6 - SOLO UNA CENA ...

Sto per uscire di casa per dirigermi da Kameron, dopo aver detto ai miei che sarei andato da Valerie, quando Rebecca non perde l'occasione per essere un'amorevole sorellina "Guarda che Valerie ti invita solo perché le fai pena"

Non riesco a non risponderle per le rime "Tu pensa a dar da mangiare al cesto di lumache che ti ha regalato il tuo fidanzato"

"Che cazzo vorresti dire frocetto?"

Non la degno di una risposta, mi chiudo la porta alle spalle e salgo in macchina.

Nel breve tragitto non faccio altro che dirmi che questa sera andrà diversamente, non mi farò scopare da lui vestito da donna. Se vuole portarmi a letto, dovrà riconoscere che sono un uomo e trattarmi come tale, dovrà ammettere di essere attratto da un maschio. Senza sotterfugi o scorciatoie.

Ma questo non succederà mai.

È più probabile che la luna si schianti sulla terra.

Allora se sono convinto di quello che dico, perché poco prima di uscire mi sono masturbato usando anche il dildo che mi aveva regalato Hardy per allargarmi per bene?

Sono un vero idiota!

La prima cosa che noto parcheggiando nel suo vialetto è che la casa è molto silenziosa e le luci al piano terra sono spente: i suoi non sono in casa.

La notizia mi fa estremamente piacere: non avevo nessuna voglia di farmi vedere conciato come una puttana solo per soddisfare le voglie del loro figlio viziato.

Suono e, come avevo previsto, è Kam ad aprirmi la porta.

"Ciao entra."

Lo chiedo solo per scrupolo "Sei solo?"

"Sì, i miei hanno una cena di lavoro a diverse ore di macchina da qui. Ritorneranno molto tardi"

Io entro e lui mi chiede di seguirlo "Vieni. Ho preparata tutto di sopra"

Appena arriviamo nella sua camera, noto immediatamente il vestito disteso sul letto e la mia faccia schifata non lascia dubbi su quanto l'idea di indossare nuovamente degli abiti femminili mi disgusti.

Lui però sembra non notarlo. "Io vado a farmi una doccia, così tu puoi prepararti con tutta calma"

Aspetto che esca e poi esamino l'abito: è nero, accollato davanti, ma con la schiena completamente scoperta e con una gonna decisamente corta.

Faccio uno sforzo incredibile per non uscire immediatamente dalla stanza e tornare a casa mandando il mio ex migliore amico a "fare in culo"

Accanto al vestito c'è anche la parrucca che ho messo la sera di Halloween e una scatola per il make-up. Questa volta ha scelto anche un paio di scarpe con il tacco. C'è anche l'intimo, fortunatamente però questo è maschile anche se nero e super attillato.

Osservo ogni cosa, è tutto nuovo, deve avere comparto ogni cosa proprio per questa serata, per poter rivedere Sibyl; la mia rabbia non fa che aumentare.

Devo smettere di pensare altrimenti quando rimetterà piede in camera non riuscirò a non sputargli in faccia.

Ormai gliel'ho promesso e io non mi rimangio la parola data.

Mi preparo e quando ho finito mi guardo allo specchio ammirando il risultato: anche se non mi piace ammetterlo, sono dannatamente credibile come ragazza e decisamente sexy.

Kam rientra con solo un asciugamano in vita, strofinandosi i capelli. Cazzo! Devo fare ricorso a tutte le mie forze per non saltargli addosso immediatamente.

Perché Dio ha dato un corpo così bello a un bastardo come lui? Che spreco!

Anche lui si blocca appena mi vede e mormora "Sibyl"

Odio questo nome e voglio che scompaia subito, così lascio libere le mie pulsioni: mi avvicino, gli passo una mano su torace e piano piano scendo verso il basso ... cazzo quanto è bello!

Mi mordo il labbro e con voce languida gli faccio la mia proposta "Che ne dici se ci risparmiamo un noiosa cena e arriviamo subito al perché sono qui? Spogliami e controlla tu stesso cosa c'è sotto"

Kam mi passa una mano sul collo e avvicina il suo viso al mio, penso stia per baciarmi e che presto potrò togliermi questo dannato vestito e invece si ritrae di scatto.

Mi dice solo "Ci metto un attimo"

E si dirige all'armadio.

Io sbuffo ed esco dalla camera "Ti aspetto di sotto"

Sono furioso, con lui per quello che mi sta facendo fare e con me stesso per quello che stavo per permettergli di farmi.

Cosa volevo ottenere? Di farmi scopare un'altra volta?

Finiamo questa pagliacciata prima possibile e poi torniamo ad ignorarci ... è la cosa migliore per me.

Mentre lo guardo guidare non posso fare a meno di pensare nuovamente a quanto sia assurda tutta questa storia, ancora non ho capito esattamente a cosa serva tutta questa messa in scena.

"Allora spiegami come mi dovrei comportare. Devo fingere di essere una ragazza?"

Accavallo le game e mi metto composto sul sedile come se avessi una scopa in culo "oppure come faccio sempre?" Mi stravacco sul sedile e allargo le gambe tanto che la minigonna mi sale rivelando parte dell'intimo.

