Epilogo*


" Epilogo "

*Avviso chi non ama i lieto fine mielosi e sdolcinati, che se vogliono possono tranquillamente ritenere finita la storia con il capitolo Natsu. Mentre a chi invece mi ha chiesto zucchero, zucchero darò.

Detto ciò buona lettura a voi! Lesto§

"Esistono persone capaci di sconvolgere la tua vita dal primo istante in cui le incontri. Le riconosci da subito, basta uno sguardo. Hanno l'abilità di sfiorarti l'anima con l'accenno di un sorriso e tu sai che, da quel momento in poi, non riuscirai più a farne a meno"

CITTA' DI MAGNOLIA... L.V. Studios

POV'S JUVIA
- Accidenti quel tipo è stato incredibile, è subito riuscito ad entrare in sintonia con il gruppo! - Esclamò con entusiasmo Lyon mentre stavamo percorrendo insieme l'atrio degli studios verso l'uscita - Gia! Juvia pensa che con Natsu riusciremo finalmente a fare quel benedetto concerto, senza doverlo rimandare nuovamente! - Beh se ci mettiamo d'impegno direi che le probabilità sono ottime! - Lyon si fermò sulle scale esterne lanciando una fugace occhiata al cielo plumbeo. Per il momento aveva smesso di nevicare, ma di certo a breve avrebbe ricominciato.

- Dopo le feste ci daremo da fare, ora pensa solo a rilassarti Ju-Ju! - Si voltò a guardarmi apostrofandomi con il solito nomignolo affettuoso - Io ho promesso a mia madre che quest'anno avrei passato almeno il Natale con lei. Tu invece che programmi hai... pensi di tornare ad Oak-twon dai tuoi? - Oh no! Lei è stata invitata da Levy e dal piccolo Gajeel. Visto che non possono muoversi resteranno a Magnolia, i genitori di Juvia volevano portarla con loro a Crocus. La capitale in questo periodo è piena di mercatini natalizi, ma come ben sai lei non può andarci per almeno un anno! - Ah già! La famosa storia della restrizione... assurdo! - Ridacchiò l'albino scuotendo la testa - Vieni ti riaccompagno a casa! - Mi fece cenno di seguirlo.

- Juvia ti ringrazia Lyon caro, ma lei vuole fare una passeggiata per i negozi del corso, con il casino che è successo non ha avuto tempo per pensare ai regali e vorrebbe prendere almeno qualcosa per il piccolo Redfox. Poi magari si fermerà a mangiare qualcosa fuori... in verità non ha molta voglia di ritornare già a casa! - Aggiunsi dopo una piccola pausa riflessiva – Capisco. Vuoi che ti faccia compagnia? Non vorrei che qualche fan ti infastidisca - No non c'è n'è bisogno – Alzai il cappuccio del cappotto e nascosi accuratamente i mie capelli al suo interno – Ecco, così nessuno la riconoscerà – Gli mostrai il pollice - Per rientrare chiamerà un taxi, adesso ha davvero bisogno di camminare un po' e sa perfettamente che al caro Lyon non piace girare a piedi! - Gia!... anche se per te potrei fare un eccezione - Sorrise affascinante – Potrei farti da portaborse - Lyon caro! – Si? - Piegò divertito la testa di lato - Dacci un taglio! - Lo so era solo per farti ridere! - Allora grazie – Lo abbracciai di slancio sentendolo ridacchiare mentre ricambiava la mia stretta - Ci sentiamo telefonicamente per gli auguri allora Ju-Ju – Alitò vicino al mio orecchio, poi si separò da me e andò diretto verso la sua macchina. Poco dopo si allontanò suonando due volte il clacson in segno di saluto e io in risposta sollevai la mano destra e attesi in quella posizione fino a che la sua auto non sparì ai miei occhi, poi sospirando mi avviai lungo il marciapiede.

