16 - DUBBI E CONFUSIONE
Kameron ha mantenuto la sua promessa, ora tocca a me.
Però potrebbe non essere così semplice, soprattutto se mia sorella lo venisse a sapere, racconterebbe tutto a mio padre per impedirmi di andare.
Sono certo sarebbe molto brava nel sottolineare come mi farei scopare da un maschio senza menzionare che quel maschio è il suo caro Kameron.
Ci penso e ci ripenso a quale bugia usare con i miei per non venire scoperto, ma alla fine arrivo sempre alla conclusione che l'unica strategia sia avere un allenato, e quell'alleato non può che essere mia madre.
Devo raccontarle dell'invito di Kam tralasciando la questione Valerie.
Tre giorni sono pochi, devo agire subito.
Così, appena Rebecca esce per andare in palestra e io e mia madre restiamo soli in casa, la raggiungo in cucina.
Oggi non è di turno, perciò ne approfitta per cucinare, le piace molto farlo.
"Posso parlarti?"
Lei smettere di trafficare e mi guarda "Certo tesoro dimmi pure"
Mi siedo sullo sgabello e comincio.
"Oggi Kameron mi ha chiesto di andare con lui fuori città questo fine settimana. Ha vinto un week-end per due e visto che lui e Rebecca hanno rotto, non sa con chi andare. Non se la sente di chiederlo ad un'altra ragazza e allora ha pensato di portarci un amico. A me farebbe molto piacere accompagnarlo. Posso andare?"
Mia mamma mi guarda con una strana luce negli occhi, forse perché è passato un bel po' dall'ultima volta che le ho chiesto il permesso prima di fare qualcosa. Solitamente la faccio e basta.
"Sono molto contenta che tu e Kameron abbiate fatto pace e siate tornati amici, era così tanto che non parlavi di lui"
Io sbuffo "Lo fa già Bechi per entrambi"
"Non cominciare. Lei non c'entra se tu e Kameron vi siete allontanati"
"Hai ragione, è perché ho avuto la bella idea di essere frocio"
Lei mi guarda con tenerezza "Non credo sia così superficiale, e poi se ora ha chiesto a te di accompagnarlo, vuol dire che ci tiene alla vostra amicizia"
Vorrei dirle che è più interessato al mio culo che alla mia amicizia, ma mi trattengo.
"Quindi non hai problemi?"
"No, certo che no tesoro"
"Allora ho bisogno che mi copri, Bechi mi odia e se lo venisse a sapere pianterebbe un casino"
"Premesso che tu e tua sorella dobbiate smettere di litigare per ogni cosa; lei non pianterà nessun casino se le racconteremo la verità. Meglio anche per lei se Kameron ha scelto di invitare te."
"Se ne sei convinta?"
Non posso certo raccontarle quello che è successo, cioè che sono io il motivo per cui lei e Kam si sono lasciati.
"Certo, che male c'è ad uscire con un amico?"
"Nessuno, se non fossi gay"
"Questo non vuol dire che tu non debba avere amici"
"Sono gli altri a pensare sempre male e Bechi è la prima"
"Questa volta parliamo di Kameron"
"Appunto ..."
"Tranquillo andrà tutto bene, ci penserò io"
"Grazie"
"Non ringraziarmi. Tu impegnati ad essere più gentile con tua sorella"
"Quando lo farà lei"
"Sidney!"
"Va bene. Ci proverò, ma non ti assicuro niente"
A cena quando, come mi ha suggerito mia madre, parlo della mia piccola vacanza Rebecca va su tutte le furie.
"Non potete permettergli di andare. Non merita niente. È solo una checca di merda. Una schifosa troia! A scuola si fa scopare da tutti!"
Mia mamma scatta in piedi "Bechi basta. Non puoi parlare così di tuo fratello. Sono solo due giorni con un amico. Non ci vedo niente di male"
Bechi stringe i pugni e mi guarda con odio, lo so che è sul punto di raccontare la verità, ma so anche che non lo farà: non dirà mai a nessuno che Kameron l'ha tradita proprio con me.