Lui distoglie un momento gli occhi dalla strada e mi osserva "Preferirei fossi un po' femminile al ristorante, sarebbe strano per tutti vedere una ragazza così sexy comportarsi come un camionista"

Io sbuffo "Allora visto il vestito che hai scelto dovrei comportarmi da mignotta"

"Tu provaci solo e io ti sbatto contro il muro"

Questo suo comportamento è decisamente assurdo.

"Ti ricordo che è ciò che sono, mi sono scopato più ragazzi di quanti riesca a ricordare"

Non è vero, ma è ciò che voglio che lui creda, che lui è solo uno dei tanti.

"Non me ne frega un cazzo. Adesso sei Sibyl"

Io scuoto la testa "Ridicolo, sei geloso di una ragazza che neanche esiste"

Arrivati al ristorante decido di accontentarlo comportandomi in modo femminile, ma senza esagerare voglio che ricordi in ogni momento che sono io, Sidney, la persona che ha difronte.

Prima, quando siamo entrati nel locale, diversi uomini si sono girati per guardarmi, ma solo per un momento poi sono tornati alle loro occupazioni, un ragazzo invece continua a fissarmi e questo sembra irritare Kameron.

E' decisamente carino, così deciso di capire che cosa vuole.

Mi alzo dal tavolo dicendo a Kam che devo assolutamente chiamare mia madre e non posso farle capire che sono in un ristorante.

Esco e fingo di telefonare, dopo poco, come avevo previsto, il bel ragazzo sconosciuto mi segue.

Come metto via il cellulare lui attacca bottone.

"Ciao, posso chiederti come ti chiami?"

Io non rispondo, ma lui non si scoraggia "Scusami se ti sembro uno stolker, ma è la prima volta che una ragazza mi attira, sessualmente parlando, e vorrei capire perché, vedi io sono ..."

Lo interrompo "Forse perché non sono una ragazza? Il mio nome è Sidney. E sono vestito in questo modo assurdo solo a causa del mio amico idiota." E lo indico con un gesto della testa.

Lui mi sorride "Il ragazzo dentro non è il tuo fidanzato?"

"No, è etero ed è il ragazzo di mia sorella"

"Mi fa molto piacere, allora se ti volessi chiamare potrei farlo?"

"Se non mi vuoi vedere vestito così ..."

"No, preferisco vedere quello che c'è sotto"

"Allora ci penserò"

Prendo il cellulare e mi facci dare il suo numero e visto che è decisamente un bel ragazzo gli scatto anche una foto.

Lui sorride "Il mio nome è Brian e aspetterò con ansia"

Prima di rientrare mi avvicino a lui e gli accarezzo il torace saggiando i suoi muscoli, lo faccio perché so che Kam ci sta osservando attraverso la vetrata.

Appena ritorno al tavolo Kam è decisamente furioso "Allora cosa voleva?"

Il suo tono non mi piace e vorrei mentirgli dicendogli che gli ho fatto una pompa, ma la bugia non reggerebbe, ha visto ogni cosa, perciò deciso di dirgli la verità.

"E' interessato al mio cazzo, così mi ha lasciato il suo numero di telefono"

Lui stranamente non ribatte e lascia cadere l'argomento.

Quando rientriamo è ancora abbastanza presto e la possibilità che tornando a casa io possa incontrare mio padre è molto elevata, perciò chiedo a Kam di poter usare il suo bagno per ritornare me stesso.

Lui acconsente e io lo seguo dentro casa.

Come arriviamo nella sua camera però Kam mi afferra e mi bacia con violenza, io sono troppo stupito per oppormi, ma non certo per rispondere.

Il bacio è lungo e passionale e quando ci stacchiamo ho il fiato corto e l'eccitazione mi corre sulla pelle; vorrei chiedergli spiegazioni, ma lui non me ne dà il tempo: mi fa girare e mi spinge contro il muro bloccandomi con il suo corpo. Sento chiaramente la sue erezione prendere forma contro il mio sedere mentre mi sibila all'orecchio "Te l'avevo detto che ti avrei sbattuto contro il muro"

"Kam ... no"

"Ti do ciò che desideri ...volevi il cazzo di quel tipo ... adesso avrai il mio"

Sento le sue mani infilarsi sotto la minigonna e sfilarmi l'intimo.

La mia mente mi urla di fermarlo, che è una grandissima cazzata, ma il mio corpo lo desidera troppo, la lussuria si è impossessata di me, così vado incontro alle sue dita che mi stanno penetrando e gemo "Basta ... scopami"

E lui lo fa, lì in piedi contro il muro, nuovamente vestito da ragazza.

Quando il desiderio è soddisfatto e la lussuria placata mi sento una merda, gli ho nuovamente permesso di fare ciò che vuole, di trattarmi come un sostituto di una ragazza, quello che ho sempre detestato!

Sono talmente infuriato e disgustato con lui e con me stesso, che non lo guardo nemmeno in faccia, non so che espressione abbia, se si è pentito o no, io certamente sì e non vedo l'ora di andarmene lontano.

Mentre Kam si lascia cadere sul letto soddisfatto e appagato, io spinto dalla rabbia raccolgo le mie cose e vado a farmi una doccia senza dire una parola.

Appena finito esco di casa senza neanche ripassare dalla sua camera per salutarlo.

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