Non ostante l'iniziale magone, a poco a poco cominciai a rilassarmi. La neve fresca non ancora calpestata scricchiolava dolcemente sotto la suola dei miei stivali dandomi la sensazione di passeggiare su un soffice tappeto di lana e nuvole di condensa uscivano dalle mie labbra ogni qual volta espiravo, mentre le guance fredde sotto al cappuccio caldo mi davano una piacevole sensazione di libertà ritrovata. Da quanto tempo non gironzolavo da sola liberamente per le strade della mia città. Camminai parecchio e dopo aver visitato vari negozi, alla fine comperai un plettro nuovo per Gajeel personalizzato con le sue iniziali, un libro sulla puericultura per Levy e una simpatica tutina da neonato in ciniglia blu con su scritto in rosso "Per voi da oggi sarà tutta un'altra musica". Infine decisi di concedermi una sosta per bere qualcosa di caldo al Magnolia caffè.

Entrai nel locale affollato facendo tintinnare il campanello posto al di sopra della porta di legno e appena individuai un tavolino libero lo occupai appoggiando le buste con gli acquisti sul pavimento - Vuole ordinare signorina? - Mi chiese subito zelante una giovane dipendente dal sorriso allegro - Si, Juvia vorrebbe una bella tazza di tè all'arancia e cannella e dei biscottini al burro! - Le ricambiai il sorriso abbassando il cappuccio - Ma certo - Mi rispose scrivendo rapidamente sulla comanda - Torno subito - Mi scusi! - L'intrusione improvvisa di quella terza voce fece sussultare entrambe - Potrebbe portare anche un caffè bollente, un bicchiere con ghiaccio e del Bayles per me? - S-si certo arrossì come un peperone la cameriera quando inquadrò il nuovo arrivato - ... Posso?... - Si rivolse poi a me facendomi prendere un colpo al cuore e io lentamente quasi timorosa che fosse frutto della mia immaginazione mi voltai a guardarlo.

Non erano fantasie. Appoggiato alla sedia accanto alla mia in attesa di una risposta c'era davvero la mia ex guardia del corpo, bello e tenebroso come al solito nel suo sobrio abbigliamento total black. Indossava un cappottino a mezza gamba lasciato sbottonato, un aderente maglioncino con lo scollo a V che metteva in mostra il suo fisico atletico e dei Jeans leggermente scesi sui fianchi stretti che fasciavano alla perfezione le sue gambe toniche - C-certo - Balbettai mentre lui con un elegante movimento fluido prendeva posto di fronte a me - S-siete insieme? - Domandò con un po' di esitazione la cameriera a quel punto - Si! - Rispose Gray lanciandole un breve sguardo che la fece arrossire ancora di più - Perfetto allora aggiungo anche la sua ordinazione, con permesso – Chinò impercettibilmente il capo con il viso in fiamme prima di allontanarsi.

Chi sa perché, ma tutto a un tratto la trama della tovaglia era diventata ai miei occhi assurdamente interessante mentre con le dita presi a tormentare uno dei bottoni del cappotto facendo di tutto per non incrociare il suo sguardo.

Fortunatamente le nostre ordinazione arrivarono subito e accolsi con un sospiro di sollievo la ragazza di prima che molto diligentemente e senza alzare gli occhi stava trasferendo il nostro ordine dal vassoio al tavolino, peccato che troppo presto si allontanò lasciando il conto sotto il contenitore dei vari dolcificanti.

