiato il corpo di quello che sembrava essere un vecchio malato, le membra scheletriche e gli occhi chiusi che sprofondavano un due orbite violacee. Gli arti sottili ricoperti da una pelle grigiastra, quasi trasparente che lasciava intravedere il fitto intrigo di vene bluastre. Dalla sua bocca usciva un tubo a sua volta collegato ad un apparecchio che lo aiutava a respirare e dalle sue braccia magre partivano dei tubicini attaccati ad una flebo. Inginocchiata di fianco a lui c'era una donna di mezza età, i capelli lisci e rosati, molto simili a quelli di Meredy e con indosso un camice da infermiera. La donna appena accortasi del mio sguardo interrogativo, mi rivolse una significante occhiata, che era un misto tra la pietà e preoccupazione – Signorina Meredy!!! - Si rivolse a voce alta verso la rosata - La smetta immediatamente con questa follia, il signor Purehito non può continuare a stare in queste condizioni, ha bisogno delle sue medicine! - Meredy a quel punto con mia grande costernazione, estrasse una pistola da dentro la giacca militare che indossava e la puntò verso la donna sparandole senza esitazione alcuna ad una gamba. Questa immediatamente cacciò un urlo di dolore afferrandosi subito dopo l'arto ferito con mani tremanti – Taci brutta stronza!!! Quel rifiuto umano può anche schiattare li per terra, non me ne frega un cazzo di lui lo capisci?!! - Poi avvicinandosi a lei si chinò quel tanto che bastava per fissarla negli occhi ora pieni di terrore – Non osare mai più rivolgerti a me in quel modo irrispettoso se ci tieni alla vita ti è chiaro? - Le soffiò in faccia con cattiveria. La donna con le lacrime agli occhi annuì soffocando le grida, accasciandosi sul pavimento, dove poco dopo perse i sensi - MEREDY NOO!!! - Urlai in preda al panico, incredula per quello a cui avevo appena assistito. Poi tutto mi tornò alla mente e anche la scena del mio salotto divenne più chiara. Meredy aveva ammazzato Macao e Wakaba, lei era il maniaco, lei aveva ucciso Invel e anche Sol – Come ha potuto Meredy fare una cosa del genere, Sol non era un santo, ma di certo non meritava una fine del genere, nessuno la merita e con che coraggio ha ucciso un'innocente come lo era Invel, lui non centrava niente, non aveva fatto niente! E i poveri Macao e Wakaba... che colpa avevano loro? - Si sono messi in mezzo e di conseguenza ho dovuto eliminarli, con Invel ammetto che la cosa è sfuggita al mio controllo, all'inizio non volevo ucciderlo ma solo dargli un avvertimento, solo che poi mi sono fatta prendere la mano Tsk! - Sbuffò con distacco – Lyon allora? - Continuai - Juvia pensava che Merdy fosse sincera quando diceva di volergli bene e invece era tutta una finzione la sua, lei ha sempre mentito... lei... lo ha sempre e solo usato! – E allora? Se anche non fosse stato così, ormai mi sono spinta troppo oltre per tornare indietro e sinceramente non sono neanche sicura che ne valesse la pena, tu non capisci Juvia. Tu non potrai mai capire niente di quello che ho passato! - Allora parlagliene, falle capire del perché? - La implorai quasi di rispondermi. A quel punto abbassò la testa e per un attimo sembrò di nuovo la ragazza schiva e triste che era stata un tempo, ma il tutto durò una frazione di secondo – Non voglio!... Non ne parlerò mai con nessuno, tanto meno con te! - Commentò freddamente - Perché no!!! Juvia non capisce non può accettarlo! Lei non riconosce più la sua cara amica! - Le gridai contro a quel punto con le lacrime che mi scorrevano sulle guance - Cara amica dici? - Si raddrizzò e venne verso di me facendo una smorfia amara - Quando eravamo al liceo ti dissi che dovevi smetterla di credere nelle favole, perché le favole non esistono Juvia! - E che un giorno la realtà, le sarebbe crollata addosso come un fragile castello di carta – Conclusi io per lei - Lei ricorda benissimo quelle parole, ma