Capitolo 2 (Terzo Anno). La prima sera
Prima di andare a cena, Sirius portò l'ovetto di Cassandra al loro dormitorio grazie al mantello dell'invisibilità di James. Prese Cassandra tra le braccia e la fece sdraiare sul letto per trasfigurare l'ovetto in una culla da poter attaccare al suo letto come aveva visto fare a suo padre qualche giorno fa.
Cassandra sembrò cercarlo con lo sguardo mentre lui sistemava tutto.
«Arrivo Jamie» ridacchiò prima di prendere di nuova la bambina in braccio.
La cullò tra le sue braccia, canticchiando una vecchia canzoncina per bambini. Le diede un bacio sulla fronte e poi la mise nella culla. Ovviamente, come tutte le altre volte, lei non pianse, lo cercò solamente con lo sguardo.
«Torno presto, Cassie. Non ti accorgerai neanche che il tuo papà è andato via» rise dandole una leggera carezza sulla guancia con il suo indice.
Mise uno dei baby monitor incantati che aveva comprato suo padre e corse subito in Sala Grande a mangiare.
Mentre scendeva le scale deserte per andare in Sala Grande, guardò la telecamera. Cassandra si stiracchiava nella sua nuova culla ed era abbastanza sicuro che si sarebbe addormentata da un momento all'altro. Fu quasi tentato di saltare la cena quando la vide chiudere le piccole manine in dei pugni molto lentamente, ma si costrinse di non cedere alla tentazione.
Si sedette accanto a James, mentre la cerimonia dello Smistamento iniziava.
«Dormiva?» chiese Remus a bassa voce, cercando di non attirare l'attenzione degli altri Grifondoro. Sirius scosse la testa mentre dava un'ultima occhiata al baby monitor prima di infilarlo nella tasca della divisa.
«Non ancora. Credo che il viaggio in treno l'abbia destabilizzata un po'» rispose Sirius.
«Probabile» commentò Peter mentre uno dei primini veniva smistato in Corvonero.
«Cos'era quel coso? Puoi vedere quello che fa tramite quell'aggeggio?» domandò James.
Sirius annuì, mentre il tavolo Grifondoro scoppiava in urla e applausi per accogliere un nuovo ragazzo.
«Li ha comprati papà. Credo che ne abbia messo uno nella sua cameretta, uno nella mia e un'altra nella sala da pranzo vicino al suo seggiolone».
«È utile, così sappiamo quando piange» disse Peter.
Quando finalmente tutti i primini furono smistati, i quattro malandrini mangiarono in silenzio.
Sirius sentì dire da Lily Evans, la cotta secolare di James, che stavano tramando qualcosa di grosso e che se li avesse beccati sul fatto, li avrebbe subito riportati alla McGranitt.
Fu molto tentato di ridere per quello che aveva detto la Evans, ma si trattenne e continuò a mangiare il suo purè di patate.
Mentre aspettava che Peter finiva di mangiare, diede un'occhiata alla neonata sul baby monitor insieme a James.
Cassandra dormiva profondamente. Il suo visino pallido era girato verso la telecamera e stringeva ritmicamente i suoi pugni poggiati ai lati della sua testa.
Sirius sorrise in adorazione a quella meravigliosa vista mentre James incitava Peter a finire il suo piatto di roastbeef, ansioso di tornare in camera.
Quando finalmente Peter finì di mangiare, i quattro ragazzi andarono di corsa nel loro dormitorio. La telecamera li aveva avvertiti, emettendo un leggero beep, che Cassandra stava piangendo nella sua culla, sul letto di Sirius.
Sirius spalancò la porta della camera e corse subito dalla figlia che piangeva.
«Shh, Jamie, papà è qui!» disse Sirius cercando di calmarla. Portò il naso vicino al sedere della povera bambina e fortunatamente la piccola non aveva sporcato ancora il pannolino.
«Scoppierei a piangere anche io, Jamie. Sirius è terribile, lo so!» disse ironicamente Remus alla piccola mentre Sirius continuava a cullarla tra le sue braccia cercando di farla smettere di piangere.