Ingoiando a vuoto mi azzardai a lanciare un'occhiata di sfuggita a Gray che incredibilmente sembrava a disagio almeno quanto me. Aveva miscelato il Bayles insieme al caffè nel bicchiere con il ghiaccio e adesso ci stava giocando distrattamente facendo girare l'indice attorno al bordo con nessuna intenzione apparente di portarselo alle labbra. Intanto io con finta calma presi una bustina di zucchero e la versai nel tè, poi con mani tremanti iniziai a rimescolare il liquido ambrato un po' troppo energicamente forse, rimuginando allo stesso tempo su quella situazione imbarazzante mentre facevo tintinnare il cucchiaino in modo rumorosamente fastidioso contro l'interno della tazza. Non sapevo proprio che pensare di quella sua improvvisa apparizione e di conseguenza mi sentivo assolutamente impreparata alla tempesta di sentimenti contrastanti che la sua sola presenza stava scatenando. I giorni passati erano stati i più brutti della mia vita, davvero avevo pensato di non rivederlo più non in un futuro prossimo almeno e ora che c'è l'avevo davanti non riuscivo neanche a guardarlo in faccia per la troppa emozione.

- Hai un motivo in particolare per avercela a morte con quella povera tazza di tè o è la mia presenza a innervosirti? - Mi domandò all'improvviso appoggiandosi con la guancia sul pugno chiuso. Mi bastò quella frase, detta in quel tono così basso e rauco insieme allo sguardo che mi lanciò per mandare in mod-off il mio cervello. La mia mano ebbe uno scatto improvviso e il liquido ambrato volò da tutte le parti - Merda!!! - Imprecai molto poco signorilmente mentre scattavo in piedi per non bagnarmi. Poi impacciata presi un tovagliolo tentando di rimediare a quel disastro mentre la mia faccia andava a fuoco per l'imbarazzo. Subito la ragazza di prima accorse in mio aiuto – Non si preoccupi, gliene porto subito un altro - Si affrettò a ripulire – Grazie – Le risposi desolata mentre andava via – Beh!... Mi fa piacere notare che certe cose non sono cambiate! - Aggiunse lui fissando insistentemente il mio viso congestionato, mentre le sue labbra si piegavano divertite all'insù - Gia! Juvia è un disastro - Dissi lasciando cadere il fazzoletto e ricambiando esitante il suo sorriso - Ti andrebbe di fare una passeggiata? - Mi chiese a bruciapelo subito dopo - Certo che si! – Accettai forse un po' troppo alla svelta – Cioè... a Juvia farebbe piacere! - Mi corressi subito.

Lanciandomi un occhiata a metà tra il divertito e l'imbarazzato Gray estrasse una banconota dal portafogli e la lasciò sul tavolo insieme alle nostre consumazioni pressoché intatte, solo molto tempo dopo mi ricordai di aver dimenticato anche tutte le buste con i regali nel locale.

Il parco di Magnolia a quell'ora era praticamente deserto e interamente sepolto dalla neve. Per un po' camminammo nel più ostinato dei mutismi e ad una ragionevole distanza di sicurezza l'uno dall'altra accompagnati dal silenzio quasi innaturale di quel luogo - J-Juvia si chiedeva com'è andato il colloquio di lavoro che doveva fare Gray? - Domandai esitante a un certo punto per rompere il ghiaccio - Bene! - Mi rispose secco corrugando la fronte - Q-quindi... lui sa già quando partirà? - Torsi con forza le mie mani tra loro e rallentai l'andatura per rimanere un po' indietro, in modo che non notasse il mio nervosismo, ma lui ad un tratto si bloccò repentinamente in mezzo al vialetto e io andai a sbattergli praticamente contro, prima di accorgermi che si era fermato.

- Non parto più! - Affermò serio, poi si voltò e i suoi occhi cercarono i miei come a sondare la mia reazione - Ho rifiutato l'incarico! - Distolse nuovamente lo sguardo e io portai entrambe le mani a coprire la bocca, mentre una piccola fiammella di speranza si accendeva nel mio cuore.
A quel punto fu lui a lasciarmi indietro per dirigersi verso una panchina, dalla quale spazzò via la neve accumulata e dove si accomodò con le mani in tasca e le lunghe gambe distese in avanti incrociate all'altezza delle caviglie - La ferita alla spalla mi da ancora un po' di noie – Subito ci tenne a precisare - E il mio medico di conseguenza mi ha consigliato una pausa dal lavoro... è tanto che non lo facevo e pensavo di approfittarne per andare a trovare mia zia! - Ah Ecco! Pensai un po' abbattuta, ma questo non spiegava perché me lo stesse dicendo - Juvia crede che sia un'idea magnifica – Cercai di mascherare la mia delusione fingendomi naturale - Il caro Lyon le ha detto che andrà anche lui a passare il Natale da lei, la zia di Gray sarà felicissima di avervi tutti e due per casa! - Mmmh! - Fu il suo incomprensibile commento.

