Capitolo 5 (Terzo Anno). Uscita ad Hogsmeade

A metà della seconda settimana di ottobre, gli insegnanti organizzarono una gita al villaggio magico di Hogsmeade durante il fine settimana: ovviamente nessuno studente del terzo anno si sarebbe perso la prima uscita. 
Sirius e James stava cercando di trovare un modo per portare anche la piccola Cassandra con loro senza che nessuno la vedesse: la povera bambina ormai vedeva solamente il loro dormitorio nella Torre di Grifondoro quando non toccava a Regulus di tenerla.
Peter propose di portarla fino al villaggio sotto il mantello dell'invisibilità di James e poi fare finta che fosse la nuova sorellina di Sirius che era venuta a trovarla. Black bocciò subito l'idea: quale razza di idiota avrebbe creduto che Walburga Black a 48 anni avesse avuto un'altra figlia? E anche se qualcuno avesse creduto che i suoi genitori avevano una terza figlia, tutti sapevano ormai che Sirius era ad un passo dall'essere diseredato quindi tutti avrebbero capito che c'era qualcosa che non quadrava se la sua "sorellina" fosse stato con lui.
L'idea di Remus era fino a quel momento stata la migliore tra tutte quelle che avevano raccattato: qualcuno sarebbe dovuto rimanere al castello per prendersi cura di Cassandra.

Sirius sospirò affranto, seduto sul suo letto, con Cassandra tra le braccia. 
La bambina, con il ciuccio tra le labbra, allungava le mani per prendere una ciocca dei suoi capelli. Da pochi giorni, Cassandra aveva iniziato a trovare un certo interesse nel tirare i capelli: tutto era iniziato durante il fine settimana quando si trovava tra le braccia di Remus che stava ripetendo tutte le diverse caratteristiche dei Marciotti e aveva improvvisamente preso un ciocca dei capelli biondi di Remus e li aveva tirati, facendo quasi urlare dal dolore e dallo spavento Lupin e facendo ridere James.
James lanciò in aria un galeone, preso dalla noia.
«E se semplicemente camminassimo con lei nei sentieri meno trafficati? In caso faremo dei turni per andare nella strada principale» propose infine il ragazzo con gli occhiali. 
Remus, alzando il suo sguardo dalla sua ricerca di Trasfigurazione, rimase di un'espressione scettica: «Potremmo, ma se dovessimo cambiarla o sentisse freddo? Sarebbe un problema».
«Per il freddo non ci sarà problema, no? Tuo padre ti ha mandato un sacco di completini invernali, vero Pad? E nel caso dovremo cambiarla ci infileremo nei bagni ai Tre Manici di Scopa».
«Amico, perché ti sei fatto venire in mente quest'idea solo ora?».

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Il sabato in cui venne organizzata la gita al villaggio, Sirius stregò il passeggino in cui avevano posto Cassandra con un incantesimo di disillusione e in modo che camminasse senza dovesse essere spinto. James si portò comunque il suo mantello, nel caso che l'incantesimo fosse svanito all'improvviso.
«Stavo pensando» iniziò Peter mentre addentava ferocemente una barretta di cioccolato, «come faremo a sapere dove si trova il passeggino o quando si fermerà?». 
Gli occhi di James si sgranarono e si bloccò in mezzo al sentiero bagnato. Nei suoi occhi c'era il panico come se avesse appena realizzato che la Evans non avrebbe mai davvero accettato un suo invito ad uscire. Afferrò il braccio di Sirius, preso dal panico. 
«Cosa facciamo adesso, amico?! Oh mio dio, sono uno zio terribile! Come ho fatto a non pensarci prima?!» quasi urlò spaventato Potter. 
Quando vide che né Black né Lupin reagì e, anzi, lo guardarono come se fosse pazzo, James disse arrabbiato: «Abbiamo appena perso Cassandra! Come fate ad essere così tranquilli, ragazzi?!».
Remus alzò la mappa di Hogsmeade – che era stata data a tutti i ragazzi del terzo anno, in modo che non si perdessero – e Sirius alzò la bacchetta. 
«James... mio caro vecchio James, credi davvero che io e Remus non avremmo pensato a questo problema?».
Remus annuì ridacchiando: «Abbiamo incantato la mappa di Hogsmeade con lo stesso incantesimo che abbiamo fatto alla Mappa del Malandrino e Sirius può fermare il passeggino in qualsiasi momento, basta che lui agiti la bacchetta». 
James emise un sospiro di sollievo: «Grazie al cielo! Avreste anche potuto dirlo subito, brutti stronzi!».