mai e poi mai ti avrebbe ritenuta capace di tutto questo E invece sono capace di questo ed altro e ci aggiungo anche che non sei mai stata un'amica per me! - Mi confessò spietatamente indurendo lo sguardo - Io... io ti invidiavo... eri così... spontanea, sempre allegra... tu... con la tua bella famigliola perfetta, tua madre che ti faceva i biscotti fatti in casa, tuo padre che ti adorava, i tuoi inseparabili amici, sempre pronti a proteggerti – Sibilò spezzante - Tutto quello che volevo era essere come te, vivere la tua vita... io volevo la tua vita Juvia... e ho finito per volere anche te! Ma ora non ha più nessuna importanza – Scosse la testa pensierosa riportando poi i suoi occhi nei miei - Non ti permetterò di ferirmi di nuovo, così come non lo permetterò ad altri. Tra poco la pistola sarà di nuovo in mio possesso e allora nessuno potrà più fermarmi e non ho bisogno di te, non ho bisogno di Lyon, io non ho bisogno di nessuno!!! - Mi sputò in faccia con rabbia - E da adesso in poi tutti sapranno di che cosa è capace Meredy Milkovic, di che cosa è capace Demon... iniziando proprio da te, puttana traditrice!!! - No! Non dire così... Juvia ti supplica, ascoltala, Demon non esiste lui è solo nella testa di Meredy!- E qui che ti sbagli invece! - Mi afferrò brutalmente i risvolti della camicia per avvicinarmi a lei facendo combaciare le nostre fronti - Demon esiste, esiste eccome, anche adesso è qui con me in attesa di agire – Il suo viso in quell'istante parve cambiare, fino ad assumere il volto della follia – E la sai una cosa Juvia... lui ti voleva morta già da tempo, ma io gliel'ho sempre impedito, ti avevo idealizzata come un qualcosa di puro, priva di qualsiasi malvagità " Lei è diversa " mi dicevo, ma avevo torto marcio... sei solo una stronza egoista come tutti gli altri e ora io e Demon ti faremo assaggiare sulla tua pelle che cos'è il dolore, la paura, la disperazione. E per farlo ci servirà la nostra pistola, che tra non molto il tuo amante ci riconsegnerà personalmente! - Meredy ... Juvia ti prega, torna in te! - Tentai di nuovo cercando di ignorare il panico che mi stava assalendo - Non si pregano i demoni... è inutile, avresti dovuto pensarci prima, quando la tua guardia del corpo arriverà, ci divertiremo a giocare un po' con lui... abbiamo già una mezza idea sul come vendicarci, magari facendolo assistere mentre io e Demon ci dilettiamo un po' con te... ti piace come programma?... No??? A noi si invece! - Detto ciò mi afferrò le guance con una mano e mi baciò brutalmente, stringendo talmente forte da lesionarmi la parete interna delle guance contro i miei stessi denti, poi altrettanto malamente mi lasciò andare, facendo cozzare la mia testa contro il metallo duro del lettino e dalla tasca tirò fuori un pezzo di stoffa con il quale mi tappò la bocca, legandolo a mo di bavaglio dietro alla mia testa. Subito dopo si allontanò per andare a trafficare dentro un armadietto dal quale tirò fuori tutto l'occorrente per una flebo - Che intenzioni ha Meredy? - Le chiesi per niente tranquilla. Lei di rimando, mi fissò con un ghigno malefico mentre da una bustina trasparente estraeva un lungo tubicino con in cima un ago a farfalla che collegò a quella che sembrava una normale boccetta di soluzione salina, poi avvicinandosi all'uomo per terra, afferrò la lunga asta metallica, staccò quello che c'era appeso buttandolo a terra e vi agganciò il contenitore di vetro dirigendosi di nuovo verso di me, che impotente rimasi a fissare le sue azioni con occhi sbarrati dal terrore mentre mi bloccava il braccio e iniziava ad inserire l'ago nella vena. Poi di nuovo si allontanò da me e aprì un cassettino dal quale prelevò una siringa piena di liquido. A quel punto non ero più tanto sicura di voler sapere quello che stava combinando poiché intuivo che difficilmente risposta mi sarebbe piaciuta.