Di nuovo il silenziò calò tra di noi. Lentamente mi accomodai vicino a lui e per un po' restammo così senza parlare, entrambi apparentemente persi nella contemplazione di quello scenario surreale. Il luogo era totalmente ricoperto da una spessa coltre bianca, la fontana i muretti, perfino gli alberi sembravano fatti di neve.

Ti piacerebbe venire con me? - Se ne uscì di punto in bianco fissandosi la punta delle scarpe a voce talmente bassa che per un attimo pensai di essermelo immaginato.
Mi voltai di scatto verso di lui, chiedendo silenziosamente con gli occhi una conferma a quello che avevo creduto di udire - Si insomma hum-hum - Si schiarì leggermente la voce - Se ti va si intende? - Oh! - Riuscii solo ad apostrofare il suono soffocato che mi era sfuggito dalle labbra.
Poi ancora con la bocca semiaperta per lo stupore lo osservai ispirare profondamente, come se stesse prendendo fiato per immergersi sott'acqua e improvvisamente iniziò a parlare velocemente come per non perdere il filo del discorso - Certo per una come te abituata alla vita di città venire li non è il massimo fa freddo e la sera è un vero mortorio ma nel periodo natalizio è davvero bello ci sono luci dappertutto e feste organizzate all'aperto dove ci si scalda bevendo e ballando attorno ai falò mentre i bambini giocano a prendersi a palle di neve e – Disse tutto d'un fiato mentre mano a mano che parlava la sua faccia diventava sempre più rossa. Poi si bloccò di colpo chiudendo per un attimo gli occhi e scuotendo la testa rilasciò il respiro con uno sbuffo - Ma che cazzo sto dicendo!!! - Si portò una mano dietro alla nuca – Di sicuro starai pensando che sono impazzito – Continuò guardando altrove - Per favore dimentica tutto quello che ho dett... - STA ZITTO!!! - Urlai con rabbia e questa volta fu il suo lui a rimanere senza parole - Possibile che Gray non capisca che Juvia lo seguirebbe anche all'inferno se solo lui glielo chiedesse??? - E non riuscendo più a trattenermi mi ci catapultai praticamente addosso per abbracciarlo stretto sentendolo irrigidirsi all'istante peggio d'un tronco d'albero - Gray non immagina nemmeno quanto siano stati orribili questi giorni senza di lui – Singhiozzai scaricando contro al suo petto tutto il dolore e la solitudine di quel periodo fregandomene altamente di sembrare solo una patetica, appiccicosa donnetta piagnucolona poiché solo tra le sue braccia mi sentivo di nuovo viva e quasi mi venne un infarto quando strattonandomi violentemente per la vita mi tirò a cavalcioni sulle sue gambe e mi ritrovai il suo viso perfetto ad un soffio dal mio – Scusa! – Mormorò con la voce carica di una strana emozione - Scusami per averti lasciata in quel modo brutale ma... ero spaventato a morte dai miei stessi sentimenti e sono scappato via come un codardo lo ammetto – Sospirò - Ma tornare alla mia vecchia vita come se nulla fosse successo mi ha fatto capire che per svariati motivi non sarei riuscito a starti lontano a lungo e che comunque avrei finito per cercarti di nuovo prima o poi – A quel punto la sua testa si appoggiò alla mia spalla nascondendo ancora una volta i suoi occhi alla mia vista - Juvia io... non ti sto promettendo niente, solo che ci proverò – Il suo respiro solleticò il mio collo facendomi rabbrividire - Sento che tu sei speciale per me e ho deciso che non voglio avere rimpianti ma – Esitò - Se dovesse andare male però? – Ma-ma-ma quanti ma, troppi ma - Shhh!!! - Gli sussurrai appoggiando entrambe le