Così si rivolge a mio padre "Papà! Non puoi lasciarlo andare"
"Questa volta ha ragione tua madre, non ci vedo niente di male"
Lo dice con il solito tono scocciato, tipico di quando deve occuparsi di me, si capisce benissimo che preferirebbe ignorare la mia esistenza.
Io sorrido "Grazie"
Rebecca lancia un grido di frustrazione e corre a rinchiudersi in camera.
Il giorno dopo mia sorella mi evita come la peste e anche quello dopo ancora, perciò sono più che certo che non sarà in casa nemmeno quello della mia partenza.
Così mando un messaggio a Kam "Domani mi passi a prendere"
Lui risponde subito "Non penso sia una buona idea"
"Sarò solo"
"Allora ok"
Quando lo vedo arrivare non riesco a non pensare a quanto sia illogico tutto questo, solo qualche mese fa passare un week end con lui per me sarebbe stato come vincere la lotteria di capodanno senza acquistare il biglietto. Impossibile!
Esco subito di casa, non c'è bisogno che mi venga a prendere, non sono la sua ragazza; anche lui è della stessa opinione, infatti non si scomoda nemmeno ad aiutarmi a infilare la valigia nel bagagliaio.
Caricato ogni cosa salgo in macchina.
Lui parte senza dire una parola.
Dopo circa dieci minuti questo silenzio mi dà sui nervi, questa situazione è assurda, ormai tutte le volte che siamo insieme ci troviamo in circostanze surreali.
Oggi siamo qui, nella sua macchina, diretti ad un hotel extra lusso dove trascorreremo due giorni insieme e io non so nemmeno perché.
Tre giorni fa ho preferito non chiederglielo, ma ora il dubbio mi martella il cervello come mille chiodi.
Ho bisogno di sapere e soprattutto mettere alcune cose in chiaro.
Così rompo il silenzio "Spero che nella tua valigia non ci sia qualcosa per me"
Lui mi guarda stranito "Avrei dovuto portare un regalo?"
"Non fare il finto tonto. Non ci sarà nessuna rimpatriata con Sibyl. Io ho acconsentito ad accompagnarti, ma non di ritornare ad essere lei"
"Io non te l'ho chiesto"
Mi faccio coraggio e butto fuori la domanda che mi assilla "Allora perché hai voluto che ti accompagnassi? Avresti potuto chiederlo a chiunque ... avresti potuto usarlo per fare pace con Bechi"
"Chi ti ha detto che voglio fare pace con lei?"
"Eravate una coppia perfetta" sto per aggiungere "due bastardi" ma mi trattengo.
Lui non mi guarda nemmeno, ma risponde acido "Avresti dovuto pensarci prima di dirglielo, anzi no, prima di farti scopare da me"
Io sbuffo "Mi sei saltato addosso"
"Tu non hai detto di no. Non dici mai di no a nessuno"
Sento l'irritazione assalirmi "È per questo che mi hai invitato? Perché non dico mai di no?"
"Forse, chi lo sa"
Sento un scarica di eccitazione indesiderata attraversarmi, non ha detto "no" o "io non sono gay", però mi ha dato nuovamente della puttana... infondo per lui sono solo questo. Un profonda tristezza mi assale, ma non riesce a spegnere il desiderio che purtroppo mi fa provare.
Cerco allora di cacciarlo mettendo della distanza "Adesso ho un ragazzo"
Lui alza le spalle "Peggio per lui"
"E questo cosa vorrebbe dire?"
Non risponde, ma dice semplicemente "Siamo arrivati"
Guardo fuori e rimango senza parole è veramente un posto da film.
Appena scendiamo due ragazzi ci vengono incontro per prendere i nostri bagagli e portare il SUV di Kam nel parcheggio.
Distratto da tanto lusso, mi rendo conto di cosa veramente significa questo week-end solo quando varco la porta della camera.
Il grande letto matrimoniale con lenzuola di raso blu notte e la mega vasca jacuzzi circondata da tante candele accese sono perfetti per due giorni romantici di tanto, tanto sesso.
Kam mi riscuote dai miei pensieri "Vuoi restare sulla porta?"
Entro cercando di sembrare tranquillo, mascherando le emozioni che mi esplodono dentro: eccitazione e dubbio.