- Sei curiosa vero? - Fu lei a chiedermi ridacchiando, mentre con perizia iniettava la sostanza attraverso il tappo morbido della soluzione, facendo così mischiare i due liquidi - Allora sappi che non lasceremo niente al caso, deve essere tutto perfetto e questa è solo una piccola precauzione, nel caso in cui qualcosa vada storto, quando sbloccheremo la rotellina della flebo, una massiccia dose di droga entrerà lentamente nel tuo organismo e se nessuno verrà a bloccarla... ti ucciderà per overdose in poco più di mezz'ora, un po' come è successo a quello stronzetto dell'Alvarez, con la differenza che a lui l'ho iniettata tutta in una volta. Quindi tesoro, quando noi e la tua guardia del corpo arriveremo allo scontro... ti consiglio di fare il tifo per Demon e me, perché solo noi conosciamo il codice per entrare qua dentro e... se lui vince... tu muori! - Terminò sorridendo perfidamente - Oh! Ma ecco i nostri ospiti... c'è l'hanno fatta ad arrivare! - Commentò soddisfatta dirigendosi verso gli schermi fissati alla parete.

POV'S GRAY

Attualmente ci trovavamo di fronte a un grande cancello di ferro battuto chiuso, l'unico ostacolo che ancora ci impediva di accedere nella proprietà dei Gaebolg. Avevamo percorso la strada a tutta velocità, arrivando a destinazione dopo nemmeno un'ora di viaggio, grazie a Laxus che con la sua auto blu mi aveva preceduto a sirene spiegate facendo togliere di mezzo tutti quelli che ci si paravano davanti – Tsk! Non si aspetterà che lo scavalchiamo! - Dissi senza staccare lo sguardo dal lungo viale alberato visibile al di la delle sbarre massicce - Forse la stronza vuole semplicemente che ci annunciamo suonando il campanello! - Aggiunse Lax sarcasticamente - Non c'è né alcun bisogno capitano Dreyar - Rispose una voce metallica proveniente dal citofono - La stronza vi vede e vi sente benissimo e vi avvisa che tutta la proprietà è dotata di un sistema di telecamere a circuito chiuso... ma prego, accomodatevi pure nella nostra umile dimora, in un altra occasione avremo mandato il maggiordomo ad accogliervi ma purtroppo è attualmente impossibilitato a venire! - A quel punto, il grosso cancello iniziò ad aprirsi automaticamente cigolando sui cardini - Siete stati davvero gentili a riportarci la moto e visto che il tragitto fino alla villa sarebbe eccessivamente stancante per voi, vi diamo il permesso di usarla! - Ma a chi cazzo si riferisce? Chi diavolo c'è con lei? - Sbottò il biondo infastidito - Nessuno credo... penso che stia parlando di Demon! - Tsk pazzoide schizofrenica! Freed piazza la macchina in mezzo in modo che questo maledetto ammasso di ferro non si richiuda e aspetta gli altri, noi intanto entriamo! - Ordinò seccamente all'agente Justine che si affrettò ad obbedire non senza prima assicurarsi che avremo fatto attenzione – Andiamo Gray monta! – Mi fece poi segno con la testa balzando a cavallo della Monster scura.