mani sulle guance per fargli rialzare la testa – Andrà bene invece, a Juvia non servono parole inutili per capire quello che il suo cuore sente, quello che lei sa già! - Sorrisi appoggiando la mia fronte contro la sua – Lei promette che non ti chiederà mai niente di più e che si accontenterà solo di quello che Gray ha da offrirleLo so, lo hai già ampiamente dimostratoE Allora permettile di continuare a farlo – A quel punto i nostri occhi si cercarono nuovamente e i respiri di entrambi divennero ansanti mentre le nostre bocche si avvicinavano inesorabilmente sempre di più l'una all'altra - Questo vuol dire che potrò riavere la stanza affianco alla tua? - Mi chiese leggermente divertito mentre strofinava il suo naso contro al mio – No a lei dispiace ma li, ha già rimesso i suoi vestiti Peccato! - Commentò con un tono terribilmente basso e sexi che mi fece contrarre i muscoli del basso ventre - Allora mi toccherà fare di continuo il pendolare dal mio triste e solitario bilocale a casa tua per vederti tutti i giorni? - Non necessariamente – Ansimai ormai ad un soffio dalla sua bocca - C'è sempre il ripostiglio delle scope come opzione, volendo si può adattare ricordi? – In risposta Arricciò il naso contrariato facendomi capire che non gli andava bene - Oppure... se Gray non ha troppe pretese Juvia potrebbe offrirgli la metà del suo letto – Gli proposi spingendo i miei seni contro al suo petto mentre le mie mani fredde e impazienti trovavano facilmente accesso ai muscoli lisci e sodi del suo busto al di sotto dei vestiti e le mie labbra andavano a tracciare brevemente con la lingua il profilo della sua mascella ben delineata prima di riportare l'attenzione al suo viso – Mhhh! Che scelta difficile... l'angusto ripostiglio per le scope o il comodo giaciglio di un'astuta strega incantatrice camuffata da innocente principessa – Finse di pensarci su aggrottando le sopracciglia mentre si mordeva in modo sensuale il labbro inferiore - Vada per il letto allora! Correrò il rischio – Disse infine - Ma solo se mi assicuri che non russi – Ghignò regalandomi un sorriso da infarto – Gray potrebbe addirittura diventare la guardia del corpo personale di Juvia a tempo indeterminato – Mi azzardai a proporre - Attenta a quello che chiedi principessa, perché la risposta potrebbe non piacerti – Mi guardò con espressione seria - Gray vuole dire che si rifiuterebbe?No Gray vuole solo metterti in guardia sul fatto che finirebbe con il prendere a pugni chiunque osi avvicinarsi a te anche solo per un autografoQuindi Gray ha solo paura di essere troppo protettivo – Lo canzonai - Non la definirei protezione, quanto più tosto possessività. Non mi piace condividere con altri ciò che è mio. E questo segna un altro punto a sfavore nella nostra relazioneA Juvia non importa! – Gonfiai le guance stizzita – Anzi lei adesso sfida Gray a dimostrarle quanto è possessivo - A quel punto nelle sue pupille brillò una scintilla di feroce eccitazione e passandomi un braccio attorno alla vita mi attirò bruscamente contro di se facendo scontrare i nostri petti, poi allungò l'altra mano e strattonò con forza i primi bottoni del cappotto fino a farli saltare in modo da insinuare la sua mano fredda al suo interno per palparmi rudemente un seno – Sei troppo vestita per i miei gusti lo sai principessa – Sussurrò roco, fiondandosi rapace contro la porzione di collo esposto, devastandola letteralmente con succhiotti e piccoli morsi – Grayyy! – Gemetti forte – Si