Kam sembra perfettamente a proprio agio, sapeva già cosa lo aspettava?
Quindi sono veramente qui perché mi considera un puttana?
Oppure è indifferente perché non c'è nessun pericolo che si ecciti con me?
Appoggio veloce la mia valigia al suolo e la apro cercando frenetico tutto quello che mi serve per scappare.
Parlo senza alzare lo sguardo su Kam "Vado a farmi fare un massaggio, magari trovo un bel maschione con due mani grandi"
E poi esco dalla camera.
KAMERON
Appena Sid esce dalla stanza mi lascio cadere sul letto.
Ancora non ho deciso che cosa voglio veramente da lui, eppure ho sentito tutto il mio corpo fremere di desiderio appena ho visto la camera che divideremo.
Sono quasi certo che non resisterò e non riesco a dispiacermene.
Guardo la porta chiusa e la voglia di seguirlo è tanta.
Sono certo che chi lavora qui è un vero professionista e non puttane a pagamento, però Sidney è in grado di traviare chiunque.
Sento la rabbia assalirmi, non posso starmene qui senza fare niente.
SIDNEY
Il massaggiatore è veramente un ragazzo, un bel ragazzo, ma non ho nessuna intenzione di provarci. Ho solo bisogno di rilassarmi e non pensare a Kameron e a quello che vuole da me.
Le sue mani sul mio corpo sono fantastiche e sento tutti i miei muscoli godere di questo trattamento. Però appena chiudo gli occhi e lascio la mia mente vagare, la bastarda ritorna a Kameron e la sostituzione fra i due ragazzi è immediata, il desiderio di avere le sue mani su di me è talmente forte che devo lottare per non ritrovarmi eccitato.
Il massaggio non ha avuto l'effetto che speravo e io non sono in condizioni di tornare in camera, se non voglio finire per implorarlo di scoparmi, così opto per una sauna.
Mi spoglio completamente e mi avvolgo un asciugamano di cotone attorno alla vita.
Entro e con immenso piacere noto che sono solo.
Appoggio la testa all'indietro e chiudo gli occhi.
Dopo poco però sento un rumore, deve essere arrivato qualcuno, ma io lo ignoro finché non sento la sua voce.
"È stato bravo? Ti ha soddisfatto?"
Apro gli occhi e mi trovo davanti Kam praticamente nudo, l'asciugamano è ridottissimo e seduto in quel modo, stravaccato a gambe larghe, la fantasia non mi serve, posso vedere tutto! È un invito a saltargli addosso!
Le goccioline di sudore che ricoprono il suo corpo poi non aiutano di certo.
Sento l'eccitazione percorrermi come una scossa elettrica, cerco di nasconderlo con un sorriso e dico "Ci sapeva fare con le mani"
"Solo con le mani?"
In un'altra situazione avrei ribattuto e continuato a giocare con frasi sconce fingendomi una zoccola, ma ora fatico a tenere buono il mio sesso, è già mezzo sveglio, e devo troncare la discussione "Era un massaggio idiota, non una sessione di sesso"
Lui sorride "Allora non ti ha soddisfatto. Se me lo chiedi nel modo giusto potrei decidere di provvedere io. Lo sai, sono molto bravo nel farti godere"
Avvampo ricordando le volte che lo abbiamo fatto e quanto effettivamente ha ragione.
Il mio sesso reagisce alla sua proposta e sono costretto a cambiare posizione per cercare di nasconderlo. Che accidente ha in mente?!
Deglutisco a vuoto con la gola secca, notando che anche il suo si è fatto decisamente più grosso. Non riesco a distogliere gli occhi da lui, vuole veramente fare sesso con me o sta solo giocando?
Io non rispondo e lui prosegue "Ad esempio potresti inginocchiarti davanti a me e farmi una pompa. So che vorresti farlo"
Il modo in cui lo dice non mi piace per niente, non sta giocando, lo pensa davvero. Pensa davvero che io sia un assetato di sesso pronto ad inginocchiarmi ai suoi piedi per succhiargli il cazzo in qualunque momento; e anche se è veramente ciò che desidero, perché nonostante tutto è ancora il bastardo di cui sono innamorato, mi alzo senza dire una parola e me ne vado.
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