Effettivamente il tratto sarebbe stato abbastanza lungo da percorrere a piedi e anche così, ci volle quasi mezzo minuto per giungere in vista dell'entrata. Davanti alla villa la strada si divideva in due sentieri che abbracciando una rotonda dove due statue raffiguranti delle ninfe, ci fissavano dall'alto dei piedistalli, con i loro malinconici occhi di pietra e con le braccia aperte come nell'atto di accogliere i visitatori. Di nuovo la voce di Meredy risuonò chiaramente alle nostre orecchie, doveva esserci qualche microfono piazzato anche li - Ben arrivati! - Esordì - Ora capitano se non ti dispiace fai entrare Fullbuster con la nostra pistola! - Ordinò subito dopo senza giri di parole - Stammi a sentire puttana, tu fai uscire Juvia Locksar e io ti restituisco la tua pistola, altrimenti non se ne fa nulla! - Rispose sempre più incazzato Laxus per il fatto di dover parlare al nulla - Forse non ci siamo capiti bene caro Dreyar, qui siamo noi a dettare le condizioni, quindi ora tu darai Demon al tuo compare, poi lo farai entrare all'interno della villa e vogliamo che porti anche la sua di pistola, ovviamente dovrà privare entrambe dei caricatori e buttarli per terra, non provateci nemmeno a fare i furbi, vi ricordo che da qui vediamo tutto quello che fate – STAMMI A SENTIRE TU GRANDISSIMA STRONZA!!! – Esplose a quel punto il biondo - IO NON MANDERO' PROPRIO NESSUNO ALL' INTERNO DELLA TUA CAZZO DI VILLA, TRA POCO VERRAI CIRCONDATA DA DECINE DI VOLANTI E NON AVRAI SCAMPO, QUINDI FALLA FINITA E ARRENDITI! - HA!HA!HA! Credi davvero di farci paura chiamando a raccolta la cavalleria? Sei tu quello che non ha capito un cazzo caro il mio capitano, ci troviamo in un posto dove voi non potrete mai entrare e vi informiamo che qui con noi oltre a Juvia ci sono altre dieci persone rinchiuse in cella, sono tutti dipendenti al nostro servizio. Quindi se non fai come dico, tra poco inizieremo a sterminarli uno per uno e per ultima lasceremo quella puttana che si è fatta scopare dal tuo amico, ma prima di ammazzarla la faremo soffrire talmente tanto che sarà lei stessa a pregarci di ucciderla, vi piacerebbe sentire le sue urla mentre voi ve ne state li senza poter fare un emerito cazzo di niente per intervenire? - MALEDETTA TROIA PSICOPATICA !!! - Diede un rabbioso pugno contro il piedistallo di una delle statue ferendosi le nocche - Che cosa vuoi per liberarli tutti... un aereo, il via libera per l'estero, PARLA CAZZO!!! - Niente di tutto ciò... sul tetto della villa abbiamo un elicottero, ci basterebbe portarci un ostaggio appresso per scappare, ma non è quello che vogliamo... mandaci Fullbuster con le due pistole e nessuno si farà male... a parte lui si intende, ma infondo che cos'è la vita di un solo uomo in cambio di molte altre, anzi sai che c'è, vogliamo venirti incontro, se lo farai entrare inizieremo a liberare il primo ostaggio ah! Dimenticavo un'ultima cosa Dreyar, quando i tuoi soldatini saranno qui, non fargli tentare nessun tipo di irruzione, abbiamo piazzato due ordigni, uno qui e uno all'interno della casa e solo noi conosciamo i codici per disattivarli, la stessa cosa vale per le celle... se tu cerchi di fregarci vi porteremo tutti all'inferno!

***

- Laxsus lasciami entrare, non abbiamo alternative! - No... non se ne parla – Scosse cocciutamente il capo - Disarmato li dentro non ti ci mando è troppo pericoloso! - Lasciami tentare è l'unica soluzione, ho un piano e se riesco a farla ragionare forse riusciremo a salvare tutti! - Quella non vuole ragionare!!! Gray quella ti vuole morto cazzo, l'hai sentita anche tu no? E' completamente andata! - Lo so... ma per ora è tutto quello che possiamo fare, quando arriveranno le pattuglie tenetevi pronti e a distanza di sicurezza! - Il biondo ragionò qualche istante sul da farsi per cercare una soluzione, poi sconfitto annuì stancamente - Va bene... ma se entro meno di un'ora non avrò nessuna notizia, farò fare irruzione e poi chi si è visto si è visto! - Hei stronza mi senti??? - Parlò ad alta voce - Sto facendo entrare Gray, ma tu prima devi promettermi che liberai anche il resto degli ostaggi! - Seguì un lungo silenzio prima che la voce della rosata risuonasse di nuovo - E sia capitano! Quando Fullbuster sarà all'interno faremo uscire tutti i dipendenti!