dillo ancora, di il mio nome – Ringhiò contro al mio orecchio. Poi i suoi occhi si spostarono famelici sulle mie labbra e io chiusi i miei e inspirai profondamente, lasciandomi inebriare dal suo familiare profumo mentre finalmente le nostre bocche si univano in un furioso bacio a bocca aperta che ben presto degenerò in altro – Mi sei mancata troppo, ti voglio cazzo! - Si staccò con foga dalle mie labbra per iniziare a cospargermi il volto con baci frenetici e disordinati mentre mi stingeva la nuca per non farmi indietreggiare dall'impeto provocato dai suoi assalti. Dandomi una spinta con le ginocchia mi feci più avanti e iniziai a dimenare i fianchi sul suo grembo, lieta di sentire la sua erezione sfiorare la mia intimità fasciata solo da uno stretto fuson che fortunatamente non mi impediva di avvertire la sua dura lunghezza strusciare contro il tessuto provocando un piacevole attrito, ma non mi bastava volevo di più e una della mie mani scese a massaggiarlo da sopra i Jeans strappandogli un'imprecazione – Cristo donna mi stai facendo impazzire! - Disse rauco infilando le mani sotto l'orlo del cappotto per sollevalo di più e per artigliare le mie natiche, voglioso di un contatto più profondo che lenisse la sua eccitazione. La mia mano intanto continuando la sua esplorazione si aprì a ventaglio sui suoi addominali tastandoli con enfasi prima di scendere per dedicarsi con perizia a slacciare la cintura dei pantaloni per poi farsi strada attraverso l'elastico dei boxer a toccare finalmente la sua carne fremente massaggiandolo con rapidi movimenti del polso. Eravamo senza freni ormai, i nostri cuori battevano all'unisono come il rombo di un tuono e i polmoni di entrambi erano senza fiato, ed era chiaro come la luce del sole che presto avremmo finito per fare qualcosa di estremamente stupido e avventato guidati quel desiderio folle che ci stava divorando vivi – Juvia pensa che dovremmo andarcene alla svelta prima di restarci entrambi secchi – Mi scostai bruscamente da lui cercando di darmi un contegno – Hai ragione dobbiamo andare immediatamente via da qui o finirò per strapparti i leggings e fotterti qui su questa dannata panchina – Mi afferrò i fianchi facendomi indietreggiare con decisione – Gray non oserebbe mai arrivare a tanto – Ridacchiai maliziosa – Non contarci troppo, ormai dovresti aver capito che quando si tratta di te la mia razionalità va a puttane – Sorrisi arrossendo a quell'affermazione, fiera del potere che avevo su di lui quando all'improvviso qualcosa di fresco e soffice mi sfiorò la guancia ardente dandomi un inaspettato sollievo. Istintivamente alzai gli occhi al cielo fermandomi ad osservare incantata quei candidi e silenziosi fiocchi bianchi che avevano ricominciato a cadere lievi e silenziosi.
- Nevica di nuovo - Sussurrai con il respiro ansante ma allo stesso tempo estasiata da quello spettacolo - Gray non crede che la neve sia meravigliosa? - Gli domandai ritornando a guardare con altrettanta adorazione quel viso stupendo che come il mio era ancora stravolto dalla passione sfrenata - No ti sbagli! - Mi rispose roco anche lui a corto di fiato fissandomi intensamente con quei suoi occhi scuri e profondi – Tu sei meravigliosa... principessa! - Poi mi sorrise e ritornò ad assaltare le mie labbra questa volta molto più dolcemente come se avessimo tutto il tempo del mondo. Se io ero la sua principessa, allora lui sarebbe stato per sempre il mio principe, nient'altro aveva più importanza.