«Qualcuno potrebbe prendermi un biberon dalla borsa nel baule?» chiese Sirius.
James si affrettò a cercare il borsone con dentro i biberon e ne passò uno al suo migliore amico.
Non appena Sirius mise la tettarella tra le labbra della bambina, lei smise immediatamente di piangere nonostante uscisse ancora qualche lacrima dagli enormi occhioni lucidi e rossi per il pianto. Non poteva dire di essere stupito, la sera Cassandra era sempre nervosa, soprattutto quando qualcuno perdeva tempo a darle da mangiare.
«Wow, Cas, nessuno vuole rubarti il latte sai?» rise Sirius mentre si sedeva sul suo letto.
«Credete che sarà difficile?» chiese Peter sedendosi sul suo letto.
James si sdraiò sul suo letto, fissando il soffitto del letto a baldacchino.
«Immagino di sì. Insomma ha a malapena un mese».
Lupin allungò le braccia al cielo, stiracchiandosi e dicendo: «Sarà complicato tenerla se tu e Sirius inizierete a portare ragazze qui e immagino che dovremo rinunciare a qualche uscita ad Hogsmeade».
Sirius scosse la testa mentre guardava Cassandra bere il suo biberon: «Non porterò mai una singola ragazza qui, questo è sicuro. Immaginate se la mia piccola Jamie mi vedesse con un'altra ragazza! No, no, è escluso. Non rinuncerò a fare scherzi a quel viscido di Pivellus e alla sua banda, però».
Peter prese dal suo baule una scatola di dolci, aprendola e offrendone uno a ogni malandrino.
Mentre James si alzava per prenderne uno, Remus si passò una mano tra i capelli biondi.
«Forse è meglio se ci diamo dei turni la mattina, in modo che non rimanga mai troppo sola. I pomeriggi posso farli io quando voi siete in punizione. Sarà difficile però se ci prendono tutti e quattro» propose il lupo mannaro.
«L'idea non è male, Moony. Cercheremo di farci prendere sempre o da soli o al massimo in tre. Sirius e io sicuramente saremo quelli più nei casini, perciò tu e Pete farete dei turni tra di voi. Meglio tirare fuori gli orari ragazzi!».
Mentre Sirius cullava Cassandra per metterla a dormire, Remus prese il proprio orario e il suo.
Peter lesse velocemente il suo e disse: «Domani ho la prima ora di lezione, poi due ore libere e poi di nuovo lezione fino alle 15:30 . Voi?».
«Sirius non ha nessuna ora libera domani. Io ho lezione fino alle 2 e poi ho il pomeriggio libero».
«Anche io ho la seconda ora libera ma ho lezione fino alle 3:30 e alle 5:30 vorrei andare sul campo a volare un po'».
«Perfetto allora. Prima Progs e Wormtail, poi Moony e poi io. Credo che non potrebbe andare meglio di così. Faremo delle copie del baby monitor così siamo tutti più tranquilli».
Mentre Sirius metteva a dormire Cassandra, Remus, Peter e James fecero una piccola tabella di marcia con i turni dei ragazzi di tutti i giorni.
Prima che tutti andassero a dormire, il gufo della famiglia Black comparve davanti alla loro finestra. Sirius sospirò e andò ad aprire per prendere la porta, sapendo già che si trattava sicuramente di una strillettera da parte di suo padre.
Prese la lettera e cacciò via il gufo. Proprio come si aspettava, si trattava di una strillettera.
«SIRIUS ORION BLACK! COME HAI OSATO PARTIRE E PORTARE CASSANDRA CON TE? CHIEDENDO L'AIUTO DI QUELLA TRADITRICE DEL SUO SANGUE PER GIUNTA! NON CREDERE DI POTERLA FARE FRANCA, RAZZA DI SCAPESTRATO! FAREMO I CONTI A NATALE!».
Sirius non lasciò che la voce di suo padre dicesse altro perché gettò la strillettera nel caminetto del dormitorio e si infilò il pigiama scherzando con i suoi tre migliori amici.
buon natale a tutti<3
-Moony
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