POV' JUVIA

Dal lettino avevo seguito tutto e avrei tanto voluto urlare a Gray di non venire, ma quel maledetto bavaglio me lo impediva, così potei solo rimanere a fissarlo per quella che forse sarebbe stata l'ultima volta mentre con il suo solito cipiglio, che non faceva trasparire nessuna emozione si apprestava ad entrare nella villa. Meredy intanto soddisfatta, si avvicinò alla povera infermiera priva di sensi e dimostrando una ferocia disumana gli sferrò un calcio sulla gamba ferita che la fece risvegliare urlando - Smettila di frignare stupida troia... oggi ti è andata fin troppo bene, avremo dovuto comunque liberarci di te. In questa stanza non deve rimanere nessuno in grado di aiutarla! - Aggiunse poi lanciandomi un'occhiata crudele e afferrando la povera donna per i capelli iniziò a trascinarla fuori, ma non prima di aver sbloccato la rotellina della flebo quel tanto che bastava perché l'infame sostanza iniziasse lentamente a scorrere, mentre a me non rimaneva altro da fare, se non stare a guardare quella che una volta avevo stupidamente considerata un'amica chiudersi alle spalle la porta blindata. I miei occhi a quel punto corsero verso il tubicino di gomma, dove il liquido letale aveva preso a scendere impietoso, goccia dopo goccia, verso la mia vena aperta peggio di un'inesorabile condanna a morte.

POV'S GRAY

Dopo aver varcato il pesante portone di legno massiccio a due battenti, mi ritrovai nell'atrio della villa, dove al centro c'era un grande tavolo circolare con in mezzo un'enorme e sicuramente prezioso vaso in porcellana cinese e dietro di esso in linea d'aria, un inponente scalone ricurvo con tanto di passatoia rossa si inerpicava ai piani superiori - Benvenuto! - La voce proveniva dalla mia sinistra e voltandomi avanzai meccanicamente in quella direzione.

La trovai ad attendermi in uno studio riccamente arredato, ferma davanti a quella che sembrava l'entrata di una cantina, solo che le cantine non avevano bisogno di porte in acciaio spesse almeno mezzo metro. A occhio e croce doveva essere l'ingresso ad una specie di bunker, dove la stronza immobile impugnava una pistola a tamburo e la teneva puntata alla testa di una donna inginocchiata a terra, mentre con la mano libera la tratteneva brutalmente per i capelli. Era ferita e si lamentava tenendosi una mano premuta sulla gamba da dove il sangue colava copioso - Come pattuito ecco il primo ostaggio – Disse freddamente - Hai le pistole con te? - Eccole! Alzai le braccia per mostrarle entrambe le armi prive di colpi - Bene... vieni, per di qua! - Mi fece segno con la testa scostandosi di lato e indicandomi di imboccare l'entrata del sotterraneo. Obbedii senza esitazioni e poco dopo sentii i suoi passi dietro di me, mentre un sordo rumore metallico indicava che la pesante porta era stata richiusa alle nostre spalle, non mi voltai, non avevo bisogno di guardarla per sapere che mi teneva sotto tiro.