Come è facile supporre, i due amanti non riuscirono mai ad arrivare in quel letto che di comune accordo avevano deciso di condividere, in quanto fecero a mala pena in tempo ad arrivare sul nuovo divano della ragazza prima di ricoprire il pavimento con i loro indumenti e prima di lasciare che finalmente la passione e il desiderio di amarsi, a stento trattenuti su quella panchina li travolgesse definitivamente in tutta la sua indomabile forza cancellando come la neve tutto il brutto del mondo... FINE... ( E questa volta è per davvero )

Tu che allarghi le braccia...

Vuoi sentirla cadere

E le porgi la faccia

Ti sembra cotone, ti sembrano piume.

Nessun tipo di sforzo

Non fa neanche una piega

C'è chi ne ha già abbastanza

Ma tanto la neve, lei se ne frega

Copre i coppi e le piazze

Le altalene e i bidoni

I sorrisi dei pazzi

E le bestemmie di qualche barbone

Tutti quanti costretti

Ad un tempo diverso

Io ti guardo negli occhi

E vedo lontano il tempo che ho perso

Parlami davvero

Dentro questo gelo

Sentimi davvero

Che non fa più buio

Baciami davvero

Che non casca mica tutto il cielo

Che ci stiamo ancora sotto insieme

Sembra tutto pulito

Sembra tutto più chiaro

Tutto quanto più morbido

Senza più spigoli da arrotondare

I progetti divini

Il destino e la sfiga

Fatti solo vicina che tanto

La neve lei se ne frega

I segreti più son vecchi

E più saran pesanti

Puoi tirarli fuori

Tanto qui saran coperti

La manna forse aveva questa forma

E allora puoi fidarti

Parlami davvero

Sciogli questo gelo

Sentimi davvero

Che spegniamo il buio

Baciami davvero

Che non casca mica tutto il cielo

Che ci stiamo ancora sotto insieme

Parlami davvero

Non lasciare niente

Scaldati davvero

Sotto questa coltre

Baciami davvero

Che possiamo stare ancora fuori

Che la neve qui fa il suo lavoro

Copre antenne e furgoni

Gli ospedali e gli incroci

Desideri e intenzioni

E fanali che fanno già meno luce

Io ti guardo negli occhi

Hai le ciglia bagnate

E prometti di tutto

E nevica ancora da togliere il fiato

( " La neve se ne frega" Brano di Luciano Ligabue tratto dall'album Mondovisione )

§ La tana di Lestoargento §

Bellina la canzone di Ligabue eh! Romantica quanto basta e mi piacerebbe che voi l'ascoltaste leggendo la parte finale di quest'epilogo, io l'ho fatto, lo faccio spesso scrivere i pezzi ascoltando le canzoni che li accompagnano. Purtroppo non sono riuscita a capire come creare il collegamento con i video di You Tube, altrimenti l'avrei inserita nella storia. E pensare che non sapevo neanche esistesse, c'è anche il romanzo tra l'altro che io ho trovato molto carino. E' strano, mi piacciono parecchio le sue canzoni e forse la mia pecca è stata ascoltare solo quelle più famose. L'ho scovata per caso e subito mi è sembrata perfetta per questo capitolo.

Comunque, vi avevo avvisati che sarebbe stato schifosamente mieloso e scontato, ed era per questo motivo che volevo tenerlo per me, ma spero vi sia piaciuto lo stesso, figuratevi che il pezzo tra Juvia e Gray, precisamente quando lui le chiede di accompagnarlo da sua zia lo avevo già scritto quando ancora la storia si trovava più o meno a metà e poi l'avevo messo da parte, mi è bastato solo correggere qualcosina e creargli un contorno adatto.

E con questo finale alternativo si chiude definitivamente " Guardia del corpo ". Ora Signore e signori mi inchino a voi è  vi ringrazierò come si deve nel capitolo a parte che potrete trovare di seguito è stato un piacere leggere i vostri commenti, Grazie-grazie-grazie. P.S. Sigh!!! Ora se non vi dispiace però vado in un angolino della mia tana a piangere disperatamente.


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