Peter e James furono i primi a girare nei dintorni, mentre Remus e Sirius si misero vicini alla Stamberga strillante insieme a Cassandra. 
Remus la teneva stretta tra le sue braccia, mentre Sirius le faceva delle smorfie per farla ridere. 
«Chi è la mia bambina preferita? Il mio zuccherino preferito?» diceva Sirius mentre continuava a farla ridere.
Remus non poteva che sorridere a quella tenera interazione padre e figlia. Non aveva mai visto Sirius guardare con tanta dolcezza qualcuno, nemmeno quando gli aveva mostrato la tana di una gatta che aveva da poco partito una meravigliosa cucciolata.
Sirius lo guardò negli occhi con un sopracciglio alzato e Remus divenne improvvisamente rosso in viso.
«Smettila di guardarmi in quel modo, Rem. Non sono dolce» disse Sirius, facendo il finto offeso.
Cassandra diede un buffetto a Remus sulla guancia, mostrandogli il suo sorriso tutto gengive: credeva di poter morire dalla dolcezza alla vista di quel sorrisino. 
«Adesso ti mangio, Jamie!» disse Remus iniziando a riempire il visino della bambina di baci e fingendo di morderla. 

I due ragazzi rimasero lì con la bambina per un'altra ventina di minuti, giocando e coccolandola, finché James e Peter non arrivarono per dare il cambio ai loro due amici. 
«È il mio turno!» trillò felice James, prendendo Cassandra dalle braccia di Lupin. 
La bambina strillò, ridendo, non appena vide il viso di James riempirla di baci. Sirius diede un ultimo bacio sulla fronte della figlia prima di essere trascinato a Mielandia da Remus. 

-

I quattro ragazzi tornarono al castello prima degli altri studenti, in modo da avere la strada libera mentre tornavano alla Torre di Grifondoro. 
Mentre aspettavano che l'ultima rampa di scale prendesse la direzione per il loro dormitorio, apparve dietro di loro una loro coetanea e compagna di casa. 
«Cosa state facendo qui tutti soli?» chiese alzando un sopracciglio, guardandoli sospettosa. 
«Evans... È sempre un piacere rivederti, pel di carota» le rispose Sirius sbuffando. 
Lily Evans avanzò e se non fosse stato per il veloce colpo di bacchetta di Remus, si sarebbe scontrata contro il passeggino invisibile. La ragazza si piazzò accanto al lupo mannaro. 
«Stavamo tornando alla Torre, Lily, sai in questo modo non dobbiamo sorbirci tutto il casino nei corridoi» le rispose Remus, guardando James nel panico. 
«Immagino che sia ragionevole. Hai da fare stasera, Remus? Mi servirebbe una mano in Storia della Magia» disse Lily. 
Remus fece un risolino nervoso, mentre le scale tornavano al posto giusto, facendo cenno a Sirius di prendere il controllo del passeggino, mentre camminava avanti con Lily. 
«In realtà sì, però se vuoi, posso darti i miei appunti, non saranno scritti nella migliore calligrafia, ma sono abbastanza riassuntivi» le rispose Remus, mentre Lily diceva la parola d'ordine al quadro per entrare in Sala Comune. 
Mentre Remus portava via Lily, James e Sirius alzarono velocemente il passeggino per farlo passare nel quadro e Peter faceva attenzione che nessuno arrivasse dalle scale. 

-Moony

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