Arrivati alla fine della scala mi ritrovai in un ampio spazio inframmezzato da pilastri in cemento, ai due lati sulle lunghe pareti, si aprivano varie porte, alcune con delle sbarre, come se si trattasse di un enorme e lungo corridoio di un carcere, illuminato da fredde luci al neon – Fermo!... Voltati adesso – Comandò! - Appoggia entrambe le pistole a terra e indietreggia fino al muro infondo! - Mi seguì con lo sguardo e solo quando ebbi eseguito l'ordine, si avvicinò a una delle celle per digitare un codice sul tastierino posto di lato sul muro, puntando poi la pistola verso la grata che scorreva - Tu... esci! - Ordinò in tono secco a qualcuno che non riuscivo a vedere. Poco dopo un vecchio decrepito vestito con un antiquata giacca a code fece stancamente capolino dall'entrata, mentre Meredy richiudeva le sbarre - Prendi quelle due pistole e portale qui! - Gli si rivolse con voce imperiosa. L'anziano uomo fece il possibile per affrettarsi ad obbedire, recuperò due le pistole e si avvicinò a lei bloccandosi in attesa - Ora inginocchiati! - Il poveretto le lanciò uno sguardo quasi nostalgico e un po' dispiaciuto prima di farlo - Il vecchio Frank è sempre ai vostri ordini signorina Meredy! - Proclamò solennemente prima di chinarsi faticosamente a terra.

A quel punto la rosata gli si posizionò alle spalle puntandogli l'arma alla testa e senza staccare gli occhi guardinghi da me, tirò fuori dalle tasche della giacca militare che indossava due caricatori uguali per le fusion black - Ora ascoltaci – Continuò rivolgendosi al vecchio ma continuando a guardarmi - Inserisci questo dentro la pistola di Purehito, immagino tu l'abbia riconosciuta... non è così Frank? - Certo signorina! - Commentò docilmente l'uomo mentre caricava maldestramente l'arma - Bravo Frank così... ora consegnaci Demon e fai lo stesso con l'altra - Disse porgendogli il secondo caricatore - Eccellente! - Esclamò poco dopo, quando anche ICY fu nelle sue mani, poi la infilò nella cintura e si rivolse di nuovo al vecchio - Adesso rialzati e mettiti con la faccia contro al muro! - E continuando a tenere entrambi sotto tiro ritornò al tastierino apprestandosi a riaprire la cella - TUTTI FUORI ADESSO E CON LE MANI BENE IN VISTA! - Gridò rivolta agli ostaggi che pian piano iniziarono ad uscire - Signorina Meredy... la prego! - Tentò di parlarle il vecchio inserviente. Ma Meredy dopo avergli rivolto uno sguardo freddo che lo stoppò si rivolse a me, che intanto avevo atteso che mi si presentasse un'opportunità per prenderla alla sprovvista, ma niente da fare si stava dimostrando fin troppo cauta - Tu Fullbuster ! - Mi richiamò in causa - Accompagnali all'uscita, la porta d'acciaio non ha bisogno di nessun codice dall'interno, noi ti seguiremo, quindi non fare stronzate... ricordati che Juvia è sempre nelle nostre mani! - Gli ostaggi come promesso erano stati tutti liberati e ora noi due ci trovavamo di nuovo faccia a faccia nell'ampio corridoio sotterraneo, ognuno al capo opposto del grande ambiente - Allora Meredy? Hai avuto Demon e ICY... che altro vuoi da me? - La interrogai - Diciamo che vederti morto sarebbe già di per se una bella soddisfazione, ma Demon ha deciso di darti una possibilità... infondo sei quasi riuscito a sconfiggerlo! - Tsk! Tu hai tre pistole a tua disposizione, mentre io nemmeno una! – Osservai sbuffando - Non mi sembra che io abbia comunque una qualche possibilità contro questo Demon! - Tranquillo Fullbuster, non abbiamo intenzione di lasciarti totalmente disarmato! - Guardandomi dritto negli occhi scaricò a terra i proiettili del revolver buttandolo via dal lato opposto, poi sfilò la mia pistola dai pantaloni – Ecco tieni! Ma sappi che nel tuo caricatore c'è solo un colpo – Mi informò a quel punto ghignando - Usalo con parsimonia mi raccomando e ricordati che non puoi ucciderci o tutto questo - Fece una pausa significativa guardandosi intorno - Tutto questo andrà a puttane assieme alla tua protetta... hai sbagliato a metterti contro di noi - Detto ciò mi lanciò ICY facendola scivolare sul pavimento... ma non mi diede neanche il tempo di raccoglierla che sparò quattro colpi rapida successione. Fondamentalmente me l'ero aspettato e afferrando ICY al volo rotolai di lato dietro a un pilastro evitando i proiettili di un soffio.

Prima di poter usare quell'unica pallottola non avevo altra scelta se non quella di riuscire a farle consumare tutte le munizioni sperando di non farmi beccare, più facile a dirsi che a farsi e standomene fermo, gli avrei solo reso le cose più facili. Dovevo muovermi e velocemente anche.

Sporgendomi di poco, misurai con lo sguardo la distanza che mi separava dall'altra colonna e abbassandomi feci una finta affacciandomi prima sul lato sinistro, dove infatti subito altri quattro colpi arrivarono ad intaccare il calcestruzzo facendo volare alcuni pezzi in aria, mentre io scattavo più rapidamente che potevo verso destra, rifugiandomi dietro a un altro pilastro... eravamo a quota otto, le fusion black arrivavano fino a quindici colpi, ne mancavano ancora sette... cazzo!!! - Ma bravo Fullbuster... devo ammettere che sei davvero un osso duro, ma questo già lo sapevamo, attento però ora, poiché stiamo venendo a prenderti! - Vidi la figura esile di Meredy sfrecciare agilmente da una parte all'altra del sotterraneo e alzai ICY per cercare di mirare ad un punto del suo corpo che non fosse vitale, ma lei era troppo veloce e io non osavo sparare a casaccio correndo il rischio di ucciderla, poiché se quello che aveva affermato era vero, la vita di Juvia, di Laxus e di tutti gli agenti sul posto dipendeva da lei, ma così facendo me la trovai inevitabilmente addosso, ormai era troppo vicina, non sarei mai riuscito a schivare gli altri colpi, avrei dovuto per forza rischiare il tutto per tutto.

Tornai a sporgermi e sfilandomi la cintura la gettai in mezzo allo spazio tra due colonne e fu a quel punto che tratta in inganno fece un passo falso scoprendosi, uno due tre... contai mentalmente e uscendo allo scoperto puntai alle gambe di Meredy che presa di sorpresa sparò senza mirare altri tre colpi. Il primo andò a vuoto passandomi sulla testa, il secondo mi colpì di striscio ad una guancia, ma il terzo mi centrò in pieno la spalla trapassandola da parte a parte. Bene ora ne mancavano solo quattro ragionai velocemente e ignorando il dolore feci fuoco a mia volta, e anche essendo stato leggermente sbilanciato dal suo colpo, riuscii comunque e per fortuna a colpirla ad un ginocchio, rendendole di fatto impossibile qualsiasi spostamento veloce. Poi ringhiando per il dolore mi afferrai la spalla, mentre Meredy faceva lo stesso con la gamba e dopo aver ripreso fiato alzai gli occhi giusto in tempo per vederla mentre si appoggiava al pilastro, con la faccia contratta in una smorfia di sofferenza ma comunque sorridente mentre mi puntava Demon contro - Game-over Fullbuster! - Soffiò tra i denti ansimando – Gia! - Dovetti per forza di cose concordare con lei - Avanti facciamola finita! - Ti accontenteremo subito! – Sibilò furiosa tenendomi sotto tiro - Certo avremo prima voluto divertirci con lei mentre tu assistevi, ma purtroppo non c'è più tempo! - Mi informò - Tsk! Mi piacerebbe tanto sapere del perché sei così convinta che me ne sarebbe importato qualcosa, devo dedurre quindi che è per Juvia che c'è l'hai con me e non perché ti ho sottratto Demon – La punzecchiai - Il perché non ti riguarda! - Oh si invece!... Così alla fine la tua non è altro che un'assurda scenata di gelosia, hai scoperto che mi sono fatto la tua amica e ora vuoi farmela pagare, c'è l'hai con me semplicemente perché lei mi ha preferito a te... e dimmi... chi di voi due è il più furioso... tu o Demon, sono curioso sai, curioso di sapere a chi sarà dovuta la mia morte... anche se penso che sia Meredy la più incazzata fra voi due giusto? - La sfidai apertamente ghignando - STA' ZITTO!!! - Iniziò ad innervosirsi - Ci ho preso vero? - Continuai imperterrito a ghermirla - NON E' SOLO CON TE CHE C'E' L'HO... ma anche con lei, soprattutto con lei! - Perché? - Le domandai a quel punto sorridendo. La rosata prima di rispondere assottigliò gli occhi fino a farle diventare due schegge di un verde quasi alieno - Perché mi ha tradita... ma cosa ancora più grave perché per lei non si è trattato solo di sesso, lei prova dei forti sentimenti per te e io non posso accettarlo ed è per questo che morirete entrambi! - Bene... si stava distraendo e adesso aveva iniziato a rivolgersi a se stessa di nuovo singolarmente, Demon per il momento sembrava essersene andato e da quello che avevo potuto capire, era lui quello più spietato – Puoi anche tenertela per quanto mi riguarda, Juvia per me non conta niente – Le dissi sprezzante - Quando mi sono reso conto del suo interesse nei miei confronti, ne ho solo approfittato per portarmela a letto... sai com'è, chiusi in casa per tutto quel tempo, senza un cazzo da fare e lei disponibile - Sei un fottuto stronzo! - Urlò all'improvviso e la sua mano armata ebbe un scatto. Avanti andiamo arrabbiati, la incitai mentalmente - L'avevo messa in guardia, non doveva fidarsi di te! Non doveva fidarsi degli uomini in generale, siete solo un ammasso di spregevoli porci! - Continuò sempre con più rabbia - Se vuoi metterla così... si sono uno stronzo e anche un porco, ma non me ne pento, visto che con lei mi sono divertito parecchio - Tu... tu l'hai solo usata! - Ora l'intero braccio di Meredy tremava dalla rabbia, mentre con l'espressione distorta dal rancore rafforzava la stretta attorno all'impugnatura, era troppo furiosa e aveva iniziato a non ragionare più con la testa, ora di certo sarebbe stato molto più facile indurla allo sbaglio – Me la sono goduta per ben quattro volte la tua Juvia e mi ha davvero donato tutta se stessa pensando forse di ottenere qualcosa in più del semplice sesso. Si l'ho confesso, l'ho solo usata ma devo dire che è stata una delle scopate più memorabili della mia vita! - BASTARDO SENZA CUOREEE!!! - Urlò a quel punto alzando la pistola verso il mio volto "Maledizione " pensai frustrato... questa c'è l'ha proprio per vizio di mirare alla mia testa - Ti sbagli Meredy! – Cercai di sviarla - C'è l'ho un cuore è sta proprio qui! - Le dissi portandomi la mano destra sul petto - Al cuore Meredy avanti, che aspetti? - Le sue pupille a quel punto si allargarono e lei mi guardò quasi scioccata, poi Demon si abbassò e BANG! BANG! BANG! BANG!... gli ultimi quattro proiettili mi colpirono in pieno petto sbalzandomi violentemente a terra e da una distanza forse troppo ravvicinata per non provocare nessun danno " Ma alla fine però ci ero riuscito cazzo "...CONTINUA...

§ La tana di Lestoargento §

Lo so questo è un cliffhanger abbastanza scontato e penso che molti di voi abbiano già intuito il perché. Comunque eccomi qua ancora viva e vegeta ma come vi avevo già spiegato, ci sto mettendo un po' più tempo a pubblicare, questi ultimi capitoli mi stanno impegnando davvero tanto, poi dove ci sono le scene d'azione non ve lo dico proprio, ma non vi preoccupate non lascerò mai la storia in sospeso, d'altronde siamo arrivati solamente a meno tre capitoli dalla fine, spero almeno di aver fatto un buon lavoro con questo e sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Per ora vi saluto e vi aspetto alla prossima!


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